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Sviluppato sulla tecnologia di Windows NT,
Windows 2000 è l'ideale per aziende di ogni
dimensione ed è già strutturato per sfruttare al
meglio i vantaggi offerti dai personal computer
dell'era digitale: dal portatile più compatto al più
sofisticato server per l'ecommerce. Scoprite
qui di seguito come Internet sia molto più di una
bella idea e Windows 2000 molto più di un sem¬
plice software.
Windows 2000: la piattaforma
Windows 2000 è disponibile in tre versioni.
Professional, Server e Advanced Server. Ogni
versione è mirata a soddisfare diverse esi¬
genze all'interno dell'azienda. La versione
Professional è destinata ai PC desktop o ai por¬
tatili ad uso professionale, la versione Server
nasce per fornire servizi di rete, Internet e appli¬
cativi in piccole aziende o dipartimenti, e infine
la versione Advanced Server per fornire servizi
di rete, applicativi e Internet ad aziende di
medie e grandi dimensioni.
~ j Professional
Il sistema operativo affidabile
e sicuro per desktop e PC portatili
Progettato per diventare il nuovo standard per
l'uso professionale, Windows 2000 Professional
è un sistema operativo semplice e affidabile
che combina la sicurezza e la gestibilità di
Windows NT Workstation con la semplicità d’uso
e la flessibilità di Windows 98.
Affidabilità, semplicità, prestazioni:
ancora piu Windows per il vostro
business
Più Windows che mal
L'interfaccia Windows è stata ulteriormente mi¬
gliorata: i menu personalizzati consentono di
trovare rapidamente i comandi di uso più fre¬
quente, l’integrazione con Internet permette di
utilizzare gli stessi strumenti per lavorare con I
dati locali e con le informazioni disponibili sul
Web, il supporto plug & play e le numerose pro¬
cedure guidate rendono semplice e immediato
il collegamento di nuove periferiche o la confi¬
gurazione di nuovi servizi.
Tutta la potenza c il NT
Basato sulla tecnologia di Windows NT,
Windows 2000 Professional garantisce un'ec¬
cezionale affidabilità operativa grazie a una
robusta architettura di sistema, che impedisce
ad una applicazione malfunzionante di inter¬
ferire con le altre applicazioni o di bloccare il
sistema operativo stesso. Windows 2000
introduce la firma digitale per i driver certifica¬
ti, grazie alla quale è possibile impedire o con¬
trollare l'installazione di driver di non provata
qualità, che potrebbero alterare la stabilità del
sistema. La protezione dei file di sistema impe¬
disce la cancellazione o la sostituzione, da
parte dell’utente o di una applicazione, dei file
essenziali per il funzionamento di Windows
2000 garantendone l'integrità. Il servizio
Windows Installer gestisce l'installazione delle
applicazioni, ne permette la completa rimozio¬
ne In caso di necessità e ripristina automati¬
camente eventuali file o parametri che siano
stati cancellati o danneggiati.
Le prestazioni e la sicurezza che cercate
L'architettura a 32 bit e il supporto delle più
avanzate tecnologie garantiscono prestazioni
estremamente elevate e un utilizzo ottimale
dei moderni desktop e portatili.
Il supporto dei principali standard per la sicu¬
rezza, quali L2TP e IPSec, permette di utilizza¬
re Internet per accedere alia rete aziendale
nella massima sicurezza, attraverso una rete
privata virtuale (VPN). La possibilità di critto-
grafare i dati su disco protegge le informazioni
personali o aziendali da qualunque tipo di
accesso non autorizzato, anche in caso di
furto del PC.
Ideale per i PC ih» fatili
La tecnologia plug & play, Il supporto delle peri¬
feriche USB e IEEE 1394 e il controllo dell'ali¬
mentazione secondo lo standard ACPI fanno di
Windows 2000 il sistema operativo ideale per i
PC portatili. Le funzioni di stand by e sospen¬
sione permettono di spegnere il PC senza dover
chiudere documenti e applicazioni, e poi di
riprendere il lavoro esattamente dal punto in cui
si era arrivati.
Utilizzare un portatile significa anche poter
accedere ai propri dati in ogni momento: la tec¬
nologia degli off-line folder permette di selezio¬
nare pagine Web, file e cartelle di rete e di uti¬
lizzarli o modificarli anche quando si lavora off-
line: Windows 2000 sincronizzerà automatica
mente i dati durante il successivo collegamen¬
to alla rete.
^Windows
2000
Server
Il sistema operativo di rete
e applicativo ideale per le aziende
di ogni dimensione
Windows 2000 Server è stato progettato per
rispondere alle esigenze dei business di ogni
dimensione: dalle piccole aziende fino alle gran¬
di Imprese Internazionali. Windows 2000
Server, Infatti, Integra I servizi di directory e I
servizi per il Web. le reti, le applicazioni, la con-
divislone di file e stampanti con tutta la facilità
di gestione e l'affidabilità che il vostro business
necessita nell'era digitale.
Il vostro business subito In rete
Windows 2000 Server supporta nativamente i
principali standard Internet, da TCP/IP e DNS.
fino a LDAP e XML, e fornisce numerosi servi¬
zi, quali Internet Information Server, COM+ e
Message Queue, che permettono di collegare
il proprio sistema informativo con Internet e di
realizzare le soluzioni necessarie per sfruttare
Windows 200
tutte le opportunità per far crescere il proprio
business.
Nell'era digitale nuli* può prescindere
dallattMabiltta
Windows 2000 Server è stato pensato per
garantire la massima disponibilità del siste¬
ma: numerose operazioni di configurazione o
di manutenzione che in passato richiedevano
il riavvio del sistema possono ora essere ese¬
guite dinamicamente, garantendo la continuità
del servizio. Il Kernel mode write protection.
che impedisce anche ad applicazioni non per¬
fette di interferire con il sistema operativo, e
la capacità di gestire correttamente le ecce¬
zioni generate dalle applicazioni senza blocca
re il sistema, contribuiscono ad aumentare la
disponibilità del sistema. E in caso di proble¬
mi. Windows 2000 mette a disposizione def
l’amministratore di rete diversi strumenti,
come la System Recovery Console o il Safe
Mode Boot, che permettono di ritornare più
rapidamente ad una situazione di funziona
mento corretto.
erflcM>ru.i, produttività, risparmio
In duo paralo, piu taciuta di gestione
Grazie agli Active Directory è possibile sceglie¬
re lo stile di gestione del sistema che più si
adatta alle singole realtà aziendali: dalla
gestione centralizzata alla delega delle funzioni
amministrative per area geografica o per fun¬
zione. La Microsoft Management Console per¬
mette agli amministratori di creare gli strumen¬
ti più adatti per le singole esigenze attraverso
l'uso dei moduli (o snap-in) disponibili e garan¬
tisce nel contempo la massima uniformità def
l'interfaccia utente.
Attraverso I Criteri di gruppo l'amministratore
può controllare centralmente le configurazioni
dei Client e gestire l'assegnazione delle appli¬
cazioni ai diversi gruppi di utenti. Si possono
quindi ridurre I costi di gestione della rete, in
quanto non è più necessario eseguire le ope¬
razioni di installazione e configurazione su ogni
singolo PC.
Sicurezza
Il protocollo di autenticazione utilizzato da
Windows 2000 per controllare l'accesso alle
risorse all'interno dei domini è Kerberos. uno
standard affidabile ed efficiente. Windows
2000 supporta inoltre altri standard di sicurez¬
za. che consentono per esempio di utilizzare
delle SmartCard per l'accesso al sistema o di
permettere l'accesso controllato alle propne
risorse e dati da parte di utenti esterni all'a¬
zienda attraverso l'utilizzo di Public Key
Certifìcates.
Servizi Terminal
I Servizi Terminal integrati in Windows 2000
permettono di installare, configurare ed esegui¬
re le applicazioni Windows sul server e di visua¬
lizzare l'interfaccia utente virtualmente su qua
lunque dispositivo, dai PC a 16 o 32 bit. ai
Windows Based Terminal, fino ai palmari basa
tl su Windows CE. sia attraverso una rete loca
le sia attraverso collegamenti via modem o
Internet. I vantaggi sono numerosi: dalla rida
zione dei costi di gestione grazie alla gestione
centralizzata delle applicazioni, alla possibilità
di utilizzare hardware obsoleto o a basso costo
per accedere alle applicazioni più recenti, fino
all'accesso remoto a dati o applicazioni resi¬
denti sulla rete. I Servizi Terminal consentono
anche di amministrare da remoto il server.
ri^j^l Windows 2000
Advanced Server
II sistema operativo per L e-commerce
e applicazioni mission criticai
Windows 2000 Advanced Server include tutte
le caratteristiche di Windows 2000 Server, cui
si aggiungono le tecnologie di clustering che
permettono di ottenere i livelli di scalabilità e di
disponibilità del sistema necessari per le
applicazioni mission criticai e per le soluzioni
di e-commerce più avanzate.
Quando I e-commerce è mission criticai
è II momento di Advanced Server
Grazie ai servizi di clustering integrati. Windows
2000 Advanced Server permette di creare dei
gruppi di server Web che garantiscono la sca-
labilità e la disponibilità indispensabili per la
realizzazione di avanzati siti di ecommerce. Il
bilanciamento del carico di rete permette di
distribuire il traffico fra I diversi server per offri¬
re sempre prestazioni ottimali e permette di
aumentare la capacità del sito Web semplice-
mente aggiungendo nuovi nodi, senza la neces¬
sità di sostituire l'hardware esistente con
nuove macchine più potenti ma anche costose.
Il servizio di cluster garantisce invece la dispo¬
nibilità continua dei servizi di back-end, quali il
database, attraverso un meccanismo di failo-
ver, che trasferisce i servizi da un nodo all'altro
in caso di guasto o per esigenze di manuten¬
zione.
Per le applicazioni più esigenti, Windows 2000
Advanced Server supporta server fino a 8 pro¬
cessori ed è in grado di indirizzare un massimo
di 8 GB di RAM.
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Dove vuoi andare oggi7*
miicrsKomputer 205
I APRILE
12
EDITORIALE
di Marco Marinacci
16
POSTA
■
a cura di Rino Nicotra
22
NEWS
a cura di Franco Paiamaro e Fabio Della Vecchia
ATTUALITÀ'
=
C/l
The 7th Portai di Leo Sorge
Omat 2000 di Leo Sorge
ARTF IMFORMATIPA
Hn 1 C lIMrUnlVIH 1 ILA
Ipertesto in rete di Ida Gerosa
60
DIECI ANNI FA
Speciale
schede madri
64 COME USARE...
Word 2000 - Lavorare con stile di Aldo Ascenti
- Nec Laptop
1 0B VersaNoteVX
SPECIALE
68 Chipset, slot, processori, schede madri:
facciamo chiarezza I di A. Ascenti e F. Paiamaro
86 Internet - Navigare col TV:
moda o rivoluzione? di Raffaello De Masi
PROVE
98 Èstra Dream PC di Franco Paiamaro
104 Olidata D-1999E di Pierfrancesco Fravolim
108 Nec Laptop Versa Note VX di Nero Beni
112 Acer TravelMate 736 TLV di Aldo Ascenti
116 OmniPage Pro 10 OmniWeb di Raffaello De Masi
RECENSIONI
Turino
142 ABC
E-mail, tip & trick di i
6
MCmicrocomputer n. 205
SPECIALE SCHEDE MADRI
Al momento dell'acquisto di un computer
normalmente la nostra attenzione viene
catturata principalmente dalla velocità del
processore, dalla capacità dell'hard disk,
dalla quantità di RAM ed infine dalla
potenza della scheda video.
Raramente ci poniamo interrogativi sulla
scheda madre che realmente
rappresenta la vera base di un
computer e che, in funzione delle sue
caratteristiche e compatibilità, determina
la reale longevità del nostro PC.
Chipset, Socket, slot, processori...
facciamo un po' di chiarezza
OVERVIEW
120 Creative Labs SoundBlaster Live! Platinum di Pierfrancesco Fravolini
122 Typhoon TView Tuner Box di Pierfrancesco Fravolini
124 Asus AGP-V6800 DDR Deluxe di Franco Paiamaro
126 C+ + Developer's Kit di Raffaello De Masi
128 Philips Voice Tracer di Raffaello De Masi
130 Terratec AudioSystem EWS88-MT di Bruno Rosali
132 Unità a nastro Onstream DI30 di Franco Paiamaro
134 Plextor Plex Writer 12/4/32 di Pierfrancesco Fravolini
98
Estra Dream PC
148 DIGITAL IMAGING
Corel Custom Photo 1.0 di Raffaello De Masi
152 COMPUTER 8< VIDEO
Audio e Video: dalle sigle alla compressione MPE
:G di Bruno Rosati
INTERNET
Internet pratica. Il Mimportal... di IPweb! di Bruno Rosati
Denaro gratis di Raffaello De Masi
Avviso ai naviganti - Evita di Raffaello De Masi
172
176
DESKTOP PUBLISHING
e è nel 2000 di Mauro i
LINUX
Linux introduzione alla shell di Giu.
182 PD-SOFTWARE OS/2
Netscape e Firewall a cura de! team OS/2 Italia
184
MACINTOSH
Future Basic 3.0 di Ra
ffaello De Masi
188
AMIGA
Navigare con Amiga di Gabnele Favrin
aprile 2000
Direttore
Marco Marinara
Vicedirettore
Rino Nicotra
Assistente di direzione
Roberta Rotili
Direzione Tecnica
Andrea de Prisco
Hanno colloborato:
Aldo Ascenti. Nero Bem,
Massimiliano Cimelh
Rallaello De Masi, Valici DI Dio.
Piertrancesco Fravolini. Mauro Gandini,
Ida Gerosa, Franco Palamaro,
Alessandro Pelle, Francesco Romani,
Bruno Rosali. Leo Soroe.
Pur paolo Tuntlo. Giuseppe Zanotli
Copertina e direzione artistica
Paola Filoni
Grafica e Impaginazione
Adnano Saltarelli. Fabio Della Vecchia
Fotografia
Dario Tasse
Coordinamento produzione
Giovanna Molinan
Pubblicità
Luca Martelli, Achille Barbera.
Flava Dì Glegono.
Segreteria e materiali
Paola Nosbill
Pubblicità USA: Global Ad-Nel - 94 Giove Street.
Potorborough. NH 03458. pirone . 1(60319241040:
la* • 1(603)9241041. e-mail info«ganpub3.com
Pubblicità Taiwan Actoam International Marketing
Corporation - P O Bo« 82-153 Taipei. Taiwan R.O C ;
tei *886(217751755; fan: *886(2)7415110
Direttore Responsabilo
Marco Monnacci
MOiioocoTiuBeinapittteoOT! f fr in i i— Srl
http/Avww.pluricom it
Rcgsraaonedd TiburatedRoman 21981 dsagugx) 1981
ISSN 112327t4-Copyright O Pluncom srl • Tutti i dintll
riserva» • Manoscritti e loto originali, anche se non pub¬
blicati. non si restituiscono ed è vietala la riproduzione
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Beano Mediterraneo L 160 000, Amarene, Asia e Air*
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c/c postale n 60106002 intestato a Pluncom S r l ,
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TecnlcaPro: le Istruzioni passo-passo
per I procedimenti descritti
SpazioPD:
57 programmi shareware/demo,
commentati, autoinstallanti
Guida all'acquisto:
72 schede prodotto di stampanti,
scanner, schede grafiche
Prove HUI di scanner
e fllmscanner, con
immagini test d'acquisizione
Tutte le immagini test utilizzate
nette prove e nelle rubriche tecniche
Tavolette grafiche:
Guida all'acquisto
ilikon, Canon, iliinolta, Acer:
fllmscanner a confronto
Attualità:
PhotographiKit, il tappetino
mouse con le nostre immagini
Tecnica Pro:
• Effetto notte
• Effetto... uisitors!
ProueHUI:
• Canon BJC-8200
• AcerScan Prìsa 620UT
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ICvNet
asa
Dossier: IDP3 e Amiga
In prova: Tavoletta
grafica PenPartner
In prova: Darkage Developer CD
Lezioni di JavaScript
Condividiamo il bus SCSI
tra Amiga e PC
Amiga e Internet, prima puntata
Ael CD-ROIfi
in omaggio
I giochi
di Digital Ittusion
in versione
completa!
Tutti i player IHP3
per Amiga
Le nouità di flminet
Tutto il software Tutorial: come creare
citato nella rivista le copertine CD con PageStream
Il Tecnico Risponde
I giochi del mese
LightWave3D
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VUOI DIVENTARE UH
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LightWave 3 D è un software di animazione 3 D professionale incredibilmente
potente. Con LightWave 3 D è facilissimo creare sofisticate animazione 3 D
con effetti cinematografici. I suoi sistemi di Ripresa (Layout) e Modella¬
zione (Modeler) sono intuitivi, completi e facili da usare. I suoi punti di
forza sono: software multi-piattaforma, ineguagliate caratteristiche di
modellazione e di definizione fotoreallstica con effetti delle scene ani-/
mate, architettura aperta per moduli aggiuntivi e calcolo su reti con¬
nesse (ScreamerNet) 0 sistemi multi-processore. Le caratteristiche avan¬
zate di LightWave 3 D soddisfano tutte le esigenze delle produzioni pro¬
fessionali di grafica 3 D sia statica che animata.
LightWave 3 D racchiude enormi potenzialità e una
grande ricchezza di strumenti. Il pieno supporto dell’O-
penGL, di QuickDraw 3 D® e di Direct 3 D™ permette di
vedere le proprie creazioni e di agire su di esse in
tempo reale. LightWave 3 D è adatto ad ogni situazio¬
ne; la sua mappatura di proiezione frontale permette di
integrare oggetti 3 D con immagini 2 D per ottenere'spet¬
tacolari effetti speciali ed animazione. LightWave 3 D ha
uno dei migliori motori di rendering; grazie alla sua
rubusta e stabile architettura e alla dotazione di moltissi¬
mi moduli aggiuntivi (plug-in) inclusi nel pacchetto,
LightWave 3 D è indiscutibilmente 11 pacchetto ideale
per tutti gli sviluppatori. Disponibile Per Piattaforme :
Intel/Win 95/98 - NT; Dee Alpha/NT; PowerMac/System
7 . 6.1 0 sup.; SGI Silicon Gtaphics/lrix 5.2 0 sup. / SUN
Sun Microsystems/Solaris 2 . 5.1 0 sup.
LightWave 3 D è stato utilizzato per creare effetti speciali
in: Titanic, Star Trek: Voyager, Star Trek: Deep Space
Nice, X-Files, lames Bond GoldenEye. Hercules, Casper: A
Spireted Beginning, Batman VS. Mr. Freeze: SubZero,
Men In Black. E' il software adottato dalle migliori case
cinematografiche (Disney, Cinestesia, Area 51 , Digital
Muse, Intelligent Light Digital Imaglng ecc.) e
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personaggi in un unico software. Si può aggiungere movi¬
mento a qualsiasi immagine, colore, elementi zD e jO. effet¬
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e veloce posizionamenti chiave, animazioni 3 D ed effetti spe¬
ciali, Gli animatori tradizionali troveranno che il supporto di
Aura™ per la tavoletta grafica permette un uso a prova di
'matita'. Supporta i formati dei più diffusi programmi grafici
quali: LightWave 3 O, Inspire 3 D, 30 Studio Max™, Softimage
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A le/ numero
l\l scorso fece-
I V vo, fra l'al¬
tro, delle considera¬
zioni sull'incredibile
velocità evolutiva
dell'informatica e
della telematica.
Essenzialmente
mettevo l'accento
sul fatto, forse scontato ma comunque troppo
spesso dimenticato, che ad un'evoluzione deve
far riscontro una metabolizzazione dei cambia¬
menti, affinché le masse possano usufruire e be¬
neficiare, e non soffrire, dei miglioramenti. Cam¬
biamenti troppo rapidi e frequenti generano
un'avanguardia aggiornata che, dietro di sé, tra¬
scina una moltitudine di disorientati che finiscono
per subire passivamente il traino.
Il servizio centrale di questo numero è dedica¬
to a! tentativo di fare il più possibile chiarezza su
quello che è il punto focale intorno al quale, al¬
meno dal punto di vista hardware, ruota il mondo
del computer: il processore e la scheda madre
su cui è alloggiato. Le combinazioni possibili fra
chipset, zoccoli e processori sono numerose, e
c'è davvero di che confondersi: come se non ba¬
stasse, le evoluzioni dell'uno o dell'altro degli
elementi non procedono ovviamente in modo pa¬
rallelo, e non è, tipicamente, possibile utilizzare
"l'ultimo grido" relativamente a tutti gli aspetti in
gioco.
Sappiamo ormai tutti che il microprocessore è
il cuore del computer. Anzi, possiamo finalmente
dire che ne è il cervello, contrariamente a quanto
avveniva una quindicina di anni fa, quando la cul¬
tura del computer era talmente poco diffusa che
dicendo "cervello " si rischiava di far percepire la
macchina come dotata di intelligenza. Oggi que¬
sto concetto è superato e tutti sanno che l'appa¬
rente intelligenza del computer è effetto del mo¬
do in cui è stato programmato. Un computer non
farà mai quello che gli pare come nei film di fanta¬
scienza, dicevamo. Non è poi che sia del tutto ve¬
ro, se pensiamo ai "capricci" che certamente a
ciascuno di noi è capitato e capita di subire da
Soggettivo ma
non casuale
parte del nostro fido
pezzo di ferro... 0 a
voi non succede?
Ma lasciamo stare,
non è questo l'argo¬
mento.
Segno dell'evolu¬
zione dei tempi.
"Gli ho chiesto la
formazione del Torino e non mi ha risposto, come
mai?", mi chiese una volta un ragazzetto durante
una manifestazione a Pinerolo. Più o meno gli ri¬
sposi che prima di chiedergli la formazione del To¬
rino bisognava insegnargliela... e mi guardò inter¬
rogandosi su che senso avesse insegnare qualco¬
sa a qualcuno per potergliela chiedere; capì quan¬
do gli spiegai che potevamo insegnargli tante for¬
mazioni e poi chiedergli l'una o l'altra. Non era
nella preistoria, era nel 1983. Anzi, era proprio
nella preistoria... il problema è che da quella prei¬
storia sono passati meno di ventènni. Oggi quel
ragazzo, a occhio e croce, è qualcosa più che
trentenne e certamente, come tutti, ha a che fare
con i computer. Certamente non farebbe più una
domanda come quella, ma certamente oggi qual¬
siasi ragazzo della sua età ha la cultura di base ne¬
cessaria per non cadere in una simile ingenuità.
Che significa? Significa cultura di massa, significa
metabolizzazione delle informazioni e dell'evolu¬
zione.
Con la presa di coscienza da parte del grosso
pubblico non va d'accordo, però, la confusione in¬
generata dal continuo mutare e dal continuo
espandersi dell'offerta: le alternative si moltiplica¬
no, i criteri di scelta divengono meno determini¬
stici perché le diversità di offerta si traducono
sempre meno in diversità dal punto di vista appli¬
cativo.
Insomma si va a finire nel soggettivo, il che è
tutt'altro che un male purché, però, vi sia alla ba¬
se della scelta soggettiva uno zoccolo (tanto per
restare in tema) di oggettività, cioè quei criteri di
base che significano cultura e che
consentono di non confondere sog¬
gettività con casualità.
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temente tutti programmi di Microsoft
Office 2000, tra cui Outlook come
Client di posta elettronica, La mia
preoccupazione sono i virus, che potrei
ricevere dagli allegati che mi giungono
dalle numerose comunità di newsgroup
cui sono iscritto. E' efficace, in questo
caso la protezione fornita da prodotti
come McAfee o Norton Antivirus?
Alberto Paolo Castellani
L a protezione è certamente efficace,
ma c'è il fatto che questi pacchetti
non sono costruiti per "filtrare" I mes¬
saggi appena arrivano. Alla fine, la disin¬
fezione è sempre efficace e valida, ma
se vuole davvero essere sicuro di tene¬
re proprio chiusa la porta della sua mac¬
china a questi inaspettati e sgraditi
ospiti, le consiglierei un'alternativa.
La risposta vale solo per chi come lei
usa Outlook come programma di posta;
scarichi dal sito |http://www.grisoft.corri
il programma AGV Antivirus, versione
6, gratuito per uso personale. Una volta
installato, il programma funzionerà co¬
me gli usuali antivirus, compreso un vi¬
rus detector residente in memoria, e
uno scanner di boot che controlla i file
critici di sistema prima del lancio di
Windows.
Il lato interessante di questo pacchet¬
to è che include un'opzione e-mail, che
verifica automaticamente tutta la posta
in entrata e uscita da attività sospette
senza interventi da parte dell'utente.
Come le dicevo, il pacchetto è gratuito,
anche se un po' lunghetto da scaricare,
e ha incorporato un monitor automatico
per il download dei file d'aggiornamen¬
to, senza per questo che l'utente abbia
a preoccuparsi di eseguire upgrade a
periodi regolari.
Raffaello De Masi
Un sistema
NUOVO DI ZECCA
Gentile De Masi, desidero chiederle
un'informazione; sono un ragazzo di
ventidue anni e uso il mio compu¬
ter non meno di sei-otto ore al
giorno, per studio e per diletto per¬
sonale.
Il mio problema è questo; come
posso fare per evitare che, a furia
di aggiungere e cancellare pro¬
grammi, la mia cartella di sistema
divenga sempre più grossa e, con¬
seguentemente, il mio computer
rallenti sempre di più? Da più parti
mi è stato detto che l'utility del si¬
stema operativo "installazione ap¬
plicazioni" non toglie effettivamen¬
te tutto, ma lascia comunque ma¬
teriale sparso non facilmente can¬
cellabile. E la cosa l'ho potuta veri¬
Scrivete a MCmicrocomputer!
Per scriverci avete a disposizione sia la posta tradizionale (Viale Ettore Franceschini
73, 00155 Roma), sia il fax della redazione (0643219302), sia l'e-mail, all'indirizzo
|mc.posta<gpiuncom~itl Ogni giorno i messaggi vengono girati alle persone di competen¬
za, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a quella
dei singoli redattori. E’ più semplice per voi e, anche se sembra strano, per noi E' diffi¬
cile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli o buste affran¬
cate); per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se
non vi rispondiamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e
teniamo nella massima considerazione ciò che ci viene segnalato.
ficare di persona, visto che la cartella
Windows è passata, in pochi mesi, da
300 a circa 550 MB
Scusi se sono pignolo ma le volevo
precisare che spesso ho notato, usan¬
do "installazione applicazioni ", che, do¬
po la rimozione, rimane spesso la car¬
tella del programma installato, con qual¬
che file all'interno. Posso cancellare la
cartella senza pericolo?
Insomma, vorrei crearmi un CD (ho
un masterizzatore Pioneer 6X) da poter
usare cosi come si usa il CD di Win¬
dows per reinstallare da capo il sistema
operativo. Solo che usare quello di Win¬
dows 98 è un vero tormento. Ho prova¬
to a copiare la cartella Windows su un
CD, e poi a fare l'operazione inversa so¬
stituendo, quando necessaria, quella
del sistema operativo, ma mi sono tro¬
vato con un computer senza vita su cui,
pazientemente, ho dovuto reinstallare
daccapo sistema e driver supplementa¬
ri. Insomma, un vero incubo.
Mi può consigliare un sistema per ag¬
girare l'ostacolo? Ad esempio, quali file
occorre davvero conservare per ripristi¬
nare la funzionalità di un sistema opera¬
tivo ridotto all'osso e smagrito delle co¬
se inutili? Posso usare una partizione
sul disco rigido?
Grazie di tutto e buon lavoro.
Luca Lucarelli
N on esiste un metodo diretto per
creare un CD cosi come lei mi di¬
ce, e uno delle operazioni più fastidiose
è quella di reinstallare daccapo il siste¬
ma operativo. Da mezz'ora a un'ora di
tempo spese inutilmente.
Purtroppo non esiste un metodo
"soft" per riportare all'origine il sistema
operativo, in forma "vergine" Anche i
pacchetti cosiddetti "pulitori", come
CleanSweep, System Mechanics o
Spring Cleaner, che assicurano l'elimi¬
nazione di tutto il ciarpame accumulato
nella cartella di sistema, non fanno mai
una pulizia radicale, e questo anche, vo¬
lutamente, per prudenza
Come dicevamo, non esiste un meto¬
do diretto per creare una copia del si¬
stema operativo da sostituire a quello
"intasato. Ma fortunatamente esiste un
metodo ancora piu efficiente e sicuro,
che, oltre tutto, ha il pregio di una velo¬
cità strabiliante. Il programma, di nome
Ghost e commercializzato dalla Syman¬
tec, ha davvero un che di prodigioso
(pensi che viene comunemente usato
dai servizi di assistenza per reinstallare
16
Continua a pag 20
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o installare sistemi di base sulle mac¬
chine nuove o in riparazione)!
Deve acquistare, come le dicevo,
questo programma (cosa poche diecine
di migliaia di lire). Reinstalli daccapo, ex
novo, il sistema operativo, magari ese¬
guendo un'installazione in una nuova di¬
rectory; sarà, così sicuro di avere un si¬
stema nuovo di zecca Installi anche
tutto il software di base che immagina
indispensabile (ma davvero indispensa¬
bile); cosa vuole che le suggerisca, di¬
ciamo Office e gli accessori di posta
elettronica! non esageri col materiale,
potrà sempre integrare dopo! In altri
termini organizzi la sua macchina come
vorrebbe fosse ripristinata dopo una
bella operazione di pulizia
Attraverso Norton Ghost (che. glielo
ricordo, è stato provato su queste pagi¬
ne circa due anni fa e lavora sotto
DOS), è possibile creare un file immagi¬
ne (compresso) dell'esatto contenuto
dell'hard disk. La copia può essere fatta
su una partizione del disco primario,
sullo slave o, meglio, su un CD. Non si
preoccupi se la sua configurazione su¬
pera i 650 MB, Ghost può suddividere il
file immagine su più CD e riassemblare
il tutto perfettamente al momento della
trasformazione inversa immagine-instal¬
lazione. Le consiglio, anche, di trasferi¬
re sul CD una copia originale di Ghost.
Quando avrà necessità di recuperare la
giovinezza del suo HD, avvii la macchi¬
na attraverso il dischetto di emergenza,
lanci il programma copiato sul CD, ed
esegua il trasferimento immagine-di¬
sco. Più semplice di così?
Il manuale di istruzioni del prodotto
afferma che si può ripristinare il siste¬
ma completo in due minuti; l'afferma¬
zione è leggermente ottimistica, visto
che molto è legato alla grandezza del fi¬
le immagine, alla velocità dei dischi, e
alla potenza del processore e della me¬
moria incorporata. E' altresì ovvio che il
recupero da un CD-ROM è certamente
più lento che da un altro disco o da una
diversa partizione, ma anche tre o cin¬
que minuti, peraltro senza interventi da
parte dell'utente, sono certamente ben¬
venuti rispetto alla tregenda della rein-
stallazione classica del sistema. A pro¬
posito, non è necessario fare il backup
di una partizione dì memoria virtuale se¬
parata, poiché ci penserà Windows a ri¬
creare il file di swap al primo boot dopo
il restore. Insomma, un bel po' di lavoro
risparmiato.
E la sicurezza di poter dormire un po'
più tranquillo la notte.
Raffaello De Masi
Fast DV.now
e il DV-in non abilitato
Nel numero di Febbraio di MCmicro-
computer ho letto il suo interessante arti¬
colo sulla scheda di acquisizione video
FAST DV.now. In possesso di un cam-
corder Sony Digital 8 <DCR-TRVI WE) e di
un PC Pentium II 350 MHz, 128 Mbyte di
Ram, con scheda grafica Matrox Marvet
400, con cui ho fatto le mie prime espe¬
rienze di video-editing, ho acquistato di
recente la scheda Fast DV.now per otte¬
nere risultati migliori tramite collegamen¬
to Firewire 1394 li.LINK). Non avendo an¬
cora installato tale scheda ho trovato mol¬
to illuminante la lettura del suo articolo
perchè ha messo in luce, non so quanto
involontariamente, una sgradevole scor¬
rettezza commessa dal produttore di
questo prodotto. Infatti come anche lei fa
rilevare, solo "nel manuale è chiaramente
specificato che la telecamera da utilizzare
dovrà avere l'ingresso DV-in abilitato".
Perchè non scriverlo con dovuta evidenza
sulla confezione entro cui viene venduta
la scheda? Infatti, come lei giustamente
osserva, "a parte alcune telecamere pro¬
fessionali, questa caratteristica non è pre¬
sente nella maggior parte dei camcorder
in vendita in Italia". E sulla confezione non
è riportata la scritta: RISERVATO A POS¬
SESSORI DI TELECAMERE PROFES¬
SIONALI 0 CON DV-IN ABILITATO. Per
fortuna nel suo articolo lei fa riferimento a
sistemi per aggirare l'ostacolo ("... é pos¬
sibile abilitare la funzione DV mediante
l'utilizzo dei Vidget, speciali dispositivi
che riprogrammano il firmware interno
della telecamera... invalidando però la ga¬
ranzia..."). Le chiedo è possibile avere,
magari in forma privata, maggiori dettagli
su questo metodo? La garanzia della mia
Sony è scaduta La ringrazio e cordial¬
mente la saluto.
Roberto Mariotti.
I n realtà la scheda DV.now si può utiliz¬
zare tranquillamente anche con teleca-
mente non dotate di ingresso DV-in, ma
in questo caso si perde la possibilità dì ve¬
dere le proprie clip sul monitor del com¬
puter. Questo può essere facilmente ri¬
solto collegando direttamente il monitor
alle uscite analogiche della telecamera.
Per vedere invece un intero filmato, ac¬
quisito con la DV.now e montato con Pre¬
miere, è necessario aprire il progetto co¬
me "progetto AVI" e non come standard
DV. Nel secondo caso infatti per visionare
le clip e i filmati, o l'intero filmato, avrà bi¬
sogno della telecamera con DV in, men¬
tre impostando il progetto come file AVI
standard le clip potranno essere visionate
direttamente sullo schermo del PC
Pierfrancesco Fravolini
Video editing.
Timo in uno
0 SCHEDE SEPARATE?
Ho letto l'articolo sulla vostra rivista di
Febbraio in proposito all'acquisizione vi¬
deo. Sono in possesso di una Matrox
G200 abbinata alla Rambow Runner, vor¬
rei sostituire la G200 con la G400 , ma vi¬
sto il costo elevato della G400 sarei indi¬
rizzato all'acquisto della Voodoo3 3500 tv,
vorrei sapere la differenza sostanziale tra
la Voodoo e Rainbow.
Dal vostro articolo ho appreso che la
voodoo acquisisce in mpgl-2, bellissima
cosa, mentre la Rainbow in mjpeg, ma la
compressione è fatta via softwer o har-
duer La loro compressione in mpg man¬
tiene , il livello qualitativo buono?
La cosa che mi lascia perplesso, anche
se la tecnologia fa miracoli é che io ho 2
schede, e la Voodoo è una sola e l’ultima
scheda provata, la Ati All in Wonder, mi
ha deluso tantissimo.
Walter
V isto che ha già il Rainbow Runner
(immagino quello per G-series, cioè
la scheda separata PCI) le consiglierei di
acquistare una G400 dual head, oppure
una G400 max, alle quali può tranquilla¬
mente abbinare il Rainbow Runner in suo
possesso, con una spesa inferiore a quel¬
la di una scheda Voodoo3 3500 TV. Que-
st'ultima scheda è ottima per l'editing vi¬
deo, ma a tutt'ora risulta più facilmente
utilizzabile, grazie anche al software a cor¬
redo Ulead, la Matrox Marvel o Ma-
trox+Rainbow Runner. Per la compres¬
sione in mpeg II, della quale ci stiamo oc¬
cupando intensivamente per la pubblica¬
zione di un articolo sulla rivista, il migliore
programma gratuito è quello che proba¬
bilmente lei già possiede, LSX encoder,
mentre i risultati migliori si ottengono con
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a cura di Franco Paiamaro e Fabio Della Vecchia
La prossima versione del sistema operativo palmare di Microsoft si arricchisce di una multimedialità da desktop
e lancia nuovi concetti, tra i quali Reader. Ma il cuore di tutto è DirectX per CE.
I vari annunci raccolti al CeBit rivoluzioneranno il mondo
dei giochi di casa.
Direct X è finalmente entrato nel
mondo di Windows CE. La libreria di
controlli che Microsoft vede alla base
dei suoi prodotti presenti e futuri è
stata annunciata alia ESC Conferen-
ce, che si occupa dei sistemi embed-
ded. Indicato dall'illeggibile sigla
DXPAK, il Direct-X Adaptation Kit per¬
mette ai produttori di sistemi basati
su CE di sfruttare una libreria che
permette di accelerare la grafica e
ricevere su Internet file streaming
audio e video ed anche MP3. Tra i
primi device che se potranno avvan¬
taggiare troviamo l'MSN Web
Companion, il Motorola DCT-5000+
e soprattutto la console giochi Sega
Dreamcast. Non è detto che in que¬
sto modo i palmari con CE potranno ese¬
guire i giochi Sega, anzi.
Microsoft sta entrando direttamente nel
mondo delle console per giochi. Il nome
del momento è TX-Box, che designa la
console di prossima generazione il cui
nome commerciale sarà diverso. Per que¬
sto scopo è stata costituita una divisione
completamente nuova, tenuta sotto il
cappello della attuale home and retail divi-
sion. Alla base del progetto, ovviamente,
troviamo le API di DirectX. Il chip sarà il
Pentium III con grande sfruttamento delle
SSE, le streaming SIMD Extensions; la
grafica sarà affidata ad un processore gra¬
fico custom di Ndivia. Un DVD 4x con fun¬
zionalità di lettura di video, quattro porte
per controller e una Ethernet a 100 Mbps
completeranno la dotazione, piuttosto
innovativa.
Va detto che lo sviluppo di giochi tradi¬
zionali su CE sembra essersi sostanzial¬
mente fermato da parte di Microsoft, che
ritiene di approcciare questo segmento in
altro modo. Ma le cose vanno avanti
anche da sole, soprattutto online: connet¬
tetevi al sito Jimmy.com., che dopo il por-
ting di Doom ha lanciato prima Bonyaned
ora JimmyARK 2.0, una versione palmare
di Arkanoid che consigliamo vivamente.
La piattaforma preferita da Jimmy.com è
la Cassiopeia 105/120/500
Windows Media Player
Non è ancora stato definito come
DirectX entri in Windows Media Player, il
lettore di formati audiovideo che sta
entrando dappertutto, non solo sui palma¬
ri, e cerca di diventare uno standard. Il
player è al momento disponible online per
palmPC (versione Microsoft) e gl'incom¬
benti pocket PC: su un apparecchio con
64MB Ram permette l’esecuzione di due
ore di musica in qualità CD ed 1 ora in
MP3 (strano a dirsi). Casio, Compaq ed
HP hanno prontamente aderito. Il WMP
supporta un certo numero di player MP3
hardware di Thomson, Diamond e Sony,
oltre ad alcuni chipset innovativi quali il
Maverick Cirrus e i DSP di Texas
Instruments. WMP sta conducendo una
lotta serrata con RealNetworks, l'antesi¬
gnano del settore.
Allo stesso modo non è ancora chiaro
come se ne awantaggerà Pocket Internet
Explorer, il microbrowser di Internet. Già
nella versione 2.12 di CE il software PIE
era piuttosto evoluto, in quanto permette¬
va di usare Java Script, Dynamic HTML,
JPEG, GIF animate e file Wav. E' proprio
qui che si attendono novità sulla compati¬
bilità con Java, e in quale versione.
Microsoft Reader
S è parlato molto del libro elettronico
come base della nuova strategia di
Microsoft per contrastare Palm, felice¬
mente approdata in borsa con una capita¬
lizzazione spaventosa. Il successo del ten¬
tativo si basa su Reader, un componente
del tutto innovativo che si cura del down¬
load dei file. L'obiettivo è di usare i palma¬
ri cone libri elettronici, il che ha richiesto
un ripensamento delle tecnologie iperte¬
stuali e della stessa interfaccia grafica. Ad
esempio il Pocket PC, che si dovrebbe
vedere a metà anno, sarà il primo pro¬
dotto ad usare il ClearType, che rende
più leggibili i normali font.
Immancabile il supporto di WMP e
probabilmente anche di Pocket
Internet Explorer, secondo le moda¬
lità multimediali che conseguiranno
dagli annunci su Direct X. Un'altra
ipotesi che circola nel mondo palmare
è che Reader potrebbe permettere la
lettura diretta dei libri tramite la sinte¬
si vocale.
Gran parte dei sistemi hardware sui
quali viene ospitato Windows CE ha
già le caratteristiche necessarie, e un
accordo con il numero 1 della voce
sintetica, Lernout&Hauspie, garanti¬
sce il successo tecnico dell'iniziativa.
L'accordo con Barnes&Noble, che ven¬
derà gli e-book di Microsoft nella sua rete
commerciale, che negli States è la nume¬
ro 1 per negozi e la numero 2 online,
dovrebbe spingere il successo commer¬
ciale.
Uniformare le versioni
Tra i problemi principali che hanno finora
frenato il successo commerciale di questa
piattaforma sono da sempre stati forti le
differenze d'implementazione a seconda
del processore e l'inadeguatezza della sin¬
cronizzazione dei dati. In queste direzioni
sono state approntate delle azioni specifi¬
che. L'estensione real-time La rinnovata
semplicità di comunicazione dovrebbe
essere sfruttata appieno dalle novità di
ActiveSync, l'approccio di sincronizzazio¬
ne sul quale Microsoft punta molto per il
futuro della piattaforma e che trarrà gran¬
de vantaggio anche dall’approccio reai
time con il quale è stata riscritta parte del
kernel.
Anche per quanto riguarda la mancanza
di coordinamento tra i chipset è stato
necessario svolgere un certo lavoro sul
kernel del sistema. Adesso infatti il
modello è specializzato per singole piat¬
taforme: tutte le componenti specifiche
d'un processore sono infatti raccolte nei
CPU plug-in, che lo isolano dal resto del
codice. Nel tempo, questo approccio
dovrebbe portare anche ad una maggior
consistenza e robustezza degli eseguibili,
indipendentemente dal microprocessore
adottato.
Leo Sorge
22
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L'Ericsson R310 resiste a tutto
Motorola dice WOW
Anche Ericsson intensifica la sua atti¬
vità, in particolar modo nel mondo d
dual band 900/1800 L'R310 è stato
progettato per gente avventurosa:
resiste agli urti, alla polvere e all'ac¬
qua, anche grazie al rivestimento in
Gore. La struttura è rinforzata con
inserti in gomma, che al contempo lo
irrobustiscono e lo rendono manegge¬
vole anche se bagnato.
Queste caratteristiche pratiche non
ne inficiano quelle tecniche, come
voice dialling e la possibilità di gestire
dati e fax. Inoltre l'estetica è curata
anche nei colori; sono disponibili le
tonalità arancia (Bright Orange), blu
(Nautic Blue), verde (Aquatic Green) e
giallo (and Peak Vellow),
Leo Sorge
Il nuovo approccio di Motorola che
integra Web e cellulari si chiama
WOW. acronimo di With Out Wires.
ovvero 'senza fili'. La recente fusione
con General Instrument ha coagulato
una serie di competenze uniche per I
servizi senza fili con terminali in tasca
ed in casa Tale approccio è stato pre¬
sentato al Cebit, insieme ad alcuni
nuovi telefonici e servizi II primo tri-
banda del mondo GSM è uno dei sei
modelli WAP che hanno ampliato la
gamma: i nuovi modelli allargano le tre
gamme di prodotto attuali, ovvero
Talkabout, Timeport e V.series in ottica
wireless application protocol: proprio
dal WAP, grazie all'evoluzione della
banda disponibile sui telefonai, l'azien¬
da si aspetta un grande futuro: nel
2003, secondo Motorola, il numero di
accessi Internet da telefonino sorpas¬
serà quello di tutti gli altri messi insie¬
me, incluso il PC.E il Web si sta inte¬
grando con il cellulare. In quest'ottica
Motorola sta lanciando degli specifici
website che in pratica faranno da ser¬
ver individuali per i terminali II primo di
questi servizi sarà MyTimeport.com,
che permetterà di gestire dati, email,
link internet ed informazioni ancora più
personali come l'andamento delle pro¬
prie azioni ovunque e da ovunque nel
mondol Tra i servizi disponibili sui
telefonini troveremo anche quelli tradi¬
zionali. grazie agli accordi in corso con
Amazon (filiale inglese), Digital Bridges
e Sports.com.
Leo Sorge
Intuwave porterà su Symbian la tec¬
nologia Flash Player, della quale è
stata data una dimostrazione durante
lo scorso Cebit.
E' questo un annuncio fondamentale
sia per l’hardware dei consorzi
Symbian che per il successo di
Macromedia.
La tecnologia Macromedia Flash per¬
mette di sviluppare contributi multi¬
mediali simili a film d'animazione
completa di musica ed interattività
senza che le dimensioni dei contenuti
siano troppo elevate o che la richiesta
di banda passante sia troppo intensa.
Finora il suo successo, descritto da
200 milioni di utenti e 1 milione di
download quotidiani, è rimasto limita¬
to al desktop,
Intuwave è un'azienda statunitense
specializzata nella fuzione tra ambienti
web e tecnologie wireless.
Leo Sorge
NEC ha il primo
Bluetooth nel PC
eseguire una comunicazione
conformità
ò stata una delle prime
conduttori a proporre soluzioni per lo
standard Bluetooth: il dispositivo
LMX3162
braio dello scorso anno ò II primo radio
transceiver single chip per applicazioni di
irasmissione voce e dati di tipo wireless
a utilizzare la banda a 2,4 GHz.
Bluetooth comprende un insieme di
specifiche relative a una radio di piccole
dimensioni e a bassa dissipazione che
può comunicare con altri dispositivi
senza fili di collegamento o raggi infra¬
rossi, Con Bluetooth è possibile connet¬
tere una vastissima gamma di dispositivi
consumer come PDA (Personal Digital
Assistano, laptop, telefoni cellulari e peri¬
feriche per PC quali stampanti, teleca¬
mere digitali e via dicendo.
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videocamere per connessioni internet ai
videoproiettori con risoluzioni XGA
I nuovi monitor realizzati con tubo cato¬
dico Trinitron FD Pure Fiat permettono di
ridurre al minimo la distorsione e la fles¬
sione delle immagini grazie alla realizza¬
zione di uno schermo completamente
piatto sia in senso verticale che in oriz¬
zontale. offrendo una migliore luminosità
e saturazione dei colori senza abbassare
il grado di contrasto, ottenendo in questo
modo visualizzazioni più nitide per un
minore affaticamento della vista.
Ma entrando nel dettaglio, il modello
Microscan G500 da 15 pollici offre una
apertura di griglia da 0,25 mm e una riso¬
luzione massima di 1280 x 1024 punti
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banda di 108 MHz. al prezzo di lire
460.000. Il Microscan G710 da 17 pollici
offre visualizzazioni da 1600 x 1200 dot
pitch ad una frequenza di refresh di 75
Hz con ampiezza di 202.5 MHz. per una
definizione di 0,24 mm. al prezzo di lire
860.000. Infine, dedicato ai professionisti
della grafica. Il Microscan G910 da 19
pollici con medesima dimensione di pixel
permette risoluzioni fino a 1732 x 1344
punti per pollice a 75 Hz con banda pas¬
sante di ben 270 MHz. I nuovi CRT
Microscan oltre ad integrare nello chas¬
sis il microfono, sono dotati di menu
OSO con software EasyScreen. che
consente la regolazione di oltre venti
parametri. Questi modelli essendo
sprovvisti di interfaccia USB possono uti¬
lizzare in opzione la Universal Serial Bus
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verticale. Il 6L e il 6T sono venduti rispet¬
tivamente al prezzo di lire 2.500 000 e di
lire 2.750.000. Mentre il display ADI 9L
con una diagolale di 18,1 polle! offre riso¬
luzioni fino a 1280 x 1024 in True Color (
16 milioni di colon) e una banda passante
massima di 135 MHz. Il modello con
possibilità in opzione di interfaccia USB è
venduto nella versione 9L a lire
7.200 000 e nella versione 1912 con con¬
nettore DVI per collegamenti a periferi¬
che digitali.Tutti i monitor e LCD ADI
sono coperti da una garanzia di tre anni di
cui il primo on-site. con possibilità di
estensione fino a tre anni.
Per Informazioni:
ADI.
wwwaditalia.com
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che deside¬
rassero con¬
nettersi ad
internet in
videoconfe-
renza, ADI
presenta la
nuova PC
camera C350
USB, con sensore d'immagini CCD a
colori e una densità di 350.000 pixel per
una risoluzione massima di 640 x 480
punti. La nuova webeam permette visua¬
lizzazioni fino a 45° e viene fornita con
una numerosa serie di applicativi quali: il
Uve Express per catturare l'audio e per
creare video o foto, il Live Monitor per
registrare con sensibilità rego¬
labili oggetti in movimento, il Card
Maker per creare delle cartoline
I e
in
con cavo USB dalla
lunghezza di due metri
duta al prezzo di lire 170.000
Infine per gli appassionati del cinema in
casa ADI ha sviluppato due nuovi video¬
proiettori TFT LCD, il Projector PJT 210 e
220 modelli monotubo che realizzano
una definizione di 1024 x 768 ( 2.359.296
pixel). I due modelli differiscono per la
capacità di visualizzazione che varia
rispettivamente da 30 a 400 pollici per il
primo e da 25 a 400 per il secondo, nella
luminosità che varia da 1400 a 1000
ANSI Lumen e nelle due differenti
distanze (2-7 metri per il PJT 210 e 1.3 a
14,3 metri per il PJT 220), mantenendo
lo stesso contrasto di 200:1 -
Tutti i prezzi sono IVA esclusa.
Massimiliano Cimelli
a
La crescita dell'era dei portable devi-
ces continua inarrestabile ed approda ai
Wireless Information devices. di dimen¬
sioni piccole come un palmare (o un cel¬
lulare) o piccolissime come un pen com¬
puter. La nuova piattaforma di Symbian
è nata: il progetto di base, chiamato in
codice Quartz, si rivolge a prodotti wire¬
less per la voce e i dati su schermi da un
quarto di VGA, ovvero 320x240 punti. La
modularità consente un ridottissimo
rime to market.''L'obiettivo è di creare
uno standard per i terminali wireless
nelle famiglie Commumcator o
Smartphone che permettano un succes¬
so di massaha detto Colly Myers,
CEO di Symbian.
Quartz comprende il jotter, la gestione
dei contatti, il software PIM ed una mes¬
saggeria integrata con email, fax, SMS,
Web/Wap browsing e Java. ovviamente
insieme alla telefonia e al wireless
Bluetooth.
Leo Sorge
26
MCmicrocomputer n 205 - aprile 2000
£V\$0 Cv\é A
Altoparlanti multimediali
Monitor LCD
Proiettore multimediale
CD-ReWriter
Non è il PC che conta,
sono le periferiche che fanno la differenza.
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• PERIFERICHE
di Franco Paiamaro
Nuovi monitor CRT IBM serie P, G ed E
Tra le novità dei nuovi monitor IBM
CRT della serie P e G : frequenze di
refresh più elevate, una migliore
immagine a schermo, supporto per la
specifica grafica DVI (Digitai Visual
Interface) e tecnologie FD Trinitron.
Caratteristiche principali
P260 da 21 ‘ - Offre all'utenza professio¬
nale qualità di immagine e ottime presta¬
zioni. L'IBM P260 rappresenta la scelta
migliore per applicazioni come
CAD/CAM, desktop publishing e design.
Schermo piatto FD Trinitron (visibile
19,8"), con dot pitch di 0,24 mm. Questo
monitor, inoltre, supporta la nuova speci¬
fica DVI, offrendo migliore qualità e stabi¬
lità di immagine. Frequenza orizzontale
massima di 121 KHz e risoluzione sug¬
gerita di 1600 X 1 200 pixel a 85 Hz; que¬
sto monitor è in grado di raggiungere una
risoluzione massima di 1920 X 1440
ax
pixel con frequenze massime di refresh
pari a 75 Hz per attività di computing che
prevedono elevate quantità di informazio¬
ni. Disponibile nei colori bianco-perla e
nero, il P260 da 21" è disponibile al prez¬
zo di lire 2.740.000 (bianco-perla) e lire
2.780.000 (nero).
Il Monitor P76 da 17' si rivolge all'uten¬
za professionale, con riflessi e distorsio¬
ne d'immagine minimi, per immagini
molto accurate II P76 e ideale per appli¬
cazioni come grafica aziendale ed elabo¬
razione di immagini, fogli elettronici
finanziari e CAD/CAM Caratteristica
unica del P76. l'utente può avvalersi di
schermi di aiuto che visualizzano le rispo¬
ste a possibili domande relative alla con¬
figurazione del monitor II P76 e dotato di
uno schermo CRT FD Trinitron da 17*
(visibile 16‘) e un dot pitch di 0,24 mm.
Una frequenza orizzontale di 94 KHz assi¬
cura una risoluzione di 1600 X 1 200 pixel
a 75 Hz. Disponibile nei colori bianco-
perla e nero, il P76 da 17' ha un prezzo di
lire 1.177.000 (bianco-perla) e lire
1 . 220.000 (nero).
• PROCESSORI
AMD Athlon sperimentale a 1.1 GHz
AMD è riuscita a dimostrare le potenzia¬
lità di sviluppo del processore Athlon con
una versione sperimentale della CPU ope¬
rante a 1.1 GHz (1100 MHz).
Questo processore, realizzato presso la
Fab 30 di Dresda, in Germania, implemen¬
ta la nuova tecnologia di processo H 1 P 6 L
da 0.18 micron con interconnessioni in
Rame.
La dimostrazione ha avuto luogo senza
l'utilizzo di alcuna tecnologia di dissipazione
particolare del calore, in contemporanea
con la conferenza ISSCC (International
Solid-State Circuits Conference)
Il Monitor G76 da 17" (visibili 16") è stu¬
diato per la tradizionale utenza professio¬
nale, offre una chiarezza e affidabilità di
immagine ottime. Il G76 è ideale per l'e¬
laborazione testi, l'immissione dati, 1 fogli
elettronici e le applicazioni di grafica
aziendale II dot pitch è di 0,24 mm, con
frequenza orizzontale di 86 KHz.
Disponibile nei colori bianco-perla e
nero, il G76 da 17' ha un prezzo di lire
780.000 (bianco-perla) e lire 820.000
(nero).
La nuova serie E di monitor CRT è stu¬
diata specificatamente per 1 segmenti
home office e piccole imprese.
Monitor E74 da 17" assicura straordina¬
rie prestazioni e affidabilità a un prezzo di
fascia entry-level. Ha uno schermo CRT
FST Trinitron da 17" (visibile 15,9') e un
dot pitch di 0,27 mm. Una frequenza
orizzontale massima di 69 KHz assicura
l'assenza di sfarfallii, con una risoluzione
ottimale di 1024 X 768 pixel a frequenze
massime di refresh di 85 Hz.
Disponibile soltanto nel colore bianco,
l'E74 da 1 T ha un prezzo di lire 640.000.
Per informazioni:
|.'.n'.'. :v ','.'"1 con
numero verde 800-017001
La disponibilità di processori realizzati con
la tecnologia HÌP 6 L 0.18 in Rame dovrebbe
concretizzarsi verso la metà del 2000 .
Per informazioni:
AMD,
1 :\ww.ama coni
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MCmicrocomDUter n. 205 - aprile 2000
S
presente e futuro
A U R A
PORTABLES
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500-700 MHz versione FC-PGA,
Chiose! Intel 440ZX
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per complessivi 256 MB
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1024 x 768 (XGA) su monitor esterno
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Audio: Sound B'aster compatibile full
duplex con AC97. stereo 2 speaker
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Senes 3D/AGP con 4 MB VRAM,
supporto zoom Video Port LCD/CRT
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Hard Disk: HDD 2 5' (9 5 - 12 5 mm
spessorel Ultra DMA 33. fino a 18 GB
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Batteria: Li-Ioni a 8 celle compatibile
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pii Rotoli' AP Cairaia
[ LUNGHI di Massimiliano Ometti
Nuova famiglia di stampanti laser da Xerox
fino a un massimo di 3.550 fogli, sem¬
pre tra A6 e A3, potendo utilizzare sino
a sei sorgenti di alimentazione e cin¬
que uscite con funzioni di finitura.
Prezzo di lire 5.430 000 per la N3225 e
di lire 6.220 000 per la N4025.
Tutti i modelli della serie N, oltre ad
utilizzare il linguaggio di stampa Adobe
PostScript 3 e l'emulazione PCL 6,
offrono un'ampia connettività grazie
alla scheda di rete 10/100 Base Tx, alla
porta parallela e USB integrate; in
opzione è disponibile una scheda
Token Ring o RS232-C
Inoltre le funzioni Web Server, attra¬
verso la tecnologia Xerox WorkSet.
che sfrutta appieno il controller RISC,
la memoria di 32 Mbyte espandibile a
192 e il disco fisso da 2 Gbyte opziona¬
le, permettono di stampare in remoto
Xerox OPB (Office Printing
Business) presenta la
nuova Serie N di stampanti
laser B/N di rete con risolu¬
zioni di stampa da 1200 x
1200 DPI, sviluppate con
una nuova tecnologia di
presa della carta che ne
impedisce gli inceppamen¬
ti e supportando gramma¬
ture fino a 216 g/m2, otti¬
mizzando cosi il lavoro in
ambienti workgroup.
Rivolta ai piccoli ambienti di lavoro la
Docuprint N2125 con CPU PowerPC a
133 MHz permette una velocità di
stampa di 20 pagine al minuto a singo¬
la faccia e 14 in fronte/retro.
La stampante munita di cassetto uni¬
versale da 550 fogli può supportare
formati che variano dall'A6 all'A4 per
carico di lavoro mensile fino a 75.000
pagine. Il modello è commercializzato
al prezzo di lire 2.830.000 nella versio¬
ne completa e a lire 2.545 000 senza la
connettività in rete.
Mentre le Docuprint N2085 e N2825,
più adatte ad uffici di medie dimensio¬
ni con processore RISC da 200 MHz,
riescono a realizzare stampe ad una
velocità che vana tra le 20 e le 28 PPM
a seconda del modello. Entrambe le
stampanti possiedono una buona
gestione della carta grazie al vassoio di
ingresso da 500 fogli A4 con l'alimen¬
tatore Bypass multifunzionale da 150
fogli per formati che variano dall'A6
all'A3 e con la possibilità opzionale di
altri tre alimentatori da 500 a 2000
fogli con vassoio di raccolta offset da
500 fogli per una migliore suddivisione
di copie multiple di un unico lavoro di
stampa, per un carico mensile da
100.000 a 130.000 pagine al mese.
I due prodotti sono commercializzati
rispettivamente al prezzo di lire
3 600.000 e di lire 4.600.000
Adatte invece per grandi imprese, la
Docuprint N3225 e la N4025 con una
velocità da 32 a 40 PPM e CPU a 266
MHz, offrono una serie di accessori
per aumentare la capacita di carta
stampabile mettendo a disposizione
30
tramite Email (MailLmx),
di spedire messaggi
all'amministratore della
stampante per eventuali
mancanze di toner o di
carta e di utilizzare la fun¬
zione di stampa "sicura"
permettendone l'invio
tramite codice segreto,
evitando che altri utenti
leggano documenti riser¬
vati.
Le nuove stampanti
supportano sia Unix e
Macintosh, sia Windows
9x e NT e sono coperti
da una garanzia di un
anno on-site con possibi¬
lità di estensione a tre
presso il luogo di installazione.
Xerox infine propone la Phaser 850,
stampante di rete per formati A4 a
colori con tecnologia solid-ink sviluppa¬
ta da Tecktronix, che dotata di CPU
RISC a 200 MHz e 32 Mbyte di RAM
(per il modello 850 N) fino a 128 ( per il
modello DX) epandibile a 256, permet¬
te di realizzare stampe dalla qualità e
dalla velocità di 14 PPM con soli 15
secondi per la prima pagina, simili a
quelle di una stampante laser
La connettività in rete è assicurata sia
dall'integrazione di porte Ethernet
10/100 Base T, USB e parallela, sia dal
software Phaserlink per la gestione
della stampante che. tramite l'utilizzo
di un'interfaccia Web programmabile,
permette di impostare la notifica auto¬
matica sullo stato dell'unità, di esegui¬
re il monitoraggio del profilo utenti ed
eliminare on-line eventuali malfunzio¬
namenti. La stampante sarà commer¬
cializzata in tre modelli la 850N con
una risoluzione da 800 dpi a lire
6.678.000, la 850 DP da 1200 dpi con
disco rigido e cassetto da 500 fogli
opzionale a lire 9.333.000 e la Phaser
850 DX con medesima risoluzione, ma
provvista sia di hard disk da 6 Gbyte e
sia di un secondo cassetto di alimenta¬
zione ad alta capacità a lire
11 965.000.
Tutti i prezzi sono da considerarsi IVA
esclusa.
Per Informazioni:
Xerox, _
li'. \\ ‘r'il. i-J
MCmicrocomputer n 205 - aprile 2000
instruction:
speak •
Dall'esperienza Jepssen nasce Total
Project, il rivoluzionario progetto che
realizza la prima tecnologia capace di
migliorare la qualità della vita dell'uomo.
Oggi è possibile interagire con la parola
con una tecnologia unitaria ed umaniz¬
zata, controllata da Jepssen Unico, il
primo PC al mondo capace di soddisfare
qualsiasi nostra esigenza anche con un
semplice comando vocale e di dare con¬
ferma verbale dell'esecuzione.
Inoltre Jepssen Unico non è un semplice
elaboratore di dati, ma un unico prodot¬
to, sìntesi perfetta della tecnologia
Jepssen, dove un sistema modulare
composto da elementi specializzati
combinabili tra loro permette di
ottenere un’infinità di funzioni sempre
diverse: controllo, automazione, elabo¬
razione, comunicazione
La tecnologia proprietaria Super Fast PCI
evolve lo standard tradizionale, garan¬
tendo ai software multimediali, profes¬
sionali e ai videogames una velocità di
elaborazione mai raggiunta prima d ora.
Total Upgrade consente di aggiornare in
qualsiasi momento la propria configu¬
razione originaria sostituendo un
processore più potente o una nuova
scheda.
L'affidabilità e la qualità dei prodotti
Jepssen è garantita dalla certificazione
ISO 9001, da un servizio di assistenza
gratuita on-line 24 ore su 24, telefonico e
via internet e dalla presenza su tutto il
territorio nazionale dei Concessionari, dei
JepssenStore e dei JepssenCorner veri e
propri centri di assistenza globale
Nel mondo Jepssen l’automazione totale
finalmente appartiene a tutti.
Unico
QUACIi ISO 9001
ÌSSmSSSMSd
JEPSSEN’
thè fìrst technology made for man
jepssen^ jepssen corn
DIGITAL IMAGING
di Alessandro Pene
Nuove fotocamere digitali da Samsung
Samsung, società leader nel settore dei
prodotti consumer, rende disponibili due
fotocamere digitali con alte prestazioni e
costo contenuto. La SDC-100 è una fotoca¬
mera digitale ad alta risoluzione, compatta e
leggera (meno di 250 grammi) equipaggiata
con un sensore Ccd da 1,08 milioni di pixel
che le permette di riprendere immagini con
risoluzione fino a 1.152 x 864 punti e
profondità di colore di 24 Bit Data la com¬
pattezza e le caratteristiche tecniche profes¬
sionali, la macchina digitale ben si presta a
offrire i propri scatti ad una vasta area di
utenti, professionisti e non, che cercano
qualità e velocita di utilizzo. Le immagini
riprese con la SDC-100 sono salvate nei 4
MByte di memoria della fotocamera in for¬
mato Jpeg, rendendone quindi immediato
l’utilizzo sui personal computer Le fotogra¬
fie posso essere scattate in due modalità:
una standard con risoluzione di 1.125 x 864
pixel, e una normale, dove la risoluzione
scende fino a 640 x 480 Per aumentare o
diminuire invece la capacità di stampa, e
sufficiente decidere il livello di qualità di
scatto, se elevato o standard 10 o 20 con la
risoluzione più elevato. 22 o 45 con la
modalità normale. Per l'inquadratura poi, la
SDC-100 mette a disposizione sia un obiet¬
tivo ottico sia un display Lcd da 1.8 pollici
L'obiettivo impiegato ha una messa a fuoco
che parte da 50 centimetri fino all'Infinito e
posizione macro per riprese da 5 a 50 centi¬
metri, mentre la velocità dell'otturatore è
compresa tra IVI e 1\2 000 di secondo con
apertura di diaframma F: 2.6 f=6.0. La
gestione del bilanciamento del bianco è affi¬
data all'elettronica di bordo, come può
essere gestito anche l'utilizzo del flash inte¬
grato. Infine per trasferire i nostri scatti al
PC di casa è sufficiente collegare la porta
seriale RS-232C al cavetto fornito. Nella
dotazione di serie dell'apparecchio,
Samsung fornisce le batterie agli ioni di litio
e l'alimentatore esterno. Il prezzo (iva esclu¬
sa) è di 1.099 000. La trasparente SDC-80
riprende le caratteristiche generali del
modello superiore: il sensore in questo però
• STORAGE
Microdrive da 320 MB per i portatili IBM
Meno di 7 centimetri di ingombro massi¬
mo, leggero come una comune pila a stilo,
una capacità pari a 320 MB, superiore di
200 volte a quella di un mmidisco. Queste
sono le caratteristiche tecniche dell’innova¬
tivo sistema di Storage messo a punto da
IBM, appositamente progettato per i portati¬
li della sene Thmkpad II Microdnve da 320
MB viene venduto in formato Compat Flash
di tipo II, con un adattatore PCMCIA inseri¬
bile in un alloggiamento PC CARD di tipo II,
risultando così compatibile con la maggior
parte dei portatili in commercio. Il
Microdnve può essere molto utile dove c'è
necessità di portare con se programmi o
applicativi particolarmente complessi che
• HARDWARE
Buddy B-210 sdoppia il personal computer
La Digits, distributrice dei prodotti Austin
Federation LTD, propone una versione
aggiornata e potenziata del sistema di con-
divisione di PC Host Buddy B-200. La filoso¬
fia è sempre la stes¬
sa, un solo PC e
utenti multipli e
questo si tra¬
duce in un
risparmio
sull'acqui¬
sto di un
even¬
tuale
secon¬
do PC Grazie alla tecnologia Thin Client,
Buddy B-210 consente a due utenti di acce¬
dere simultaneamente alle risorse di un
unico PC Host, sia che si tratti di word pro¬
cessor che di applicativi grafici o di accesso
alla rete. Le novità che giustificano l'uscita
di un nuovo modello è la presenza di una
scheda PCI e non più ISA, come nella ver¬
sione precedente, un transfer-rate migliora¬
to e 4 Mbyte di memoria video a tecnologia
SGRAM dedicata, che ne determina un
maggior refresh rate del video ed un'ottima
risoluzione delle immagini II PC Buddy con¬
siste quindi di un monitor, una tastiera e un
mouse che possono essere posizionati ad
caso passa a 850 mila pixel con una risolu¬
zione fino a 1.024 x 768 punti, pur mante¬
nendo la profondità di colore a 24 bit. Anche
la SDC-80. come la 100, dispone di una
apposita uscita compatibile con i formati Pai
e Ntsc. oltre alla classica RS232C per il col-
legamento al PC. Le immagini riprese in for¬
mato Jpeg posso essere elaborate con il
programma Photoexpress 2.0 fornito a cor¬
redo della fotocamera insieme ai driver
Twain per il controllo diretto in ambiente
Windows. Alimentata da batterie ricaricabili
agli ioni di litio, la SDC costa all’utente finale
879.000 IVA esclusa.
Per informazioni:
Samsung.
|i',v. Samsung .|
non potrebbero esser trasportati se non con
gli ingombranti sistemi tradizionali. Il nuovo
Microdnve è già disponibile ad un prezzo di
listino di 1.060.000 IVA esclusa.
Per informazioni:
IBM,
www.ibm.com
una distanza massima di 15 metri dal PC
Host Inoltre il fatto che Buddy sia in grado
di auto-aggiornarsi insieme al PC Host
rende economiche le spese di upgrade del-
l'hardware o del software: ogni terminale
semplice collegato al computer host benefi-
cerà automaticamente degli aggiornamenti
apportati a quest' ultimo. Buddy B-210 è
costituito da un controller, da un box di col-
legamento al monitor, alla tastiera e al
mouse dedicati.
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MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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plicemente al televisore e viene controlla¬
to a distanza in tutte le sue funzioni dalla
speciale tastiera multimediale a raggi
infrarossi per giocare con tutti i nuovi
videogames e ottenere il massimo della
spettacolarità grazie alle funzioni grafiche
3D e all'audio stereo 3D surround.
Potrete sempre sul televisore navigare in
internet, ricevere o trasmettere fax, tele¬
fonare in viva voce e nella versione con il
lettore DVD godere della più sofisticata
tecnologia digitale audio/video oggi
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PIATTAFORME
di Leo Sorge
•m
•si
Tivoli gestisce i Palm
Il framework di amministrazione
distribuita dell'azienda di IBM
rivolge le sua attenzioni al perva-
sive computing.
Oggi i palmari, domani l’Adsl.
L'era del personal computer sta
tramontando, lasciando il posto ad
oggetti meno potenti ma più utili
che stanno sul palmo della mano.
Questi nuovi mostri si uniscono ai
molti altri esistenti, come i banco¬
mat e proprio i PC, per formare un
mondo variabile e convulso. La pervasi-
vita dell'informatica, in buona sostanza,
passa per una incredibile quantità di
oggetti in qualche modo informatizzati
e connessi in rete. Si tratta di oggetti
che conosciamo bene, dal telefonino al
decoder TV o internet, dal bancomat
alla cassa del supermercato, per un
totale difficimente computabile.
Nel prossimo biennio il nuovo vento
dell'informatica aziendale sarà decisa¬
mente quella dei PDA, che raggiunge¬
ranno prezzo e prestazioni da uso
domestico nel biennio successivo. Nel
2002 si prevede che oltre un terzo dei
dipendenti aziendali avrà un palmare,
quadruplicando il dato odierno.
Oggi bisogna considerare che il costo
totale annuo di un PDA è di 2.700 dolla¬
ri compreso il costo dell'apparecchio,
pari a circa 400 dollari. Si tratta di
numeri sui quali riflettere prima di deci¬
dere una strategia.
Questo cambiamento del tessuto del¬
l'ambiente informatico è alla base della
creazione di una nuova divisione,
appunto dedicata al
pervasive manage¬
ment , in Tivoli
Systems.
E t* I Questa business
jjrii umt, diretta da Israel
Gat, affianca le quat-
, tro già esistenti dedi-
cate allo Storage, ad
Maurizio Carli, generai
manager EMEA IEurope,
Middle Easi and Africa) di
Tivoli.
Tivoli Di ' la 1 Mulinar!’
for Pnlni Computine* Plntfonn
Palm™ Cunfiauration Fili- Hrlprr
Internet, ai Service provider e alla secu-
rity. Tra gli investimenti va segnalata
l'espansione dei laboratori a disposizio¬
ne dei clienti: a quelli già presenti negli
States e in Giappone ne è stato aggiun¬
to uno in Italia, nella sede al Torrino di
Roma, diretto da Piero Pierini.
Tivoli nasce nel 1989 per sviluppare
una infrastruttura per sistemi distribuiti
basata su Corba, il broker ad oggetti,
quindi rivolto a corporation di livello alto
ed altissimo.
Questo framework interessa IBM,
che nel 1996 la acquista; è del 1998 la
nuova generazione di applicazioni IT
Director, rivolte ad attività di dimensio¬
ni minori.
Il framework di Tivoli permette la
distribuzione di servizi di qualsiasi
genere: il parco installato comprende
oggi qualcosa come dieci milioni di
punti controllati, I recenti investimenti
della Casa madre IBM nei confronti
della tecnologia Palm, la grande pene-
trazione nel mercato dei POS (point of
sale) e gli sviluppi in termini di Internet
residenziale a larga banda hanno per¬
messo di riunire in un unico corpo tutte
le proposte di gestione del software di
Tivoli.
Il controllo dei Palm
E' già disponibile TDM, il Tivoli Device
Manager for Palm Computing Platform,
che consente il controllo totale del pal¬
mare (sia della stessa Palm che nella
versione IBM Workpad) una volta mon¬
tato sulla sua slitta e connesso al PC.
La configurazione completa del-
l'hardware, del software e dei file inter¬
ro alto, la gestione della configurazione del
Palm nell'approccio di Tivoli Device Manager
A lato, la classificazione degli eventi é ottenu¬
ta grazie ad un agente software installato sul
Palm
ni, cosi come la loro sincronizza¬
zione, diventa cosi un compito
deH'amministratore di sistema.
In fase di lancio l'unica piattaforma
supportata è quella di Palm, ma sicura¬
mente nel prossimo futuro la lista si
arricchirà.
Tra gli annunci si parla anche di
Windows CE come di un possibile
obiettivo, ma l'effettiva implementazio¬
ne non sembra imminente.
Più evidente sembra invece essere
l'interesse verso i telefonini a standard
Wap, che benché non esplicitamente
citati negli annunci ufficiali sembrano
essere il prossimo passo
In arrivo l'Adsl
Ancora in fase di sperimentazione,
benché piuttosto avanzata, e la soluzio¬
ne per l'accesso domestico ad alta
velocità. Grazie a questo tipo di softwa¬
re le operazioni di accesso e pagamen¬
to di servizi quali la TV digitale, il video
on demand, l'e-shopping o internet
veloce saranno molto più semplici di
quelli attualmente in vita. Negli States
la prima sperimentazione ha riguardato
i cable modem di Cisco, mentre in
Europa è attesa un'iniziativa che riguar¬
da anche l’accesso Adsl. Si tratta di
una soluzione che interesserebbe
anche l'Italia.
E' infine disponibile anche TMR, Tivoli
Manager for Retail, quindi dedicata ai
POS (point of sale). Al momento l'unico
terminale disponibile è quello di IBM,
che negli States ha il 25% del mercato.
La penetrazione a livello mondiale è
però la metà di quel valore; purtuttavia
non è in vista nessuna modifica di que¬
sta strategia. In TMR è prevista anche
la gestione dei bancomat, gli ATM
36
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
L’aggiornamento
non ha mai fine.
Ma ha un inizio.
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Dove vuoi andare oggiT
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• PERIFERICHE
di Massimiliano Cimelii
Nuovi scanner per ogni esigenza da Microtek
Microtek presenta tre nuovi scanner,
sviluppati per sistemi Windows e Mac,
capaci di offrire una profondità cro¬
matica di 42 bit e rivolti al mercato
SOHO e a quello professionale. 4
Lo ScanMaker 3600 è uno scanner
piano per formati A4 con interfaccia
USB, capace di acquisire immagini ad
una risoluzione di 600 x 1200 punti per
pollice La qualità è garantita dalla tecno¬
logia Dual Optimisation (DOT) che, trami¬
te un doppio processo, elimina imperfe¬
zioni e migliora la fedeltà e la gamma dei
colon II prodotto oltre ad utilizzare il
Lightlid 35mm, un adattatore per traspa¬
renti venduto separatamente, viene for¬
nito con il software Adobe PhotoDeluxe
2.0 per l'editing e Ulead Photolmpact.
ScanMaker 3600 è commercializzato al
prezzo di lire 249.000 Rivolto al profes¬
sionista, lo ScanMaker X12USL propone
una risoluzione ottica di 1200 x 2400 dpi
ed un CCD da
10.000 pixel.
Lo scanner è
dotato di inter¬
faccia USB e
SCSI (con
scheda inclu¬
sa), oltre a for¬
nire un'area di
scansione più
ampia del 23%
rispetto al for¬
mato standard
A4 (8.2
x 14 pollici),
permette l'acqui¬
sizione di documenti anche da libri abba¬
stanza spessi Per una migliore resa del¬
l'immagine il prodotto integra tecnologie
come l'ADC a 14 bit, convertitore dal for¬
mato analogico a digitale per toni piu
omogenei e la gestione del colore
Dinamic Color Rendition, per una riprodu¬
zione piu simile all'originale. Lo
ScanMaker X12USL e disponibile in due
versioni: una standard a lire 690 000
incluso AdobePhotoshop 5.0 LE e una
professional a lire 890 000 compreso l'a¬
dattatore per trasparenti da 5 x 6 pollici e
il software SilverFast di LaserSoft, pro¬
gramma professionale per la gestione
del colore.Inoltre entrambi i modelli com¬
prendono 1 software ScanWizard 5, per la
gestione delle scansioni, Caere
PageKeeper e Caere Ommpage LE per la
gestione e conversione dei documenti. Il
modello di punta è il nuovo scanner
piano ArtixScan 1100, che con una risolu¬
zione di 1000 x 2000 dpi e interfaccia
SCSI, offre scansioni nei formati di 203
mm x 355 mm per supporti opachi e di
203 mm x 254 mm per 1 trasparenti La
particolarità di questo modello risiede
nella realizzazione di immagini ad alta
qualità grazie all' implementazione della
tecnologia E.D.I.T. (Emulsion Direct
Imaging Tecnology) di Microtek e alla
progettazione dual media Questo siste¬
ma in realtà gestisce la scansione dei tra¬
sparenti che andranno posizionati su sup¬
porti speciali per pellicola privi di vetro e
in un secondo momento inseriti su una
lastra scorrevole sino all'interno dello
scanner; in questo modo non ci saranno
specchi lungo il percorso ottico e la sor¬
gente di luce potrà cosi realizzare una
scansione direttamente attraverso l'origi¬
nale trasparente. Il risultato permetterà di
attenuare ed eventualmente eliminare
campi di variazione del colore creati da
sottili cunei d'aria tra la superfice del sup¬
porto trasparente 0 della pellicola e il
vetro (anelli di Newton), ed inoltre di atte¬
nuare la particolare sensibilità e l'eccessi¬
vo risalto causato da polvere e strappi
dovuti alla messa a fuoco ad alte risolu¬
zioni, rendendo cosi le scansioni piu niti¬
de. Insieme allo scanner è fornita una
vasta gamma di programmi: l'ICC Profile
di Microtek, basato sul sistema di combi¬
nazione dei colori di Kodak fornito con
due obiettivi di calibrazione Kodak Q6, lo
ScanWizard Pro e il SiverFast che per¬
mette scansione nelle modalità CMYK,
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• SOFTWARE
di Leo Sorge
Con Mandrake la magia di Linux giunge alla versione 7
Con l'ultima release, MandrakeSoft for¬
nisce la soluzione Linux globale semplice
da installare e facile da usare, le cui Utili¬
ties portano i nomi dei personaggi del
grande mago del fumetto Le novità della
versione 7 0 sono la nuova procedura di
installazione grafica tramite DrakeX; faci¬
lità di partizionamento tramite DiskDrake,
ora integrato in DrakeX. ed il nuovo tool
DrakeConf di post-configurazione
Per quanto riguarda il tradizionale pro¬
blema delle periferiche supportate.
Mandrake 7 offre l'autoriconoscimento
delle periferiche tramite Lothar: tastiere
e mouse USB in primis, ma grande
importanza ha il supporto della nuova
release di Xfree86, la 3.3.6, che supporta
le schede video uscite per ultime.
Le connessioni a Internet, anche con
ISDN, si possono configurare durante il
processo di installazione, e il nuovo tool
RPMDrake facilitare l'installazione dei
pacchetti software. Al riguardo va ricor¬
data la compatibilità con applicativi Red
Hat in formato RPM
La confezione contiene una valanga di
software StarOffice 5.la e WordPerfect
8 (download edition) e Kpilot 3.1 b9 (per
la gestione del PalmPilot) per la produtti¬
vità individuale; Gimp 1 0 4 e Blender
1.71 (renderer/modeler 3DI per la mani¬
polazione delle immagini; LaTex 2 e
Xemacs 21 18 per i testi; l'interfaccia
Wine per eseguire applicazioni Windows
nell'ambiente Linux e Netscape
Communicator 4 70. Tra i server citiamo
Apache 1.3.9, Samba 2 06, PostFix
990601 (server di posta elettronica) e
MySQL 3.20.
In versione di prova c'è poi WMWare
1 1.2 ed un certo numero di demo di
giochi complessi (Railroad Tycoon II,
Civilization, Myth II, ...). Per quanto
riguarda l'installazione sono compresi
100 giorni di supporto via e-mail. Il prez¬
zo è di lire 129.900 Iva inclusa.
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• TECNOLOGIE
Non più notebook a secco!
La durata delle batterie è certamente il
tallone d'Achille dei notebook La notizia
di Transmeta, riferita appena prima, non
può farci che piacere, ma esiste la possi¬
bilità di un approccio al problema più effi¬
cace. nel frattempo?
Pare che la soluzione possa provenire
dalla Motorola, che avrebbe messo a
punto una nuova soluzione basata sulle
celle a combustibile; l'unità , in fase di
collaudo, avrebbe la grandezza di un pic¬
colo cracker (25x25x2 mm), e potrebbe
produrre circa dieci volte l'energia dispo¬
nibile attraverso le comuni batterie ricari-
cabili.
Le batterie userebbero, per la combu¬
stione. alcool e aria, e pare che i progetti¬
sti siano riusciti a superare i problemi insi¬
ti in questa tecnologia (produzione di calo¬
re e basso voltaggio)
Motorola afferma che queste pile, che
verranno prodotte per un ventaglio di
applicazioni che va ben oltre l'uso nei
notebook, potrebbero presto soppiantare
le tradizionali, abbisognando, ovviamente,
per la ricarica, solo di un pieno di alcool.
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• TECNOLOGIE
di Leo Sorge
C64x e C55x, i chip polari di Texas Instruments
Il leader mondiale dei DSP
aumenta le prestazioni dei
suoi prodotti diminuendo il
consumo energetico e
lasciandone invariato il costo.
Larghissima banda e consumi
ridottissimi aprono nuove
frontiere, non solo informati¬
che.
La corsa di Texas Instruments
verso l'era delle comunicazioni
veloci continua incessante.
Secondo un piano annunciato
anni fa, l'azienda leader del set¬
tore dei DSP ha infatti lanciato
due nuove famiglie di circuiti
integrati, la TMS320C55x e la
TMS320C64x, in breve C55x e
C64x Ciascuna rivolge le proprie
attenzioni ad una diversa fascia
di utenza: consumer la prima,
infrastrutturale la seconda. Nel
primo caso sono state privilegia¬
te la dissipazione di energia e il
prezzo, mentre nel secondo è la
potenza a farla da padrona.
Questi nuovi core si pongono
alla guida dell'intera gamma del
futuro di applicazioni destinate
all'infrastruttura delle comunica¬
zioni a larga banda e del settore
consumer, da sistemi di voce e
dati digitali all'audio e al video,
mantenendo la compatibilità con
il software delle generazioni pre¬
cedenti di DSP di TI
Vediamoli più da vicino.
C55x Enables New Era in
Feature-Rich Miniaturization
□
HSI2
V. -T-
1
C4000 TRANSFORMS
QUALITY OF LIFE
Unititi
Uli Cj
UnllWUi*
Lv.lK J
«ilWfLud
yiVjlaliuMt.
fojiiMuuUwi
.Unl<riJ
WMjl iOabb
J UuJ'JM
Le principali applicazioni della nuova famiglia di DSP A queste vanno aggiunte
apparecchiature particolarmente utili quali Quelle che agevolano l'udito
C5000 2nd & 3rd Generation Spec Summary
Software Compatlble
MAC,
ALU«
Proflnm Fotch
InstrueUon Ungiti
0 32
006
160
600 - 800
160
«00-800
V.rUbl. Instruction
l*n«h
1
-r 5 - 1 -!
1
2
Hi Wf
32 bK
FI««416t>lH
VartabU 846 bit»
A confronto le generazioni vecchie e nuove di chip Tesas Insttuments. Oltre
alla riduzione di quasi un ordine di grandezza nel consumo, si noti l'introduzio¬
ne delle istruzioni a lunghezza variabile Si tratta di un accorgimento che
aumenta la potenza a scapito della pulizia estetica del codice.
GHz e prestazioni pari a circa 9
GIPS, ovvero 9 mila MIPS.
Assicura quindi prestazioni 10
volte superiori rispetto a quelle
del C62x, del quale rispetta
l'architettura, ottimizzandola
nella compatibilità software. Le
prestazioni offerte dal core
C64x potenzieranno l'infra-
struttura delle comunicazioni a
larga banda di domani, oltre
all’imaging di precisione che
costituirà la base delle applica¬
zioni mediche, di sicurezza e di
networking di qualità televisi¬
va. I chip di TI della famiglia
C6XX sono usati dall'80% dei
fornitori di soluzioni VoDSL e
sono quasi standard nei cable
modem con servizi vocali, il
che rende TI il fornitore leader
di soluzioni Voi (Voice over IP).
C55x, potenza e freddezza
Il nuovo core DSP C55x va ben oltre i
già importanti traguardi raggiunti dal core
C54x di TI in termini di basso consumo di
energia. La dissipazione di energia estre¬
mamente ridotta del core pari a
0,05mW/MIPS viene ulteriormente otti¬
mizzata dall'intensa attenzione fornita alla
gestione dell'energia. I progettisti di
sistema hanno ora la possibilità di perso¬
nalizzare il profilo di potenza del DSP in
base all'applicazione attraverso un meto¬
do estremamente particolareggiato. Il
core C55x è inoltre dotato di tecniche
evolute di progettazione della gestione
dell'energia che arrestano automatica-
mente le periferiche inattive, le unità fun¬
zionali del core e della memoria per
garantire un consumo minimo di energia.
I DSP a basso costo sono sfruttati, tra
gli altri settori, nella regolazione di poten¬
za dei motori elettrici (ad esempio i frigo¬
riferi) e nei telefoni cellulari,
C64x: superpotenza
II core C64x si basa sul C62x, già già
valido per applicazioni a larga banda,
compresi i principali produttori di stazioni
base wireless 3G e DSL (Digital
Subscriber Line). Il 64 sarà in grado di
offrire DSP dalle prestazioni più elevate
al mondo, con velocità di clock fino a 1.1
L'approccio VelociTI
L'architettura di riferimento
resta VelociTI, una VLIW (Very
Long Instruction Word) evolu¬
ta. L'approccio VLIW prevede il
caricamento di più operatori
allo stesso tempo, in modo da
sfruttare al massimo le unità di
esecuzione interna Tale
approccio, noto da tempo, è
stato sempre difficile da imple¬
mentare in microprocessori
generai purpose, anche se
l'Intel Itanium adesso in qual¬
che modo ne sta sfruttando il
principio. Invece i media pro¬
cessor, come vengono definiti
i chip dedicati all'elaborazione
del segnale -tra i quali troviamo anche i
DSP- possono più agevolmente imple¬
mentarne i principi.
Tra le nuove estensioni progettate per
aumentare il parallelismo figurano le
istruzioni quadruple a 8 bit/doppie a 16
bit che consentono quasi nove miliardi di
operazioni MAC (Multiply-Accumulate
Cycle) a 8 bit al secondo Istruzioni con
funzioni speciali migliorano il flusso dei
dati, riducono la dimensione del codice in
termini di memoria e accelerano le atti¬
vità delle applicazioni principali, quali la
correzione degli errori, la manipolazione
dei bit e la valutazione e compensazione
Continua a pag. 44
42
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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Segue da pag. 42
del movimento.
La combinazione di una velocità
di clock assolutamente straordina¬
ria e i miglioramenti innovativi
apportati all'architettura ottimizza¬
no le prestazioni di 10 volte rispet¬
to all'attuale leader del mercato.
Gran parte del risultato è dovuto
alla qualità dell'ambiente di svilup¬
po che TI da sempre ottimizza,
che permette di risolvere gran
parte delle differenze di approccio
che i DSP hanno rispetto ai micro-
processori tradizionali ad uso
generale, come le famiglie Intel
Pentium e compatibili. L'estrema
specializzazione dei DSP semplifi¬
ca sia l'hardware che il software
di sistema, ma trasferisce al com¬
pilatore una parte della comples¬
sità.
Semiconduttori:
un'altra rivoluzione?
L'odierna tecnologia dei semiconduttori
è in fase di ripensamento, in buona parte
grazie alle implicazioni fisiche portate da
velocità di esecuzione nell'intorno di 1
GHz. I nuovi processori, specializzati o
meno, come il Transmedia Crusoe e
appunto i nuovi TI, hanno un rendimento
A confronto le tecnologie di trasmissione dati del presente e dell),
diato futuro (DSL a 50 Mbps)
energetico incredibilmente superiore a
quello dei loro predecessori, invero piut¬
tosto sciuponi.
Il nuovo core DSP TMS320C55x riduce
drasticamente il consumo di energia fino
ad uno straordinario 0,05 mW per MIPS,
e potrà raggiungere la velocità di clock di
800 MHz.
Il risparmio energetico è di 6 volte
rispetto al suo predecessore, anche gra¬
zie ad una rinnovata attenzione
nelle funzionalità di risparmio
energetico. Grazie al ridotto con¬
sumo si potrà rivoluzionare gli
emergenti settori dei media digi¬
tali nella musica, nella fotografia e
nella medicina, ma anche dare ini¬
zio ad una nuova era di prodotti
personali e portatili miniaturizzati.
Ad esempio nel caso dei telefoni
cellulari la durata delle attuali bat¬
terie passerà da qualche giorno
ad alcune settimane. Ma è in altri
settori che più si sentirà l'innova¬
zione: il settore dei prodotti medi¬
ci personali, tra i quali gli impianti
cocleari, che consentono alle per¬
sone prive di udito di ascoltare
attraverso minuscoli impianti che
richiedono una batteria di lunga
durata. I primi dispositivi con il
nuovo core C55x saranno annunciati in
primavera.
I primi dispositivi con il nuovo core
C64x saranno annunciati in estate, con
velocità comprese tra 600 e 800 MHz. I
prezzi saranno simili a quelli già richiesti
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scegliendo Internet no limit di MC-link la vostra azienda è sempre on-line, connes¬
sa con il resto del mondo 24 ore su 24 senza ulteriori costi telefonici. E natural¬
mente mai soli. A tenervi compagnia ci sono i nostri servizi, la nostra assistenza e i
nostri 25.000 dienti che hanno già scelto la qualità Internet di MC-link.
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fino a 640/128K
fino a 640/I28K
Indirizzi IP statici per la connessione di WebCam e Server Internet (Web, FTP. Mail, etcj
t
14
Consigliabile per videoconferenza
no
si
Domini (.it, .com, org o nell
1
3
Caselle di posta su Mail Server personalizzato con il dominio aziendale residente c/o MC-link e configuratile on-lme
10
25
Spazio Web Commerciale con il dominio aziendale (www.azicnda.it) e comprensivo di tool PC' commercio elettronico
10MB
50MB
Account dial-up aggiuntivi pe> accessi da 4.000 comuni italiani e l 200 atta nel mondo
10
25
Consultazione gratuita della Gazzetta Ufficiale (normativa nazionale, regionale c comunitaria)
SI
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ic»
V
Macintosh
punto della situazione
Dopo il ciclone MacWorld, da Apple calma piatta. Qualche novità, piccola ma importante,
dai produttori di accessori e per l'esportazione di tecnologie a crittografia forte.
di Nero Beni
L a situazione attuale, per quan¬
to riguarda Apple, è in stallo.
Chiaramente, per quando leg¬
gerete queste righe il MW Expo
di Tokio sarà stato già dimenti¬
cato e saranno passati da giorni
i clamori degli annunci fatti e di
quelli non fatti.
Immaginerete, quindi, che di
annunci e novità, dopo un evento
cosi, non ce ne possano essere, né da
parte di Apple né da parte delle società
che hanno interesse o piacere nell'inve-
stire in essa.
Ci sono comunque buone nuove, da
parte di terze parti che non gradiscono i
clamori di una convention, perché stori¬
camente mirano ad un pubblico di nic¬
chia e non hanno mal raccolto folle in
visibilio sotto i palchi
Arrivano (Gratis)
Appleworks 6 nazionalizzato (dunque
la versione italiana) arriva presso i distri¬
butori, con una venticinquina di giorni di
ritardo rispetto alle versione English-
North American II
PowerBook G3 FireWire
(questa è la dizione ufficiale
Apple, così sgombriamo il
campo da nomi di fantasia
come Lombard 2000,
Lombard II o Pismo manca¬
to) nella sua versione a
500MHz lo trovate in pronta
consegna su AppleStore e
nel vostro negozio di fidu¬
cia.
iSub.
- iChe?
- Un subwoofer, fatto per
corredare gli iMac della
quarta generazione e nato
per esaltarne la vocazione
multimediale e cmemato-
grafica.
Il dialogo immaginano sopra
riportato vede, con buona
pace della categoria, in incre¬
dula posizione il venditore
che si senta richiedere (e
quindi spiegare) il terzo diffu¬
sore di Harmann Kardon per
completare il trittico mul¬
timediale annunciato lo
scorso millennio con l'iMac
Fino ad oggi nessuno
ne sapeva nulla, get¬
tando su questo pro¬
digio di design il dub¬
bio che fosse un
annuncio non segui¬
to dai fatti
Ai primi di gennaio sull AppleStore
(US) è comparsa la fatidica scritta "avai-
lable now!'. La notizia, dunque, non è
certo 'esiste l'iSub' che per gli appas¬
sionati è noto ed è diventato crivello
per gli audiofili, ma che il prodotto è
finalmente disponibile
In America, sicuramente, in europa
non è dato sapere, visto che il sito
Apple Italia porta ancora tra le novità lo
stesso iMac II ed II sistema nove.
Comunque, se lo stavate
aspettando, anche
a costo di sostene¬
re tasse e sdogana¬
mento (iSub è una
tecnologia esporta¬
bile, per fortuna),
adesso c'é.
Una bella novità,
infine, è l'estensio¬
ne della gratuità
delle spese di spe¬
dizione a tutti gli
oggetti comprati su
AppleStore, dopo il
positivo riscontro avuto in periodo nata¬
lizio sul software.
ACS66Ì
Apple\Ms6
Non vogliamo dire che
l'essere riservati, in
un mondo che urla
come quello del¬
l'informatica del terzo
millennio, sia auto¬
maticamente sinoni¬
mo di serietà, ma il
nome Altee, special-
mente per coloro che
sono cultori di musica,
garantisce da sé; in burocratese
potremmo dire che, sulla qualità, Altee
autocertifica.
Con un connubio riuscitissimo di bian¬
chi e trasparenze ai gusti della mela,
Altee Lansing, twww.altecmm comi
presenta ACS 661 .
Immaginerete la '(' minuscola che sta
nel nome a chi possa stringere l'oc¬
chietto.
Il 66 i è un sistema integrato di diffu¬
sori da tavolo e di subwoofer (questo
sul tavolo ve lo sconsigliamo), caratte¬
rizzato da un design pulitissimo in bian¬
co latteo, ed in questo ricorda l'iBook
da vicino, non interrotto né corredato
da altro nel subwoofer, ed accompa¬
gnato dai sei colori che caratterizzano la
società di Cupertino da un biennio in
qua (in realtà il graphite è di recente
introduzione) nei due satelliti da scriva¬
nia.
Per un totale di 40W musicali distri¬
buiti in 17 e 23 rispettivamente per
casse e bassi, un ingombro minimo
sulle affollate scrivanie del terzo millen-
, Company p reS 5 Re | a
48
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
nio (ma la miniaturizzazione che fine ha
fatto?) ed una distribuzione europea
che speriamo ci consenta presto di
avere disponibile il prodotto, possiamo
dotare i nostri Mac di un sistema audio
di prima categoria.
Posto che per l'aspetto l'abbinamento
con i computer for-the-rest-of-us è
garantito, per la funzionalità non abbia¬
mo dubbi che divenga a breve un
agguerrito contendente per l'iSub di
Harman Kardonn ed uno dei punti di
orgoglio per gli utenti della Mela.
Crittografia forte
Il recente WTO summit, lo ricorderete
per ortaggi e striscioni contro il merca¬
to globale ed i suoi esponenti di spicco,
ha. sommessamente e stranamente
senza che stampa (elettronica e carta¬
cea) e voci di corridoio facessero l'eco,
sancito l'ammissibilità dell’esportazione
di crittografia forte verso i "paesi amici'
degli Stati Uniti.
Senza voler confinare in poche righe
una dissertazione su cosa questo signi¬
fichi per l'assetto del commercio mon¬
diale con un particolare riguardo alle
transazioni in rete, questa novità ha
prodotto per gli utenti della mela due
sostanziose entry nella classifica dei
mai-più-senza':
Netscape Corporation ha annunciato
la possibilità di scaricare il
Commumcator 4.72 per Mac con
strong encryption support (128 bit).
Per maggiori info o per scaricare la
versione in argomento e comprare i
vostri libri preferiti in rete con una mag-
giore tranquillità, puntat e le vele su
nttp://www.netscape.corr| .
La svolta del WIO ultimo scorso ha
reso (per molti ma non per tutti, ma noi
siamo tra i molti, fortunatament e) inuti¬
le il sito http://www.pgpi.comi cioè il
sito dal quale gli utenti (Mac e non
solo) di oltreoceano potevano scaricare
la versione limitata del noto pacchetto
di privacy nelle comuni¬
cazioni PGP (appunto
Pretty Good Privacy)
L'apertura degli Stati
Uniti all'esportazione di queste tecnolo¬
gie ha sortito lo stesso effetto visto nel
caso di Netscape e
reso disponibile il pac¬
chetto anche per gli
utenti Mac.
Per questo ora potete visitare
Netscape
iì * r «y/iw.'i'.'ji «i» i »x»t»i ni
Apple di nuovo sul campo di battaglia
Apple Computers è di nuovo ai ferri corti
con i suoi imitatori, E' della fine del mese
scorso la notizia che l’ufficio legale della
Mela ha intentato una nuova azione giudi¬
ziaria verso i produttori di WmdowsBlinds e
verso i titolari di un sito Web, chiamato
SkinzOrg. Il motivo? Oggetto del conten¬
dere sarebbe un'interfaccia, prodotta dalle
due firme, chiamata WinAqua. che somi¬
glierebbe un tantino troppo a quella del
prossimo a venire Mac OS X. L'azione si è
evoluta attraverso passi successivi.
All’inizio la Apple ha intimato alla SkinzOrg
(che tra l'altro ha in catalogo una collezione
di "pelli” enorme, dedicate a diversi siste¬
mi operativi e a diverse applicazioni) di can¬
cellare i file dal suo sito e dal suo FTP,
dichiarando che esso conteneva materiale
dalla Apple coperto da diritti d'autore
L'interfaccia fu subito tolta dal catalogo,
per essere immediatamente rimpiazzata da
una successiva, che non conteneva figure
o materiale protetto da copyogth, riferibile
al MacOS.
La Apple ha, a questo punto, intimato di
nuovo la rimozione, ricorrendo contempo¬
raneamente all'autorità giudiziaria.
NetWhirl Communications Ine, proprietaria
del marchio SkinzOrg ha invece dichiarato
che il loro prodotto non conteneva più
materiale o parti provenienti dal sistema
operativo Macintosh, per cui non avrebbe
rimosso dal suo sito il prodotto.
Nonostante questa presa di posizione la
NetWhirl, attraverso la voce del suo CEO,
si 6 dichiarata sicura di poter trovare presto
un punto di accordo con la Apple, pur non
rinunciando alla libertà di pubblicare questa
e altre interfacce sul suo sito.
La cosa che lascia incuriositi è che l'inter¬
faccia Mac che somiglia tanto a WinAqua 6
stata solo recentemente annunciata da
Steve Jobs, e che il suo aspetto è divenuto
noto solo diverse settimane dopo che
WinAqua era già disponibile nel sito
SkinzOrg In ogni caso consigliamo i lettori
di fare una visita all'indirizzo
httpy/www, skinz.org. ricco di una innume¬
revole libreria di "skin" dedicate a numero¬
si programmi e sistemi operativi.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
49
I diritti delle immagini sono della Stan Lee Media.
E’ online il primo tele film a fumetti pen sa to appositamente p er la Rete
Stan Lee presenta The 7 th Portai
La Terra, attaccata dal cyberspazio, viene difesa da avventurosi webmaster.
di Leo Sorge
C on ritardi minori rispetto alla di¬
mensione della proposta, è final¬
mente online il primo webisode di
The 7th Portai, Si tratta del primo fu¬
metto pensato esclusivamente per la
Rete, ed è stato inventato da Stan
Lee: chi non lo conoscesse sicura¬
mente avrà nelle orecchie i nomi di
alcuni dei suoi personaggi, daH'Uomo
Ragno ai Fantastici Quattro, da Thor
agli X-Men.
Tecnicamente si tratta di file
Shockwave di dimensioni da circa 3
MB che in pratica permettono la vi¬
sione d'un vero e proprio telefilm ani¬
mato. La qualità di disegni, suoni ed
effetti è davvero sorprendente. Du¬
rante il caricamento del file è messo
a disposizione un classico giochino
senza punteggio, nel quale si deve spara¬
re ai gangster senza colpire i passanti.
In parte Matrix ed in parte Stargate,
The 7th Portai spiega come la Terra stia
Il buono venuto dal nulla mostra ad uno dei futuri eroi il mo¬
struoso Krog, con il quale dovrà tra l'altro confrontarsi.
per essere invasa dal pessimo
Mongorr attraverso un cyber¬
spazio che può essere difeso
solo da avventurosi web¬
master.
Ciascuno di loro è
in realtà un avatar che
può generare il coin¬
volgimento d'una specifica
classe di giovani lettori. Connet¬
tendosi al sito http://www.stan-
lee.net si entra in una dimensio¬
ne largamente ispirata ai disegn
che solo Jim Steranko sapeva
creare per Nick Fury.
Hello Capitalists!
Cosi Stan (l'uomo) Lee, come
ama descriversi, inizia da tempo le
sue lettere su carta e online. Quella
che segue è una breve parte della
presentazione che il gemale scrittore
ha messo su Internet.
"Stan Lee Media rappresenta il
culmine della mia carriera di scrittore
e creatore di personaggi. Spero di
collaborare con i piu brillanti creativi
e i migliori talenti tecnici da tutto il
mondo, usando Internet come piat¬
taforma di lancio per nuovi perso¬
naggi Il mio obiettivo è l'introduzio¬
ne nel nuovo millennio di un nuovo
tipo di passione per i supereroi Vo¬
glio dare una nuova direzione alle
mie nuove creazioni in tutti i media, dei
quali Internet è solo il primo".
La home page del sito VUlL'MVW iV ll,'.|
Una caricai ut a di Stan Lee preleva¬
ta dal suo sito
La settima invidia
Una delle persone che avrei voluto incontrare è senz'altro Stan Lee. Sono nato nei giorni in cui negli States il suo Spiderman iniziava la
sua carriera, ribaltando il paradigma del supereroe invincibile con un foruncoloso ragazzotto. Il nuovo credo era 'super eroi con super
problemi', e la novità era i'introspezione psicologica di personaggi che ogni minuto rischiavano la pazzia, oltre alla vita, sperando di me¬
ritarsi qualche quarto d’ora per sé stessi.
Stan Lee è stato anche il primo ad affrontare la tematica del razzismo. Il suo personaggio che ho piu amato è Silver Surfer, un moder¬
nissimo personaggio che solcava un iperspazio ante litteram, seguendo il motto "ci sono mondi nei mondi". Ma i potentissimi Stati
Uniti del periodo dei figli dei fiori ne decretarono la morte, dopo poche, travagliate avventure. Surfer ritornerà qui e là. richiamato dalla
nobiltà del personaggio che ha anticipato di un decennio la space opera di Star Wars.Devo però dire di essere profondamente irritato
dal nuovo lavoro. Non perché manchi la qualità o l'interesse, intendiamoci: si tratta solo d'invidia. Perché The 7th Portai non è sempli¬
cemente ospitato dalla Rete, ma è la rete stessa! Andate a vederlo, e scoprirete che c'è tutto: mondi virtuali, avatar, cyberspazio.,
tutto quello che troviamo in rete e al cinema. Con in più i superpoteri, quelli che nessun altro ha saputo regalarvi.
50
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
li evi due sogni, ora hai Interfree.
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multimediale Interfree. l’accesso a Inter¬
net diventa facile e diretto. Basta premere
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O rn rirrrrifV _ if m 4, *§*
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• I i limivi lusll./Unzione •Coinmiill /tu riti in i Inleniel,
liiilin, CI) l’Inyere Il iiiilotis l)A»'liiM<i Unririiili mriH
/in iieeessn ii Inleniel • Visti mimile piu, ninni, pillisi)
per repuluzinne insù iirusliiiie • Insti play, /musi,
sln/i, elevi, pmrili'iilt', siircrtslfii per eseeiizinne e
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OMAT 2000 e Vb/ceCom:
BackOffice e frontoffice
Le enabling technologies dell’ICT evolvono in una fusione multimediale
che sta integrando tutti gli approcci. La tradizionale memorizzazione ottica
e l'innovativo approccio dei cali center convergono nel nome del workflow e di Internet.
Vediamo come.
di Leo Sorge
OMAT 2000
Milane
Voice Corri
FRONT OFFICE
Tecnologia a soluzioni
par gestirà la attivila
verso II Cliente
G iunte all'edizione
2000, Omat e Voi-
ceCom trovano un in¬
quadramento comune
sotto l’egida dell'orga¬
nizzatore ITER. Da tredi¬
ci edizioni Omat si occu¬
pa di memorie ottiche,
mentre da sette edizioni
VoìceCom propone l'im¬
piego di servizi in voce
all'interno delle aziende
La convergenza delle
tecnologie IT aziendale,
infatti, ha avvicinato le
proposte dei due setto¬
ri, che oggi possono ap¬
poggiarsi a workflow ed
Internet per offrire un
percorso unico.
E 1 questo il motivo che ha portato
all'organizzazione di entrambi gli eventi
in una sede unica di opportune dimen¬
sioni. qual è il Forum di Assago Alla va¬
sta gamma di eventi sportivi e musicali
adesso il grande spazio al coperto può
aggiungere questa accoppiata dell'ICT.
nella quale Pluricom crede e alla quale
era presente con un suo stand.
Il trait d'union che caratterizza que¬
sta edizione in contemporanea è nelle
due espressioni back office e front offi¬
ce, con riferimento all'archiviazione dei
dati nel primo caso e al cali center nel
secondo. In effetti l'evoluzione della ge¬
stione dei dati è da sempre il fulcro dei
processi aziendali, mentre il paradigma
dell'attenzione all'utente ha avuto una
sua evoluzione piu trardiva, tanto che in
Italia siamo ancora nella fase di lancio.
A queste l’edizione appena trascorsa ha
sommato l'approccio Wap e si è prepa-
INTR AN ET • EXTRANET • FAST-INTERNET
rata alla rivoluzione dell'e-commerce,
che saranno presenti anche nella pros¬
sima edizione romana, che sarà in sce¬
na al Palazzo dei Congressi dall'8 al 10
novembre.
Proposte
e risultati
Vediamo quali sono le tendenze di
cali center e gestione dei dati, piu verso
il futuro nel primo caso, che è tuttora in
sviluppo, con la soddisfazione del con¬
suntivo e di alcune anticipazioni nel se¬
condo
Secondo Federico Longo della An¬
dersen Consulting, nella sua presenta¬
zione " Il CTI negli anni 2000 ", ha sot¬
tolineato l'importanza del cliente supera
quella del prodotto (il CTI è l'integrazio¬
ne tra computer e telefo¬
nia) Tra oggi e il 2002
customer profitability e
product/service profitabi-
lity sono le voci che in¬
vertono le posizioni terza
e quarta In generale cre¬
scono gli investimeni e
quindi la gamma dei ser¬
vizi Nella crescita gene¬
rale aumentano sia la du¬
rata del rapporto con il
cliente che le vendite per
dipendente.
La consueta indagine
relativa alla GED (Gestio¬
ne Elettronica dei Docu¬
menti) in Italia, condotta
da Vincenzo Gambetta
evidenzia il carattere so¬
stenuto nella crescita di quest'area. I
dati previsionali per il 1999 riferiscono
del 21.7% per l'hardware, del 24,7%
per il software e oltre il 50% nell'area
dei servizi, per un mercato di 625 mi¬
liardi di lire. Nell'anno in corso tale ten¬
denza dovrebbe essere confermata per
servizi ed hardware, mentre il software
dovrebbe salire dal 24,7 al 27,1%. Tale
crescita è essenzialmente dovuta alla
crescita del workflow management
(crescita composta dell'87,3% dal 1998
al 2000) e dei document repository, le
nuove forme di archiviazione (90,8%),
Il pensiero
delle aziende
Ad avvalorare una certa contiguità
della proposta complessiva di Iter, alcu-
52
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
ne aziende erano presenti ad entrambe
le manifestazioni: Telecom Italia, IBM,
Siemens, Microsoft e Getronics.
Partiamo proprio da Telecom Italia.
L'azienda telefonica ha subito una vera
e propria rivoluzione nel modo di pro¬
porsi, certamente legata a modificazioni
più profondo. "Lo scarto epocale è sta¬
to in Village, sosanzialmente dal 96, an¬
che in termini di marketing", ha detto
Emilio Gioioso, che in Telecom Italia se¬
gue il mercato italiano di fascia alta.. La
tecnologia è una commodity, il che ci si
sposta sui servizi.
"Non era più un momento di sola in-
gegnerizzazione. Il paradigma si è ribal¬
tato, bisogna capire il cliente in termini
di servizio: ADSL nondev'essere una
tecnologia ma la risposta alle necessità
aziendali".
Strada analoga nello svecchiamento
dell'approccio al mercato si può dire ab¬
bia seguito IBM dall'avvento di Lou Ger-
stner, attuale CEO. "Per noi l'archvia-
zione ottica è un'area di nicchia, ma
profittevole, con crescite annuali anche
dell'80%", ci ha detto Bruno Philipson
della direzione software nell'area Infor¬
mation leveraging del gruppo technical
sales, "per cui IBM può investire"
"Omat è l'unico evento dedicato a que¬
sto settore, tanto più che quest'anno
abbiamo una certa ristrutturazione della
nostra offerta".
Quest'anno il software IBM punterà
soprattutto sul content management,
con l'Enterprise Information Portai e
con Content Manager, annunciato subi¬
to dopo Omat.
EIP è un midleware per accedere a
database diversi (DB2 o Oracle ad
esempio, più Notes, gestione di stampe
etc). EIP permette di sviluppare in pro¬
prio ulteriori funzioni, che si aggiungono
a quelle già implementate come ad
esempio la query unica. "Il prodotto si
rivolge a clienti medio-alti", spiega Phili¬
pson, "che altrimenti dovrebbero fare
tutto da soli, con una notevole perdita
Lo stand Alcatel, azienda leader tra l’al¬
tro nel settore ADSL ha investito sullo
stand di Votcecom.
di tempo e denaro".
Content Manager è una rivi-
sitazioe di tutta l'offerta con in
più accesso web, formati audio
e video, che prima non c'erano.
Prima c'era la famiglia Image-
plus che esiste da circa dieci
anni, e che continuerà a vivere
per alcune piattaforme mentre
l'offerta viene allineata.
Della firma digitale abbiamo chiesto a
David Vincenzetti della pianificazione
strategica di Intesis (gruppo Finmatica):
"è un argomento che tira molto, anche
perché l'Italia è stata la seconda nazio¬
ne a dotarsi d'una legge. La FD porta a
grossi risparmi, e molti si sono gettati
nel settore senza capirne gran che. La
forza unificante è Internet, con il com¬
mercio elettronico specialmente il B2B
(business to business) e appunto la si¬
curezza"
Come dicevamo in apertura, il Wap
ha trovato un certo spazio anche in
Omat. Ma da che area provengono gli
attori di questo nuovo mercato? " Sia¬
mo ad Omat per capire mercato e con¬
correnti del knowledge management",
ha detto Fabrizio Bosio, project mana¬
ger KM di Iris. L'azienda nasce nel 1991
a Milano, ed ha aperto a Lugano nel '97
e a Parigi lo scorso anno; per capirci
hanno sviluppato, tra l’altro, il servizio
Wap di Omnitel 2000 e Radiocor.
"Adesso dei progetti Wap ci stanno
chiedendo un grande sforzo: grazie alla
rete europea di partner nella quale sia¬
mo coinvolti abbiamo attinto alla com¬
petenza di una società norvegese all'a¬
vanguardia"
Uno spazio era dedicato anche al cre¬
scente mercato degli ASP, gli applica¬
tion server provider, con la Consoft.
"Noi proponiamo Tarantella, l'ASP della
Sco, che è alle soglie d’una serie di
nuovi annunci", ci ha detto Marco Sca¬
la. ”E' un mercato che deve ancora tro¬
vare una sua collocazione, per cui spet¬
ta a noi pionieri andare alla ricerca an¬
che di forme di promozione opportu¬
ne".
Anche l'integrazione con i fornitori di
ERP, gli Enterprise Resource Planning
evoluzione della gestione aziendale,
hanno il loro daffare con i sistemi docu¬
mentali. "Siamo tra le dieci aziende eu¬
ropee", e a questo punto mondiali, "ad
avere soluzioni sviluppate insieme a
SAP, con la nostra Arcis", commenta
Ad Omat la TopMedia proponeva i suoi consueti
lutorial sul documentate, sempre seguitissimi.
soddisfatto Klaus Pecher della tedesca
CE.
Alla sua seconda partecipazione ad
Omat è molto contento: l’anno scorso
ha trovato un valido partner in Gallo Po¬
mi, e quest'anno ha avuto un grande ri¬
scontro dalla partecipazione. La sua
azienda non lavora solo su Sap, ma ad
esempio anche su JDE, Oracle e Notes.
"Qui abbiamo lanciato Web 2.1, la nuo¬
va versione full Java e in versione italia¬
na, che da punti a molti: in Germania
abbiamo svariate implementazioni da al¬
cune migliaia di posti, e la più grande
presenza dei nostri Client ne vede 7.500
in un progetto di Elsag".
Omat è stato anche il trampolino per
il lancio di WebObjects 5, la soluzione
che rivoluzionerà la presenza Apple su
Internet. "Stiamo lavorando molto per
incrementare la rete di partner dell'Ap¬
ple Enterprise Program", ci ha detto
Riccardo Salafia, Sales Manager Sud
Europa della divisione Enterprise
Software & Services. "Tra le grandi no¬
vità della versione 5 troviamo un mag¬
gior supporto di Java, che nel nostro ap¬
plication server è già di riferimento con
scambi XML; già supportati i Jaba
Beans, sono in arrivo gli Enterprise Java
Beans”.
La divisione di Salafia esiste in Italia
da 7 mesi. Un'installazione di altro tipo,
nel settore del turismo, è il portale B2B
per tour operator ed agenzie di viaggio
con estensione B2C per la vendita al
cliente.
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
53
*
Sono nati tanti siti di alcuni piccoli editori che volevano svolgere il loro ruolo solamente in
Internet. Sono emigrati alla rete dall’editoria tradizionale, dalla distribuzione attraverso le librerie.
La cosa non meraviglia più nessuno, anzi in molti sono pronti a cavalcare questa nuova via che li
propone su un palcoscenico mondiale.
D’altra parte perché soffrire i problemi di distribuzione e di vendita? Per questi editori ormai il
nodo della visibilità in libreria e del prezzo di copertina è diventato un macigno insopportabile. I
libri non si vendono e spesso finiscono al macero... E allora che fare? Si apre un sito, vi si mette
tutto il catalogo che permette al pubblico del web di trovare ogni libro che cerca e ad un prezzo
esiguo. Ma come? Il lettore segnala il testo di cui ha bisogno e il “nuovo” editore glielo stampa
attraverso una tipografia specializzata oppure lo mette su CD e glielo spedisce.
Anche tanti giornali d'arte stanno seguendo il loro esempio, segnalandosi pure come interessanti
ipertesti, fatti così bene da essere considerati quasi “opere d’arte”.
Ipertesto in rete
di Ida Cerosa
Comunicazione
L'ipertesto è una comunicazione arti¬
stica globale svincolata dal tempo e dal¬
lo spazio. E' l'interazione di vari linguag¬
gi. E’ l'espressione che tende a creare
un suo particolare, personale stile. Te¬
sti, immagini, suoni si fondono per ma¬
nifestare pensieri, con il vantaggio che
la creazione, lo studio, la manifestazio¬
ne di tutto questo porta e porterà sem¬
pre di più verso una grande maturazio¬
ne estetica.
In un tempo in cui sembra che le arti
non siano considerate essenziali alla
L’ipertesto è una comunica¬
zione artistica globale svinco¬
lata dal tempo e dallo spazio.
E’ l’interazione di vari linguaggi.
E’ l’espressione che tende a creare
un suo particolare, personale
stile.
cultura, il campo dell'ipertesto ribalta la
situazione. Sono infatti convinta che
tutti noi avremo sempre piu bisogno del
senso estetico per dare forma all'enor¬
me quantità di informazioni che ci rag¬
giungono, per riuscire a "vedere" quel
qualcosa di nuovo che già c'è.
"Il nemico" di Ca¬
terina Davinio.
Si è tanto parlato
da Hegel in poi di
"morte dell'arte",
ecco ora stiamo di¬
mostrando una rina¬
scita o meglio una
vera nascita dell'arte
anche attraverso
queste originali for¬
me estetiche. (Per
inciso fatemi "lancia¬
re un sasso", stiamo
velocemente pas¬
sando dalla parola
all’icona?).
Peccato però che la maggior parte
delle persone ancora non se ne renda
conto.
Molti critici si dichiarano estrema-
mente diffidenti di fronte all'euforia de¬
gli artisti ricercatori, diffidenti verso co-
54
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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ve forme di espressio¬
ne. Le perplessità dei
suddetti si riferiscono ai
risvolti commerciali (da
loro non raggiungibili)
che il computer offre
con la sua rete, ferman¬
dosi poi a considerare
che la quantità, la velo¬
cità, la funzionalità sono
concetti senza un valore
di riferimento artistico, a
differenza dell'informa¬
zione e della cultura.
Ampliare
la creatività
Penso che ormai tutti sappiano che
la funzionalità del mezzo di lavoro, la ve¬
locità di esecuzione, la quantità di possi¬
bilità di uso siano la base
necessaria per poter an
dare oltre i limiti tradizio¬
nali, la base per potersi
lasciare catturare dalla
"trappola" della creati¬
vità. E' logico che la cul¬
tura, il bisogno dell'infor¬
mazione, la conoscenza
dell'arte siano un baga¬
glio ineluttabile di ogni
persona, di ogni artista.
Il problema non è in lo¬
ro, ma in quelle persone
che si avvicinano alla tecno¬
logia concedendo uno sguardo superfi¬
ciale e distribuendo termini e significati
che non le appartengono.
Ho sentito dire da una di queste per¬
sone che una giornata è breve e, se si
"perde tempo" nell’esplorazione dei si¬
ti. si diminuisce la capacità di creare-ela-
borare cultura Ancora una volta mi vie¬
ne spontaneo dire che dipende dalla
persona che agisce. Ognuno di noi nel
momento in cui è "collegato" non ha
obblighi di nessun genere verso Inter¬
net, ha unicamente uno strumento in
più per sapere e per colloquiare. E' la
persona che decide come usare il suo
tempo, come conquistare i suoi spazi
mentali per la riflessione, per la creazio¬
ne.
La comunicazione in "tempo reale”
è un grande vantaggio che non preclu¬
de la possibilità di "non" comunicare
quando si desidera Consente invece di
non perdere tempo in
azioni di routine ed ave¬
re, volendo, più tempo a
disposizione e quindi an¬
che per l'approfondimen¬
to della propria cultura.
Il nostro cervello è già
la più potente rete delle
reti, la più creativa, la più
visionaria... ma perché
non potenziare le sue pe¬
culiari qualità con l'uso di
un mezzo che lo consen¬
te?
Non dimentichiamo
tutti gli studi che sono
stati fatti proprio sull'ef¬
fetto che il computer ha
sul cervello umano. Uno
di questi si riferisce all’at¬
tenzione che sollecita
nell'utente, interessando
entrambi gli emisferi del cervello. Infatti
alcuni autori, tra cui Negroponte, citano
questo concetto ormai notissimo. Ci si
è accorti che l'immersione in
un mondo virtuale con la na¬
vigazione multimediale
nell’ipermedia, coinvolge
l'attività di entrambi gli emi¬
sferi, il destro e il sinistro.
Mentre notoriamente, se
stiamo vicini ad un'opera
d'arte tradizionale, per osser¬
varla e analizzarla si attiva in
prevalenza o l'emisfero de¬
stro o l'emisfero sinistro.
Quindi mi sembra giusto
potenziare le nostre qualità m-
"Omaggio a Duchamp" di Caterina
Davinio.
"Baffi elettronici"
di Caterina Davinio.
Non dimenti¬
chiamo tutti gli studi
che sono stati fatti pro¬
prio sull'effetto che il
computer ha sul cervel¬
lo umano. Uno di questi
si riferisce all’attenzio¬
ne che sollecita
neN'utente, interessan¬
do entrambi gli emisferi
del cervello.
"UGOp" animazione
di Caterina Davinio.
trinseche proprio per ampliare la nostra
creatività.
Caterina Davinio
A proposito di ipertesti in rete e delle
possibilità di attenzione che questi sti¬
molano vale la pena conoscere alcuni
lavori di Caterina Davinio, che è l'artista
che dirige II sito d'arte
K-vww. kerenina.it! quella che ha fondato
in Italia la computer-poesia, che si dedi¬
ca alla videopoesia Si adopera con mol¬
to entusiasmo e con molta intensità e
le sue produzioni sono stimoli di rifles¬
sione. Sono opere che dimostrano ap¬
punto i significati dell'ipertesto.
Tanti e diversi i lavori che ha propo¬
sto un po' in tutta Italia. Tra questi il
computervideo "Il Nemico" del 1997
Per presentarlo ci introduce cosi: le pa¬
role che compaiono in video sono utiliz¬
zate e valorizzate nell'aspetto visivo
(spaziale) senza rinunciare del tutto a
quello temporale, legato alla lettura ve¬
ra e propria e al significato, anche se,
per la velocita di scorrimento del mom-
IDA GEROSA
Artista di Computer art
Direttore "Artnet-Tentra"
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56
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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contemporanea, di cui si vogliono documentare e approfondire
i molteplici aspetti Una rassegna in grado di mettere in luce la
varietà stilistica e tematica di tale ambito artistico, dando rilie¬
vo ai riferimenti, che spaziano dal fumetto alla satira, e agli sti¬
lemi che variano dalla grafica tradizionale all'uso delle nuove
tecnologie. Illustrazione dunque intesa anche come comuni¬
cazione. che interagisce con l'editoria, con la grafica pubblici¬
taria. con la produzione artistica in genere.
Complessivamente saranno esposte 220 opere di 75 artisti.
"Occhio" di Caterina Davinio.
continua
tor, il testo appare solo occasionalmen¬
te decifrabile.
La parte so¬
nora. arrangia¬
mento elettro¬
nico del ru¬
more di un
duello, può
essere inter¬
pretata come
metafora di
una condizione
esistenziale, oppure sociale, ma anche
m relazione alla poesia visiva, per la
quale e con la quale nasce come lotta
del linguaggio per uscire dalla pagina
(anche multimediale) per conquistare
spazio nella realtà (virtuale e non) insi¬
nuare nella comunicazione l'arma di
nuovi e tentacolari prolungamenti
performativi spazio-temporali di signifi¬
cante
Mentre per il videoromanzo "La casa
teatro di Sade", uno tra i tanti
che ha prodotto, ci prende per
mano raccontando che è un
esperimento visivo su un ro¬
manzo, del quale sono leggi¬
bili alcuni frammenti; il mes¬
saggio potrebbe essere: dato
che non si può rallentare
l'andamento della scrittura,
bisognerebbe almeno accele¬
rare il ritmo del pensiero... Ma
se questo non fosse possibile, l'avven¬
turoso lettore postpostmoderno si con¬
soli pensando che non è necessario,
sarebbe anzi controproducente. Il sen¬
so e i frammenti restano leggibili qui e
là come strumenti solisti che affiorano
da una partitura multimediale e l'occhio
e l'orecchio esperto del musicista (o
del musicologo) ne decifreranno co¬
munque più del dovuto! ...
per la prima volta l’opera
d'arte non esaurisce la sua esi¬
stenza nell’attimo in cui nasce,
ma consente a se stessa quella
lunga vita data dalle trasforma¬
zioni che l’utente le imprime
L'ogget¬
to video è
un prete¬
sto ..
Alcune
di queste in¬
teressanti e coinvolgenti operevideo
sono visitabili nel suo sito che è anche
un luogo di aggregazione virtuale e di
dibattito tra critici, teorici, artisti, opera¬
tori E’ un luogo dove si disegna una
mappa della ricerca italiana, è un iperte¬
sto che assembla testi, anche presi dal¬
la rete, immagini di tanti artisti diversi,
suoni.
La Davinio si dimostra un'abile rap¬
presentante delle iniziative ipertestuali
in rete, una interprete della diffusa
mentalità dei "naviganti mternettiam"
Trasformazione
L’archivio della memoria”
di Federica Marangoni
Il 1 aprile si è inaugurata la mostra di Fe¬
derica Marangoni “L'archivio della memo¬
ria" al Glaskasten Sculturem Museum di
Stad Marie (vicino Essen, in Germania).
L'archivio della memoria è un libro di 3
metri x 3 realizzato in vetro industriale
Per ammirarlo è anche visibile sul sito
tvvvvw.ansyssem it/marangonil dove inoltre
è possibile guardare il suo bellissimo vi¬
deo.
"L'archivio della memoria' di Federica Maran¬
goni
Alle cose già dette bisogna aggiun¬
gere che l'opera ipertestuale in rete è
un organismo dotato di una propria per¬
sonalità. di una propria consapevolezza:
esiste, si può animare, riprodurre, di¬
struggere E' un organismo in continua,
potenziale trasformazione.
E la sua mutevolezza lo caratterizza e
gli consente di esistere in forma auto¬
noma. Questo vuol dire che per la pri¬
ma volta l'opera d'arte non esaurisce la
sua esistenza nell'attimo in cui nasce,
ma consente a se stessa quella lunga
vita data dalle trasformazioni che l'uten¬
te le imprime.
Questa è arte contemporanea. fise
58
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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anni fa
a cura di Andrea de Prisco
Vento di primavera!
di Raffaello De Masi
Telexando, questo il suo nome cunoso. era un mi¬
nuscolo terminale portatile dedicato esclusiva-
mente all'invio e alla ricezione di messaggi elettro¬
nici e telex e al solo Invio di tax. Quando si dice
tecnologia...
Gran fermento d'idee e novità, in
quel lontano aprile di dieci anni or so¬
no. Un gran numero il 95, con numero¬
se prove di pezzi e prodotti interessan¬
ti, tanto da porre a chi scrive adesso un
certo imbarazzo nella scelta e un certo
"freno" alla tastiera, tanto più di due
pagine., non si può.
Saltiamo quasi a piè pari le news,
che peraltro non hanno niente di parti¬
colarmente interessante, tranne un po¬
tente portatile della Nixdorf e un curio¬
so modem-accoppiatore acustico della
francese Comi. Nella stessa rubrica
troviamo anche uno stranissimo mou¬
se commercializzato dalla Datamatic,
dotato di addirittura quaranta tasti fun¬
zione.
Radius presenta la sua gamma di
monitor pivottanti (saranno a lungo fa¬
mosi), e la Areal Technology offre un
drive da 200 MB per laptop; Corrado
racconta di una conferenza tenuta da
Philippe Kahn, gran patron della Borland, in tutte le capitali
d'Europa, e De Masi prova la nuovissima macchina della
Apple, il Macintosh II ci.
Si tratta di una macchina costosa
ma un palmo, come prestazioni, ad di
sopra delle altre; i prezzi, comunque,
per i tempi, non erano certo stratosfe¬
rici, mente oggi con lo stesso budget
si compra un mimcomputer o una mez¬
za dozzina di PC forzuti. Quindici milio¬
ni la macchina di base, cui occorre ag¬
giungere un altro paio di milioni per il
monitor a colori e altri tre milioni per
una memoria aggiuntiva da 4 MB -
avete letto bene: "quattro megabyte'.
Nella perfetta filosofia Apple, la mac¬
china è comprensiva però di tutto, in¬
cluso un software di sistema e applica¬
tivo che ha perso i leggendari MacWn-
te e MacPaint, ma conserva una glorio¬
sa applicazione che, con alterne vicen¬
de, è sopravvissuta penosamente fino
a oggi, HyperCard.
Prova diretta, di seguito, per un
mouse che si confronta con una track-
ball, ambedue della Logitech. Lungi
dall'avere le sinuose forme di oggi,
questi due prodotti hanno però un gra¬
devole design (specie la seconda) e
una discreta ergonomia. Secondo il pa¬
rere di Corrado Giustozzi, autore
dell'articolo, la palma andrebbe alla
trackball, ma si tratta, quasi certamen¬
te, di un giudizio influenzato dalla no¬
vità di questa periferica che, come si
sa, non ha mai goduto successivamen¬
te di soverchia fortuna
Paolo Ciardelli invece si occupa di
un piccolo terminale portatile, grande
poco più di un paio di carte di credito
affiancate, costoso quanto oggi costa
un Pc di fascia bassa, e la cui unica
funzione è quella di inviare telex e fax,
previo abbonamento al servizio che co¬
sta oltre mezzo milione annuo
Massimo Truscelli ci parla, ancora,
di un altro prodotto della Polaroid, il Cl-
4400. un Palette dalle funzioni avanza¬
te capace di trasformare immagini
stampate su carta in pellicole e diapositive 35 mm E, incre¬
dibile a dirsi, sbarca sulle italiche sponde anche un compati¬
bile Spectrum, il Sam coupé che, a fronte di mezzo milione
60
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Nascita di un mito
Beh, lasciamo da parte le cosette di
tutti i giorni per raccontare dell'inizio di
una grande avventura, non ancora
spenta. Siamo arrivati finalmente alla
prova di Microsoft Word per Windows
(per gli amici, WinWord), grande tra i
grandi, la cui prova occupa una diecina
di pagine e che va ad affiancarsi, per
aspetto e prestazioni, alla versione per
Macintosh.
Guardato a dieci anni di distanza,
meraviglia il fatto che, in fondo, le pre¬
stazioni e l'aspetto siano, a ben guarda¬
re, tanto poco distanti da quella odier¬
na, a conferma che è ben difficile cambiare la forma di un
uovo.
Apre i battenti una nuova rubrica, inizialmente affidata a
Elvezio Petrozzi, che avra alterna fortuna, prima di essere
chiusa qualche anno fa.
Storyware, questo il nome, doveva accogliere racconti
dei lettori che, cito testualmente, "potranno essere am¬
bientati in qualunque epoca e in qualunque scenario, ma
dovranno obbligatoriamente rappresentare l'aspetto infor¬
matico della vicenda" Col tempo, anche per mancanza di
rispetto verso questa regola, il genere perse questo carat¬
tere di riferimento, e la rubrica cambiò orientamento, dive¬
nendo quasi una fanzine di SF, fino a essere chiusa.
La rubrica Mac si occupa, stavolta, di Trapeze, uno
Questo coso' era. mentepopodimeno che... un compatibile dello Spectmm Sinclair, prodotto dalla Miles
Gordon Tecnology (??? e ancora III). Con tanto di drive al posto del mlcrodnve!
spreadsheet senza confronti, in cui il concetto di cella viene
interpretato in maniera originalissima, e non legata rigida¬
mente alla nozione di riga-colonna imperante. In altri termi¬
ni le celle divenivano "campi", che venivano legati tra loro
da relazioni e funzioni senza mantenere, per questo il rigido
inquadramento degli altri spreadsheet. Prodotto avanzato e
ricco di originalità, dotato di una sezione grafica ancora oggi
insuperata, non ebbe, purtroppo, gran successo e spari ra¬
pidamente nell'oblio
Bruno Rosati prova un programma di animazione grafica
per Amiga, mentre, nell'area del software inviato dai lettori,
troviamo un bel pacchetto grafico su Atari e un bel gioco
per MS-DOS, con un listato di oltre 70.000 caratteri. E lo
spazio a disposizione finisce qui
Microsoft Word per Windows, familiarmente piu noto come WinWord, comparve nella pnmavera del 90
Sul numero di aprile di MC, l'approfondita prova prodotto di quella che consideriamo una delle più impor¬
tanti pietre miliari del software per PC.
Concludendo
Come al solito una curiosità, nella
Posta, Marco risponde a un lettore
che, accanto a lamentele "tecniche",
si lagna anche del fatto che MC abbia
un cattivo odore di colla! Divertente la
riposta del Marmacci, che ci piace ri¬
portare integralmente.
sono anch'io uno con la mania
degli odori; e buonissimo quello di un
certo tipo di carta (diversa dalla no¬
stra). e ieri sera, a tavola, ne sentivi
uno che non mi piaceva, per cui mi so
no messo ad annusare per capire cosa
fosse, mio figlio si è messo a ridere e
mia moglie mi ha detto di smettere di
fare il cane, ma la differenza d'odore
tra MCmicrocomputer di qualche anno
fa e di adesso non sono riuscito a sen
tirla E dire che faccio parte di quella
schiera di persone (credo ampia, men¬
tre sono uno dei pochi ad ammetter¬
lo...) che attirata dal buon odore di
amaretto della colla Coccoina, l'hanno
assaggiata. Sono rimasto delusissimo,
il sapore è pessimo." A risentirci. KS
62
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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come usare •••
Word 2000
Microsoft Word 2000: il collega di tutti
terza parte
Lavorare con stile
di Aldo Ascenti
Dopo aver appreso quanto basta di
Word per districarsi nelle piccole neces¬
sità quotidiane si può cominciare a chie¬
dere al programma qualcosa di piu per
velocizzare le procedure più ripetitive.
In effetti, talvolta si rinuncia a rendere
più gradevole, e sopratutto leggibile, un
documento qualsiasi per mancanza di
tempo o per paura di trovarsi invischiati
m qualche tanto contorta quanto miste¬
riosa caratteristica del programma. In
questa puntata parleremo soprattutto
della gestione degli stili: si tratta di un
meccanismo che in Word si usa di conti¬
nuo per facilitare la formattazione e rim¬
paginazione di documenti strutturati o
piu lunghi di un paio di pagine. Se sfrutta¬
ti con un po' di buon senso, gli stili pos¬
sono far risparmiare molto tempo e dare
a ogni realizzazione un tocco di ordine ed
eleganza in più.
Cos’è uno stile
Per il programma di elaborazione testi
di Microsoft uno stile non è altro che la
memorizzazione di una serie di caratteri¬
stiche estetiche e di impaginazione a cui
dare un nome per
L'apposita casella sulla
barra degli strumenti è
il modo più semplice di
applicare uno stile pre-
dehmto ai lesto selezio¬
nato. visualizzandone
preventivamente le
caratteristiche
si desidera format¬
tarlo in carattere
"arial", corpo 14,
sottolineato e cen¬
trato, invece di ripe¬
tere ad ogni occor¬
renza le operazioni
necessarie ad
impostare questi
attributi, sarà possi¬
bile definire uno
stile, una volta per
tutte, con queste
caratteristiche, sal¬
varlo e riapplicarlo
semplicemente
scegliendolo, con
nioio
’«<* j
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MO cai
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1 » eaa -
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pochi colpi di mouse, da un apposito
elenco. Un altro grosso vantaggio, colle¬
gato all'uso di questa funzionalità, consi¬
ste nella possibilità di modificare la for-
poterle poi richia¬
mare rapidamente
quando necessario.
Se, ad esempio,
ogni volta che si
aggiunge un titolo
ad un documento
Selezionando una por¬
zione di testo formatta¬
to, a cui era stato pre¬
cedente assegnalo
uno stile, è possibile,
cliccando sulla casella
"stile" e premendo
invio", chiedere a
Word di ridefinire lo
stile stesso in base
all’esempio
mattazione di tutti gli elementi definiti
come appartenenti a un dato stile sem¬
plicemente agendo sulle caratteristiche
dello stile stesso, assicurando cosi omo¬
geneità e rapidità di adattamento al
documento. Tutto questo assume un'im¬
portanza tanto maggiore quanto più
lungo è il documento da elaborare, e
diventa una procedura pressoché essen¬
ziale se l'obiettivo è la stesura di una tesi
di laurea 0 di un libro.
Qualcosa sui modelli
Quando creiamo un nuovo documen¬
to di Word, il programma ci mette già a
disposizione un elenco di stili predefiniti,
consultabile agendo sulla casella "stile"
nella barra di formattazione. Il menù a
tendina mostrerà il nome di ciascuno nel
carattere impostato nella definizione
64
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
comt uwrt„,
Microsoft Word 2000
?JxJ
»
H [ntestanone;lntesU?ionel
1 Mappa documento
1 Normale
1 Pie dpaqna
I Titolo
II Titolo I
H Titolo 2
Il titolo 3
1 Titolo 4
Da Questa fine¬
stra si possono
creare nuovi stili
o operare modi¬
fiche di qualsia¬
si genere a uno
stile preesisten¬
te, sfruttando il
menù " forma¬
to '
Nome:
[ 1 Corpo dd testo
A nUprtoo _
_ JJPO. _
paragrafo
SUaper paragrafo tuccetwo:
~H I
JU*I
3
~3
Anteprma carattere
d
Ari al
Tattx(fia^«> Tatti Tilt.
(#<•««*' la.«><T. (•«»*> Tattiitr,a^4i TaiM.i.«,4. TailMl.ia^*. Ta;t>4riM»
Ta.t> lata«|4>T.. V'f T«Jt> <lf !*«««•
Descriaone
Normalo + Tipo d carattere: 12 pt
M»Oa;
Doso unno
Corpo M (osto 4
r figganoi al mortelo
r Aggiorna atfomaOcamento
Temuto • I Scota racèda .
Mp4ftca... 1 0"»™
J.
Annula
La finestra di dialogo " stile " offre una visualizzazione in anteprima degli eflet¬
ti di ciascuna voce su caratteri e paragrafi, e consente, inoltre, di verificare
eventuali dipendenze di uno stile da un altro, mostrandone la struttura con
una logica additiva
dii
dello stile stesso, mentre un apposito
riquadro, a destra di ciascun nome, con¬
terrà una serie di simboli che individuano
se si tratta di una formattazione dedicata
a caratteri o paragrafi, com'è previsto l’al¬
lineamento e che dimensione (in punti)
avrà il testo una volta applicato lo stile
Gli elementi di questo elenco sono
legati al ''modello'’ scelto per il docu¬
mento che si sta creando. I modelli di
Word sono particolari file, individuabili
per l'estensione ".dot", che il program¬
ma usa come canovaccio su cui basare i
documenti veri e propri In effetti un
modello di documento, nella sua forma
più semplice, non è altro che una raccol¬
ta di stili, che saranno diversi a seconda
che dal menù "fileSnuovo” si scelga, ad
esempio, "lettera professionale", "curri¬
culum elegante" o "documento vuoto”.
Definire
e modificare uno stile
Naturalmente, nella maggior parte dei
casi, gli stili incorporati nei vari modelli
non saranno sufficienti a rispondere in
pieno alle nostre esigenze, ma con sem¬
plici procedure se ne potranno creare di
nuovi o modificare quelli predefimti.
Il modo più semplice per creare un
nuovo stile consiste nel formattare un
paragrafo secondo le caratteristiche desi¬
derate. selezionarlo, quindi fare clic sulla
casella "stile” della barra di formattazio¬
ne e digitare un nuovo nome, che. natu¬
ralmente, dovrà essere diverso da tutti
quelli già presenti. Se invece si vogliono
Tra le numerosissime
caraneristiche asse¬
gnabili ad uno stile e
compresa la specifi¬
cazione di quale lin¬
gua adottare per II
controllo ortografico
modificare le carat¬
teristiche di uno
stile preesistente,
in molti casi è pos-
Tiit><f>iM«4> T>I»4«M»)
lfif>4»T»it l« n »l i Tm
Ti. «(•>!•«« 1t <*-!•. re*
Corpo òri t«*o ♦
r Aggiri? M mudalo
Affidar» 1
Alvv*- '
Arabo (Algeria)
Arabo (A intuì Sttjdla)
D corrottoro erto? «fico e 0 «in rtruivrti d co hm»
uwrarno mJumaficwrt « i dmrurl (M« Ingoa
Mfomnot», vedove***
r (jonooogute Controls «togrofooog ammontalo
P
Il « I «mi. I
Cormoto-
sibile seguire una procedura semplifica¬
ta: sarà necessario applicare lo stile a un
paragrafo, quindi effettuare le modifiche
Directory predettene
Ottonarie e grammatica
Mostra
P Testo evtderiflato
r Segnalibro
P Berrà 4 stato
P lesto acenato
P Barra scoroni, or®,
P Barra scornm. ypct.
P Sugganmenti su schermo 1“ Segnaposto per «magri
Formattazione
r Tabylanom
r Sfiati
r Segr» d paragrafo
V Tego nascosto
r Segni (Bino facoltativi
r lutto
Opponi per le vtsualuaaon Stampa e LayoU Web
P Dtssgn P Righelo yerbcale (solo vouatoatione Stampe)
r éncoraggi per oggetti
r ymm del testo
CWonl per le vrsuatotaoctee Strutture e Normale
r A capo nete finestra targtietta area d sde:
r taattenbotta |3cm f{|
desiderate alla formattazione del para¬
grafo stesso. A questo punto basterà
selezionare il paragrafo modificato, fare
clic sulla casella
"stile" e conferma¬
re premendo
"invio”. Una fine¬
stra di dialogo ci
offrirà la possibilità
di adattare lo stile
secondo l'esempio
selezionato o, al
contrario, di ripristi¬
nare il paragrafo
secondo lo stile ori¬
ginario. Barrando la
casella "aggiorna
automaticamente"
si impone a tutte le
porzioni di testo del
documento, defini-
r Coda d campo
Qynbrogg^tura campo:
jse srVtrronafo
3
Amia
La schermata visualiz¬
za " del menù "opzioni "
include una voce per
definire la larghezza
dell’area "stile", che
sarà visibile quando
l'impostazione è mag¬
giore di zero .
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
65
nomi uian^
Microsoft Word 2000
IMI
>1» 94 imo
nctiamare rapiaamert» quando necessario Se. ad esempio, ogni «
«Urea o di un tuo
QMafcosa sul modelli
Quando creiamo un nuovo documento di Word, il programma a mede i
elenco a sali pregefinit. consolatale agendo sulla casella 'sole" nella b
menu a tendina mostrerà il nome di ciascuno nel catane!» impostato «
stile stesso mentre un’apposita caseUna, a destra di ciascun nome, ro
simbot die individuano se si tratta di una formattazione dedicala a cari,
preusto fa*neamento e che dimensione (in punti) avrà il tosto uria vita
G» eternarti d questo elenco sono leqaB al 'modello' scelto per il docufl
■ rodevi.. I mrvHtìl). <* Wdlri CW> r,»r*ir -start Ma . rv«r.«.-i »tMt npr r c&arvUÈ
’« .• \ vDOatj] ■ x ■ « e • ■
Anche il puntatore detta guida rapida di Word può essere un rapido sistema
per visualizzare le caratteristiche di uno stile
L'area stile rimane sulla sinistra del documento e offre una mappatura del
susseguasi degli stili Con un doppio clic su una delle voci di guest mea si
apre la finestra di modifica
te secondo quello stile, di adattarsi auto¬
maticamente ad ogni successiva modifi¬
ca che comprenda almeno un segno di
paragrafo. Se. ad esempio, si modifica lo
stile "corpo del testo" cambiando il font
"Times New Roman" con r'Arial" e si
barra la casellina di aggiornamento auto¬
matico, si otterrà che tutti i paragrafi del
documento definiti come "corpo del
testo" passeranno al nuovo font; inoltre,
da questo momento in poi. basterà sele¬
zionare una porzione di testo e un segno
di paragrafo, a cui è stato applicato il
“corpo del testo", e si potranno fare, con
i normali comandi di formattazione,
modifiche che interverranno immediata¬
mente su tutti gli altri paragrafi impostati
col medesimo stile Le tecniche appena
descritte, pur avendo il dono dell'imme¬
diatezza e della semplicità, non permet¬
tono una gestione completa delle poten¬
zialità di questo strumento, e soprattutto
non mettono in luce una caratteristica
fondamentale degli sili di Word, ovvero la
possibilità di creare stili derivati sulla
base di altri preesistenti
Un po’ di aritmetica
La prima cosa da fare, per capire
meglio come Word gestisce gli stili, è
accedere alla finestra "stile" dal menù
"formato". Nel riquadro di sinistra com¬
pare un elenco che può comprendere gli
stili in uso nel documento corrente, tutti
quelli disponibili o solo quelli definiti dal¬
l'utente, a seconda che si sia scelta la
voce appropriata nella casella "mostra"
piesente nell'angolo inferiore sinistro
della finestra. Nelle aree di destra sono
invece visibili in anteprima la posizione
dei paragrafi e l'aspetto che avranno i
caratteri una volta applicato lo stile sele¬
zionato, ma la cosa più importante è l'a¬
rea sottostante, che mostra una descri¬
zione della struttura dello stile stesso,
individuato come "somma" di piu com¬
ponenti. Se lo stile corrente è stato defi¬
nito a partire da un altro, il nome di que¬
st'ultimo comparirà come prima voce
della descrizione, a cui seguiranno le
caratteristiche distintive "aggiunte" a
quelle originali Queste caratteristiche
possono essere davvero considerevoli
per quantità e varietà, e per accedervi è
possibile fare clic sul pulsante "nuovo"
o su quello di modifica, che aprono
entrambi la medesima dialog box. Da
qui si potrà definire completamente la
struttura di un nuovo stile, immettendo
un nome nella casella apposita e sce¬
gliendo se partire da zero o da un ele¬
mento preregistrato da selezionare nello
spazio "in base a" Sempre in questa
finestra si potrà dichiarare se si desidera
creare una voce che coinvolga anche
impostazioni di impaginazione, come
rientri e allineamento (stile di paragrafo),
oppure ci si vuole limitare a una format¬
tazione operante esclusivamente sui
caratteri (stile di carattere). Si potrà
anche decidere quale voce applicare al
paragrafo immediatamente successivo
a quello formattato con lo stile corrente,
rendendo molto comoda l'impostazione
di titoli e sottotitoli Delle due opzioni
presenti nella parte bassa della finestra,
di una abbiamo già parlato, mentre
"aggiungi al modello" permette che le
modifiche apportate allo stile corrente
vengano salvate non solo nel documen¬
to in uso, ma anche nel modello, cosi da
renderle disponibili per tutti i nuovi file
che verranno creati successivamente,
purché dello stesso tipo
La definizione delle diverse caratteri¬
stiche di formattazione passa attraverso
la pressione del pulsante "formato", dal
quale si accede a un menù tra le cui
voci è possibile impostare tutte le carat¬
teristiche desiderate, che verranno
aggiunte man mano alla descrizione
dello stile corrente Ci sono ben pochi
limiti alle specifiche assegnabili ad uno
stile, che comprendono la lingua, i bordi,
la presenza di cornici o la scelta di una
numerazione, come avviene per gli elen¬
chi puntati e numerati, di cui parleremo
nei prossimi numeri.
Va notato che uno stile definito come
"derivato" subirà qualsiasi modifica
dovesse interessare la voce di prove¬
nienza. se, ad esempio, si crea uno stile
"titolo grande" derivato da "titolo" con
raggiunta di un corpo maggiore e di un
allineamento a sinistra, mutando il font
nella definizione di "titolo" cambieranno
nello stesso senso anche le occorrenze
di "titolo grande" (a patto di aver sele¬
zionato la casella "aggiorna automatica-
mente"), mentre non vi saranno effetti
collaterali se a mutare in "titolo" sara
l'allineamento, poiché questa caratteri¬
stica è esplicitamente dichiarata nello
stile derivato. Se tutto questo può appa¬
rire complicato, va tenuto presente che,
oltre a permettere un ottimo livello di
customizzazione dei documenti di uso
più frequente, la comprensione dei
meccanismi di gestione degli stili aiuta a
interpretare comportamenti di Word che
a prima vista potrebbero apparire inspie-
66
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
icow utay~.
Microsoft Word 2000
Mliov® combirtòOene:
|ait*ctbi,h|
SuaHagnttaa:
(non «Menata)
~ b . _ — — - i
<_c*r©BViz*om cerrore
J
J
DMOBW»
Chfcjdt
-,
Lo strumento "libreria " permette di trasferire con semplicità gli stili tra docu¬
menti o modelli diversi.
tarmala + Tiro <J <jrattere: 12 «
gabili, come modifiche a catena degli
stili derivati, o formattazioni che mutano
repentinamente passando al paragrafo
successivo.
I documenti di grosse dimensioni
possono arrivare a includere decine di
stili diversi che si susseguono di conti¬
nuo. Per una più agevole gestione di
queste situazioni complicate, Word può
essere impostato per visualizzare, sulla
sinistra del documento, una colonna di
dimensioni variabili che tiene traccia del
succedersi dei vari stili e ne permette
una rapida modifica. Per rendere visibile
quest'area è necessario impostarne la
larghezza in centimetri nella casella "lar¬
ghezza area di stile" della finestra che
compare scegliendo "opzioni/visualizza"
dal menù "strumenti". Per effettuare
adattamenti agli stili cosi visualizzati
basterà un doppio clic sul loro nome per
accedere direttamente alla finestra di
dialogo corretta.
Un altro sistema comodo per visualiz¬
zare le caratteristiche di uno stile appli¬
cato in qualche punto del documento,
consiste nell'usare la guida rapida di
Word che si attiva con l’omonima voce
del menù Armati del puntatore
della guida rapida basterà fare clic sul
paragrafo dubbio per veder apparire un
fumetto con le sue caratteristiche.
le modtfiet» tt:
|ta>mal.dot
La scheda "scelta
rapida ", che può
essere richiamata
dalla finestra di defini¬
zione di un nuovo
stile, consente , agli
affezionati della tastie¬
ra, di assegnare una
combinazione di tasti
a uno stile di uso fre¬
quente, rendendone
ancora più veloce l'ap¬
plicazione
Librerie di stili
Una volta che si sono creati un certo
numero di stili personali potrebbe esse¬
re desiderabile trasferirli tutti o in parte
ad altri documenti. Se non si vuole
usare l'opzione "aggiungi al modello"
per non modificare le caratteristiche dei
modelli predefiniti, si potrà comunque
passare uno stile da un documento
aperto ad un altro semplicemente
copiandovi un intero paragrafo a cui lo
stile è stato assegnato. In un secondo
momento converrà costruirsi una vera e
propria libreria di stili trasferendoli tutti
in uno stesso documento, che potrà poi
essere svuotato del testo contenuto e
salvato come modello.
Per ottenere questo basterà sceglie¬
re "salva con nome" dal menù "file" e
specificare "modello di documento"
nella casella "tipo file". A questo punto
si potranno creare nuovi documenti
basati sul modello personalizzato sem¬
plicemente scegliendolo dalla finestra
che compare col comando "nuovo" del
menù "file". Se è necessario assembla¬
re stili contenuti in diversi modelli, sarà
possibile usare il comodo strumento
"libreria", che Word mette a disposizio¬
ne per velocizzare questo genere di
operazioni. Per aprire l’apposita finestra
di dialogo si può premere il pulsante
"libreria" dal menù ”formato\stile". La
schermata appare divisa in due aree
che mostrano gli stili del documento o
del modello di partenza e di quello di
destinazione. Per cambiare uno di que¬
sti è sufficiente un clic su uno dei pul¬
santi "chiudi file" che verrà sostituito
dalla voce "apri file", cliccando sulla
quale verrà offerta la possibilità di speci¬
ficare il documento dal quale prelevare
gli stili desiderati, che andranno quindi
selezionati nell'area apposita e copiati
con il pulsante ”copia ”, che opera sem¬
pre nella direzione mostrata dalla dop¬
pia freccia.
La finestra di dialogo "libreria" pre¬
vede inoltre appositi pulsanti per rinomi¬
nare o eliminare gli stili selezionati,
offrendo una semplice ma completa
interfaccia per l’assemblaggio di model¬
li personalizzati.
Conclusioni
La gestione degli stili non è che una
delle potenti caratteristiche offerte da
Word per semplificare la gestione di
documenti di grosse dimensioni. Nelle
prossime puntate vedremo come l'uso
degli stili possa portare ulteriori vantag¬
gi se associato a un impiego razionale
della visualizzazione "struttura" che è il
punto di vista ideale per operare anche
su file costituiti da centinaia di pagine.
Ad ogni modo, la creazione di ele¬
menti personalizzati, come stili, modelli,
barre di pulsanti e cosi via, se prevede
un certo investimento di tempo iniziale,
ne fa guadagnare molto di più sulla
lunga distanza, per non parlare della
soddisfazione di aver piegato il pro¬
gramma alle nostre specifiche
necessità.
MS
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
67
di Aldo Ascenti e Franco Paiamaro
Fin dalle origini dell'informatica per¬
sonale, il modo piu semplice per sce¬
gliere l’hardware di un computer è con¬
tare: valutare quanti MHz ha la CPU, di
quanti byte è costituita la memoria,
quanto capiente è il disco rigido e così
via. Se questi valori caratterizzano
senz'altro le prestazioni di un qualsiasi
sistema di elaborazione, l'elemento che
in maggior misura influisce sull'affidabi¬
lità, la versatilità, l’espandibilità e, quin¬
di, la longevità di un PC è invece quella
moltitudine di componenti che costitui¬
scono la scheda principale alla quale
fanno capo tutti i dispositivi del compu¬
ter: la motherboard, altrimenti detta
scheda madre.
Indispensabile quanto sottovalutata
al momento dell’acquisto, la mother¬
board può fare la differenza tra un siste¬
ma professionale e uno limitato all'im¬
piego domestico, aprire la strada ai
componenti più performanti o rappre¬
sentare un invalicabile collo di bottiglia
in grado di inficiare le prestazioni anche
del più scattante dei processori dell'ulti¬
ma generazione
Altra grossa questione legata alle
schede madri è il problema della com¬
patibilità: conoscere le caratteristiche
dei chip di controllo e dei diversi con¬
nettori di cui è dotata è, infatti, l’unica
via per capire se un dato processore,
adattatore grafico o qualunque altra
componente funzionerà o meno sul no¬
stro computer; anche considerando che
sostituire l'intera motherboard è una
procedura spesso laboriosa e costosa.
Ci proponiamo, quindi, di offrire una
Le pone di una motherboard ATX colorate secondo le specifiche PC-99
68
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Schede madri
un materiale chiamato
vetromie II nu-
mero degli ^M
yBfojÈ
'ÈttSj
• : M tgC fiM |
IBM
o ¥dQ
di integrazione del-
la scheda stessa: un
minor numero di stra- iDwmr
ti implica una costru- mar
zione ed una progetta- \r
zione più accurata e mo- j
derna, A
Altro elemento che può aiutare Jft
nella valutazione della qualità del A I
prodotto è la presenza diffusa di I
componenti saldati in superfi-
eie ISMD, Surface Mounted
Devicel piuttosto che quelli
montati in modo da perfo- xmjMli
rare la scheda stessa, co- ^I
me avviene spesso per
quei vistosi cilindretti
che sono condensatori
elettrolitici tradizionali
che alcuni produttori di
schede sostituiscono con quel-
li nettamente superiori (e costosi) ^
sinterizzati al tantalio in tecnologia
SMD
Acquistando una nuova scheda, si
dovrà poi controllare il "form factor"
secondo il quale è realizzata, ovvero le
specifiche standard in base alle quali
sono, per esempio, disposti i connettori
K giornamento in quanto la
i è costituita da due parti,
elementi attivi (la parte ag¬
ibile) e una con elementi
sivi, come connettori e bus
espansione, che comunica¬
to attraverso un unico gros¬
so connettore a pettine, e
il microATX, estensione
dell’ATX e ideale per PC di
dimensioni ridotte e con li-
tata capacità di espansione,
u umilio passo nella standardizza¬
zione dell'aspetto delle schede provie-
R "a recenti specifiche PC-
che impongono una
colorazione diversa
per ogni tipo di uscita
(parallela, seriale,
USB, PS/2) per una più
rimediata identificazio-
ì. La rispondenza a
isti criteri è un
io inequivoca-
ella moder-^^^^^
rran-
ofie
piuyeuudii un- ' M
crestate
wf sJtk
■a ^
massimo
^ di RAM che
può essere
montata, il numero di canali
e il tipo dei bus IDE a dispo¬
sizione delle memorie di
massa e la presenza o me¬
no di un controller SCSI inte¬
grato, oltre, naturalmente, al numero
degli slot PCI disponibili per future
espansioni. Sempre le specifiche PC-99
hanno sancito la definitiva abolizione
dei vecchi connettori ISA, perciò, se si
desidera riciclare schede sviluppate con
questo standard, converrà optare per
una scheda madre che, aggirando le
specifiche, ne preveda almeno uno, co¬
sa non del tutto infrequente anche su
prodotti dell'ultima generazione.
La spinta verso la semplificazio-
Ì/V ne, l'integrazione e l'abbatti-
,v- \ mento dei costi dei PC di fa-
/■glk scia bassa ha portato molti
produttori di schede madri a
"immergere" tra i componenti
della scheda anche periferiche tradi-
marchi e standard
che si è fatto quanto mai intricato negli
ultimi mesi.
e definite le dimensio-
ni della scheda stessa. Il
form factor scelto deve coinci¬
dere con quello previsto per lo chas¬
sis del computer, cosi da garantirne il
corretto assemblaggio. I principali stan¬
dard attuali comprendono l'ATX, evolu¬
zione del vecchio e ormai desueto AT,
rispetto al quale offre un'alimenta¬
zione operante a un voltag-
gio maggiore, attiva- . £^3
bile tramite un -
segnale elettrico, v»
e una più raziona-
le distribuzione di ‘ i***
ingressi e uscite, ^
l'NLX che si presta
bene per facili procedu- ^
La struttura di una
scheda madre
Ogni motherboard si presenta come
una scheda realizzata in diversi strati di
il c r ,ru ra= .aC! r_-_- c
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
69
(S^CLela^! Schede madri
Slot per
la RAM
Porte di
comunicazione
Slot
ISA
Bios
Chipset
(northbridge)
Connettore
di alimentazione
Regolatore
di tensione
Zoccolo
per la CPU
Chipset
(southbridge)
tampone
AGP
Bus
EIDE
Bus
floppy
La posiziona dei com¬
ponenti di una comune
scheda madre ATX di
produzione attuale.
zionalmente acquistate separatamente,
come l'interfaccia grafica, il modem,
l'interfaccia di rete o il sottosistema au¬
dio, Di fronte a una motherboard che
integra uno o più di questi dispositivi bi¬
sogna sapere che a fronte di un'indub¬
bia riduzione dei costi si nasconde tal¬
volta lo spettro del decadimento delle
prestazioni del sistema, poiché il rispar¬
mio è ottenuto proprio scaricando sul
processore e sulla RAM di sistema
mansioni solitamente svolte da chip de¬
dicati. Non è infrequente, ad esempio,
il caso di sistemi molto economici che
consentono di sfruttare solo 56 dei 64
Mbyte di RAM disponibile perché 8 so¬
no riservati all'uso della scheda grafica
integrata.
Questo genere di soluzioni sono ac¬
cettabili, e in certi casi perfino consiglia¬
bili, se viene perlomeno offerta, tra le
caratteristiche della scheda, la possibi¬
lità di disabilitare il mortificante disposi¬
tivo integrato per sostituirlo, in un se¬
condo momento, con una versione più
evoluta e completa in grado di far fron¬
te ad accresciute esigenze di elabora¬
zione.
70
Un esempio di north¬
bridge di un chipset Via
guardo. Alcune schede madri possono
persino ospitare contemporaneamente
diversi tipi di connessione in modo da
lasciare all'utente maggiore libertà nella
scelta della CPU da adottare. Infine,
Il trono del processore
Il principale componente che ogni
motherboard deve ospitare è natural¬
mente il processore. Questo sarà mon¬
tato su uno zocco¬
lo rettangolare
(socket) o su un
connettore a petti¬
ne (slot). La pre¬
senza del tipo di
connessione cor¬
retta per un dato
processore non è
sufficiente a ga¬
rantire la sua com¬
patibilità con la
scheda stessa,
che dovrà essere
valutata di volta in
volta e vi riman¬
diamo alle pagine
successive per
chiarimenti al ri¬
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Schede madri
L'oscillatore principale che fa da riferimento per il
clock di sistema e i jumper che regolano il moltipli¬
catore della CPU
vanno citate schede per uso professio¬
nale che funzionano con due o più pro¬
cessori in parallelo, che dovranno esse¬
re gestiti da un sistema operativo in
grado di distribuire correttamente il la¬
voro sulle diverse CPU. La mother-
board dovrà provvedere a fornire al pro¬
cessore l'alimentazione corretta, com¬
pito tutt'altro che scontato visto che le
differenze di voltaggio tra marche e
modelli di CPU in commercio rimango¬
no piuttosto marcate, inoltre una sche¬
da in grado di fornire anche voltaggi
molto bassi è senz'altro pensata per il
futuro, vista la tendenza alla realizzazio¬
ne di componenti sempre più parsimo¬
niosi nei consumi, e sarà probabilmente
in grado di ospitare anche evoluzioni fu¬
ture dei processori attuali.
Il chipset
Se si pensa che una motherboard
deve tenere insieme, permettendo co¬
municazioni senza conflitti, il processo¬
re, la RAM, le schede grafiche su bus
AGP, le periferiche su PCI e quelle che
usano le porte di comunicazione ester¬
ne (USB, parallela, FireWire e cosi via),
per non parlare delle memorie di massa
con il loro controller specifico, e si ag¬
giunge che praticamente ogni dispositi¬
vo citato opera con una larghezza di
banda (una misura della quantità di dati
scambiati per unità di tempo) differen¬
te, ci si può ben rendere conto di quan¬
to complessa ed importante, per il cor¬
retto funzionamento del PC, sia la logi¬
ca di gestione di una scheda madre.
A questo delicato lavoro, che somi¬
glia all'operato di un equilibrista o di un
diplomatico, sono preposti una serie di
chip, spesso sviluppati dalle stesse ca¬
se produttrici del processore, come nel
c a -
so di In¬
tel o AMD,
denominati com¬
plessivamente chipset
(letteralmente "insieme di
chip").
Il chipset è l’elemento più carat¬
terizzante di una scheda madre e quello
che maggiormente influisce sulle pre¬
stazioni del sistema, poiché da questo
dipendono le CPU utilizzabili, la fre¬
quenza di funzionamento, l’impiego di
versioni più o meno evolute dei diversi
standard di connessione delle periferi¬
che (come per l'AGP 4X o l'UDMA-66)
oltre che il tipo e la velocità della RAM
installabile.
gi mettono in comunica¬
zione direttamente con
questi due sistemi anche
l'AGP. Dalle caratteristi¬
che del "northbridge" di¬
penderà, ad esempio, la
possibilità o meno di usa¬
re memorie EDO piuttosto
che SDRAM, per non parlare del¬
le recentissime (e introvabili) Rambus
gestite dal chipset 820 di Intel. Il
"southbridge" è invece tradizionalmen¬
te preposto alla gestione dell'input/out¬
put con le periferiche esterne collegate
attraverso le porte seriali o parallele e
con le memorie di massa attraverso il
bus EIDE. Questa impostazione non è
univoca e in commercio si trovano solu¬
zioni molto modulari, come accade per
la serie 800 di Intel, o altamente inte¬
grate, come per alcuni prodotti SiS.
Nella scelta di un chipset converrà
valutare, oltre alla compatibilità con la
CPU desiderata, la frequenza dei Front
Side Bus (FSB) del processore e della
memoria, il cui valore può fare la diffe¬
renza tra un sistema aggiornato ed effi¬
ciente e una macchina un po' fuori mo¬
da. Non tutti i chipset, inoltre, supporta¬
lo linea di principio, la funzione pri¬
maria del chipset è quindi di far da pon¬
te (bridge) tra i diversi bus del sistema.
In effetti si parla di "northbridge" per
quei chip che si occupano dell'interazio¬
ne tra memoria e processore e che og-
II sensore di temperatura che controlla il funziona¬
mento della ventola del processore.
no memorie dotate di sistemi di con¬
trollo e correzione degli errori (Error
Checking and Correcting), più care ma
notevolmente più affidabili di quelle tra¬
dizionali. Da ultimo occorrerà verificare
la presenza dell’AGP 4X, anche se non
consiglieremmo di escludere un chi¬
pset solo per la mancanza di questa al¬
quanto piccola miglioria. Più utile sareb¬
be invece poter disporre di un control¬
ler UDMA-66, standard ben supportato
da quasi tutti gli hard disk più recenti e
veloci.
La centrale
di comando
Il controllo su quasi tutte le numero¬
se funzionalità e impostazioni della
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
71
Schede madri
motherboard è permesso all'utente at¬
traverso l'accesso al BIOS (Basic In-
putNOutput System), che è una sempli¬
ce EEPROM (memoria a sola lettura ag¬
giornabile attraverso impulsi elettrici)
che mantiene i parametri di configura¬
zione grazie ad una batteria tampone. I
principali produttori di BIOS (AMI,
Award e Phoenix) offrono comunque
interfacce abbastanza comprensibili e
un ampio ventaglio di funzioni gestibili,
che vanno dall'accensione del sistema
attivata dallo squillo del modem, alle
funzioni di power management. La
maggiore o minore completezza del
BIOS influirà, quindi, sulla comodità e
versatilità del sistema, anche se assidui
aggiornamenti per mezzo di file scarica¬
ti dal Web permettono a questa piccola
ma essenziale componente di ogni PC
di mantenersi giovane, a dispetto
dell'età di molte altre parti dell’elabora¬
tore.
Alcune schede mantengono tuttora
l'uso di |umper (o dei più comodi micro-
switch) per quelle funzionalità, come la
definizione della
frequenza di fun¬
zionamento del
processore, che
sarebbe pericolo¬
so rendere acces¬
sibili attraverso il
BIOS. La presenza
diffusa di questi si¬
stemi di settaggio,
apparentemente
antiquati, non è
necessariamente
un indicatore di un
prodotto poco ag-
Altn tipi di bus, da sini¬
stra, lo slot AMR lAudio
Modem Rìser), lo slot
AGP 4X/Pro e gli slot
PC!
I bus di sistema verso
le periferiche e le sche¬
de di espansione: in pri¬
mo piano il bus AGP. in
alto l'interlaccia IDE-Ul¬
tra AT A. a destra l'inter¬
faccia Floppy e a segui¬
re i connettori del bus
PCI
giornato ma, più
probabilmente,
che si tratta di una
scheda madre
pensata per chi,
più esperto, desi¬
dera intervenire di¬
rettamente sulla
configurazione,
magari per pratica¬
re l'arte, mai del
tutto scomparsa, dell'overclocking, ov¬
vero di tentare, a proprio rischio, di for¬
zare il sistema a velocità superiori a
quelle consigliate dalle ca¬
se produttrici.
Chipset e
compatibilità
Ora che sappiamo co¬
me funziona e a cosa serve
una scheda madre, vedre¬
mo in pratica cosa è dispo¬
nibile sul mercato attual¬
mente.
Essendo le logiche di fun¬
zionamento molto variabili da
prodotto a prodotto, di volta in volta
scenderemo nei dettagli delle compati¬
bilità, prestazioni e caratteristiche pro¬
prie di ciascuna piattaforma e come
sceglierla, in base alle proprie esigenze
e possibilità.
Nell'acquisto di una scheda madre è
necessario effettuare una scelta ponde¬
rata e mai affrettata: non è infatti il solo
costo della M/B in gioco (in fondo abba¬
stanza relativo), ma l'impatto sugli ac¬
quisti dei componenti essenziali corre¬
lati: il processore, le eventuali schede
di espansione, la memoria.
Per prima cosa è necessario decide¬
re di cosa si ha bisogno: ogni piattafor¬
ma ha le sue caratteristiche, i suoi pregi
ed i suoi difetti; esaminiamo i vari seg¬
menti del mercato PC desktop che
prenderemo in considerazione in que¬
st'articolo.
Partiamo dal segmento di mercato
più basso (quello dei "value-PC"): si
tratta di computer che, completi di mo¬
nitor, in genere sono offerti a circa un
milione; queste macchine sono ovvia¬
mente indicate solo per un'utenza che
necessita dei servizi di base offerti da
un computer e che
non intende
spendere più
dello stretto
necessario.
Subito so¬
pra troviamo
la fascia di
mercato con¬
sumer, con
PC relativa-
mente
espandibili,
economici e
dotati di pre¬
stazioni più
che sufficien¬
ti ad espletare tutti i servizi che ci si
aspetta da un computer: navigare sul
Web, utilizzare tutti i pacchetti di pro¬
duttività personale da ufficio, giocare,
studiare, eccetera.
Le macchine che fanno parte dei
precedenti segmenti di mercato, dotate
di un'economica interfaccia di rete (al¬
cune M/B le hanno persino integrate),
sono i Client ideali per l'uso in una rete
aziendale.
Il segmento medio del mercato è oc¬
cupato da macchine di buone prestazio¬
ni, molto flessibili nella configurazione e
generalmente caratterizzate dal miglio¬
re rapporto prezzo/prestazioni (anche a
causa dell'enorme competizione esi¬
stente in questo settore).
Nel segmento "prosumer" troviamo
macchine molto potenti, dotate di carat¬
teristiche tecniche avanzate (supporta¬
no in genere i processori più potenti e le
ultime tecnologie per fornire prestazioni
molto avanzate); queste macchine offro¬
no la massima flessibilità di configura¬
zione e sono il punto d'arrivo di molti
"smanettoni" come il sottoscritto...
H&P
m
ÓhoM
72
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Schede madri (S^^CLd-a')
I due tipi di zoccolo disponibili , rispettivamente, per la piattaforma Socket 370 e SuperSocket7; a differenza dello SlotA. a livello elettrico completamente proprieta¬
rio, Il SuperSocket7 é stato sviluppato le poi praticamente abbandonatoI da Intel per i processori Pentium e Pentium MMX ,
Oltre, entriamo nel regno semiproibi¬
to dei PC di fascia alta (il "performance
PC): macchine basate su processori al
vertice di gamma, generalmente otti¬
mizzate per alcuni compiti particolari,
come l'editing audio/video, la grafica, il
CAD/CAM, la "game station" per
Quake III...
Pur non essendo macchine forte¬
mente verticali, come le workstation
grafiche professionali o i server di rete
da decine di milioni, le macchine di
quest'ultima fascia possono condivide-
scheda madre/processore) che più rie¬
sce a soddisfare le nostre esigenze.
Fondamentalmente ci concentrere¬
mo su quattro piattaforme
processore/chipset di base: CPU Intel
Pentium-lll/Celeron su Socket370, Pen-
tium-lll su Sloti, CPU AMD Athlon su
Slot A, CPU AMD K6-II su Super-
Socket7.
Noterete che i produttori di proces¬
sori in questa rassegna sono solo AMD
e Intel: non ci occuperemo di altri in
quanto o non ancora reperibili (come il
nuovo processore VIA/Cyrix III, dotato
di 256 Kbyte di cache L2 e 64 Kbyte LI
on chip, con Front Side Bus a 133MHz
e compatibile con il Socket/370), o per¬
ché destinati ad utilizzi di nicchia (pro¬
cessori "mobile", come il nuovo Tran¬
smeta Crusoe).
Zoccoli e processori
Ogni processore è costituito da un
chip di silicio, chiuso in un contenitore
re con le workstation
alcune tecnologie, co¬
me l'interfaccia SCSI, i
dischi ad alta velocità o
il supporto per il calcolo
SMP (Symmetrical
Multi Processing).
Definiti I target, ana¬
lizziamo le varie tipolo¬
gie di prodotti disponi¬
bili per scegliere la piat¬
taforma (l'insieme
I due slot: a destra, lo SlotA
per la CPU Athlon, in basso lo
Sloti per i processori Pen¬
tium-ll e Pentium-lll Intel, si
noti come il connettore sia
praticamente identico, solo
"specchiato", in modo da ini¬
bire l'inserimento dì CPU di¬
verse da quelle compatìbili.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
73
Schede madri
con una sene di contatti elettrici che,
consentono al dispositivo di comu-,
mcare con il suo bus. questo^,
contenitore può assumere, se-^
condo le esigenze, la forma^
più disparata. Il termine in-^
dicante quest'involucro^
è "package".
Attualmente esi-.,
stono due tipolo-<
gie di packaging: le'
"cartucce", fisicamen-'
te costituite da una sche-’
dina PCB (Printed Circuit'
Board) analoga ad una nor¬
male scheda d'espan¬
sione (come una,
scheda grafica, ad’
esempio) che s'mnesta
in un connettore a "pettine"
e i vari contenitori PGA (Pin Grid'
Array), molto simili ai processori Pen-
tium MMX, che si inseriscono in uno
zoccolo (quasi sempre ZIF, Zero Inser-
tion Force).
Le cartucce sono state ideate perché
dovevano accomodare, oltre al chip del
processore, i chip aggiuntivi (esterni)
del controller e della cache L2; ora che
le prime versioni di questa
CPU erano costituite
da una cartuccia
del tutto analoga
a quella del Pen-
tium-ll (denominata
SEPP, single edge pro¬
cessor package), ma sen¬
za copertura di plastica e pia¬
stra di dissipazione, per esse¬
re inserita nello stesso slot del
Pentium-ll.
Anche se il Celeron non è dotato
di cache L2 esterna al die. que¬
sto package era necessa-
► rio in quanto non era
ancora disponibile il
Socket370; ora, quasi tutti
i processori Celeron sono in¬
vece costituiti da un package PP-
GA-370 (Plastic Pin Grid Array), per
l'utilizzo con il Socket370.
La CPU Celeron è perfettamente
compatibile a livello elettrico e logico
con il bus del Pentium-ll. ma non a livel¬
lo meccanico; è comunque possibile,
acquistando un apposito adattatore
Socket370/Slotl. inserire un processo¬
re Intel Celeron d'ultima generazione in
sia AMD, sia Intel, sono riusciti ad ag¬
giungere la cache L2 direttamente sul
die di silicio del processore, nel prossi¬
mo futuro la cartuccia in quanto tale
non avrà più motivo di essere.
Illuminante, a questo riguardo, può
essere la storia della CPU Intel Celeron
una scheda madre Sloti
Il Socket370 è stato anche adottato
da alcune versioni del nuovo Pentium-
III Coppermine, integrante 256 «byte di
cache L2 "full speed", con la nuova de¬
nominazione FC-PGA 370 Socket; pur¬
troppo, anche se fisicamente le due
versioni del Socket370 risultano identi¬
che, esistono delle differenze elettriche
di connessione per cui le schede madri
per Celeron di precedente generazione
non sono compatibili con questa versio¬
ne del processore.
Riassumendo, per quanto riguarda i
processori desktop Intel, la scelta è tra
due piattaforme: Sloti e Socket370.
Quest'ultimo è tipico delle macchine
ValuePC e Consumer, con alcune confi¬
gurazioni che rientrano nqlla fascia me¬
dia; quando saranno disponibili schede
madri con chipset avanzati per Pen-
tium-lll con "form factor" FC-PGA 370,
vedremo scomparire la piattaforma
Sloti, attualmente implementata sulle
macchine a partire dal segmento di
mercato medio a salire.
Anche AMD offre processori per due
piattaforme diverse; la famiglia K6 per
SuperSocket7, sovrapponibile come
prestazioni e target al processore Cele¬
ron e il processore Athlon per Slot A,
concorrente del Pentium-lll di Intel per
la fascia medio/alta e alta del mercato.
Il processore Athlon utilizza una car¬
tuccia fisicamente quasi identica a quel¬
la utilizzata dai processori Pentium-ll In¬
tel; anche la CPU AMD è dotata di chip
cache L2 esterni al die, e adottando lo
stesso standard meccanico del Pen¬
tium ll/lll di Intel, AMD ha risparmiato
moltissimo in fatto di ricerca e sviluppo.
La cartuccia AMD risulta quindi com¬
patibile a livello puramente meccanico
ma non è assolutamente compatibile a
livello elettrico e logico.
Per evitare quindi di inserire il pro¬
cessore su di una scheda madre non
compatibile, AMD ha semplicemente
"girato" il connettore presente sulla
scheda madre in modo tale che il denti¬
no di orientamento nel connettore sia
opposto a quello per processori Intel,
inibendo l'inserimento di processori
non compatibili.
AMD ha recentemente annunciato di
avere, di fatto, cessato la produzione di
processori K6-III a causa di una sovrap¬
posizione di mercato con le versioni
operanti a frequenze più basse della
CPU Athlon
Quindi, per quanto riguarda il form
factor C-PGA (C4-flipchip) utilizzato dal¬
la piattaforma SuperSocket7, è attual¬
mente disponibile solo la CPU K6-II,
con frequenze di clock comprese tra
450 e 550 MHz
A questo punto, ci rendiamo conto
che il discorso si fa complicato ed è fa¬
cile confondersi: niente paura, abbiamo
pensato a realizzare un comodo dia¬
gramma per sbrogliare in modo definiti¬
vo le cosel
74
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Schede madri (
Chipset
SiS 600,
620 e 630
Via Pro
e Pro+
à
(3
Intel 810
e 810e
Intel
440BX
Via Pro133^U^
e 133A
00
Intel 820
VIA Mvp3
e Mvp4
SiS 540
e 530
AMD 750
■■
VIA Kx133
Zoccolo
Socket370
Sloti
SuperSocket7
Processore
Pentiumlll
FC-PGA370
Celeron
PGA370
Pentiumlll
PPGA
AMD
K6-III
AMD
K6-II
AMD
Athlon
La labella riflette la compatibilità, raccomandata dai produttori dei chipset, tra chipset. processore e zoccolo; eccezionalmente, i produttori di schede madri posso¬
no prendere autonomamente la decisione di progettare e produrre M/S configurate in modo diverso, sfruttando le compatibilità elettriche esistenti. Per esempio.
laAsus P3WE. con chipset810e Sloti, o la Commale P3/370AVP, dotata sia di Sloti sia di Socket370. con chipset VIA
Le piattaforme
Vediamo ora quali caratteristiche e
quali processori sono supportati dai vari
chipset disponibili, parlando delle varie
proposte dei singoli produttori, spiegan¬
do quali processori sono compatibili e
quali caratteristiche sono offerte con il
particolare chipset trattato.
Intel
Cominciamo con Intel;
questa azienda produce
oltre il 75 percento dei
chipset per PC desktop
attualmente utilizzati dai
produttori di schede madri
e supporta (come ovvio)
esclusivamente i propri pro¬
cessori.
I chipset attualmente disponibili per il
mercato mainstream desktop sono: In¬
tel 440BX, 810, 81 Oe, e 820.
440BX - Il 440BX è ormai vecchio di
quasi due anni, ma grazie alla sua stabi¬
lità e al fatto che Intel ancora non è
riuscita a sostituirlo completamen¬
te con i chipset della serie 800. è
ancora molto richiesto dal merca¬
to.
Questo chipset implementa il
bus AGP 2X. il bus UltraATA/33,
FSB verso la RAM a 66 e 100
MHz, supporta fino a due proces¬
sori (su Sloti), e supporta fino a
1Gbyte di RAM con supporto ECC
(Error Checking and Correc-
ting). Supporta i processori
Celeron, Pentium-ll e Pen-
tium-lll (non Coppermine su
Socket370) di Intel. Allo stato
attuale delle cose, non possia¬
mo che raccomandarlo, in quanto il rap¬
porto prezzo/prestazioni è praticamente
imbattibile.
Nota per l'overclocker: anche se non
certificato, su alcune schede madri que¬
sto chipset è in grado di funzio¬
nare con stabilità con FSB di
133 MHz, in con¬
giunzione con
acceleratori vi¬
deo capaci di
sopportare la
maggiore fre¬
quenza del bus
AGP.
810/810e - L'810 è
il primo chipset disponibile con architet¬
tura ad "hub" di Intel; ideato per sup¬
portare al meglio la CPU Celeron su
Socket370, è anche il primo chipset ad
aver offerto il bus UltraATA/66 e il bus
PCI 2.2. E' normalmente disponibile con
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
75
Schede madri
Socket370 (anche se alcuni produttori la
offrono con Sloti), e supporta i proces¬
sori Celeron e Pentium-!I; è indirizzato al
segmento ValuePC e Consumer, dato
che integra anche una m-
grafica.
variante 81 Oe
supporta anche
il processore
Pentium-lll su
Socket 370.
I chipset 810
3 81 Oe supporta-
singola e consen¬
tono di indirizzare fino a 512 Mby¬
te di RAM PC100 (senza ECC); sono
Si tratta di una soluzione proposta
per il mercato di fascia alta, non tanto
per il costo della scheda madre (comun¬
que molto elevato), quanto dell'altissi¬
mo costo delle memorie Rambus se im¬
plementate.
Intel offre anche un altro chipset del¬
la serie 800, destinato però al mercato
dei server e delle workstation: l'840, da
usare con il processore Pentium-lll
Xeon su Slot2.
Anche questa scheda utilizza la
RDRAM, ma dispone di due controller,
riuscendo cosi ad utilizzare i quattro
banchi in interleaving e risolvendo cosi
un altro problema tipico della Rambus: i
EV6 dell'Alpha 21264, funzionante a
100 MHz DDR (Doublé Data Rate, ulti¬
mamente questo tipo di tecnologia
sembra essere la più gettonatali, che
grazie a questa tecnologia ha le presta¬
zioni di un bus operante a 200 MHz.
Il chipset supporta una sola CPU, im¬
plementa i bus AGP 2X, PCI 2.2, UltraA-
TA/66, indirizza fino a 768 MByte di me¬
moria SDRAM PCI00 con supporto
ECC. Il chipset 750 si rivolge al mercato
medio e al "performancePC"; purtrop¬
po, manca di alcune caratteristiche che
lo renderebbero veramente competitivo
nei confronti dei concorrenti, come
l'AGP 4X o il supporto multiprocessore.
conformi AC97.
820 - Il chipset 820 nelle intenzioni
di Intel avrebbe dovuto sostituire il
440BX; a causa dei molteplici pro¬
blemi, per lo più legati alla rivoluzio¬
naria (e costosissima) tecnologia
Rambus per la memoria, il lancio di
questa piattaforma è stato via via ri¬
mandato fino a pochi mesi fa.
Una nota a riguardo delle
RDRAM Rambus. Le specifiche
parlano di memoria PC800 (anche
se, attualmente, solo RDRAM
PC600 e 700 sono "facilmente'' re¬
peribili), ma la larghezza di banda di que¬
sta memoria è di soli 16 bit, contro i 64
della SDRAM PC100ePC133.
In soldoni, questo si traduce in pre¬
stazioni minori di quanto ci si aspette¬
rebbe, perché il transfer rate reale della
RDRAM, utilizzando chip a 400 MHz
(sfruttando la tecnologia DDR,
equivalenti a 800 MHz) è di 1.6
Gbyte/s, contro gli 800 Mbyte/s
della SDRAM PCI 00: il doppio della
memoria PC100, e non otto volte
come la denominazione suggerireb¬
be.
Questo chipset supporta il SMP fi¬
no a due processori, implementa i bus
AGP 4X, UltraATA/66,
PCI 2.2, mdi-
f rizza fino a
1Gbyte di
memoria su
bus RDRAM
(PC800) con
supporto
ECC, è confor¬
me AC97.
Con il chip opzionale MTH è possibile
utilizzare memorie SDRAM PCI 00, con
un decadimento nelle prestazioni intor¬
no al 20 percento, rispetto al supporto
nativo per questa tecnologia.
Supporta i processori Celeron, Pen-
tium-ll e Pentium-lll; attualmente, le
schede madri dotate di questo chipset
implementano solo lo zoccolo Sloti.
valori molto ele¬
vati di latenza
media.
VIA
AMD
AMD attual¬
mente propone
solamente chi¬
pset per Athlon;
d'altronde, que¬
sta azienda non
intende diventa¬
re un produttore di chipset, ma sempli¬
cemente offrire una piattaforma di rife¬
rimento per consentire ad al¬
tre aziende di svilup¬
pare in pro¬
prio chipset
che supportino i
processori Athlon.
In cantiere AMD ha due chipset, il
760 e il 770 (quest'ultimo supporterà il
SMP e HotRail), con tecnologia DDR
200 e 266; con ogni probabilità, si trat¬
terà di soluzioni implementanti il prossi¬
mo SocketA per Athlon con cache inte¬
grata e tecnologia di interconnessione
in rame.
750 - Il chipset 750 di AMD (lrongateA4-
per) va visto in quest'ottica: si tratta di
una piattaforma stabilissima, solida e af¬
fidabile, ma dalle prestazioni non ecce¬
zionali, anche perché progettata in mo¬
do abbastanza tradizionale.
Il 750 implementa per la CPU il bus
E' il secondo fornitore di chipset do¬
po Intel per il mercato Desktop e pro¬
duce silicio per tutte le piattaforme X86
mainstream (Sloti, Socket370, Super-
Socket7, SlotA).
Paradossalmente, pur essendo con¬
corrente di Intel, attualmente è l'unico
fornitore che propone un chipset per il
Pentium-lll con FSB verso la CPU e la
RAM a 133 MHz; con l'avvento del chi¬
pset Ì815 ("Solano”), Intel
raggiungerà e forse supe¬
rerà VIA.
VIA è anche il produt¬
tore del chipset più
avanzato oggi disponibi-
e per CPU AMD Ath¬
lon, il KX133; il chipset
750 di AMD e il
KX133 sono i soli chi¬
pset attualmente di¬
sponibili per Athlon
e con ogni probabi¬
lità queste aziende
resteranno le sole ad offri¬
re supporto per questa CPU nell'im¬
mediato futuro,
KX133 - Questo chipset offre il suppor¬
to per la memoria SDRAM PCI33 con
specifiche VCM (Virtual Channel Me¬
mory) su
piattaforma
Athlon: il J
bus verso
la CPU re¬
sta a 200
MHz, ma
la larghez¬
za di ban¬
da della ,
memoria j
PC133 m
aumen- ^
ta note-
volmen-
V/A
76
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Schede madri (£|iti>dciLa 1
y/A
, ieorW» r -
te le prestazioni ri¬
spetto all'uso della
PCI 00.
Possiamo in-
quadrare questo
chipsei nel seg
■ del mercato, ar.
che
dell'alto costo
all'utente finale delle
schede madri per Athlon.
Implementa lo SlotA per la CPU Ath¬
lon, i bus UltraATA/66, PCI 2.2, AGP
4X; indirizza fino a 768 Mbyte di RAM
con ECC e supporta una CPU singola.
Apollo Pro 133 e 133A - Questi due
chipset si differenziano solamente per
la presenza, nel 133A, del supporto per
il bus AGP 4X; si tratta di un chipset per
piattaforma Intel, sia Socket370, sia
Sloti. Supportano una CPU singola, i
bus PCI 2.2, UltraATA/66, hanno 4 porte
USB e indirizzano fino a 1 Gbyte e mez¬
sono conformi AC97; FSB verso la CPU
di 66 e 100 MHz.
Si tratta di una soluzione per piat¬
taforma Intel con un buon rapporto
prezzo/prestazioni, soprattutto per quan¬
to riguarda il Pro+; indicata per il seg¬
mento Consumer, in congiunzione con
la CPU Intel Celeron.
Apollo MVP4 - Chipset per piattaforma
SuperSocket7, relativamente economi¬
co e ideale per la realizzazione di siste¬
mi consumer e Client aziendali; ottimo
rapporto prezzo/prestazioni.
Supporto per una CPU Intel Pentium
o AMD K6-II o K6-III, implementa i bus
AGP 2X, UltraATA/66, PCI 2.2 e indirizza
fino a 768 Mbyte di SDRAM PC100
ECC; conforme AC97,
lazione alle prestazioni, essendo comun¬
que dotati di bus UltraATA/66 e PCI 2.2,
con supporto per CPU Intel fi¬
no a Pen-
SiS
zo di SDRAM PCI33 con ECC, sono
conformi AC97; il FSB verso il processo¬
re può essere di 100 o 133 MHz (sup¬
portando, quindi, anche le ultime versio¬
ni della CPU Pentium-lll).
Anche le schede madri integranti i
chipset Apollo Pro 133 e 133A ricadono
nel segmento medio/alto, soprattutto
perché ancora Intel non è in grado di of¬
frire una piattaforma migliore della
81 Oe con FSB verso la CPU a 133 MHz.
Apollo Pro e Pro+ - Vale lo stesso di¬
scorso di cui sopra: la differenziazione
è, però, tra bus UltraATA/33 per il Pro e
UltraATA/66 per il Pro+.
Supporto per una CPU, PCI 2.1,
SDRAM PC 100 con ECC fino a 1 Gbyte,
Questo produttore offre alcune inte¬
ressanti configurazioni anche con grafi¬
ca integrata per il
-segmento di merca-
B to VaiuePC e Consu¬
mi mer, sia su piattafor-
I ma Pentium-lll/Cele¬
ron, sia su piattafor¬
ma SuperSocket7.
630 - Chipset ad alta
integrazione, proget¬
tato per l'implemen-
tazione di PC a bas¬
so costo e ottime
prestazioni, basati
su CPU Intel Pen-
tium-lll o Celeron
nelle reti aziendali.
E‘ possibile realiz¬
zare un PC comple¬
to solo con CPU.
memoria e scheda
madre (oltre le
memorie di mas¬
sa). Supporto per
una singola CPU
fino a Pentium-lll, con bus UltraA¬
TA/66, PCI 2.2, grafica 2D/3D (con¬
divide la RAM di sistema) e inter¬
faccia di rete Fast Ethernet integra¬
ta con supporto PNA (Home
Networking); fino a 5 porte USB,
indirizza fino a 1,5 Gbyte di
SDRAM PC 133, conforme AC97.
540 - Esattamente le stesse ca¬
ratteristiche del chipset 630 ma
per PC basati su CPU K6-II o III.
620 e 530 - Analogamente ai chipset
630 e 540, sono chipset ad alta integra¬
zione, ma di precedente generazione.
Sono entrambi ancora disponibili e pos¬
sono rappresentare la base per un siste¬
ma VaiuePC di costo molto basso in re-
tium-lll (SiS 620)
e AMD K6-1 II (SiS 530).
Indirizzano fino a 1,5 Gbyte di
SDRAM PCI 00, sono dotati di grafica
2D/3D AGP e interfaccia di rete Fast
Ethernet integrate; sono conformi
AC 97.
600 - Chipset per piattaforma Intel Pen¬
tium ll/lll e Celeron, in pratica alternati¬
va a basso costo del chipset Intel
440BX.
Supporta una singola CPU con FSB di
66/100 MHz, implementa i bus UltraA¬
TA/33, AGP 2X e PCI 2.1; indirizza fino a
1,5 Gbyte di SDRAM PCI 00 con sup¬
porto ECC. Chipset un poco datato, è
ancora disponibile in quantità.
ALI
RLi
Ali (Acer Labs) produce chipset a bas¬
so costo per piattaforme Intel Pentium
e Celeron, e SuperSocket7; ideali
per la realizzazione di
macchine
VaiuePC e
Client
aziendali,
con o sen¬
za integrate
interfacce
grafiche e/o
Ethernet.
chipset
Aladdin V
(per Super-
Socket7) e il
prossimo
Aladdin VII
(Socket370) sono solu¬
zioni ultraeconomiche di buone presta¬
zioni ma relativamente poco reperibili, in
quanto di preferenza utilizzate per l'inte¬
grazione in PC completi.
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
77
(£|z^d:d.a > ) Schede madri
di Franco Paiamaro
Asus P3C2000
Produttore:
ASUSTeK Ine.
www, asus.com
Distributori:
CDC Point
Tel. 0587 2882
Executive
Tel. 0341 2211
Frael
Tel. 055 696476
Microtek Italia
Tel. 06 88643303
Prezzo UVA esclusa)'
Scheda madre P3C2000, con chipset Intel
820 e supporto per AGP 4X, UltraATA/66,
SDRAM con ECC, PCI 2.2 e audio integrato
Lire 345.000
mi di Asus è sempre stato di consenti¬
re e facilitare aql massimo l'over-
clocking delle proprie schede e questa
non fa eccezione, anche grazie alla
grande scelta di moltiplicatori e fre¬
quenze impostabili.
La Asus P3C2000 supporta CPU
Pentium-ll, Pentium-lll e Celeron, con
frequenze FSB di 100 e 133 MHz; il
bios supporta la modalità Jumperfree,
che consente di configurare tutti i para¬
metri di funzionamento senza spostare
nessun cavallotto o microswitch,
Il prezzo è eccellente, soprattutto in
relazione alle caratteristiche e alla dota¬
zione della scheda madre.
Asus P3C2000
La Asus P3C2000 è basata su chi¬
pset Intel 820, ma con l'implementazio-
ne del chip MTH (Memory Translator
Hub), in modo da poter utilizzare, come
memoria centrale, delle comuni DIMM
SDRAM PCI 00, anziché le ben più co¬
stose RDRAM PC800.
Il chip MTH è nascosto sotto un ge¬
neroso dissipatore di calore, indicativo
per quanto riguarda il lavoro che deve
sostenere (dato anche il fatto che la co¬
municazione con il chip MCH, Memory
Controller Hub, si svolge sempre a 400
MHz!).
La dotazione della scheda è buona:
oltre al manuale (il migliore in assoluto
come completezza e chiarezza di espo¬
sizione), è presente il CD-Rom con i dri¬
ver, un cavo Fiat UltraATA/66, un altro
UltraATA/33 e il cavo floppy e un pac¬
chettino con tre jumper.
La scheda è completissima; confor¬
me AC97, è dotata di slot AMR (Audio
Modem Riser), interfaccia audio inte¬
grata, di cinque slot PCI ed uno ISA.
E' possibile installare fino ad un Gby-
te di RAM, usando quattro moduli da
256 Mbyte ciascuno.
L'AGP è supportato nelle modalità
4X e Pro; tutti i connettori sono con¬
traddistinti da un codice colore, come
prescritto dallo standard PC99 (la
P3C2000 è full PC99 Compliant).
Le dimensioni della scheda madre
sono di gran lunga le più ampie di tutte
quelle ricevute in redazione.
La qualità costruttiva è eccellente,
come eccellente è l'ingegnerizzazione e
il routing della scheda PCB, a quattro
strati; la componentistica è di buona
qualità.
Sono presenti tre connettori per ven¬
toline di raffreddamento, due in prossi¬
mità del processore; uno dei punti fer¬
78
di Pierfrancesco Fravolini
Schede madri
Asus P3B-1394
Produttore
ASUSTeK Ine.
www.asus.com
Distributori
CDC Pomt
Tel 0587 2882
Executive
Tel, 0341 2211
Frael
Tel 055 696476
Microtek Italia
Tel 06 88643303
Prezzo (IVA esclusa):
Scheda madre Asus P3B-1394. con chipset
Intel 440BX e supporto per AGP 2X. UltraA-
TA/33, SDRAM con ECC. PCI 2.2, audio e
supporto FireWire integrato
Lire: 395.000
ri connessioni sono presenti, oltre alle
due porte USB e ai tradizionali connetto¬
ri PS/2 per mouse e tastiera, anche due
seriali ed una porta parallela EPP/ECP.
La seconda UART può essere diretta
verso la COM2 oppure verso la porta in¬
frarossi supportata.
Tra le caratteristiche principali della
scheda notiamo la presenza di un chip
Aureal Vortex 2 positional 3D audio con
A3D 2.0, per la gestione dell'audio com¬
pletamente compatibile Soundblaster
(AC97), e le porte Firewire IEEE-1394.
Tramite queste porte, ed il software in¬
cluso nel CD-ROM in bundle è possibile
collegare al computer periferiche DV co¬
me telecamere e videoregistratori digita¬
li, ma anche scanner, fotocamere digitali
e stampanti. La connessione Firewire
rappresenta una connessione seriale bi¬
direzionale ad altissima velocità (fino a
400Mbps) e supporta sia il tradizionale
trasferimento dei dati asincrono, sia
quello sincrono, per il trasferimento in
tempo reale. Come per tutte le schede
di produzione Asus, la dotazione è eccel¬
lente, con manuali da riferimento e sup¬
porto di alta qualità su Web.
Non possiamo che consigliare questa
scheda madre a tutti i patiti del video di¬
gitale, in quanto rappresenta una solida
e base per la realizzazione della propria
"stazione" di cattura ed editing video.
64, 128, o 256MByte fino a raggiungere
1024MByte complessivi.
La scheda dispone di uno slot AGP 2x
per la connessione di una scheda video
ad alte prestazioni. Inoltre l'espandibilità
è assicurata da tre slot PCI a 32-bit (rev
2.2) senza impiego di slot ISA, come da
specifiche PC99.
Sulla scheda è integrato un controller
UltraDMA/33 con due connettori per il
collegamento fino
a quattro disposi¬
tivi IDE, suddivisi
in due canali. Il
controller suppor¬
ta il PIO Mode 3 e
4 e il Bus Master
IDE DMA Mode 2
e rende possibile
quindi il collega¬
mento a tutte le
periferiche IDE
esistenti, come
Tape Backup, CD¬
ROM, CD-R/W,
drive LS-120 e
ZIP. Per le ulterio¬
Asus P3B-1394
Questa M/B è basata sul chipset Intel
440 BX con form factor microATX. Sup¬
porta i processori Intel Pentium-lll fino a
600MHz, Pentium-ll fino a 450MHz e
Celeron a 500MHz, in pratica tutti quelli
compatibili Slot 1. Supporta inoltre pro¬
cessori con 512K, 128K, oppure senza
cache Pipelined Burst L2. E' equipaggia¬
ta con due slot DIMM per memorie
SDRAM PCIOO-compliant da 8, 16, 32,
79
(^scfcule'’' Schede madri
di Franco Paiamaro
Commate P3/370A-VP
Produttore
Taiwan Commale Computer. Itd.
www.tcommaie.com.twi
Distributore:
ABACO INTERNATIONAL
Tel 0423/7226t4
commpc@abacointernational.con'
Prezzo (IVA esclusa):
Scheda madre Commate P3/370A-VP, con
chipset VIA Apollo Pro: supporto per AGP 2X.
UltraATA/66. SDRAM PC133, PCI 2.2; en¬
trambi i zoccoli (Sockot370/Slot 11 sono pre¬
senti sul PCB
Lire 163.000
Commate P3/370A-VP
La Commate P3/370A-VP è una
scheda madre abbastanza atipica, in
quanto consente di utilizzare, alternati¬
vamente, sia un processore con packa¬
ge PPGA370, sia un processore SECC.
Infatti la scheda madre è provvista di
entrambi i zoccoli: Sloti e Socket370.
Abbiamo già visto in precedenza pro¬
duttori che consentivano all’utente di
scegliere il tipo di package della CPU a
prescindere dalla scheda madre, ma la
soluzione proposta era di includere nel¬
la confezione un adattatore PCB
Slot1/Socket370 (Asus).
A parte questa peculiarità, la M/B
P3/370A-VP è abbastanza convenziona¬
le, nella qualità dei materiali impiegati e
nella realizzazione, in dotazione sono in¬
clusi i cavi fiat per l'UltraATA/66 e per il
floppy, il manuale (in inglese), oltre al
CD-Rom con i driver e le slitte di fissag¬
gio per il connettore Sloti.
I processori compatibili sono il Pen-
tium-ll, il Pentium-lll e tutti i Celeron; il
processore Pentium-lll Coppermine
(con la cache integrata) su FC-PGA non
è supportato.
II chipset su cui è basata questa M/B
è l'ottimo VIA Apollo Pro 133; grazie a
questo, sono supportati FSB fino a 133
MHz, l'UltraATA/66 e PCI 2.2, mentre il
link AC97 è opzionale.
La Commate P3/370A-VP è dotata di
quattro slot PCI, uno slot ISA, uno slot
AGP 2X e tre slot per DIMM SDRAM
PC 100, la massima quantità di memoria
utilizzabile è 1,5 Gbyte, mentre il bios è
di produzione Award. Anche in questa
scheda madre i connettori sono colorati
secondo le specifiche PC99.
I settaggi per la configurazione sono
chiaramente sengrafati sulla scheda, di
modo che è possibile intervenire sulla
M/B al limite anche senza il manuale.
Questa scheda madre è molto inte¬
ressante per l'eccellente rapporto prez-
zo/prestaziom e per l’ottima flessibilità
che offre.
80
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
di Aldo Ascenti
Schede madri
Legend QDI BrillianX 9
Produttore
Legend QDI L!d
www qdi co.uk
Distributori
BREVI
tei. 035 309411
wwwbrevMt
MINO
tei 035 32581
www. mino It
INTESI
tei 02 661791
www.sileverstarcekJis.com
www arroweurope com
Prezjo (Iva esclusa):
Scheda madre Legend ODI BrillianX 9, chipset
Intel 440BX. socket 370. ATX, BIOS Award.
UDMA-33, AGP 2X
Lire 190.000
Legend QDI BrillianX 9
La BrillianX 9 è una scheda basata
sul maturo, ma tutt'altro che obsoleto,
chipset 440BX di Intel che, a dispetto
dei quasi due anni di presenza sul mer¬
cato, dimostra di avere ancora molte
frecce al suo arco, tra cui non ultima
l'ottima affidabilità dei driver per piat¬
taforme Windows.
La scheda in questione risponde alle
specifiche ATX e PC-99, pur occupan¬
do, con dimensioni di 305x193 mm, so¬
lo una parte dello spazio del case desti¬
nato alle versioni full size.
Questa QDI può ospitare, sul suo
socket 370 qualunque processore Intel
in commercio di tipo PGA (Pin Grid Ar¬
ray). La velocità del Front Size Bus vie¬
ne impostata automaticamente a 66 o
100 MHz a seconda del processore in¬
stallato, che allo stato attuale può esse¬
re un Celeron fino a 500 MHz o un Pen¬
tium III fino a 700, mentre per abilitare
l'overclocking sarà necessario agire su
un unico jumper, che permette di spin¬
gere il bus della scheda a 133 MHz, per
poi operare sui moltiplicatori, variabili
da x2 a x8 in passi di 0.5, per cercare di
ottenere il massimo dalla CPU, rischian¬
do però di aumentale la già proverbiale
mancanza di affidabilità dei sistemi
Windows.
La BrillianX 9 appare costruita in mo¬
do ordinato e curato, con un buon livel¬
lo di integrazione, e garantisce l'espan-
dibilità del sistema grazie a 5 slot PCI e
ai 2 ISA, di cui uno condiviso. I due ca¬
nali IDE supportano fino all'UDMA-33,
mentre l’AGP è 2x, come obbliga la
scelta del chipset, e sui tre slot per
SDRAM possono essere montate an¬
che schede ECC.
Il flash BIOS è il solito AWARD con
interfaccia testuale, un classico intra¬
montabile e comunque abbastanza ag¬
giornato nella gestione del risparmio
energetico.
In aggiunta, la QDI ha sviluppato un
utility, inclusa nel BIOS stesso, denomi¬
nata RecoveryEasy, in grado di effet¬
tuare un mirroring di partizioni dell'hard
disk, cosi da garantire un ottimo livello
di protezione da perdite di dati.
Questa scheda QDI è un ottimo stru¬
mento di lavoro che, pur non rappre¬
sentando certo lo stato dell'arte della
tecnologia in commercio, offre un livel¬
lo di affidabilità insuperabile, rendendo¬
ne ideale l'impiego dove le prestazioni
e la longevità sono subordinate alla sta¬
bilità del sistema.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Schede madri
di Franco Paiamaro
QDI KinetiZ 7
Produttore:
legend QDI Ltd
www.qdi.co.uk
Distributori:
BREVI
tei 035 309411
www.bfevi.it
MINO
tei. 035 32581
www.mind il
INTESI
lei. 02.661791
www sileverstarceldis corri
www.anoweuiope.com
Prezzo (Iva esclusa):
Scheda madre ODI KinelZ 7. con chipset
AMD 750 e supporto per AGP 2X. UltraA-
TA/33, SDRAM PC 100 con ECC, PCI 2.2
Lire 230.000
I connettori sulla scheda sono colora¬
ti secndo le specifiche PC99; sono pre¬
senti i canonici connettori PS/2 per ta¬
stiera e mouse, due porte USB e due
seriali e la parallela.
Si tratta di una scheda particolarmen¬
te spoglia, nessun fronzolo, il minimo
necessario per realizzare un PC.
Forse ci saremmo aspettati un poco
di più, sia dalla dotazione, sia dalla
scheda stessa, visto anche il prezzo di
vendita, non alto in assoluto, ma co¬
munque allineato alla concorrenza su
SlotA.
La QDI Kinetiz 7 è una scheda madre
per AMD Athlon implementante il chi¬
pset AMD 750 "Irongate". La dotazio¬
ne della scheda è abbastanza spartana,
con appena il manualetto, il CD-Rom
dei driver (unificato per tutte le schede
madri prodotte da QDII, i cavi fiat Ul-
traATA/66 e floppy, la mascherina di
schermatura dei connettori per lo stan¬
dard ATX e i fermi in plastica per bloc¬
care il processore sullo slot.
La Kinetiz 7 è dotata di quattro slot
PCI, tre ISA e tre slot per DIMM
SDRAM PCI 00, la massima quantità di
memoria installabile è 768 Mbyte.
L'AGP supporta la modalità 2X; il
bios è di produzione Award (supporta la
funzione "jumperless” di configurazio¬
ne).
E' interessante notare la quantità di
sensori per la temperatura: ben tre!
Peccato che sia presente solo un con¬
nettore di alimentazione per la ventoli¬
na di raffreddamento del processore,
vista anche la temperatura alla quale
può arrivare la CPU Athlon, specie nelle
versioni più spinte.
Un altro connettore per una ventoli¬
na aggiuntiva si trova accanto alla batte¬
ria di backup al litio.
La qualità dei materiali impiegati è
abbastanza buona, la scheda madre è
ben progettata e ben ingegnerizzata,
anche se la Kinetiz assomiglia molto al¬
la M/B di riferimento "fester" di AMD
(con tanto di LEO acceso).
Il retro della scheda madre è letteral¬
mente coperto dalla serigrafia con l'in¬
dicazione e la descrizione dettagliata di
tutti i contatti e le terminazioni dei chip
e dei connettori, rafforzando l'idea che
si tratti di una scheda "reference".
QDI KinetiZ 7
82
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
di Pierfrancesco Fravolini
Schede madri
QDI Advance 9
Produttore
Legend ODI Ltd
www, qdi.co.uk
Distributori:
BREVI
tei 035 309411
www brevi.il
MINO
tei. 035.32581
www.mind.lt
INTESI
tei 02 661791
www. slleverstarceldls.com
wwwarroweurope.com J
Prezzo (Iva esclusa):
Scheda madre Legend ODI Advance 9, chi-
pset VIA Apollo Pro 133, socket370, BIOS
Award. UDMA-66. AGP 2X
Lire 170,000
QDI Advance 9
La QDI Advance 9 è una scheda per
socket 370 e quindi supporta i proces¬
sori Intel Pentium III FC-PGA fino a 800
MHz, oltre ai Celeron fino a 633 MHz.
A supporto di ciò sulla scheda sono
presenti tre regolatori da 1.5V, 2.5V e
3.3V per la corretta alimentazione di
ciascuna CPU.
La velocità del bus è impostabile tra
66, 100 e 133 MHz e può essere over-
cloccata fino a 155 MHz. La velocità
può essere selezionata sia tramite jum-
per che tramite bios.
Il chipset è il VIA Apollo Pro 133, co¬
stituito dai chip VT82C693A North Brid¬
ge e VT82C596B South Bridge. La me¬
moria di sistema si avvale di tre socket
a 168-pin, 3.3V, per memoria DIMM
PCI33; è possibile montare fino a 768
Megabyte di SDRAM, sia a 66 che a
100 che a 133 MHz, cosi come memo¬
ria EDO a 66 MHz.
Per le espansioni si possono utilizza¬
re ben cinque slot PCI, due slot ISA e
uno slot AGP x2; inoltre la scheda di¬
spone di tutte le connessioni classiche
come due porte USB, tastiera, mouse
PS/2, due seriali ad alta velocità, ed una
porta parallela di tipo SPP, EPP, ECP. E'
presente inoltre il supporto per una por¬
ta seriale ad infrarossi, con un transfer
rate di 115,2 KB/sec.
Il bios è Award, ed utilizza una flash
ROM da 2 MB; supporta naturalmente
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
il plug&play, oltre le funzioni ACPI e OS
Directed Power Management. Inoltre
sono supportate funzioni come avvia¬
mento pilotato dal modem o dalla sche¬
da LAN, oppure da tastiera mediante
password.
La Advance 9 è una buona scheda
madre, caratterizzata da un ottimo rap¬
porto qualità/prezzo e da una discreta
flessibilità di configurazione.
Il sistema ha la possibilità di monito¬
rare ogni parametro del funzionamento
della scheda, come la temperatura in¬
terna del cabinet, la velocità della ven¬
tola della CPU e le tensioni delle varie
parti della scheda.
Schede madri: oltre cinquanta
Modello
Zoccolo
Chipset
Form
Note
Slot
Slot
FSB CPU
factor
PCI
ISA
(max)
Abit BE6 II
Slot-1
Intel 440 BX
ATX
2 UDMA-33
5
2
133 MHz
+ 2 UDMA- 66
Abit BH6 1440 BX
Slot-1
Intel 440 BX
ATX
5
2
100 MHz
Abit BP6 DUAL SKT370
Dual Socket 370
Intel 440 BX
ATX
5
2
100 MHz
Asus CUWE1810
Socket 370 FC-PGA
Intel 810
ATX
6
166 MHz
Asus K7M
Slot-A
AMD-750
ATX
VIA Super South,
5
1
200 MHz (DDR)
Jumperless
Asus MEW-LÌ810
Socket 370
Intel 810
ATX
6
150 MHz
Asus MEW-LAN Ì810
Socket 370
Intel 810
ATX _
A TV
LAN 100 MBit
6
A
150 MHz
i nn MM7
ASUS Za _
Asus P2B Pentium 11
olOt l
Slot-1
Qlot 1
miei 44 U Za
I ntel 440 BX
Imttìl AAC\ QV
A 1 A
ATX
ATY
Hi ni PP1 1
H
4
A
o
3
o
133 MHz
ino MH7
ASUS rZb-U
Asus P2B-F
Slot-1
miei ‘♦‘♦u da
Intel 440 BX
ATX_
UUal OrU
5
2
133 MHz
Asus P2B-LS
Asus P2B-S
Asus P3B-1394
Asus P3B-F
Asus I
Asus I
Asus I
Asus I
Asus I
Asus I
; P3B-F
P3C2000
ì P3V
i P5 -99VM
; P5A
i P5A-B
Slol-1
Slòl-1
Slot-1
Siot-1
Slot-1
Slot-1
Slot 1
Super Socket 7
Super Socket 7
Intel 440 BX
Intel 440 BX
Intel 440 BX
Intel 440 BX
Intel 440 BX
Intel 820
VIA Pro 133
ATX
Azza PT-KX133X
Super Socket 7
Slot-A
Biostar M6TBA
Biostar M6TZA
Slot-1
Slot-1
SiS 530
ALI Alladin V
ALI Alladin V
VIA KXI33X
Intel 440 BX
ATX
MicroATX
Cntrl SCSI
5
3
2
100 MHz
100 MHz
ATX
6
1
150 MHz
ATX
6
1
150 MHz
ATX
Slot AMR
5
1
180 MHz
ATX
4
3
133 MHz
MicroATX
512 Kbyte cache
3
1
133 MHz
ATX
AT
ATX
ATX
51 2 Kbyte cache
512 Kbyte cache
Slot AM R
120 MHz
120 MHz
200 MHz (DPR)
100 MHz
Intel 440 ZX
Biostar M7MKA
Commate P3-370AVP
Slot-A
AMD 750
ATX
ATX
133 MHz
Socket 370/Slot-1
FIC SD-11
Slot-A
VIA Pro
AMD-750
ATX
ATX
133 MHz
133 MHz
Gigabyte G A 71X
Intel CC820
Slot-A
Slot-1
AMD_750
Intel 820
ATX
ATX
VIA Super South
200 MHz (DPR )
200 MHz (DPR)
Intel SR440 BX
Microstar MS-6163
Slot-1
Slot-1
Intel 440BX
Intel 440 BX
Microstar MS-6167 K7
QDI Advance 9
Slot-A
AMD 750
MicroATX
ATX
ATX
Socket 370
VIA Pro 133
QDI BrillianX 9
Socket 370
Intel 440 BX
ATX
ATX
4 porte USB
1 33 MHz
100 MHz
153 MHz _
200 MHz (DPR)
155 MHz
153 MHz
SOYO SY-5EHM VI x
Super Socket 7
ETEQ
Baby AT
Doppia alim.
1 Mbyte cache.
3
3
124 MHz
SOYO SY-5EMA+ vl.x
Super Socket 7
ETEQ
ATX
1 Mbyte cache
5
2
124 MHz
SOYO SY-5SSM/5
Super Socket 7
SiS 530
MicroATX
512 Kbyte cache
4
1
133 MHz
SOYO SY-6BA+ III
Slot-1
Intel 440 BX
ATX
Jumperless
5
2
155 MHz
SOYO SY-6BA+ IV
onvn cv c\/da no
Slot-1
Intel 440 BX
\/| A DDm oo
ATX
ATY
2 UDMA/33+2 66
5
C
2
O
155 MHz
oUtU ot-DVDA 1 Jo
SOYO SY-7IWB
olOt-1
Socket 370
VIA rnUlJJ
Intel 810-L
A 1 A
AT
jumperless
0
3
c.
i oo ivini
155 MHz
SOYO SY-7IWM/L
Socket 370
Intel 810 DC
MicroATX
Jumperless
3
Supermicro 370SBA
Socket 370
Intel 440 BX
ATX
4
3
100 MHz
Supermicro 370SED
Socket 370 FC-PGA
Intel 810
MicroATX
3
133 MHz
Supermicro 370SWD
Socket 370
Intel 810
MicroATX
3
133 MHz
Supermicro 370SWM
Socket 370
Intel 810
MicroATX
3
133 MHz
Supermicro 370SWT
Socket 370
Intel 810
AAC\ OV
MicroATX
ATY
r*rt*rl Of'CI 1 IO\A/
3
c
O
133 MHz
i nn mu-t
oupermicro rbuuu
Supermicro P6SBA
UUal OlOt* 1
Slot-1
44U OA
Intel 440 BX
Intnl AAC\ RY
A 1 A
ATX
ATY
umri oL/oi uzw
r*n»rl QPQI 1 IQW
O
4
A
c
3
3
3
1 UU MHZ
100 MHz
i nn MHz
ouperrniuru rooDU
Supermicro P6SWA
OIUl- 1
Slot-1
llllol *tHU DA
Intel 810
M 1 A
ATX
Vallili OUOI UtVV
4
i uu ivint
100 MHz
Supermicro PIIISCD
Slot-1
Intel 820
ATX
5
133 MHz
Supermicro PIIISEA
Slot-i
Intel 810E
ATX
4
3
133 MHz
Chipset
AMD 750
ALI Aladdln V
Intel 20(440
Intel BX440
Intel 810
Intel 81 Oe
CPU compatibili
AMD Athlon
Pentium MMX,
AMD K6-II, K6-III
Intel Celeron,
Pentlum-ll/lll
Intel Celeron,
Pentlum-ll/lll
Intel Celeron,
Pentium-ll
Intel Celeron,
Pentlum-ll/lll
zoccoli compatibili
SlotA
SuperSocket7
Sloti-Socket370
Sloti
Sloti-Socket370
Sloti -Socket370
CPU FSB
200 MHz (DDR)
100 MHz
100 MHz
100 MHz
66-133MHz
66-133MHz
Bus memoria
100 MHz
100 MHz
100 MHz
100 MHz
100 MHz
100 MHz
MAX RAM
768 MByte ECC
1024 MByte ECC
256 MByte
1024 MByte ECC
512 MByte
512 MByte
Supporto AGP
2X "
2X ' -
2X
2X
nd
nd
Versione PCI
2,2
2,1
2,1
2,1
2,2
2.2
Versione UltraATA
66
33
33
33
66
66
84
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
proposte per la vostra scelta
RAM
Installabile
N° di
banchi
Controller IDE
UltraATA
Scheda video Scheda audio BIOS
Integrata Integrata
Prezzo Indicativo
Lire (IVA Inclusa)
768 Mbyte
3
66
NO
NO
Award
360.000
384 Mbyte
768 Mbyte
3
3
NO
NO
oon non
66
NO
INW
NO
AWVdi U
Award
tOU.UUU
350.000
512 Mbyte
3
66
SI
NO
Award 4 Mbit
360.000
768 Mbyte
3
66
NÒ
SI
AMIBIOS 2 Mbit
420.000
512 Mbyte
3
66
NO
NO
Award 4 Mbit
270.000
512 Mbyte
3
66
SI
NO
Award 4 Mbit
390.000
512 Mbyte
2
33
NO
NO
Award 2 Mbit
260.000
384 Mbyte
3
33
NO
NO
Award 1 Mbit
270.000
1 Gbyte
4
33
NO
NO
Award 2 Mbit
670.000
1 Gbyte
4
33
NO
NO
Award 2 Mbit
330.000
1 Gbyte
4
33
NO
NO
Award 2 Mbit
840.000
1 Gbyte
4
33
NO
NO
Award 2 Mbit
790.000
512 Mbyte
1 nhv/to
2
A
33
QQ
NO
NO
SI
NO
Award 2 Mbit
474.000
Q/in nnn
1 Gbyte
4
66
NÒ
INU
NO
Award
OHU.UUU
420.000
1 Gbyte
4
q
66
NO
Mn
NO
Mn
Award
414.000
oon nnn
( oo iviDyie
768 Mbyte
o
3
OD
66
INU
SI
INU
NÒ
awara mdii
Award 2 Mbit
«'«'U.UUU
200.000
768 Mbyte
3
33
NO
NO
Award
230.000
384 Mbyte
3
33
NO
NO
Award 2 Mbit
210.000
768 MDyte
384 Mbyte
qQ/1 Mh\/to
3
3
q
66
33
qq
NO
NO
Mn
SI
NO
Mn
Award
Award
Award
180.000
220.000
i on nnn
oo*4 iviuyiw
768 Mbyte
3
OO
66
INU
NO
INU
NO
Award 2 Mbit
1 yu.uuu
330.000
1 ,5 Gbyte
3
66
NO
NO
Award
195.600
768 Mbyte
3
66
NO
NO
AMIBIOS 2 Mbit
360.000
768 Mbyte
3
66
NO
NO
Award 2 Mbit
330.000
512 Mbyte
2
66
NO
SI
AMIBIOS 4 Mbit
340.000
512 Mbyte
2
33
SI
SI
AMIBIOS 4 Mbit
400.000
768 Mbyte
3
33
NO
SI
Award 2 Mbit
290.000
768 Mbyte
3
66
NO
NO
Award 2 Mbit
420.000
768 Mbyte
3
33
NO
NO
Award 2 Mbit
204.000
768 Mbyte
3
33
NO
NO
Award
228.000
768 Mbyte
3
66
NO
NO
Award
276.000
576 Mbyte
7RR Mhvtfi
2
Q
33
NO
NO
NO
NO
Award
Award
200.000
?nn non
768 Mbyte
3
66
SI
SI
Award 2 Mbit
220.000
1 Gbyte
4
33
NO
NO
Award
260.000
1 Gbyte
4
66
NO
NO
Award
300.000
1.5 Gbyte
4
33
NO
NO
Award
200.000
di*' MDyte
512 Mbyte
*3
3
bb
66
NU
SI
NU
SI
Award
Award
220.000
220.000
384 Mbyte
3
33
NO
NO
AMIBIOS
260.000
512 Mbyte
2
66
TVOUT
SI
AMIBIOS 4 Mbit
310.000
512 Mbyte
2
66
SI
SI
AMIBIOS 4 Mbit
280.000
512 Mbyte
2
33
SI
SI
AMIBIOS 4 Mbit
230.000
512 Mbyte
2
66
TVOUT
SI
AMIBIOS 4 Mbit
260.000
2 Gbyte
4
33
NO
NO
AMIBIOS 2 Mbit
1.180.000
384 Mbyte
3
33
NO
NO
AMIBIOS
260.000
512 MByte
4
33
NO
NO
AMIBIOS
720.000
512 Mbyte
2
66
SI
SI
AMIBIOS
310.000
1 Gbyte
2
66
NO
SI
AWARD
380.000
512 Mbyte
2
66
SI
SI
AMIBIOS
310.000
Intel 820
SIS 530/540
SIS 600
SIS 620/630
VIA MVP4
VIA Pro/Pro+
VIA Pro133/133A
VIA KX133
Intel Celeron,
Pentium MMX,
Intel Celeron,
Intel Celeron,
Pentium MMX,
Intel Celeron,
Intel Celeron,
AMD Athlon
Pentium-ll/lll
AMD K6-II, K6-III
Pentium-ll/lll
Pentium-ll/lll
AMD K6-II, K6-III
Pentium-ll/lll
Pentium-ll/lll
Sloti
SuperSocket7
Sloti
Sloti -Socket370
SuperSocket7
Sloti -Socket370
Sloti-Socket370
SlotA
100-133MHZ
100 MHz
100 MHz
100/133 MHz
100 MHz
100 MHz
100-133 MHz
200 MHz (DORI
800 MHz (RDRAM)
100/133MHz
100 MHz
100 MHz
100 MHz
100 MHz
133 MHz
133 MHz
1024 MByte ECC
1536 MByte
1024 MByte ECC
1536 MByte ECC
768 MByte ECC
1024 MByte ECC
1536 MByte ECC
768 MByte ECC
4X
nd
2X
nd
2X
2X
2X/4X
4X
2,2
2,2
2,1
2,2
2,2
2 .1/2.2
2,2
2,2
66
66
33
66
66
33/66
66
66
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
85
di Raffaello De Masi
Mezzo secolo fa, un evento memo¬
rabile doveva entrare nelle nostre ca¬
se, la televisione! Risale al 1953 il mio
primo incontro con questo mezzo che
allora pareva quasi odorare di strego¬
neria; il primo apparecchio televisivo
lo vidi, acceso, nella vetrina di un loca¬
le emporio, e la lotta tra il proprietario,
impegnato a scacciare noi ragazzi dalla
vetrina, e noi stessi che ritornavamo
come mosche addosso a un cavallo,
era tanto continua quanto impari. Gli
apparecchi televisivi, ingombranti mo¬
bili di mogano in cima a un trespolo
dall'equilibrio tanto approssimativo
quanto improbabile, erano, dopo l'uso,
protetti con una copertina di cretonne,
e tutti corredati da un inutile stabilizza¬
tore di corrente.
L'impatto del nuovo mezzo fu tre¬
mendo; allora le trasmissioni erano li¬
mitate a qualche ora al giorno, e la co¬
sa doveva andare avanti per alcuni an¬
ni. Se ben ricordo fu solo nel '60, in
corrispondenza della Grande Olimpia¬
de, che la programmazione andò un
po' oltre le ore serali, occupando quel¬
le meridiane e pomeridiane.
Ciononostante, per mezzo secolo,
la tecnica di guardare la TV è cambiata
poco; certo, l'evoluzione c'è stata, ma,
a ben pensarci, si tratta di accessori-
stica, più che altro; il telecomando, il
videoregistratore, la TV via satellite e
quella via cavo (che, per la verità, in
Italia non ha mai decollato) sono state
tappe che hanno aggiunto comodità
d'uso e facilità di controllo delle fun¬
zioni di base. Ma niente di più!
A ben pensarci, salvo particolari co¬
me il colore e la possibilità di cambiare
canale senza alzarsi dal divano, fino a
poco tempo fa guardavamo la TV allo
stesso modo di cinquantanni fa.
E invece sono bastati un paio d'anni
per rivoluzionare completamente il
modo di usare questo mezzo.
Prima eravamo vittime supine, ca¬
paci solo di scegliere in un ventaglio di
proposte dettate da altri, oggi siamo
davvero sulla strada maestra della TV
"come vuoi tu, quando vuoi tu!". Da
poco tempo il nostro apparecchio tele¬
visivo è divenuto un tool multifunzio-
ne, che ci permette di ricevere le ulti¬
me notizie, di stampare ricette di cuci¬
na od oroscopi personalizzati, di sede¬
re accanto a Schumacher a Melbourne
e tagliare con lui il traguardo (non me
ne parlate, stanotte tra Tele+ e chiac¬
chiere con gli amici tutti intruppati a
casa mia, avremo dormito un paio
d'ore).
E servizi appena arrivati o in arrivo
ci permettono di spostarci sul luogo
dell'azione a nostro piacimento (im¬
pressionante vedere una gara dalla ca¬
bina dell’inseguitore più prossimo), e
ci permetteranno presto di fermare
uno spettacolo in diretta per ritornare
indietro di qualche secondo o minuto
per rivedere un passo controverso o
interessante, o, ancora, di saltare un
annuncio pubblicitario. E saremo in
grado di acquistare un regalo, inviare
86
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Internet navigare col TV
Ai'I & JL JL. & JL
«fijT
. Q>««. V1UOM Mas (]•- «]»—•'■
&FEATURES
UoncitiUoii
AfertUt
• B.i
kmih Incili
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lottai Ut
<M»w
h' 1
r JÉ H
*4 «Wte*
--=L|
Alcuni esempi di sili di
produttori di set-top
box
dei fiori, prenotare
posti al cinema o
in ristorante.
Insomma, la TV
ha cambiato abito
ed è divenuta in¬
terattiva; final¬
mente è un pro¬
dotto compieta-
mente nuovo, che
ha del vecchio solo
care.
Qrw»« v.tunw% vmw *;•— himimìiim* gJOar i om
WebSurfer
hardware •
futures •
tach «paca •
questioni •
l«MHi*eiIlNI|r>«tilN«Nmlll(MI « IN-Wl
kiini-«r«MiMMNWNM>«iM4ir«t *»i«»»** •«
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IM"* M «C w*«* »«• •»!»") tV k> •« ♦'»”<• N •"»M«i gr
••Me IMO 80
e.».». mi.« i ■ -nf-t-i •• •>■••**•-«ir-iMiN•'*
mo"*» M «Mi • «*» «••>•*•*)« to w<«Je "»
eer •••«••» mhmr uw (Ma mn •*#•••»••
«*0«« M" ■••’ M'I T»*
Muaf"#»« w»iN M»~* ••■«•■Bonailo»* •«<» •* •■*»■«
•"•"a** «*• M#" <M t «i < Mi fi»» 9M9 «■•*•'<•* ■ •! vi»!
voue«r«n^Kt n*«i«o"iiriii"OM
• •■•>' <•*»<»«(• **i»" «ndnmg TV mw) uri annulla »ia
modo di comuni-
Film e libri di sf ci hanno da tempo
predetto l'integrazione tra computer e
•• —-
TV; oggi questa tecnologia esiste, i
prezzi sono in caduta libera, i fornitori
sono ai ferri corti nel cercare di fornire
meglio al minore prezzo; e, nel prossi¬
mo anni, è prevedibile che noi o qual¬
cuno che conosciamo raggiungerà
questi nuovi prodotti, e li adotterà.
La Forrester _Research,
fi ttpV/www torrester.com/| afferma
che ricerche di mercato svolte prima
delle vacanze natalizie lasciano preve¬
dere che per il 2005 oltre la metà del¬
le abitazioni statunitensi adotterà uno
o piu di questi servizi emergenti. Mit-
chell Kertzman, CEO della Liberate
Technologies, afferma, su US News &
World Report, che non è più tempo di
chiedersi se arriverà la televisione in¬
terattiva, ma solo quando.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
87
£. setolo Internet navigare
col TV
‘«r. CM •>— -—»• *•»• -rf»
rw. li> ■ HBaaaB °^ •) ,*..
•
>5jta • suovi —.» «!•— |] r »»■—»
£ ^ &
"3
. Q*sm> friuxh* -*• e 1«— I. fjMta «j.iwHiifM.
•*» »"M looo^iwfl WMty
r*i-<.*4 *«* .o«» f#.o** • &.•• •»•' .Outj
iho»« *uv un p'a» a»n«< •••«•ut» ••e‘4* • »*•
•*• ..». «Hi »•••' tH O OMO* .our
•fu» iV.uil» •••onta rv •*»■! «ffNjui a
•h*KK4M> »#6TV **•».¥>* *>
» M .•».» tf*» *•*••* »v
« liberate 1
IH»**
prodUcts.liberal9.com
1
|T ;
noeraie *w.op» *t<J w*#i» *>'t**.* (Moo^.trt^at
•o»"' # wn«v»* M plajfo m lor utitiivuiiion
Me'dwaie 01 Me. c«b<»of*iNto<» «rd l**S .-seoui
sobiwaiN io ‘«.erage V>* iw*i« •• tn« Intvir*!
OCM»
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TV Mi
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11
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«MAIi'ifiNt» IMM»; (MUlMfMll fMIMM M**1 *fc«McU HI
uinmi NM'M» • uri uni tu miton-» viitttr CONIMI*
liliali*'
•«Qmii visiva wn» «j* M «ja»
3 <**•
• IÌCMU* «J-».*»»-.
j —~ e-~ o —
Noi «MUMMih foniti fi>» Himaoh
tO tlli> •iniDt A Tili* Wi*»»1 VlftlU))
•«!»... live
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Cit thf au-. h*re Geton
«*»«.—*»• T ■ ■ i' is' UTT.T^JT
*! £5£T -HriSr SHraSSw
DO YOU HAVC OIRCCTVT
AR* YOU OfTTIMO OIHfCTV’
« • v-"»>l orni r IV » IU' t*.
••un fi^ibtf* « Irsy *V
gre&s -
i
Una tecnologia
emergente
Per cominciare, intendiamoci sui
termini. Oggi esistono almeno tre tec¬
nologie in campo, differenziate tra TV
Interattiva, Internet TV, e TV persona-
lizzata. In futuro è probabile che forni¬
tori metteranno a disposizione i tre
servizi in maniera combinata, ma per
adesso l’offerta è ancora discretamen¬
te differenziata
La TV interattiva permette di intera¬
gire, in maniera diretta o indiretta, con
lo spettacolo in corso; esempi ce ne
sono stati e ce ne sono anche in Italia,
con giochi in diretta (generalmente
Alcuni sili USA dedicali
alla WebTV e alla relativa
navigazione Microsoft,
manco a dirlo, non man¬
ca all'appuntamento
nelle ore pomeridiane dedicate ai ra¬
gazzi) comandati da pulsanti di control¬
lo a disposizione dell'utente (nei mesi
scorsi i nostri ragazzi hanno potuto
giocare , su una grossa rete nazionale,
usando i tasti del telefono in un'adven-
ture), o usando il telecomando per vi¬
sualizzare canali collegati a camere di¬
verse legate allo stesso spettacolo (ti¬
pico esempio è il servizio offerto da
D+ per la formula uno). La maggior
parte di questi servizi, comunque, usa
collegamenti via antenna o via satellite
(in Europa Canal+ è stato leader e pio¬
niere indiscusso), mai Internet.
I top-box Internet-TV permettono
all’utente di usare l'apparecchio televi¬
sivo per gestire la pagina Web e ren¬
derla leggibile su un monitor TV. Essi
richiedono una tastiera e un collega¬
mento telefonico per funzionare, e ne¬
gli USA il passo successivo è stato la
nascita dei WebTV Network, vere reti
basate su questa tecnologia, con più
di due milioni di utenti parimenti suddi¬
visi tra WebTV Network e Liberate
Network.
La TV personalizzata è ancora in fa¬
se di assestamento sul mercato, an¬
che a causa degli elevati costi di ge¬
stione e di acquisto degli accessori (si
consideri che il box deve contenere di¬
schi rigidi di notevole potenza e chip di
codifica dedicati). Ma, come al solito,
basteranno poche stagioni per vedere
precipitare . in caduta libera, i prezzi di
acquisto e gestione. E queste tecnolo¬
gie stanno rapidamente convergendo
e risedendo unanime interesse e con¬
sensi, se si pensa che le cinque com¬
pagnie USA detentrici del mercato, Ti-
Vo, ReplayTV, WebTV, Liberate e
88
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Internet
3 .2 3 a ii 3 J
w. •«— >a» Uh UH Uw Uh. Va»
navigare col TV (§,
± ui .2. ,9. A JL tì:
I JO 000 Wa ai mata par i »«m* ftwOMlCNl con la
poiiiOMA a adOaMara importo draoamanta vjfl»
Ocaana Irrfoitrada
Ino amba »a citata
OpenTV, guarda caso tutte con sede
nella mitica Highway 101 di Silicon
Valley, sono state, a un anno dalla loro
creazione, tutte quotate in borsa.
Ma, dietro alle scene, si sta svolgen¬
do una battaglia di giganti. Alle spalle di
questi nomi apparentemente nuovi, si
muovono interessi dei più grandi colos¬
si dell'informatica; WebTV è stata ac¬
quistata nel 1987 da Microsoft, mentre
Liberate fa capo a Oracle, e ha una for¬
te cointeressenza di Netscape.
OpenTV è frutto di una cordata della
Thomson e di Sun Microsystems, che
partecipa per circa il 15% all'operazio¬
ne. America Online ha chiuso accordi
con Liberate, TiVo e DirectTV per offri¬
re, prima della metà dell'anno, servizi
di e-mail, chat e instant messaging via
TV. Josh Bernoff, analista della Forre¬
ster, afferma, nello stesso studio pre¬
cedentemente citato, che si è di fronte
alla fase successiva della corsa all'oro
dell'e-comme e.
Nel frattei i ■>, la Tv via satellite si è
fatta sempre piu aggressiva, offrendo
servizi di collegamento al Web di sem¬
pre più robusto interesse. Sulla scia
del successo oltre atlantico, Inghilterra
e Francia , vale a dire OpenTV (quella
di Murdoch, tanto per intenderci) e Ca¬
nai-!-, offrono oggi ai sottoscrittori un
servizio gratuito di noleggio dei loro
set-top box, e facilitazioni di prezzo du¬
rante i collegamenti telefonici con i
provider.
I prodotti Web-TV
offerti dai servizi di
gestione di TV
interattiva in USA
I maggiori fornitori di servizi inte¬
grati Tv e Web , dopo un iniziale perio¬
Due servizi finora disponi¬
bili m Italia, ma la situazio¬
ne 6 destinata da evolver¬
si, con riduzione dei prez¬
zi quando la concorrenza
diverrà pi aggressiva
U <«■
«lo¬
do di assestamento, offrono oggi ser¬
vizi sufficientemente livellati, ma non
per questo meno interessanti, Ecco,
oltre oceano, cosa si può ottenere
iscrìvendosi a una compagnia dedica¬
ta,
WebTV.
✓ Internet TV accesso completo a In¬
ternet su TV, servizi e funzioni aggiun¬
tive con possibilità di registrazione e
di downloading per consultazione da
VCR.
✓ Costo: il set-top box costa 200 S;
vengono offerti due servizi di base,
personalizzabili: servizio Internet , ca¬
none 22$ mensili e servizio interatti¬
vo, 25 $.
✓ Proprietari: partnership di EchoStar,
At&t Cable, Philips e Thomson
✓ Giudizio: leader dell’area del Web
Access, con prodotti di pregio e qua¬
lità del servizio di grande affidamento.
Liberate.
✓ Internet TV: piattaforma software
che permette un accesso di base a
WWW, disponibile, da metà anno, an¬
che su AOL. TV.
✓ Costo; gratuito, per gli utenti delle
reti Cable & Wireless e USWest
✓ Proprietari: partnership di Oracle,
AOL, Sun, Sony, General Instruments,
Comcast, Cox e altri
✓ Giudizio: in evoluzione. Previsti nu¬
merosi altri servizi a breve.
OpenTV
✓ InternetTV: ambiente software che
permette a operatori network di offri¬
re TV interattiva e collegamenti Inter¬
net
✓ Costo: BSkyB, France TPS ed Echo¬
Star offrono il servizio in forma gratui¬
ta
✓ Proprietari: partnership di AOL, Ge¬
neral Instruments, Liberty Digital.
News Corporation, Time Warner,
Shaw Communications.
✓ Giudizio: leader della TV interattiva
in Europa, servizio WEB in broadca¬
sting disponibile da metà anno.
TiVo
✓ Internet TV: non ancora disponibile
(previsto arrivo per giugno); interattivo
con AOL TV
✓ Costo: 400 $ per il set-top box, con
sistema di registrazione (per TV inte¬
rattiva) di 14 ore (700 $ per II sistema
da 30 ore). 10 $ di canone mensile per
la manutenzione.
✓ Proprietari AOL, DirectTV, Philips,
Sony, NBC, ShowTime. Viacom.
✓ Giudizio: orientato soprattutto ver¬
so la videoregistrazione interattiva, il
servizio prevederà un'offerta ridotta,
almeno per il momento, dei prodotti di
WebTV
ReplayTV
✓ Internet TV: non ancora disponibile.
Oggi la società opera soprattutto nel
campo della TV interattiva.
✓ Costo: 600 $ per una periferica di
registrazione di 20 ore, senza alcun
costo aggiuntivo.
✓ Proprietari: Time Warner, Disney,
NBC. Achostar, Matsushita, Sharp,
Perkins
✓ Giudizio: diretta concorrente di Ti¬
Vo, ReplayTV non può permettersi di
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
89
Internet navigare col TV
non entrare anch'essa nell'area
dell'Internet TV. Staremo a vedere.
Conclusioni
Difficile prevedere cose ci aspetta
in futuro, e soprattutto cosa accadrà
in Italia Dieci anni fa le BBS erano
quasi sette segrete, guardate con cir¬
cospezione, e cinque anni or sono la
stessa cosa si faceva con i Naviganti.
Certo, molti passi avanti sono stati
fatti e, sulla scia di quanto avvenuto,
all'inizio, in Gran Bretagna, una serie
di servizi di accesso sono divenuti (ne
abbiamo parlato il mese scorso) del
tutto gratuiti.
Nel nostro paese esistono già un
paio di servizi di Internet Television at¬
tivi. Il primo a comparire sul mercato è
stato FreedomLand (http://www.free-
domland.net), inquadrato in un più am¬
pio progetto che abbraccia tutta l'Euro¬
pa, ed è un portale con oltre 20.000
pagine di contenuti in lingua italiana.
Nonostante la proclamata novità del
prodotto, si tratta, detto fuori dai denti,
di una offerta potentemente commer¬
ciale. Accanto, infatti, ad aree di inte¬
resse generale (oroscopo, ultime noti¬
zie, ecc) gran numero di sezioni di pri¬
ma pagina mascherano molto bene in¬
finite offerte commerciali nel campo
del calcio, delle cure di bellezza, della
carta stampata e cosi via II decoder
offre alcuni servizi aggiuntivi stand-alo¬
ne, come quello di fax e di segreteria
telefonica, e la navigazione non è com¬
pletamente invasiva, visto che si può
continuare a guardare il programma te¬
levisivo preferito.
Appena dopo si è presentato sulla
scena PlaNETwork (http://www.pla-
network.it) che, a fronte di un noleggio
di L. 15.000 mensili, fornisce un abbo¬
namento gratuito a Internet e un
hardware completo, oltre a quattro in¬
dirizzi di posta elettronica e 100 MB di
spazio Web.
Trarre conclusioni circa la qualità del
prodotto è prematuro. Siamo agli inizi,
ed è probabile che, con l'avanzare del¬
la tecnologia e, soprattutto, con l'au¬
mentare dell'attenzione dell'imprendi¬
toria verso l'area Internet, queste of¬
ferte possano divenire sempre più
convenienti, Insomma, non riuscirò
forse a convincere mia zia di ottantan¬
ni a "navigare'', ma il miliardo di utenti
Internet previsto per fine anno acco¬
glierà anche persone che approderan¬
no a WWW anche se continueranno a
ignorare tecniche più precise d'uso di
un personal computer.
Internet in salotto
di Emilio Longi
Internet sulla
TV: perché? E'
questa la doman¬
da cui dobbiamo
rispondere prima
di scegliere la
consolle, o all'in¬
glese la TV-Box,
da acquistare.
Navigare nel
Web usando la
TV di casa ha ov¬
viamente molti
svantaggi, ma anche qualche piccolo
vantaggio.
Un vantaggio indiscutibile è il costo
ridotto delle consolle rispetto ad un
PC anche di fascia bassissima: se poi
le consolle si diffonderanno i costi
scenderanno ancora e potrebbero ar¬
rivare a cifre davvero irrisorie: anche
molto sotto le duecentomila lire.
Tuttavia la consolle non consente
di sfruttare appieno le risorse disponi¬
bili in Internet, già oggi non possiamo
navigare in tutti quei siti che richieda¬
no plug-in specifici (ad esempio nes¬
suna ha QuickTime VR e solo alcune
hanno il RealAudio o Shockwave) e
molte consolle non permettono nem¬
meno la visualizzazione dei filmati.
Non possiamo scaricarci la posta e
se, come spesso accade, qualcuno ci
manda un documento di Word o di Ex¬
cel allegato ad una e-mail, non potre¬
mo né leggerlo, né scaricarlo (anche
se alcune consolle sono predisposte
per un futuro hard disk esterno).
Ancora; la visualizzazione dei siti
attraverso la televisione comporta
una forte perdita di risoluzione e la di¬
struzione quasi totale dell'impagina-
zione originale. C'è gente che ha stu¬
diato a lungo l'impostazione grafica di
un sito Web, non per gioco, ma per
migliorare la comprensibilità e facilita¬
re la navigazione; distruggendo que¬
sto lavoro si mantengono tutti i con¬
tenuti, ma non è più molto agevole ri¬
trovarli nella pagina "rimescolata" dal
browser della consolle.
E allora perché? La risposta è più
semplice di quel che si creda: e-com-
merce. E' questo l’obiettivo che le
TV-Box perseguono: permettere ac¬
quisti on-line utilizzando le risorse In¬
ternet già disponibili, riutilizzando ri¬
sorse domesti¬
che quali il tele¬
visore ed il te¬
lefono e, soprat¬
tutto, aumentan¬
do i criteri di si¬
curezza delle
transazioni grazie
a specifiche so¬
luzioni hardware
(ad esempio con
l’uso delle Smart
Card per critto-
grafare le comunicazioni o per la fir¬
ma elettronica oppure, eventualmen¬
te, proprio come denaro sull'esempio
delle schede telefoniche ricaricabili).
Ecco che in quest'ottica vengono
meno tutte le limitazioni alla naviga¬
zione Internet che oggi affliggono le
TV-Box; navigare non è lo scopo pri¬
mario ma solo una ulteriore possibilità
d'uso. E veniamo cosi al vero punto
dolente delle TV-Box: se sono state
pensate per poter effettuare acquisti
in linea, ci dovrà pure essere un insie¬
me di siti dove andare ad acquistare.
Oggi questi siti non esistono pro¬
prio. Esistono, è vero, siti in cui acqui¬
stare on-line, ma sono tutti progettati
per l'utilizzo tramite computer; quindi
con Netscape o Internet Explorer, con
i pagamenti tramite Carta di Credito e
con il livello minimale di sicurezza ga¬
rantito dal sistema SSL.
La situazione probabilmente ri¬
marrà questa per diverso tempo, per¬
ché da un lato i produttori di TV-Box
non possono mettersi pure a fare i si¬
ti di e-commerce che servirebbero a
far vendere le consolle, dall’altro lato i
siti di e-commerce non hanno, per
ora, molto interesse a specializzare
l'accesso per le poche TV-Box esi¬
stenti. Molto probabilmente assiste¬
remo a quello che è successo, in Ita¬
lia, per la TV a pagamento: il giorno in
cui una grande azienda deciderà di in¬
vestire svariati miliardi in questo set¬
tore, allora, di colpo, tutto il sistema
partirà alla grande.
La presenza di un marchio come
Telecom Italia, su una delle consolle
di cui vi accingete a leggere una mini
prova, sembra preannunciare proprio
questo. Un tempo si diceva: se son
rose fioriranno...
90
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Internet navigare col TV
Telecom Italia
PlayWEB
La PlayWEB è il TVbox per la naviga¬
zione in Internet, tramite la TV di casa,
offerto da Telecom Italia, in abbinamen¬
to con UN,IT, attraverso i suoi negozi
InSip. Si tratta di un oggetto ben pensa¬
to e già predisposto per l'utilizzo di una
Smart Card per effettuare acquisti sicu¬
ri in rete o per accedere ad altri servizi a
pagamento.
Il kit base si compone della consolle,
da collegare semplicemente al telefono
ed al televisore, di un telecomando a
raggi infrarossi appositamente proget¬
tato per facilitare la navigazione e di
una tastiera senza fili che replica anche
le funzioni speciali del telecomando e
incorpora anche un piccolo joypad.
L'alimentazione della consolle si rica¬
va da un piccolo alimentatore esterno
dotato di un cavo sufficientemente lun¬
go, il telecomando e la tastiera sono ov¬
viamente a pile (incluse). Il collegamen¬
to al televisore avviene unicamente at¬
traverso la porta SCART che è presente
ormai su quasi tutti i televisori. La con¬
nessione telefonica si effettua con il
classico filo, appunto, telefonico dotato
di connettori RJ11 a tutti e due gli
estremi e corredato di un adattatore
RJ11/SIP; impressionante la lunghezza
di quello fornito che arriva a quasi otto
metri.
Il collegamento
Partire è semplicissimo. Si collega
l'alimentazione, si collega la consolle al¬
la presa SCART del televisore come se
si trattasse di un comune videoregistra¬
tore e si collega la linea telefonica. Si
mettono le pile, in dotazione, nel tele¬
comando e si preme il tasto Power. La
consolle si accende (led rosso sul fron¬
Telecom Italia
Modello: PlayWEB
Prezzi: (IVA inclusa)
Consolle composta da:
CPU Risc ARM 7600 a 6GMHz.
modem 33.6.
tenore Smart Card,
uscita stampante,
uscita TV-SCART,
tastiera IR,
telecomando e cavi Ut. 299 000
Abbonamento ISP TIN.it ClubNet (tree)
o Premium
Informazioni;
Negozi InSip
Tm.it 800 018 787
talino) e sul TV, che avremo predispo¬
sto su AU o canale 0, appare la scher¬
mata principale. Se non avete ancora
un provider basta portare il cursore a
forma di freccia sul tasto "INTERNET''
(in basso a sinistra del menù sul video)
e premere Enter. Il modem interno ini¬
zierà la connessione a TIN.IT e vi por¬
terà direttamente nella pagina dei nuovi
abbonati (attenzione la prima connes¬
sione potrebbe essere interurbana) do¬
ve, seguendo le istruzioni del manuale
ed inserendo i codici utente che trove¬
rete in una busta sigillata, potrete effet¬
tuare la registrazione ed ottenere l'ac¬
cesso.
Se invece avete già un vostro provi¬
der, dovrete prima entrare in configura¬
zione (operazione semplice e ben de¬
scritta nel manuale in italiano allegato
alla consolle) ed impostare il numero
telefonico da chiamare, il nome utente,
la password e, importantissimo, l'indi¬
rizzo IP del name-server (stranamente il
software non riesce a ricavarlo dall'au-
toconfigurazione PPP e, se manca, ab¬
batte la chiamata prima dell'autentica¬
zione PAP senza dare alcun messaggio
di avviso).
La connessione avviene a 33.6 Kbit/s
ed il traffico viene indicato da un led
giallo, posto sul frontale della consolle,
che lampeggia in concomitanza con i
pacchetti ricevuti o trasmessi; manca
invece un led che indichi lo stato della
connessione telefonica (sui modem in-
Qi
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
(gjT^jcIa) Internet navigare
col TV
dicato con OH); a volte può capitare
che cada la linea (ad esempio per un
avviso di chiamata) e lo si scopre solo
quando si tenta di cambiare pagina.
Se usiamo la consolle solo
per navigare bastano
queste configurazio¬
ni, Ma Internet è an¬
che posta elettroni¬
ca e, sia che si tratti
di un proprio provi¬
der sia che si tratti di
quello predefimto
(TINI si deve confi¬
gurare tutta la sezio¬
ne relativa al mail-ser-
ver e ai criteri di autenticazione. Opera¬
zione comunque che è preferibile ri¬
mandare a dopo che la configurazione
Internet sia già stata verificata sul cam¬
per la memorizzazione. Du¬
rante la navigazione l'arrivo
di nuova posta viene se¬
gnalato direttamente dalla
consolle con l'accensione
di un led sul pannello
frontale.
La navigazione Inter¬
net si effettua grazie ad un
browser appositamente svi¬
luppato e residente in una Flash
ROM da 2MB upgradabile automatica¬
mente via Internet. Al momento il
browser, arrivato alla versione 2.1, ge¬
stisce l'HTML 3.2, i Cookies, JavaScript
1.1 ed SSL 3.0. Dal momento che la ri¬
soluzione video di un comune TV è no-
chment binari mancan¬
do un supporto
locale
Telecomando
- Abbastanza voluminoso
ma di buona impugnatura possiede un
/ovpad per il movimento del cursore e di appositi
tasti per lo scorrimento della pagina Quasi tutte le
funzioni presenti nella toolbox di un normale brow¬
ser sono riportate tramite tasti dedicati
po con una sene di connessioni stabili.
Ricordate che la consolle non dispo¬
ne di disco rigido, quindi tutta la posta,
anche quella già letta, deve poter rima¬
nere sul server La consolle dispone
dell'apposito comando che permette di
lasciare sul server la posta per alcuni
giorni o addirittura per sempre; ma nel
caso di provider diversi da TIN si deve
esser certi che la cosa sia gradita al ge¬
store. La lettura della posta, o meglio
delle caselle di posta visto che ne gesti¬
sce fino a 4, avviene tramite un apposi¬
to menù che permette tutte le solite
operazioni, compresa la presentazione
degli allegati a patto che si tratti solo di
foto, suoni o URL; ovviamente non è
possibile scaricarsi eventuali altri atta-
Semphce e lineare il retro della consolle Telecom Italia. Da sinistra, il connettore per la stampante HP De
skJet. il connettore SCART per il collegamento della TV, lo spinotto RJl t per la connessione telefonica e il
iack dell'alimentatore impossibile sbagliare
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L'elegantissima ed ergonomica tastiera a raggi infrarossi permette l'inserimento deh e tutu i comandi per la navigazione I tasti
funzione sono già stati personalizza ri per il WEB e la navigazione
tevolmente inferiore a
quella di un qualsiasi mo¬
nitor per PC, il browser
della PlayWEB è stato ot¬
timizzato sia come di¬
mensione dei font che
come gestione dei frame
in modo da consentire
un'agevole visione della
maggior parte della pagi¬
na WEB In pratica la par¬
te di pagina visibile a vi¬
deo è sempre solo una fi¬
nestra, da 640 x 480
pixel e 256 colori, della
pagina reale. I tasti di
scorrimento (rapido e
lento) presenti sul teleco¬
mando e i bottoni pre¬
senti in basso a destra
del teleschermo permet¬
tono di muovere la fine¬
stra su tutta la pagina
WEB.
E' ovvio che l'uso di
un font "proprietario",
09
MCmicrocomDuter n.205 - aprile 2000
Internet navigare col TV
Ordinato e semplice il layout della piastra madre che raccoglie tutta l'elettronica della consolle Ai centro si
vede il grosso processore RISC ARM con vicino i chip della RAM Sulla destra spicca il chip Rockwell del
modem mentre lo scatolotto nero contiene il lettore della Smart-Card La fila di connettori presente sulla
sinistra rivela la possibilità di future espansioni
dell'animazione sia inferiore a quella ori¬
ginale. Le ultime pagine visitate vengo¬
no salvate in una cache da un MByte e
possono essere visitate off-line anche
dopo la disconnessione.
Il cuore della consolle è un chip RISC
solo quando sul video ci siano campi
editabili. La tastiera appare nella parte
inferiore dello schermo ed è utilizzabile,
seppure faticosamente, spostando il
puntatore sui tasti prescelti e premen¬
do il tasto Enter del telecomando. Il
l'impossibilità di aprire più pagine e la
gestione dei frame come singole pagi¬
ne, rendono la pagina visitata molto dif¬
ferente da quello che apparirebbe utiliz¬
zando un PC con Netscape o con Inter¬
net Explorer; ma è un piccolo prezzo in
confronto alla possibilità di leggere age¬
volmente qualsiasi pagina e qualsiasi
font.
Per quanto riguarda i suoni e le im¬
magini la PlayWEB si comporta molto
bene. I suoni (tranne i MIDI che non so¬
no gestiti) vengono riprodotti diretta-
mente attraverso l'audio del televisore,
le immagini (GIF, JPEG e XBM) vengo¬
no visualizzate correttamente, anche
quelle animate sebbene la velocità
ARM 7600 che viaggia a 66MHz, il mo¬
dem a 33.6 è direttamente ricavato sul¬
la piastra madre con un classico chipset
Rockwell.
La tastiera virtuale
Molte volte, durante la navigazione,
può essere necessario l'inserimento di
dati alfanumerici (ad esempio per anda¬
re ad una nuova URL, oppure per riem¬
pire una scheda o eseguire una ricerca);
in questi casi la tastiera a raggi infraros¬
si si rivela molto utile, ma in mancanza
di questa si può ricorrere alla tastiera
virtuale, richiamabile dal telecomando
layout della tastiera virtuale è seleziona¬
bile (dalle preferenze) tra QWERTY e
ABCDEF e possiede anche dei tasti
funzione appositamente predefiniti per
facilitare l'inserimento delle URL.
Il telecomando
Grande e di forma abbastanza tradi¬
zionale, permette una navigazione age¬
vole fintanto che si tratti di spostarsi sul
video e cliccare sulle URL. Buona la po¬
sizione dei tasti di Enter e Quit, como¬
de anche le posizioni dei due tasti di
scorrimento (a pagina e soft). Abba¬
stanza mutili i tasti numerici, soprattut¬
to per la mancanza del punto che impe¬
disce di usarli per l'immissione degli IP;
manca anche un tasto "disconnect"
per l'abbattimento immediato della li¬
nea telefonica.
La tastiera a raggi
infrarossi
Nell'ultima offerta la tastiera a raggi
infrarossi, che inizialmente era opzional,
viene data a corredo. Scelta saggia
perché rende la navigazione mol¬
to agevole e, essendo senza
fili, si tiene comodamen¬
te in mano o sulle ginoc¬
chia. Unica accortezza,
evitare di prenderla per
il bordo anteriore a causa
della presenza del tasto
Power (che spegne la consolle
senza chiedere alcuna conferma)
che è troppo sensibile e posizionato in
un punto infelice. La tastiera dispone di
alcuni tasti funzione già predisposti alla
navigazione e di due pratici tastim di
Enter e Quit posti in ottima posizione.
L'attivazione dei tasti viene segnalata
da un click tramite l'altoparlante del te¬
levisore, funzione molto utile perché ri¬
vela immediatamente l’avvenuta rice¬
zione da parte della consolle del carat¬
tere battuto sulla tastiera,
La stampante
La consolle di Telecom Italia è dotata
di un'uscita stampante di tipo PC e pos¬
siede un driver software incorporato
per le HP HeskJet. Sebbene esistano
varie stampanti compatibili, forse sa¬
rebbe stato più corretto includere an¬
che un driver per le Epson Stylus che,
insieme alle HP, sono tra le stampanti
economiche a colori più diffuse.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
93
Internet navigare col TV
II menù principale che si presenta all'accensione della consolle Due le scelte La prima pagina del menù di configurazione, accessibile tramite un tasto del
iniziali Internet e Posta II bottone Aiuto permette di avere un piccolo manuale telecomando, in cui, se già si possiede un accesso Internet, si possono inseri¬
to linea. re i dati del proprio provider.
La Smart Card
Sul frontale della consolle una fessu¬
ra tradisce la pre¬
senza di un lettore
Non si tratta di un
floppy (magarii),
purtroppo è solo
uno slot per le
Smart Card che sa¬
ranno utilizzate per
la firma elettronica
o gli acquisti via In¬
ternet. Da utenti
informatici avrem¬
mo preferito uno
slot PCMCIA o in
una interfaccia USB
che avrebbero po¬
tuto ospitare un
gran numero di pe¬
riferiche; ma visto
l'uso e-commerce della PlayWEB il let¬
tore delle Smart Card potrebbe rivelarsi
presto utile.
***•... snoem Stic***
t*ftv*fHiCi ffi hwtffr—
La homo page di TIN.IT
cui porta automaticamen¬
te la consolle se non si
possiede un proprio pro¬
vider
Ecco come appare una
normale pagina WEB vi¬
sta attraverso la televisio¬
ne di casa ed il browser
incorporato nella consolle.
Considerazioni
Sebbene l'uso della consolle come
navigatore Internet raggiunga lo scopo,
restano alcuni dubbi sulla effettiva ne¬
cessità o convenienza di un simile og¬
getto.
Punto primo le limitazioni del brow¬
ser che già non gestisce molte delle
funzionalità implementate nelle pagine
WEB e soprattutto non è in grado di
scaricare I plug-in necessari a visualiz¬
zare alcune pagine (pensiamo ad
esempio al RealAudio, a QuickTime o a
Shockwave).
Punto secondo non è del tutto vero
che in questo modo servano meno co¬
noscenze informatiche, sia perché la
fase di configurazione comunque persi¬
ste, sia perché la navigazione su Inter¬
net non è cosi "immediata". Noi, da
esperti navigatori, ci siamo trovati ab¬
bastanza bene con la consolle, ma co¬
me spiegare alla nonna che cosa sia un
IP, a che servano i canali di Virgilio, co¬
me fare una ricerca su Yahoo, cosa sia
l'errore Java apparso all'Improvviso,
ecc. ecc.
Diverso invece il discorso per l'uso
come terminale domestico del com¬
mercio elettronico o deM'home
banking. Sicuramente la strada della
consolle che unisce il computer alla TV
è aperta, ma prima che davvero Inter¬
net diventi pratico e facile come il tele¬
video, o come un forno a microonde, ci
vuole ancora uno piccolo sforzo, so¬
prattutto da parte di chi prepara i siti
che forse dovrebbe cominciare a pen¬
sare a delle pagine appositamente pre¬
disposte per chi vi accede attraverso le
TVbox.
94
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Interne! navigare col TV
SIM2 Multimedia
modello: TeleWeb SMW 1200
Prezzi UVA esclusa)
Consolle composta da
CPU AMD 386 a 33MHz,
modem V 90,
2 pone PS/2,
porta Expansion.
uscita stampante,
uscita TV-SCART e S Video,
telecomando e cavi
Lit 499 000
Tastiera a raggi infrarossi
Lit. 79.000
Abbonamento ISP IOL.it
Informazioni 0434 383214
Sul frontale, nascosti da un pannelli-
no trasparente, trovano posto i led di
accensione, quelli del modem e il rice¬
vitore infrarosso del telecomando o del¬
la tastiera (opzionale).
SIM2 Multimedia
TeleWeb SMW1200
di Emilio Longi
Si tratta di un TVbox non legato ad
alcun provider Internet, anche se al mo¬
mento viene dato in omaggio un abbo¬
namento prova a IOL.IT La SIM2 Multi¬
media commercializza il dispositivo e
poi sarà l'utente a scegliere il provider
che preferisce. La macchina si basa su
un 386 AMD a 33 MHz ed è costituito
da una mini piastra madre, molto simile
a quella di un comune PC, affiancata da
una scheda modem V.90 (quindi 56K),
eventualmente sostituibile in futuro con
altri tipi di interfaccia. Il retro della con¬
solle mostra chiaramente la sua deriva¬
zione PC per la presenza di due connet¬
tori PS/2 per mouse e tastiera. Oltre a
questi sono presenti un connettore per
la stampante ed uno per ulteriori espan¬
sioni ( tra cui probabilmente un disco
esterno). Le uscite video sono su
SCART, anche se l'attacco avviene tra¬
mite un cavo proprietario, e su S-Video
con connettore standard.
Il collegamento
Anche per questo prodotto la con¬
nessione è estremamente semplice. Si
tratta di collegare il trasformatore di ali¬
mentazione, di connettere la linea te¬
lefonica con il lunghissimo cavo a di¬
sposizione (dotato però del solo attacco
RJ11) e di attaccare al televisore il cavo
SCART. Peccato che la consolle non in¬
vìi il segnale a 12V che permette la
commutazione automatica del televiso¬
re sulla presa SCART; con alcuni televi¬
sori che non sono dotati di commutato¬
re manuale non è possibile utilizzare
l'uscita SCART. l'unica che per qualità
dell'Immagine permette una buona vi¬
sione anche dei testi più piccoli.
Una volta accesa la consolle, tramite
il tasto presente sul telecomando, com¬
pare sul video del televisore il menù
principale del TeleWeb. La prima scelta
è praticamente obbligata e consiste
nella configurazione dei dati del provi¬
der cui accedere. Entrati nel menù di
configurazione si deve per prima cosa
scegliere la dimensione del carattere
(evitate i caratteri piccoli se non dispo¬
nete di un ottimo TVcolor) e poi si pas¬
sa ad impostare i dati di accesso tra i
quali: il numerò di telefono del provider,
II piccolo ma ergonomico telecomando mira rosso
risente solo di una eccessiva omogeneità dei tasti
di navigazione che sono riconoscibili solo leggendo
le serigrafie Al buio o con gli occhiali può risultare
poco agevole trovare il tasto giusto
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
95
(SlividcJ.» ) Internet navigare col TV
il nome utente e la password (che vie¬
ne visualizzata e memorizzata in chia¬
ro!). Come per la consolle di Telecom
Italia, anche il TeleWeb richiede espres¬
samente il numero di IP del DNS (Do¬
main Name Server). Tutti gli altri para¬
metri, tra cui ad esempio la stringa di
mizializzazione del modem o la parola di
login del proprio ISP, possono rimanere
come impostati dal costruttore.
Per navigare su Internet è sufficien¬
te. In un secondo momento, dopo aver
verificato la validità della connessione
Internet, passerete a configurare anche
i parametri (ben piu delicati) relativi alla
posta elettronica. In ogni caso è bene
avere sottomano tutti i dati del proprio
All’interno troviamo una grossa ed ordinata scheda madre su cui spiccano il DSP. il processore AMD 386 e
J chip video, e la piccola scheda modem dotata di chiose! Rockwell La ridotta dimensione dei case lascia
poco spazio ad eventuali crescite future
net.
La tastiera virtuale
Già al momento della configurazione
della consolle si rende necessario l'uso
della tastiera per l'immissione di dati al¬
fanumerici (il telecomando non dispone
nemmeno dei tasti numerici). La solu¬
zione immediatamente disponibile, sen¬
za acquistare né la tastiera ad infrarossi
né una normale tastiera per PC da col¬
legare direttamente alla consolle, è
quella di utilizzare la tastiera virtuale ri¬
chiamabile con un tasto del telecoman¬
do (tasto che forse avremmo preferito
in posizione più facilmente rintracciabile
che non in mezzo ad altri 12 tasti simi¬
li). La tastiera virtuale compare nella
parte bassa del teleschermo e permet¬
te sia l'inserimento dei normali dati alfa¬
numerici, sia la composizione veloce
delle più comuni URL americane
(.COM, ORG, NET. ecc ) Unico ap¬
punto da muovere alla tastiera, anche
se comprensibile in vista di un uso da
parte di un utente scarsamente infor¬
matizzato, è la scelta della disposizione
dei tasti che è obbligatoriamente di tipo
il retro dena TeleWeb rivela la sua appartenenza alla famiglia dei computer grazie soprattutto agli ingressi
PS/2 per tastiera e mouse L uscta per ia stampante e compatibile con quella dei PC mentre verso il televi¬
sore si esce con una S-video standard ed una SCART con attacco proprietario Una presa mmidin denomi¬
nata Expansion promette ulteriori sviluppi. Completano le uscite la presa telefonica e l'attacco dell'alimen¬
tatore esterno
l'area visualizzata è generalmente infe¬
riore alla dimensione della pagina Nella
TeleWeb lo scrolling del video è auto¬
ultime pagine visualizzate.
Il browser risiede su una Flash ROM
che può essere upgradata sia attraver¬
so un PC collegato alla porta parallela,
sia direttamente scaricandolo da Inter-
provider oppure il telefono dell’Help
Desk cui chiederli.
La navigazione su Internet avviene
tramite un browser appositamente svi¬
luppato che è m grado anche di gestire
i suoni attraverso l'audio del televisore
Un apposito chip DSP si occupa infatti
sia di preparare l'immagine video che
viene mostrata, sia di generare i suoni
da inviare all'audio del televisore. Ri¬
spetto ad un browser da computer la
visualizzazione è leggermente differen¬
te, sia a causa dei caratteri predefiniti
che devono essere necessariamente
più grandi, sia perché la finestra visua¬
lizzata è sempre una sola, sia perché
matico, appena il cursore si avvicina al
bordo della pagina questa scorre leg¬
germente di un pochino (all'incirca co¬
me accade nei software di visualizzazio¬
ne delle immagini). In questo modo
quasi non servono i tasti di page-up e
page-down del telecomando, che infatti
sono sostituiti dai piu utili back/next uti¬
lizzabili sia a livello di link che di pagina.
Per quanto riguarda le pagine visualizza¬
te vengono gestiti correttamente sia i
suoni (anche i MIDI, sebbene con una
sintesi decisamente povera), sia le im¬
magini GIF animate.
La cache è sufficientemente ampia
da permettere un "back" veloce delle
ABCDEF
Il Telecomando
Sebbene sia abbastanza pratico, il te¬
lecomando della TeleWeb è decisa¬
mente piccolo. Ciononostante il Joypad
si trova in ottima posizione ergonomica,
ben piazzato sotto il pollice dell'utilizza-
tore. Ben messo, e bene in rilievo, an¬
che il bottone di Enter posizionato al
centro del Joypad
Peccato che lo stesso non si possa
dire del tasto di Stop che obbliga a spo¬
stare tutta la mano. Buona la posizione
96
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
Internet navigare col TV
II menù di accesso che compare appena avviata la consolle oppure, su richie¬
sta, premendo un tasto del telecomando. Oltre alla navigazione ed alla lettura
della posta, dà accesso anche al set-up ed alla lista dei siti preferiti
La tastiera virtuale si richiama dal telecomando e permette l'inserimento dei
dati alfanumerici. Peccalo che il lavout sia esclusivamente ABCDEF
anche dei quattro bottoni colorati e de¬
finibili da utente.
Il tasto di spegnimento chiede op¬
portunamente conferma, mentre esiste
un utilissimo tasto di disconnessione
rapida della linea telefonica. I tasti di
Page-up e Page-down sono posti in una
posizione molto defilata, ma grazie
all'autoscroll delle pagine non servono
quasi mai. Gli altri tasti sono
purtroppo tutti uguali e solo
l’etichetta rivela la loro fun¬
zione. Ad un utente che navi¬
ghi con scarsa illuminazione
ambiente, e magari che ne¬
cessiti degli occhiali per ve¬
dere da vicino (tipica condi¬
zione degli anziani), il dover
leggere ogni volta le scritte
sotto i tasti può risultare ab¬
bastanza fastidioso.
La tastiera
opzionale
Con la TeleWeb sono di¬
sponibili due opzioni. La pri¬
ma, pratica ma più costosa, consiste
nell'acquisto della tastiera da PC a raggi
infrarossi che permette una agevole na¬
vigazione stando comodamente seduti
in poltrona. Se si vuol risparmiare oppu¬
re se si riesce a posizionare la consolle
su di un tavolino, può risultare econo¬
micamente vantaggiosa la scelta di una
tradizionale tastiera PC affiancata dal
classico mouse. In tutti e due i casi i ta¬
sti funzione possono sostituire quelli
dedicati alla navigazione presenti nel te¬
lecomando della consolle.
La stampante
La consolle è dotata di una uscita pa¬
rallela di tipo PC cui si può connettere
una stampante. Non esiste nel set-up
un definizione del drive della stampan¬
te, né il manuale parla di tampanti spe¬
cializzate; questo fa supporre la presen¬
za di un driver generico.
Considerazioni
7
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«••cura imi rara « mitra ’miImmi ir na r n i 1
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' a aaffla ntn ivi lama mi raa H 'Vira
L cannali a*< ala'«ara
« a amarra ••iati r<ff*ruza • a «m
a Iva camusa • a «ra cara
L’uscita Espansione
Sul retro della consolle esiste
un'uscita di tipo din, dotata di un nutrito
numero di piedini, battezzata Expan-
sion. Nel manuale non è specificato a
quale tipo di espansioni ci si riferisca.
L'assistenza tecnica ci ha confermato
che è allo studio un box per una memo¬
ria di massa che potrebbe anche esse¬
re un Hard Disk. Tuttavia sarebbe forse
stata più pratica una comune interfaccia
USB
Come per tutti i TVbox il problema
principale sta nel fatto che quello che
c'è dentro al momento dell'acquisto è
quello che molto probabilmente vi ri¬
marrà per sempre.
Non è possibile, o semplicemente
non è economicamente vantaggioso,
tentare di espandere questo
tipo di oggetti e così si devo¬
no ben valutare le prestazioni
offerte al momento dell'ac¬
quisto e procedere solo se ef¬
fettivamente non si trovano li¬
mitazioni all'uso che se ne
vuol fare.
Il Web browser incorporato
va bene per moltissime cose,
ma è chiaramente lacunoso e
non permette l'uso dei Plug-
in, almeno fintanto che qual¬
cuno non provvederà a svilup¬
parli appositamente.
Finché non sarà disponibile
l'unità di massa esterna, non
è possibile scaricare la posta
elettronica in locale e non è
possibile ricevere e-mail che
contengano, in attachment, documenti
binari (ad esempio il classico file di
Word o di Excel).
E' evidente perciò che questo ogget¬
to non possa confrontarsi con un PC,
né che possa essere inteso come un
vero e proprio navigatore Internet. Il
suo utilizzo più consono è nell'e-com-
merce o comunque con una classe di
siti Internet ancora tutta da scrivere. I
Client ci sono e sono pronti, adesso ser¬
ve tutto il resto del WEB.
/ss
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
97
di Franco Paiamaro
fcfrcr
giunto che assume il suo
peso nella scelta di un
PC, rendendolo un ogget¬
to "importante", "bello"
che può vivere ovunque
nella casa; non lo si na¬
sconde più ma lo si esibi¬
sce, proprio come un
quadro o un orologio da
polso.
Il personal computer
di questa prova è il pri¬
mo rappresentante
disponibile in Italia
di questa nuova
tipologia di PC,
più facili da in¬
stallare, usare
e configura¬
re, con un
design inno¬
vativo, ac¬
cattivante,
dalle forme
difficilmen¬
te ricondu¬
cibili a quel-
e di un
computer:
'Estra Dream
PC.
Il Dream PC
si basa sulla
piattaforma di
progetto Easy-
Now! di AMD,
una delle prime ad
essere compieta-
mente conforme alle li¬
nee guida hardware della
Easy PC Initiative, utiliz¬
zando una scheda madre
di produzione AMD con
l'inedito standard Flex-
ATX come "form factor"
Il computer piano piano sta final¬
mente diventando sempre più un "elet-
trodomestico". nel senso di oggetto
quotidiano, familiare, esattamente co¬
me lo è diventato il televisore o il te¬
lefono cellulare.
Per far sì che il PC diventi facilmente
usabile quanto lo è un televisore è però
necessario cambiare radicalmente la
tecnologia e la forma del computer
stesso; per questo, è stato presentato il
progetto Easy PC Initiative.
Le linee guida di questo progetto, di
cui fanno parte aziende come Intel e
Microsoft, hanno come obiettivo la
semplicità di implementazione, uso e
aggiornamento della macchina da parte
dell'utente e la massima semplificazio¬
ne della fruibilità del computer.
In particolar modo, un computer che
aderisce a queste linee guida deve po¬
ter effettuare la procedura di avvio
(bootstrap) in tempi ridotti, avere alme¬
no quattro porte USB, essere privo di
bus, dispositivi o porte "legacy" (co¬
me bus ISA, porte seriali o PS/2) ed es¬
sere generalmente semplificato nel tipo
e numero di connessioni presenti,
Un PC realizzato con questa filosofia
deve anche essere piccolo e bello, e dal
momento che diventa piu accessibile
nell'uso sarà anche più facile che sìa
posizionato in qualsiasi ambiente e non
solo, quindi, nel solito "studio".
Ed ecco che il design diventa un ele¬
mento molto importante, un valore ag-
L’Èstra Dream PC
Dream in inglese significa sogno, for¬
se con questo termine si è voluto identi¬
ficare un oggetto che va un po' al di fuori
del consueto, come appunto in un so¬
gno. Infatti al primo impatto con il colora¬
tissimo cabinet del Dream PC si resta
abbastanza sbalorditi; anche avendolo
prima visto in fotografia non ci si rende
conto né delle dimensioni (è molto più
piccolo di quanto non ci si aspetti), né
della forma, davvero inconsueta e nuova.
L'Estra Dream PC è disponibile in
cinque diverse colorazioni, per ciascuna
delle quali è anche disponibile un moni¬
tor CRT "coordinato" (non è escluso
che presto saranno disponibili anche
98
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Eslra Dream PC
Estra Dream PC
Produttore:
Tecnodiffusione dalia S.p A
Distributore:
Strabilia s.r.l
www slrahilifl It
numero verde 800 234 298
Prezzi (IVA inclusa):
Estra Dream PC con CPU AMD <6-111 a 450
MHz, disco rigido da 13 Gbyte, 64 Mbyte di
RAM (8 in condivisane con l’interfaccia vi-
deol, adattatore di rete ethernet 10 / 100 , mo¬
dem V.90. lettore CD-ROM 40X, audio 16 bit
AC97, casse audio amplificate:
Lire I 899.000
Monitor con design coordinato da 17":
Lire 766.000
Estra Dream PC stessa configurazione di cui
sopra ma con CPU AMD K6-II a 500 MHz,
scanner Acer 320U e stampante Canon BJ
1000 a corredo:
Lire 1 999.000
Ecco come sì presenta TEstra Dream PC in congiunzione con il monitor CRT da 1 7 pollici opzionale
con tecnologia TFT), come design e co¬
lore, da 17 pollici; abbiamo ricevuto in
redazione la versione con la colorazione
arancio/giallo.
Il cabinet dell'Estra Dream PC si pre¬
senta come un piccolo parallelepipedo
di plastica "gonfiato" verso l'estremità
anteriore, con dei tagli laterali e una se¬
rie di fori sul lato superiore per l'aera¬
zione dei componenti interni; le piccole
dimensioni del PC rendono indispensa¬
bile l'adozione di un alimentatore ester¬
no, che alimenta contemporaneamente
anche la coppia di diffusori a corredo.
Al centro del frontale, realizzato in
plastica gialla, è posto il coperchio ro¬
tondo di accesso al lettore di CD-ROM,
di colore arancio, come il resto del PC;
non è presente il drive floppy.
L'ergonomia del cabinet è ottima: a
prima vista non si sarebbe detto, ma
l'accesso verticale al CD è comodissi¬
mo, come pure le due porte USB alla
base del frontale; molto comodo risulta
anche il pulsante di accensione (provvi¬
sto di LED) sopra il cabinet.
I LED annegati nella plastica traspa¬
rente del frontale, indicanti il funziona¬
mento del disco rigido e del CD-ROM,
manifestano l'attenzione per i particola¬
ri posta dal designer e danno un tocco
di classe all'insieme.
Le casse audio hanno lo stesso look,
riproducendo in piccolo la forma del ca¬
binet del PC.
La tastiera presenta una serie di tasti
funzione abbastanza inediti per un PC
desktop: un tasto di accensione/spegni-
II caratteristico frontale
del cabinet, conformato
in modo da raccordarsi
ed accogliere il lettore
di CD-ROM ad accesso
frontale II pulsante per
l'apertura del coperchio
è posto sopra le due
porle USB . Le spìe di
attività del disco rigido
e del lettore CD-ROM
sono posizionate supe¬
riormente e ai lati del
coperchio del vano CD,
dietro il pannello ante¬
riore, essendo il cabinet
trasparente, la luce dei
LED passa attraverso la
plastica.
Notare l'assoluta man¬
canza dì un drive
floppy
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
99
Estra Dream PC
mento del PC, uno per lo sleep e uno
per il wake-up (equivalenti ai suspend e
résumé di un portatile); una nota di de¬
merito: il tasto di spegnimento si trova
immediatamente sopra il tasto back-
space!
Ci è personalmente capitato di aver
spento inavvertitamente il PC sfiorando
questo tasto; è lasciato al buon cuore
dell'applicativo che stiamo usando in
quel momento di chiedere se salvare o
meno il proprio lavoro prima dello shut-
down, visto che, nella configurazione di
default, il PC non chiede alcuna confer¬
ma prima di chiudere.
E dentro?
Il coperchio del vano CD-ROM si apre verso l'alto quando si preme il pulsante.
Lato destro del PC: le
griglie di aerazione so¬
no in corrispondenza
del processore
Il pulsante per l'accen¬
sione della macchina si
trova sul lato superiore
del cabinet ed Integra
un LEO
Particolare della tastiera con la presa PS/2 per il mouse: la tastiera colloquia con il PC tramite un bus USB.
ma integra il supporto per il mouse PS/2 in modo tale da lasciare libera una ulteriore porta USB sul PC
Si noti la dillerenza dimensionale dei tasti funzione e la posizione del tasto di spegnimento.
Aprire il Dream PC non è semplice e
non c'è praticamente alcun motivo per
100
MCmlcrocomputer n. 205 - aprile 2000
Estra Dream PC
Retro del computer la
dotazione di porte é
molto diversa da quel¬
la cui siamo abituati
Troviamo, infatti, par¬
tendo dall’alto: le due
prese RJII per la con¬
nessione alla tele te¬
lefonica, tre ulteriori
porte USB fin aggiunta
alle due presenti sul
frontale), i quattro pm-
jack per l'I/O Audio,
l’uscita video VGA, la
porta RJ4 5 10/100
Ethernet per la LAN e
il connettore di ali¬
mentazione a bassa
tensione .
Si noti la assoluta
mancanza dei connet¬
tori seriali RS-232, pa¬
rallela e porte PS/2
per tastiera e mouse.
Interno del PC, con la
copertura e lo scher¬
mo In metallo rimossi
Non esistono ulteriori-
possibilità di espansio¬
ne interne.
1 ®
3DMARK
33 MAX
VBlKMMtMAwNUnM •'«MI**»»
564 3DMarks
Itti CPU iOMsrks
•j j-
U »
f)
a
rgg~)
Il risultato del benchmark 3Dmark99.
farlo, visto che internamente non è as¬
solutamente espandibile, almeno per
quel che riguarda l'utente medio; infat¬
ti, è possibile aggiornare solamente il
disco rigido, la memoria e il processore,
sostituendo integralmente ciascun
componente: per esempio, per aggiun¬
gere memoria alla macchina, è neces¬
sario sostituire l'unica DIMM presente,
da 64 Mbyte, con una di maggiori di¬
mensioni (fino a 128 Mbyte).
Comunque, l'architettura interna del
sistema è molto interessante, per cui
provvediamo ad asportare le tre viti pre¬
senti sul retro (di cui una coperta dal si¬
gillo per la garanzia) ed estraiamo tutto
il blocco interno dal frontale.
E' necessario rimuovere molte altre
viti e togliere il pannello laterale in me¬
tallo per poter finalmente accedere alla
scheda madre di "form factor" Flex-
ATX.
Quest'ultima non dà alcuna possibi¬
lità di ulteriore espansione, in quanto
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
101
Eslra Dream PC
Particolare della scheda madre e del
meccanismo di apertura dello sportel¬
lino. In evidenza la CPU. le connes¬
sioni del CD-Rom e del disco rigido.
Questa caratteristica è uti¬
lissima sia per l'utente casa¬
lingo sia per i piccoli uffici:
pensate ai vantaggi che si
hanno nel non dover fare bu¬
chi o tracce, o stendere fili
volanti tra PC e PC, magari
posizionati in stanze diverse,
potendo sfruttare le prese te¬
lefoniche esistenti.
Per di più, con questo si¬
stema non è nemmeno ne¬
cessario l'acquisto di un hub,
nel caso si voglia connettere
più di due PC, in quanto il
protocollo PNA è perfetta¬
mente in grado di gestire le
connessioni.
Purtroppo, stante la dispo¬
nibilità di una sola macchina,
non abbiamo potuto provare
e verificare questa interes¬
sante funzione; abbiamo però constata¬
to le eccellenti prestazioni dell'interfac¬
cia di rete collegandola alla nostra rete
aziendale.
Come va
La macchina effettua il bootstrap
molto velocemente, si apprezza da su¬
bito la bassa rumorosità del disco rigido
e del lettore CD-ROM; il PC ha precari¬
cato il sistema operativo (Windows 98
SE) e una serie di applicativi e 'tools'
indubbiamente utili (Microsoft Works
4.5 e Norton Antivirus di Symantec).
La configurazione è realizzata con
molta cura: il sistema operativo è stabi¬
le e veloce, non abbiamo notato rallen¬
tamenti o impuntamenti nell'uso dei
software applicativi impiegati per la pro¬
va, le prestazioni complessive sono
molto buone; nell'uso normale si fanno
apprezzare le ottime qualità di velocità
del disco rigido e la buona potenza ela-
borativa
Con il suo design cosi curato ed ac¬
cattivante e le sue prestazioni indubbia¬
mente interessanti, il Dream PC si pre¬
senta subito come un eccellente com¬
pagno di studio e di giochi per un adole¬
scente.
A questo proposito, però, dobbiamo
sottolineare che facendo girare il ben-
chmark 3Dmark99Max, particolarmente
pensato per misurare il comportamento
della macchina sotto gli stress grafici
non ci sono slot PCI o AGP anche a
causa delle piccole dimensioni, solo
7x7 pollici (178x 178 mm).
E' presente un disco rigido UltraA-
TA/66 (di notevole capacità, ben 13
Gbyte, di produzione Maxtor) e una mi¬
nuscola schedina SoftModem.
Quasi tutte le periferiche sono inte¬
grate nella scheda madre, compresa la
scheda video (integrata nel chipset SiS
530); quest'ultima condivide otto MBy-
te della memoria di sistema per cui so¬
lo 56 Mbyte restano disponibili per il si¬
stema operativo e le applicazioni.
La quantità di porte USB disponibili,
ben cinque, permette di collegare facil¬
mente e contemporaneamente una mi¬
riade di periferiche al PC: scanner,
stampanti, modem, periferiche ISDN,
telecamere, unità di memorizzazione
esterne fisse o rimovibili.
Una caratteristica molto interessante
dell'Estra Dream PC è data dall'interfac¬
cia di rete. Questa è predisposta per il
funzionamento con la rete telefonica
esistente nell'appartamento (home
network System, full PNA complaint):
per esempio, se si collegano ad una
stessa linea telefonica due Estra Dream
PC e si configura una normale rete
TCP/IP, i PC sono in grado di stabilire
una connessione peer to peer senza bi¬
sogno di hardware aggiuntivo o ulterio¬
re intervento da parte dell'utente.
Particolare del lettore
CD-ROM a differenza
dei tradizionali PC di di¬
mensioni ridotte IBook-
size. con fotm lactor
NLXI, il drive CD-ROM
non è di derivazione por¬
tatile. ma piuttosto sem¬
brerebbe derivare da
una meccanica Walk¬
man E' indubbio co-
muntine che si tratta di
un dispositivo “cu-
stom". personalizzato
per questo tipo di PC
\
102
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Estra Dream PC
provocati dai giochi, abbiamo rilevato
un valore di 5663 CPU 3Dmarks, pur¬
troppo accompagnato da soli 564
3Dmarks.
Questo significa che il sistema video
è sufficiente per l'utilizzo della macchi¬
na con applicazioni di produttività per¬
sonale e per l'utilizzo medio casalingo,
ma un poco penalizzante per l'uso con i
giochi 3D di ultima generazione.
In realtà, la macchina è ottima per
l'utenza aziendale, viste le ottime pre¬
stazioni elaborative, la mancanza di un
drive floppy (per motivi di sicurezza
moltissime aziende lo rimuovono) e la
presenza di una eccellente e pratica in¬
terfaccia di rete.
Questo tipo di destinazione d'uso
non deve affatto meravigliare: il trend
attuale è di creare un ambiente di lavo¬
ro più rilassante ed interessante (sì noti
ad esempio come la pubblicità televisi¬
va sottolinei, negli spot, l'uso negli uffi¬
ci di macchine estrose e colorate).
E poi... il Dream PC piace alle don¬
ne. Non è un caso che, forse per la pri¬
ma volta in redazione, ben due persone
di sesso femminile, non particolarmen¬
te interessate ai computer, ne siano ri¬
maste colpite e positivamente incuriosi¬
te. Una delle due medita addirittura di
comprarlo...
Il modem piesente nel PC è di chiara derivazione portatile: si tratta di un dispositivo “softmodem", con la
maggior parte della circuitazione attiva realizzata in codice software ed eseguita direttamente dal proces¬
sore centrale di sistema .
La coppia di casse amplificate fornite assieme al PC: suonano decentemente, sono alimentate direttamente dal trasforma¬
tore principale del PC (tramite una " derivazione" presente sul connettorel, in pratica sono una copia in piccolo dell’Estra
Dream. Considerando le dimensioni, il suono non è male
Conclusioni
La forma, il colore e
l'originalità complessiva dì
questa proposta è indub¬
biamente accattivante: ab¬
biamo di fronte una vera
rivoluzione, un oggetto
che finalmente cambia ra¬
dicalmente il modo di por¬
si del PC rispetto all'uten¬
te.
Il prezzo a prima vista
potrebbe sembrare eleva¬
to, soprattutto a confronto
con assemblati OEM di
pari caratteristiche dichia¬
rate: non dobbiamo però
dimenticare l'indiscutibile
valore aggiunto del desi¬
gn, dell'ergonomia e del
contenuto tecnologico
dell'Estra Dream PC, spe¬
cialmente alla luce delle
ottime prestazioni riscon¬
trate per quanto riguarda
la velocità complessiva di
elaborazione e delle me¬
morie di massa, oltre alla
eccellente flessibilità ed
espandibilità (tramite porte
USB) rilevate.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
103
di Pierfrancesco Fravolini
Olidata D-1999E
Olidata e senz’altro conosciuta per gli
ottimi prodotti legati all'area informati¬
ca. Questa volta MCmicrocomputer si
occupa ancora di un prodotto Olidata
ma non di un computer o un server,
bensì di un lettore DVD. Un lettore DVD
di tipo "home", non uno di quelli da in¬
stallare nei desktop quindi, ma da colle¬
gare al televisore e all'impianto hi-fi. Il
D-1999E, cosi si chiama l'apparecchio,
presenta alcune caratteristiche che lo
rendono unico Andiamole a vedere.
Costruzione
A dispetto della classe chiaramente
economica di questo DVD player, la rea¬
lizzazione appare piuttosto curata. Basta
dare uno sguardo all'interno per render¬
sene conto. L'elettronica infatti è ab¬
bondante e disposta su numerose
schede di circuito stampato; ogni sche¬
da ha una funzione specifica: la scheda
a ridosso del pannello anteriore contie¬
ne la logica di gestione del display;
un'altra schedina, sempre a ridosso del
frontale, contiene i circuiti di ingresso di
due microfoni che possono essere mi¬
scelati al segnale audio presente sul CD
o sul DVD. In questo modo è possibile
utilizzare l'apparecchio come karaoke e
cantare sopra le canzoni che più ci piac¬
ciono. Sono presenti inoltre la scheda
che contiene i circuiti di alimentazione,
una scheda che contiene gli stadi analo¬
gici di uscita e la scheda principale, do¬
ve sono presenti tutti i circuiti di conver¬
sione audio e video. In particolare, ana¬
lizzando per bene la scheda si vede in
primo piano il grosso chip ESS 4408F,
decoder MPEG-2 compatibile con i Vi¬
deo CD e gli SVCD, i Super Video CD,
uno standard cinese molto interessante
di cui parleremo presto su MC Accanto
sono visibili i tre convertitori D/A Burr
Brown PCM 1723, un convertitore in
grado di accettare fino a 24 bit di parola
digitale in ingresso, con una frequenza
di campionamento fin a 96 kHz Ce ne
sono tre perché sei sono i canali analo¬
gici in uscita dal 4408F, in accordo con
lo standard Dolby AC-3 che prevede sei
canali analogici complessivi, cioè tre ca¬
nali frontali (sinistra, destra e centrale),
due posteriori e il canale LFE, Low Fre-
quency Effects, in pratica l'uscita
104
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Olidata D-1999E
Olidata D-1999E
Costruttore e distributore:
Olidata S.p.a.. Via Fossalta 3055.
47020 Cesena (FOl.
Tel 0547.354 111 -
Fax 0547 354.222 -
Internet: rmp://www.oiiaata.i
E-mall: niirtaiaumiiaai» il
Prezzo UVA inclusa) L. 649 000
subwoofer. Analizzando il pannello po¬
steriore troviamo infatti queste sei usci¬
te, denominate 5.1 CH Surround Audio
Out. Accanto a queste sono presenti
una coppia di pm jack RCA per l'uscita
stereofonica tradizionale; su questa
uscita troveremo il normale segnale
stereo analogico se riproduciamo un
CD audio, mentre, se stiamo vedendo
un DVD, audio o video, da qui uscirà
sempre un segnale stereofonico, ma in
questo caso i 5.1 canali dell’AC-3 saran¬
no miscelati insieme in maniera da for¬
nire un segnale codificato Dolby Sur¬
round. Tale segnale permetterà di sen¬
tire comunque un buon audio stereofo¬
nico anche se non si ha a disposizione
un decoder, mentre se si dispone di un
amplificatore o un televisore con il de¬
coder Dolby Surround incorporato si
avrà la possibilità di godere del suono
coinvolgente a quattro canali tipico del
Surround Dolby, anche se non con la
qualità della decodifica AC-3.
Questo DVD Otidata 6 in grado di leggere, oltre i DVD e i CD lanche quelli masterizzati!, anche Video-CD e
CD-ROM contenenti hle audio codificati in MP3
Caratteristiche
Come dicevo questo DVD Olidata.
oltre ad essere uno dei lettori più eco¬
nomici presenti sul mercato, presenta
alcune caratteristiche che lo rendono
molto interessante. Innanzitutto la pos¬
sibilità di leggere dischi DVD di ogni re¬
gione. in pratica il lettore è region free,
cioè consente di leggere i DVD compra¬
ti in America o in ogni parte del mondo
re la stessa opzione sugli apparecchi
tradizionali (cosa che peraltro invalida la
garanzia!) Tra l'altro il lettore è in grado
di riprodurre i film sia in PAL che in NT-
SC. eseguendo la conversione automa¬
tica quando serve. Naturalmente la ri¬
produzione di un film NTSC su un tele¬
visore PAL senza conversione porta ad
avere un'immagine in bianco e nero
mentre, se si esegue la conversione, si
hanno degli artefatti dovuti alla diversa
Tra le altre caratteristiche costruttive
troviamo il display, completo, anche se
un po' troppo coreografico, e l'aspetto
un po' economico del¬
l'insieme (il pannello
frontale è in plastica
verniciata, ma non si
può avere tutto dalla vi¬
ta!).
senza dover intervenire all'interno del¬
l'apparecchio con il saldatore, come in¬
vece è necessario quando si voglia ave-
codifica del colore tra i due sistemi.
Con questo DVD player Olidata tali arte¬
fatti sono avvertibili solamente su im-
Sul pannello frontale, oltre ai
comandi classici dei lettori
DVD e dei CD player in gene¬
rale. troviamo due prese di
ingresso per microfono con
relativo controllo di livello e
di eco. utilizzabili con i Video
CD karaoke II display è com¬
pleto anche se. ma sono gu¬
sti personali, appare un po'
troppo coreografico.
D-1999E
v »
MIC VOL ECHO
I-MIC-! I
/ n n n. 3 u
i u u UL i
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
105
Olidala D-1999E
Sulla scheda principale
spicca l'integrato ESS
4408 F. un chip sviluppa¬
to specihcamente per
applicazioni su lettori
DVD. Tra le sue caratte¬
ristiche notiamo la pre¬
senza del decoder Dolby
AC-3 incorporato, con
uscita su sei canali hn
realtà in uscita dal chip si
hanno tre canali stereo
digitali che vanno inviati
ai corrispondenti conver
titori D/A stereoionici),
più una uscita stereoio¬
nica che presenta un
downmix di tutti e sei i
canali con codifica Dolby
Surround per l‘utilizzo
con amplificatori non
Dolby Digital
magmi ferme o con poco movimento;
certamente i risultati migliori si raggiun¬
gono però utilizzando un televisore mul-
tistandard.
La seconda caratteristica è la possi¬
bilità di leggere CD contenenti brani au¬
dio codificati in MP3. Questo significa
che è possibile riprodurre CD masteriz¬
zati contenenti fino a più di sei ore di
musica, anche se ad una qualità inferio¬
re rispetto a quella dei normali CD au¬
dio. Per poter creare un CD di MP3 leg¬
gibile da questo lettore basterà maste¬
rizzare un normale CD-R con i vari file
'.MP3' posti in sequenza, senza alcuna
sottodirectory, dato che queste non
Sul pannello posteriore troviamo, da sinistra verso
destra, l'uscita digitale S/PDIF che supporta sia
stream PCM, che Dolby Digital, che DTS, l’uscita
audio stereolomca con downmix, le sei uscite ana¬
logiche corrispondenti ai sei canali Dolby Digital, e
le uscite video, sia in composito che in S-Video,
cioè con le componenti di luminanza e crominanza
separate.
S-VIDEO VIDEO
OUT OUT,.,
DIGITAL AUDIO OUT
MIXED
AUDIO
5.1 CH SURROUND
AUDIO OUT
OUT
FRONT CENTER SURROUND
L L
«T
h
#
pwi ' (r#)
mm m
RIIBW00FEH
DVS Loai
Caratteristiche dichiarate
Alimentazione: AC 110-240 V 50/60 Hz Consumo: 24 W Sistema TV: PAL, NTSC.
Uscite video: composita ed S-Video. Uscite audio: sei canali decodificati Dolby Digital
5.1, una uscita stereo codificata Dolby Surround, una uscita digitale S/PDIF elettrica Livel¬
lo/impedenza di uscita video: composito 1 Vp-p/75 ohm; S-Video 1 Vp-p/75 ohm (uscita
Y), 0,286 Vp-p/75 ohm (uscita C). Livello/impedenza di uscita audio: 2 V rms (1 kHz, 0
dB). Risposta in frequenza: 20 Hz-20 kHz ±3 dB Rapporto segnale/rumore: >90 dB.
Gamma dinamica: >70 dB Dimensioni: 430x92x300 mm (LxAxPI Peso: 4,5 kg.
verrebbero lette dal player.
La terza e non meno importante ca¬
ratteristica è la possibilità di leggere, ol¬
tre ai Video CD, anche i Super Video
CD, un nuovo standard sviluppato dalla
China National Committee of Stan-
dards. Il Super Video CD è una via di
mezzo tra il Video CD e il DVD. Con
questo standard è possibile avere 45
minuti di video codificato MPEG II con
106
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Olidata D-1999E
II telecomando in dotazione, piuttosto grande, con¬
sente di utilizzare tutte le Iunzioni dell'apparecchio
ed appare completissimo.
audio MPEG multicanale e con una ri¬
soluzione di 480x576 pixel su un nor¬
male CD da 650 megabyte. La cosa in¬
teressante non è tanto leggere CD già
registrati in questo standard, che tra
l'altro si trovano solamente in Cina ed a
Hong Kong, ma soprattutto il fatto che
questi SVCD possono essere facilmen¬
te creati amatorialmente con un maste-
rizzatore e le normali schede di acquisi¬
zione presenti sul mercato dei PC, co¬
me verrà descritto in un prossimo arti¬
colo nella nuova rubrica dedicata al vi¬
deo che troverete su MC.
Conclusioni
Il prezzo di questo lettore Olidata è
uno dei più bassi del mercato. Cionono¬
stante, la macchina in questione non
sembra una macchina economica, a
parte alcuni particolari come il frontale
in plastica verniciata. Al contrario, la ca¬
ratteristica di essere region free e di
paggi
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L'interno è piuttosto ordinato Come si può notare l'elettronica è disposta su numerose schede di circuito
stampato, ognuna con una specifica funzione: una schedina a ridosso del pannello anteriore contiene la lo¬
gica di gestione del display: sono inoltre visibili in alto la scheda contenente i circuiti di alimentazione con
vicina la schedina degli ingressi microfonici, che gestisce anche le funzioni karaoke, al centro troneggia la
meccanica, con schede di gestione sottostante, mentre in basso possiamo notare la scheda contenente
gli stadi di uscita con vicino la scheda preposta alla conversione e decodifica del segnale presente sul
DVD e CD
poter leggere i CD contenenti brani
compressi in MP3 e i Super Video CD
la rende per ora unica sul mercato italia¬
no. Da questo punto di vista, e conside¬
rando anche la buona qualità audio e vi¬
deo, la macchina Olidata appare un otti¬
mo acquisto.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
107
di Nero Berri
NEC Laptop
Versa Note VX
Se vi cominciate ad abituare all’idea di
macchine sempre più dotate e costose
che integrano ogni ben di Dio, hanno su-
perfici da campo regolamentare e pesi
massimi, abituare ma non rassegnare in¬
tendo, tirate pure un sospiro di sollievo.
Qualcuno, e il produttore dell'oggetto
di questa prova senz'altro, pensa a voi.
Un prodotto che non si colloca ai verti¬
ci della categoria per dotazioni, ma che
ha tutto quello che serve per essere un
oggetto utile, ed eccovi accontentati.
Un computer 'di marca' se, oltre la
griffe, vi interessa la corrispondenza tra
un nome e degli standard qualitativi.
Un portatile sul serio, visto che, imbal¬
laggio e manualistica inclusi, si trasporta
con un dito (l'ho fatto davvero, è arrivato
in redazione con la mamglietta di plastica
della scatola mancante ed è bastato un
dito in uno dei due buchi per portarlo
via).
Un'autonomia sufficiente, un design
piacevole ma non esaltante, una dotazio¬
ne completa ma non eccelsa. Una buona
macchina da famiglia, da lavoratori che
non necessitino un Cray sottobraccio, da
studenti maggiorenni.
Pochi nei, perdonabilissimi.
Insomma. se non volete l'ultimo grido
ma un prodotto onesto, non avete moti¬
vo di non comprarlo, includendo quello
economico.
Da fuori
NEC e Packard Bell hanno fuso le loro
società nel 1996, risultando in un nuovo
prodotto per utenza non-corporate, che
per il momento ha un doppio nome (an¬
che se probabilmente a breve il nome
composto sparirà in favore di NEC Com-
puters International BV) con il quale si
fregiano tanto computer stanziali (origine
Packard Bell appunto), quanto portatili
Non a caso, benché le etichette iden-
tificative portino la ragione sociale com¬
pleta, la parte griffata del cabinet della
macchina porta in evidenza la scritta
NEC.
Tale scritta, inserita in una elegante ri¬
ga a rilievo grigio scura e centrata rispet¬
to a sei rombetti azzurri appena visibili,
caratterizza da sola tutta l'estetica della
parte superiore del coperchio, insieme a
due forellini con rispettive serigrafie che
ospitano altrettanti LED indicanti l'ali¬
mentazione da rete e lo stato della batte¬
ria.
108
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
NEC Laptop Versa Note VX
NEC Laptop Versa Note VX
Produttore:
Packard Bell NEC Franca
Distributore:
Packard Bell NEC Italia Srl
Via Torri Bianche. 3
20059 Vlmercoto IMII
Tel 039-62 94 500 - Fax: 039-62 94.501
Prezzo (IVA esclusa!
L 5.000.000
Intorno un grigio medio metallizzato
ininterrotto e classico.
Sotto il rapporto di proporzioni dei
chiari e degli scuri si inverte e la piattez¬
za del coperchio superiore lascia il posto
a qualche avvallamento, necessario per
ospitare il floppy non removibile (quello
più verso il frontale ed a destra) e la
schedina Xircom che integra Ethernet e
modem.
La parte sinistra risulta scomposta in
due sportelli ricavati per intaglio (e dun¬
que a filo con la carrozzeria) che risulta¬
no essere la batteria (col relativo pulsan¬
te di sblocco) e lo sportello che copre i
due bay di espansione SO-DIMM RAM,
dei quali uno (nell'esemplare in oggetto)
occupato da un'espansione da 64 MBy-
te.
Verso il retro del portatile due piedini
in gomma che, come quelli frontali ser¬
vono da spessori per non far battere i
due avvallamenti descritti, si possono
estrarre (un sentito grazie a NEC per
questo!) per inclinare cosi l'oggetto e
migliorare il rapporto con la tastiera.
Al centro un adesivo con le scritte
consuete e la notizia che la ragione so¬
ciale composta ha sede in Francia (dun¬
que in Europa) cosi come l'assemblag¬
gio della macchina, cosa non proprio
usuale.
Il tutto ha un aspetto decisamente da
parallelepipedo e trovare divagazioni su
questo tema è difficile.
Il frontale ci mostra che i due toni di
grigio si spartiscono equamente l'altezza
della macchina ed è caratterizzato da un
aspetto piuttosto 'automobilistico'.
I due altoparlanti sono infatti coperti
da una griglia metallica verniciata che gi¬
ra (come tante guarnizioni copri radiatore
di autovettura) intorno alla parte centrale
(una sorta di calandra) contenente il rice¬
vitore infrarossi che nasconde il microfo¬
no incorporato, ingresso ed uscita audio,
presa cuffia e regolazione del volume;
sopra di essi il cursore di sblocco dello
schermo, comodo e funzionale, con per¬
ni a rilievo che ne rendono l'uso confor¬
ta sene di tasti scorciatoia, una
usanza cui il marketing et abituerà
presto.
di (giusto che lo siano per evitare l'espul¬
sione accidentale delle schede) e mal di¬
segnati, poiché solo un orafo riuscirebbe
ad estrarre una sola scheda, decidendo
anche quale! In fondo l'attacco video
composito coassiale dota anche questa
parete della sua rotondità.
Il retro, un po' disordinato forse per¬
ché la sobrietà del tutto ci ha male abi¬
tuato, tolti i connettori che mancano
all'appello sulle altre facce del parallele¬
pipedo (PS/2, alimentazione, USB e por¬
ta Ethernet/modem in un luogo solo,
nessuno di questi si allinea in alcun mo¬
do con gli altri) ci riserva una sorpresa.
Quasi tutta la superficie liscia è in
realtà uno sportello, al centro del quale
un coperchietto amovibile lascerebbe (e
lascerà presto comunque e vostro mal¬
grado vista la sua resistenza) in vista una
presa proprietaria NEC per una docking-
station da scrivania anche a copertura
chiusa.
Sotto questa, comunque, troviamo le
prese parallela, video VGA e seriale
Sempre in tema di misteri il quarto ed
ultimo lato verticale (quello sinistro) ri-
L'elegante design del NEC Versa e le sue compat¬
te dimensioni .
tevole.
Sulla disposizione dei connettori sud¬
detti il 'solito' appunto, cioè quello che i
connettori sul frontale cozzano con l’uso
tipico del portatile (tollerabile quello delle
cuffie); il sensore infrarosso, poi, sul
frontale è di una incredibile scomodità
se lo pensiamo associato all'uso con un
cellulare o con un PDA con analogo rice¬
trasmittente, ed impossibile con un altro
PC (dove lo metto, davanti al portatile?
ed io? o devo usare la tastiera come
Keith Emerson dal retro
del Moog?!).
Il fianco destro mostra
l'incavo della batteria (cor¬
rispondente a quello de¬
scritto nella parte inferio¬
re) rimossa la quale il por¬
tatile diventa leggero all'in¬
verosimile. A seguire la fe¬
ritoia per lo sfogo della
ventola del processore e
gli alloggiamenti per le
due PCMCIA con i relativi
pulsanti di rilascio scomo-
La 'mascherina' del portatile con i connettori 'multimediali' concentrati sul frontale,
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
109
NEC Laptop Versa Note VX
porta il CD interno, il floppy (nessun dri¬
ve è amovibile su questa macchina), la
feritoia per cavo di sicurezza di tipo Ken-
sington ed uno sportello che... non si sa
bene cosa sia.
A schermo alzato
Sobrietà e qualità costruttiva non ven¬
gono nient'affatto meno alzando il co¬
perchio del NEC Versa Note VX,
I due colori dominanti restano gli
stessi e troviamo una tastiera che non
sacrifica nulla alla miniaturizzazione e
presenta solo una discutibile ridistribu¬
zione (tutta in prima funzione) della mid-
keyboard (quella parte della tastiera che
normalmente sta tra la parte alfanumeri¬
ca e quella numerica) che quindi scaccia
tutta la serie destra dei modificatori
II tasto che abilita la seconda funzione
è serigrafato in azzurro cosi come i corri¬
spondenti tasti che ne sono abilitati e
che fungono, rispettivamente da sini¬
stra, da selettore di output video, regola¬
zione del livello sonoro (comunque il po¬
tenziometro sul frontale, contrariamente
a quanto si immagina, regola il volume
degli altoparlanti e non delle cuffie), re¬
golazione della luminosità dello schermo
(il contrasto è fisso) e da tastierino nu¬
merico immerso.
Per la cronaca il tastierino immerso
porta anche le serigrafie della mid-key-
board pure disponibile, come detto, in
prima funzione.
Una barra blu ai bordi dello schermo è
formata dai tasti standard di controllo di
un lettore CD audio, una serie di LED
per l'attività HDD e FDD oltre che i tre
indicatori di blocco (maiuscole, numerico
e scorrimento) e due tasti che sempre
più spesso accompagnano le macchine
di oggi: 'internet' e 'mail', anche se, sin¬
ceramente, non ne condividiamo l'utilità
se non per fini di marketing
La trackpad con funzioni di emulazio¬
ne dei click per 'prendi e rilascia', sele¬
zione e doppio click e porzioni di perime¬
tro associabili a funzioni specifiche, ha
un ottimo feedback e risponde intuitiva¬
mente ai movimenti delle dita. I due ta¬
sti, al contrario, sono piuttosto scomodi
da usare, troppo duri alla pressione tanto
da costringere a lasciare la trackpad pri¬
ma di essere azionati ovvero ad usare
due mani per l'uso del puntamento.
Il tasto di accensione (la cui funziona¬
lità rispetto all’alimentazione è program¬
mabile da BIOS), ricorda per forma e di¬
mensione quello di un Mac di qualche
anno fa.
Uso e consumo
Visto che ci troviamo a schermo aper¬
to, non possiamo che parlare (bene)
dell'ottimo quattordici pollici che correda
la macchina NEC.
Abbiamo visto in un passato prossi¬
mo che le macchine con questa dimen¬
sione di schermo sono tutt'altro che
un'eccezione e che alcune la supe¬
rano perfino, ma ci sentiamo an¬
che di definire il quattordici pollici
come il confine ultimo tra il por¬
tatile in senso stretto e qualcosa
che assume i contorni di compu¬
ter da scrivania richiudibile.
In quest'ottica ed in quella dei
consumi di batteria in rapporto alla ne¬
cessità di retroilluminazione degli LCD la
macchina in argomento ci sembra un ot¬
timo compromesso e lo schermo uno
dei punti di forza del modello.
Oltre ad avere una risoluzione ottima¬
le di 1024*768 pixel per 32 bit di profon¬
dità più che sufficiente per tutte le appli¬
cazioni di produttività personale, il di¬
splay 'regge' bene l'abbassamento della
risoluzione (come testimoniato dalla leg¬
gibilità delle schermate del BIOS ad
esempio - oggetto anche di una curiosa
feature di cambiamento dei colori) e
dunque l'impiego con applicazioni non
proprio recenti, nient'affatto rare in am¬
bienti di produzione; innalzare la risolu¬
zione delio schermo oltre l'ottimale pro¬
voca una scrivania che esce dai bordi
dello schermo e scrolla conseguente¬
mente ai movimenti del puntatore, rima¬
nendo comunque la risoluzione imposta¬
ta a 1024*768.
La sensibilità a variazioni di angolazio¬
ne con il suolo e rispetto alla normale al¬
lo schermo è trascurabile e conferma la
bontà del prodotto.
La scheda ATI RAGE Mobility con soli
4 MByte di VRAM non espandibili è più
che sufficiente e giustificata per il pubbli¬
co cui si rivolge questa macchina, assi¬
curando, d'altra parte, anche una compa¬
tibilità certa con la stragrande maggio¬
ranza delle applicazioni, e soffrendo solo
in presenza di giochi particolarmente avi¬
di di risorse hardware.
Il disco con il quale viene equipaggia¬
to il laptop è un 5.5 GByte di discreta ve¬
locità ed assolutamente proporzionato
alla macchina e se a questo sommiamo
il CD 24x interno ed il floppy a fare da za¬
vorra, abbiamo la sicurezza di compatibi¬
lità con i media più diffusi in ambiente
Wintel e Linux (dove il floppy ha ancora
un suo perché ed il DVD non è supporta¬
to - almeno ufficialmente - dopo le re¬
centi vicende giudiziarie del giovanotto
che era riuscito nel reverse engineering
del location manager).
La batteria
Diciamo che la batteria in un portatile
dovrebbe essere una delle caratteristi¬
che più importanti, ma osserviamo lap¬
top con batterie che sono poco più che
tamponi di backup.
Su questo NEC la prova della durata
della batteria è stata effettuata sul cam¬
po, utilizzando la macchina in condizioni
normali, per scrivere qualcosa, fare un
po’ di conto e vedere un paio di CD¬
ROM con un mimmo di contenuto multi¬
mediale.
Ne è risultata un’autonomia di tre ore
scarse, dunque nella media.
Per verificare se il risultato ottenuto
fosse di picco o di media abbiamo esco¬
gitato un piccolo trucco: impostare lo
screen saver di Windows 98 come 'Tubi
mentii’
Lo spo/tetlo
misterioso, suggerì-
110
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
NEC Laptop Versa Note VX
V Partico¬
lare della
scheda Xircom
che integra
Ethernet e Modem
serve un unico con¬
nettore bivalente sul retro.
3D'. Le impostazioni sono state 'Tubi
Multipli', lo stile dei Tubi 'Tradizionale'
con Tipo di giunzione a variazione 'Cicli¬
ca', Risoluzione 'Max' e Stile della super¬
ficie 'A Trama’ scegliendo il BMP della
stessa NEC come trama.
Il perché di questa scelta è semplice:
questo screen saver fa uso di un minimo
di accelerazione 3D e dunque impegna il
processore e la scheda video, e le impo¬
stazioni tendevano ad appesantire la mo¬
le di calcolo necessario: l'applicazione
sfrutta l'intera superficie dello schermo
con uno scuro che va velocemente riem¬
pendosi di chiari: la scelta di fare un ren¬
dering con trama, infine, per pura diffi¬
coltà di calcolo ed in contrapposizione al
default che vorrebbe il rendering a colori
pastello.
Sebbene la gestione alimentazione
della macchina ci abbia fatto penare non
poco, mandando la macchina in pausa
dopo un quarto d'ora di screen saver ed
indipendentemente dai desideri espressi
da Pannello di controllo e da BIOS (qual¬
che 'buchetto' da qualche parte ci deve
pur essere, visto che 1 15 minuti non era¬
no impostati da nessuna parte immagi¬
nabile), sommando le durate parziali fino
alla scoperta che utilizzare la funzione di
'Prova' dello screen saver non riproduce¬
va il fastidioso comportamento e con
qualche malaparola il dato viene confer¬
mato.
Considerato che la ventola di raffred¬
damento delle CPU di tanto in tanto au¬
mentava regime di rotazione per una
buona decina di secondi, ci sentiamo di
affermare che una prova siffatta su una
macchina siffatta abbia una sua rappre¬
sentatività.
Non siamo d'accordo, ma rispettiamo
l'opinione del costruttore nell’uso della
porta modem e ethernet nello stesso
connettore, ma non abbiamo riscontrato
irregolarità di funzionamento delle due
modalità.
Corretto anche il funzionamento delle
USB.
Nessuna nota sul Pentium III 450
MHz che oltre ad essere una vecchia co¬
noscenza, sembra perfino sovrabbon¬
dante per la macchina in oggetto.
Dotazioni
Abbiamo stigmatizzato, non più lonta¬
no di un mese fa, il deserto di bit cui
sembra doversi rassegnare chi esplori il
disco di un portatile appena comprato,
un comportamento da parte dei produt¬
tori che obbliga a ripensare il concetto di
chiavi in mano, non come un tutto com¬
preso bensì come un 'adesso viene il
bello'; questo modo di fare, oltre a ren¬
dere relativo il prezzo d'acquisto della
macchina rispetto a quello dello stesso
oggetto funzionante, suona tanto come
un incoraggiamento ad arrangiarsi (in
senso negativo) nel tentare di dotare il
nostro compagno di spostamenti di
quanto ci necessiti.
La scusa che più frequentemente vie¬
ne addotta per questo comportamento è
quella di lasciare all'utenza il massimo
della libertà di scelta negli applicativi,
senza forzare la clientela verso un deter¬
minato prodotto. Certo che Windows in
una delle sue versioni, però, lo troviamo
sempre; dunque è quantomeno curioso
che tanta correttezza parta solo dopo
l'installazione del sistema operativo.
Anche in questo la NEC ci ha piace¬
volmente sorpreso.
Il disco della macchina ha un bel Giga
pieno, e considerata la quasi totale as¬
senza di 'inutilities' (come il ridondante
software per il lettore di CD della NEC)
questo ci lascia ben sperare.
La macchina è arrivata con Works e
Word 2000 preinstallati, ovvero con quel
minimo di dotazione che possa coprire
le necessità dell'utenza sulla quale si è
costruita la macchina, dimostrando dav¬
vero sensibilità all'uso 'just-out-of-the-
box' (appena fuori dalla scatola) che do¬
vrebbe essere da linea guida nel trattare
con chi compra un prodotto, come il PC,
che si vorrebbe diffuso come un elettro¬
domestico.
Vi abbiamo già detto che di viaggi
questo esemplare deve averne fatto più
di uno prima di arrivare a noi e dunque la
dotazione trovata nella confezione (e nel
disco) potrebbe non corrispondere a
quella che trovereste dopo averlo acqui¬
stato.
Per scrupolo, dunque, abbiamo fatto
un giretto sul sito NEC, dove questo tipo
di intenzione di vendere un oggetto real¬
mente chiavi in mano ha trovato confer¬
ma: è possibile scegliere tra una serie di
configurazioni delle macchine quanto a
dotazione software e quella in nostro
possesso era appunto una di quelle pos¬
sibili.
Da notare che Windows 98 preinstal¬
lato è ancora in Revision A.
A chi va la scatola?
Abbiamo dunque detto delle caratteri¬
stiche del contenitore e del contenuto di
questo Packard Bell NEC Versa Note VX
ed abbiamo sottolineato essere non un
mostro di potenza, ma uno dei migliori
compromessi di prestazioni globali del
sistema.
A chi può interessare un oggetto sif¬
fatto?
La scatola, tenendo anche conto che
il contenuto è ready to combat, potreb¬
be interessare a chi abbia necessità la¬
vorative piuttosto che ludiche, a chi vo¬
glia spendere non molto avendo in cam¬
bio un oggetto pronto all'uso, non
espandibile per la non intercambiabilità
delle periferiche on board (e realmente a
qualcuno non interessa affatto che lo
sia) se si eccettuano le periferiche USB
e le PC Card, che abbia dentro tutto ciò
che lo possa mettere in comunicazione
con l’esterno ed un aspetto gradevole e
curato intorno ad una struttura robusta,
ben progettata e costruita (se si eccet¬
tuano alcune ingenuità).
Un oggetto portatile davvero dal peso
contenuto, con un gran display ed una
batteria che dura quanto vi aspettereste.
Peccato che in aereo (non essendo il
CD-ROM estraibile né esplicitamente di¬
sattivarle) non potrete utilizzarlo. Ma
con questo target di mercato, non credo
che sia un limite preoccupante.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
111
di Aldo Ascenfi
Acer TravelMate 736 TLV
In un mondo di telefonai che naviga¬
no in internet, di orologi che scattano
fotografie digitali e di hard disk grossi
come francobolli, stupire diventa un'im¬
presa sempre più ardua.
Ci riesce ancora Acer, che rimane tra
le poche aziende ad aver accumulato un
know-how sufficiente ad esplorare i li¬
miti attuali delle tecnologie informatiche
"viaggianti", proponendo anche soluzio¬
ni che, come questo 736 TLV, si pongo¬
no ai vertici assoluti della categoria,
sfruttando quanto di meglio sa offrire il
progresso informatico.
Basta qualche dato a rendere l'idea:
128 Mbyte di memoria che dialogano
con un Pentium III Mobile di ultimissi¬
ma generazione in grado di funzionare a
500 MHz a batterie e a 650 MHz se col¬
legato alla rete elettrica, un veloce hard
disk da 18 Gbyte, un lettore DVD 6x ri¬
movibile, una scheda grafica su AGP 2x
con 8 Mbyte che anima un incredibile
display XTFT da 15 pollici e un prezzo
paragonabile a quello di una Fiat Panda
ben accessoriata.
Insomma, ecco un notebook che per
prestazioni e dotazione rivaleggia con
molti dei più performanti desktop, il tut¬
to raccolto in un telaio in magnesio pe¬
sante circa 3 chilogrammi e in grado di
funzionare per quasi 5 ore con una bat¬
teria.
Professionale
con grazia
Il TravelMate 736 TLV non è piccolo,
né potrebbe esserlo viste le dimensioni
del display, ma è disegnato con suffi¬
ciente cura da non apparire troppo in¬
gombrante La prima cosa che colpisce
è il coperchio che. realizzato in una leg¬
gerissima lega metallica, si incurva in
una morbida protuberanza che ospita il
sistema di altoparlanti, protetto da
un'apposita griglia di plastica. Sulla par¬
te superiore di questo sono replicati i
led di accensione e di sleep mode, cor¬
rettamente posizionati vicino alla cernie¬
ra. La rigidezza dello chassis è molto
elevata, grazie al telaio in magnesio e fi¬
bra di vetro, e dove si è fatto ricorso al¬
le plastiche Acer non ha lesinato sulla
qualità dell'assemblaggio, che appare
esente da incongruenze o cedimenti.
Lo spessore, malgrado i contenuti, si
mantiene variabile tra i 36 e i 46 milli¬
metri, garantendo una buona portabilità
anche infilando il 736 in una comune
borsa porta documenti. Nell'insieme si
ha una sensazione di notevole robustez¬
za e cura dei dettagli che caratterizzano
subito questo TravelMate come un pro¬
dotto professionale di elevata qualità.
Questa impressione trova immediate
conferme sollevando il coperchio, bloc-
112
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Acer TravelMate 736 TLV
Acer TravelMate 736 TLV
Produttore e distributore:
Acer Computer Spa
www_acer.il
Tel. 039/6842287
Prezzo UVA escluse);
TravelMate 736 TLV. Pili 650. XTFT 15". 128
Mbyte RAM. 18 Gbyte HDD. DVD-ROM 6x,
modem interno 56K. scheda Ethernet 10/100,
L. 10.990 000
cato da due gancetti metallici azionati
da un'unica levetta centrale. Lo sguar¬
do si perde nella vastità del display che
occupa tutta la superficie disponibile,
tranne che per una sottile cornice di cir¬
ca mezzo centimetro. Buono anche il
tocco dei tasti full-size dello stesso co¬
lore dell'apparecchio, che si rivelano
precisi anche se non del tutto esenti da
una certa oscillazione della base. Il tou-
chpad è correttamente posizionato sot¬
to la barra spaziatrice, leggermente
spostato verso sinistra, e si tratta di un
dispositivo di puntamento assai raffina¬
to. accurato nel funzionamento, com¬
pletamente configurabile attraverso il
software di gestione e dotato di un co¬
modo pulsante a bilanciere per lo scrol-
Img verticale. I classici led di stato della
tastiera, dell'hdd e dell'alimentazione si
trovano alla base dello schermo e ac¬
canto a questi una minuscola fessura
indica la presenza del microfono inte¬
grato.
Il pulsante di accensione è del tipo a
slitta e si trova sul lato sinistro del note¬
book in posizione sufficientemente pro¬
tetta da attivazioni accidentali. Sempre
sul lato sinistro si apre la fessura del
floppy da 1,44, corredato di un piccolo
led di funzionamento, sotto la quale oc¬
chieggiano due ingressi e un'uscita au¬
dio e una comoda rotellina di regolazio¬
ne del volume degli altoparlanti. Per tut¬
te le altre funzioni, quali la regolazione
della luminosità dello schermo o l'atti¬
vazione dello sleep mode, sarà neces¬
sario agire sul tasto function in congiun¬
zione con le frecce o i tasti da FI a F8.
La dotazione
Al 736 TLV Acer non ha voluto far
mancare proprio nulla, cosi sul lato sini¬
stro trovano posto due alloggiamenti
CardBus, di cui quello inferiore predi¬
sposto per lo ZV, e la finestrella per la
comunicazione a infrarossi, mentre sul
retro sono visibili un connettore per
L'ingombro del 736 TLV 6 condizionato dalle di¬
mensioni del display
mettere in rete il notebook grazie alla
scheda Ethernet 10/100 integrata,
l'uscita del modem a 56K omologato
PTT, e un'uscita S-video per attaccare
l'Acer al televisore.
Sempre sul retro, protette solo da
una rientranza nello chassis, sono pre¬
senti le classiche seriale e parallela, ol¬
tre ad un singolo connettore USB, men¬
tre per usare un mouse o una tastiera
esterni è prevista una comune PS/2.
Ai due lati del display, protetti da una
guarnizione in gomma, sono state rica¬
vate due staffe di fissaggio per la tele-
camerina USB da videoconferenza,
venduta in opzione a 250.000 lire.
La dissipazione del calore generato
dal potente processore Intel è affidata
ad una ventola estremamente silenzio¬
sa e ad un paio di ridotte prese d’aria ri¬
cavate nell'angolo superiore sinistro
dello chassis. In effetti il nuovo Pen¬
tium III Mobile, a dispetto della eleva¬
tissima frequenza di funzionamento,
non sembra scaldare granché l'apparec¬
chio, che rimane appena tiepido anche
dopo una giornata di ininterrotta attività.
Il fianco destro è dedicato alla fessu¬
ra per il lucchetto di sicurezza e al mo¬
dulo estraibile del lettore DVD 6x pro¬
dotto da Toshiba, bloccato nel suo al¬
loggiamento da un fermo a scorrimento
sul quale agire dal fondo del notebook.
In opzione è anche disponibile un letto¬
re LS-120 da usare al posto del DVD.
L'estrazione del sottile hard disk da
17 Gbyte IBM avviene invece agendo
su una singola vite e rimuovendo uno
sportello posto sul frontale. Altre due
viti permettono di accedere ad altret¬
tanti vani sul fondo per le procedure di
upgrade del modem e della memoria
che, nella configurazione in prova, am¬
montava a 128 Mbyte installati su una
singola schedina, lasciando cosi un ul¬
teriore alloggiamento libero per espan¬
sioni future.
Sempre sul fondo, protetto da uno
Molto efficace la tastiera full-size, dal tocco piacevole e con tasti ben posizionati. Scontato l'ampio spazio a
disposizione per l'appoggio dei polsi.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
113
Acer TravelMate 736 TLV
sportellino a scorrimento dotato di una
molla di richiamo un po' troppo sensibi¬
le, è stato aggiunto un connettore pro¬
prietario per la docking station fornita in
opzione: poco più che un port replicator
che offre, in aggiunta, una connessione
FireWire ed è proposta da Acer a
690,000 lire più iva,
Il meccanismo di estrazione della vo¬
luminosa batteria è lo stesso, preciso e
affidabile, adottato per la slitta del DVD
Si tratta di un unità moderna agli ioni di
litio, in grado di erogare 5400mAh e di
sostentare i dispositivi del 736 per oltre
quattro ore, di cui 25 minuti trascorsi
guardando un film in DVD, anche con i
sistemi di power management disabili¬
tati: un egregio risultato se si considera
che la potenza degli elaboratori è cre¬
sciuta molto più di quanto non si siano
evoluti gli accumulatori. Quanto al tem¬
po di ricarica basteranno 3 ore e mezza
a computer spento e 5 con il notebook
in funzione per fare il pieno di super.
Il software di gestione
Il TravelMate 736 TLV viene fornito
con Windows 98 o NT, arricchiti di una
serie di utility specifiche per la gestione
dell'elaboratore, come lo Sleep Mana¬
ger che permette di creare o eliminare
lo spazio su disco destinato alla funzio¬
ne di ibernazione e il Notebook Mana¬
ger che rappresenta la console di co¬
mando da cui visualizzare lo stato del
computer e operare scelte relative alla
visualizzazione, alla gestione dell’ali¬
mentazione e al boot.
Acer Time Machine è invece un'uti¬
lity per salvare e ripristinare i file e le
impostazioni di sistema tornando indie¬
tro alla data desiderata, mentre PC-
Doctor permette di effettuare una serie
di test sul corretto funzionamento e le
La bombatura sul coperchio in metallo cela t diffusori acustici. Sul banco sinistro, in posinone protetta da
attivazioni accidentali, sono visibili il pulsante di accensione e la roleltma di regolazione del volume
on —t ) n_ ao o
Il retro come tradizione, ospita le porre di connessione prive di sportellino di protezione Da notare il con¬
nettore S-video sulla destra e I uscita della scheda di rete integrata
prestazioni del notebook e PC-Cillin è
un ottimo antivirus- Completano la do¬
tazione un voluminoso manuale in quat¬
tro lingue (tra cui l'italiano) che spiega
in 120 pagine ben organizzate le carat¬
teristiche principali della sene 730, il
compatto alimentatore da 60 W e il ca¬
vetto di connessione ad una presa te¬
lefonica.
Colori e suoni
Le prime impressioni sul
display di questo notebook
sono invariabilmente positive:
si tratta dello schermo più
grande della categoria, con
una luminosità molto omoge¬
nea e un'assenza quasi totale
di distorsione ai bordi. Anche
la resistenza alla pressione è
molto elevata, grazie alla no¬
tevole rigidezza del coperchio
e alla buona qualità della co¬
pertura di protezione. Unico
neo l'eccessiva dipendenza
dell'immagine dalla posizione
Il modulo DVD è estraibile, e all'oc-
correnza può essere sostituito con
un LS-120 fornito in opzione
dell'osservatore, dovuta probabilmente
alla scelta di una retroilluminazione tale
da non penalizzare troppo i consumi
Molto efficace il prescaler, che garanti¬
sce a questo TFT una buona visualizza¬
zione anche a risoluzioni inferiori a quel¬
la prevista.
Le scheda grafica è una veloce ATI
Rage Mobility MI su AGP 2x che, con i
suoi 8 Mbyte di memoria consente di
far funzionare l'LCD a 1024x768 pixel
con 16 milioni di colori e di pilotare con¬
temporaneamente un CRT esterno fino
a 1280x1024 alla stessa profondità di
colore, con funzione Dual Display. Que¬
sta scheda dà il massimo in grafica bidi¬
mensionale e. malgrado le buone pre¬
stazioni complessive, rimane il collo di
bottiglia del sistema, anche se la strapo¬
tenza della CPU e la generosa quantità
di RAM sono in grado di sopperire alla
maggior parte delle eventuali lacune. La
qualità del sottosistema audio sono as¬
sicurate da una valida scheda ESS Solo-
1 PCI con funzioni di audio 3D che ren¬
dono più interessante la riproduzione
dei film in DVD Naturalmente i sottili al¬
toparlanti immersi nel coperchio, in po¬
sizione anomala ma comunque efficace,
non sono la scelta giusta per godersi
una buona colonna sonora, anche se la
qualità rimane superiore alla media.
114
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Acer TravelMate 736 TLV
II veloce e capiente
hard disk IBM da 18
Gbyte all'occortema
può essere estratto dal
cassettmo frontale
Anche il lettore CD/DVD rivela una
qualità impeccabile, quasi assenti gli er¬
rori anche con dischi sporchi o legger¬
mente graffiati e una buona velocità coi
CD-ROM (24x) che diventa eccellente
se si legge un DVD (6x) Di conseguen¬
za, anche la riproduzione di filmati su
DVD è fluida e omogenea, resa ancor
piu gradevole dalle dimensioni del di¬
splay, paragonabile a un 17 pollici a tu¬
bo catodico
Potenza senza limiti
Si chiama SpeedStep la tecnologia
Intel per far andare a due marce i suoi
Pentium III Mobile. Basta infatti colle¬
gare in qualsiasi momento il 736 TLV al
piccolo alimentatore per ottenere una
variazione immediata del voltaggio della
CPU, che passa da 1,35 a 1.6 volt, ac¬
celerando da 500 a 650 MHz in una fra¬
zione di secondo. Roba da rivaleggiare
con una Ferrari!
I risultati dei test effettuati rispec¬
chiano le differenze di clock e la velo¬
cità della memoria a 100 MHz installata
fa la sua parte nel definire l'ineguaglia¬
bile potenza di elaborazione di questo
portatile
Le prestazioni così ottenute sono ec¬
cezionali e vanno sommate all'ampiez¬
za del display e alle ottime performance
dell'hard disk IBM, aprendo così le por¬
te ad attività tradizionalmente destinate
a workstation grafiche tutt'altro che
portatili, come il desktop publishmg, il
fotoritocco professionale e, con l'aiuto
di qualche componente esterno specifi¬
co, un po' di editing video. Manca an¬
cora qualcosa nel sottosistema grafico
per poter fare rendering e lavorare effi¬
cacemente su CAD 3D. ma per quanto
riguarda il calcolo e la grafica bidimen¬
sionale il 736 non ha rivali.
Quanto ai giochi, la ATI Rage sfrutta
bene le direct3D e consente buone pre¬
stazioni anche con gli onerosi prodotti
dell'ultima generazione, anche se nelle
scene più animate il display non è
esente da un certo effetto scia che, alla
lunga, può risultare fastidioso
Conclusioni
Sul fondo dell'Acer si trovano i vani per l'upgrade della memoria e per accedere alla scheda modem Da notare il connetto¬
re proprietario per la docking station, proietto da uno sportello scorrevole che tende ad aprirsi sema motivo
Il bello di un prodotto allo stato
dell'arte come questo TravelMate 736
TLV è che rappresenta lo specchio di
ciò che potranno fare i comuni note¬
book della generazione successiva
Si tratta di un passo significativo ver¬
so l'abolizione dei voluminosi desktop,
troppo grandi per una tecnologia che
conta le distanze in frazioni di millesimi
di millimetro e che vuole conquistare gli
spazi contenuti delle nostre abitazioni.
Naturalmente c'è molto su cui lavo¬
rare come il peso, l'autonomia, le inter¬
facce e l'ergonomia, ma ci pare che
Acer sia nella posizione giusta per svol¬
gere un ruolo di primo piano in questa
rivoluzione annunciata.
Tornando al presente, a chi serviran¬
no questi tre chili di strapotenza? Deci¬
samente eccessivo per l'of¬
fice automation, ma con
prestazioni grafiche ancora
insufficienti per il 3D profes¬
sionale. questo TravelMate
è adatto agli sviluppatori
che vogliono dimostrare le
potenzialità di un nuovo pro¬
dotto software o a ricercato¬
ri e tecnici che, pur viag¬
giando. non possono rinun¬
ciare alla capacità di calcolo
più elevata possibile Lo ve¬
diamo bene ai box di una
scuderia di formula uno, ma
probabilmente venderà di
più tra coloro che. non ba¬
dando a spese, vogliono
semplicemente il massimo
sul mercato. Un prodotto
dall'immagine trainante, m-
somma, con poco o nulla da
eccepire sulla qualità realiz-
zativa nel suo complesso,
evidentemente basata su
standard molto elevati.
E se non avete dodici mi¬
lioni da spendere per un
portatile consolatevi, tra un
paio d'anni tutto questo co¬
sterà la metà.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
115
di Raffaello De Masi
OmniPage Pro 10
OmniWeb
"lo ho visto cose che voi umani nem¬
meno immaginate", dice Roy, il repli¬
cante. prima di morire, (veramente, la
stessa cosa mi disse mio suocero, Dio
lo abbia in gloria, guardandomi dritto ne¬
gli occhi, quando andai a chiedere la
mano dell'ultima sua rampolla, variando
leggermente il soggetto - Figlio mio,
vedrai.,. -). E noi, di cose, in questi ulti¬
mi dieci anni, ne abbiamo viste tante,
ma tante. Forse non ce ne rendiamo
conto, ma quindici anni fa il DOS ci co¬
stringeva a tenere a memoria una serie
di comandi da battere alla tastiera, la
grafica era. più o meno, una serie di
punti grossi come mattonelle che, con
un po' d'immaginazione, lasciavano in¬
travedere le sembianze di un oggetto, e
pensare a una macchina che scriveva
sotto dettatura era come immaginare
che gli asini volassero, che il governo
togliesse le tasse, o che Naomi si fosse
trasferita ad Atripalda.
E invece, dopo tre lustri, eccoci a
considerare quante cose sono accadu¬
te. quante meraviglie abbiamo visto
senza vederle, susseguentisi runa dopo
l'altra a ritmo sempre più incalzante. Te¬
lefoni cellulari, modem, scanner, video-
conferenza, monitor grandi come televi¬
sori e sottili come un libro, input vocale.
WWW. E OCR, tanto per concludere in
bellezza.
Già, l'OCR, che oggi sta cadendo un
po' di interesse; i motivi sono molteplici
ma si riducono, poi, a uno singolo, la
sempre minore presenza dei documenti
in formato cartaceo. Venticinque anni fa
scrivevo gli articoli (allora per un'altra ri¬
vista, di armi) a mano, e passavo il pa¬
linsesto a un vecchio professore in pen¬
sione che mi batteva a macchina il pez-
116
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
OmniPage Pro 10 OmniWeb
OmniPage Pro 10
Produttore:
Caere Corporation
100 Cooper Court
Los Gatos CA 95032 USA
http://www.caere.com
Distribuito in Italia da:
CDC Tel. 0687 2882
Jensoft Tel. 0532 786911
Ingram Micro Tel 02 55351
Opengate Tel 0332 803111
Prezzi UVA esclusa):
Versione Full L 1.200.000
Upgrade da altro OCR L 299.000
Aggiornamento L. 189.000
Lo splashscreen di Om¬
niPage Pro,
naie se ne va a far¬
si benedire!
L'unica è di affi¬
darsi a uno scan¬
ner e a un OCR; e
se questo secondo
è un prodotto
dell'esperienza di
OmniPage, i risul¬
tati sono assicurati.
zo e me lo ritornava. Ovviamente, fio¬
rendo i termini tecnici (scrivevo di ricari¬
ca di armi rigate), gli errori erano tanti
(anche a causa della mia grafia inferna¬
le); quindi il dattiloscritto, di nuovo cor¬
retto, ritornava dal buon professore che
riscriveva il tutto. A questo punto il ma¬
teriale poteva essere spedito. Il tutto,
se andava ogni cosa per in
verso giusto, in una setti¬
mana. Oggi adottando un
ricognitore vocale e spe¬
dendo via Internet si rie¬
sce, se si conosce bene
l'argomento, a chiudere in
un'ora di lavoro.
La maggior parte dei do¬
cumenti e degli scritti, og¬
gi, è in forma elettronica;
oggi non si dice più "Ti
mando il fascicolo", ma "Ti
mando il file", e la fatica ri¬
sparmiata è tanta, da tutte
e due le parti. Ma "la mag¬
gior parte", in lingua italia¬
na, non significa tutto. E,
quando si è di fronte a un
fascicolo bello voluminoso, o a un pac¬
co di fogli dattiloscritti, iniziano i proble¬
mi; certo, c'è la possibilità di leggere a
un ricognitore vocale ma ve l'immagina-
te, che pa...zienza, dettare, come un
baccalà, a un microfono per qualche
ora. Senza poi tenere da conto che tut¬
ta la formattazione del documento origi-
OmniPage e OmniWeb,
non solo per trascrivere
Dei ricognitori di carattere si comin¬
ciò a parlare una dozzina di anni or so¬
no, in coincidenza con la comparsa, sul
mercato, di scanner a prezzo più basso
o, ancora , dei cosiddetti hand-
held, quella specie di spatole da
stuccatori che si strusciavano
sulle pagine, e che ci davano
una serie di pezzi da assemblare
alla men peggio (al modico prez¬
zo di diversi biglietti da centomi¬
la. contro il centone che costa
oggi uno scanner piano di accet¬
tabile qualità).
Ricordo allora di aver parlato,
nell'allora esistente rubrica di In¬
telligenza Artificiale, proprio di
questo argomento e delle diffi¬
coltà connesse con la tecnica di
riconoscimento dei caratteri,
Le diverse fasi del riconoscimento
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
117
Alcune delle opzioni di¬
sponibili. notare le pos¬
sibilità di registrare pro¬
grammi come preferen¬
ziali. e di riconoscere au¬
tomaticamente tabelle.
E' possibile, inoltre, se¬
lezionare più linguaggi e
creare un modello dì
training
00* | Surra | 'A*
O ife.O.raOO*
OK». a «ferra»
Onci 00* | inora» |
P vette* 00*
1 ot I
A»Ui I
Nello stesso periodo acquistai,
per il Mac, un OCR spagnolo
(non ne ricordo più neppure il
nome) tanto difficile da ma¬
neggiare quanto incerto ed
esitante nei risultati (figurarsi
che occorreva indicare, prima
di iniziare, anche il tipo di font
adottato nella redazione
dell'originale).Ma Caere entrò
alla grande sul mercato, fin
dall'inizio della comparsa di
questa tecnologia, divenendo _
quasi subito, grazie alla prezio¬
sità dei risultati fin da allora
forniti, il punto di riferimento di questo
genere di prodotto.
Da quella preistorica versione 1 è
passato quasi un secolo informatico, e
la versione 10, coincisa con la fine del
millennio, ha aggiunto un altro tassello
al gran progetto, non ancora completa¬
to, del riconoscimento dei caratteri.
Grazie a un’oculata politica di conserva¬
zione dell'ambiente di base (alcune ver¬
sioni sono state pressoché simili nelle
funzionalità affacciate verso l’utente,
anche se l’avanzamento tecnologico in¬
terno non ha mai sofferto di crisi di pro¬
gresso) che non ha mai
subito salti tali da lascia¬
re disorientato l’utente
non professionista, Om¬
niPage ha continuato, an¬
che grazie a questo, a
mantenere la leadership
di quest'ambiente di la¬
voro, offrendo sempre
più risultati di pregio.
Nonostante la potenza
e la complessità del
software (in parte dimo¬
strata anche dalla gran¬
dezza del pacchetto prin¬
cipale) le richieste, in ter¬
mini di macchina e di
memoria, non sono pe¬
nalizzanti; OmniPage gira
su un qualsiasi Pentium,
con un minimo di 32 MB
■ t!«I
ODI | (rara | tefe | Dira00* tarara» |
P V«|«C4»
r Jàkmm i
P CinewMMMarvfT
p
W* *Wn*i«co* inni fiù
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Rileva calatici* speciali • Sansa nomo
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•
i
i
1
i
i
i
■
1
i
i Secatici
Elimina
Annusa
1
Mciok*
di RAM e una cinquantina di mega di
spazio sul disco rigido. Il resto è routi¬
ne, da una semplice SVGA a, ovvia¬
mente, un CD-ROM.
E, ovviamente, uno scanner; sono
praticamente supportati tutti quelli pre¬
senti sul mercato, TWAIN compliant,
vale a dire Agfa, Adara, Artec, Brother,
Caere, Epson Fujitsu, LaCie, Microtek,
Mustek, Plustek, Ricoh, ScanPIag,
Sony, Storm, Umax, Visioneer e, man¬
co a dirlo, Hewlett-Packard. Le funzio¬
nalità d'uso, abbiamo detto, non sono
variate rispetto a quanto avveniva nelle
L'area di training, forse un tantino noiosa da mettere a punto, ma cer¬
tamente utile per migliorare efficacia e rapidità di riconoscimento
versioni precedenti (di cui MC si è oc¬
cupato in varie riprese negli anni passa¬
ti). per cui non spenderemo più di po¬
che parole per illustrarle: importazione
di un'immagine di un documento in
OmniPage Pro, definizione (automatica,
manuale o mista) delle parti del docu¬
mento che si desidera riconoscere co¬
me testo, interpretazione del testo
stesso, ed esportazione verso un'appli¬
cazione preferita (che oggi non significa
solo un wp, ma anche, ad esempio, un
messaggio di posta elettronica). Anche
la finestra di base è la stessa, con una
barra di gestione strumenti, e tre fine¬
stre di visualizzazione dei documenti, di
amministrazione delle aree e di inter¬
pretazione vera e propria. Come sem¬
pre, è possibile affidare l’intera opera¬
zione a un wizard o intervenire perso¬
nalmente nelle varie fasi. In ambedue i
casi, comunque, è lasciata all’utente la
scelta di certi parametri, come formato
di uscita (livello di mantenimento della
formattazione originale presente, desti¬
nazione di esportazione, possibilità di
acquisire ed elaborare documenti in ap¬
plicazioni non conformi al formato origi¬
nale).
Sempre utile è la possibilità di ruota¬
re l'immagine di passi di 90° (la cosa è
indifferente ai fini dell'elaborazione, ma
questo vale solo per la macchina) o di
raddrizzare la pagina se questa è stata
posta nello scanner in maniera non pre¬
cisa (si può lasciare al programma l’in¬
carico di raddrizzare l'immagine in ma¬
niera automatica; in questo caso Omni¬
Page può anche decidere di lasciarla
così come è se la cosa è ininfluente sul
riconoscimento).
OmniPage tenta, per quel che è
118
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
OmniPage Pro 10 OmniWeb
ipertesto, tool di navigazione, e tabelle
"iperlinkate" di contenuti.
La cosa sembra facile e, caso strano,
lo è; per creare una pagina Web, usan¬
do un documento scritto e OmniPage
Web, è sufficiente seguire sei passi
fondamentali:
/ trasformazione di un documento car¬
taceo in un file OP Web;
✓ creazione di "zone" da riconoscere,
alternativamente e separatamente,
come testo e come grafica;
✓ applicazione delle tecniche di OCR
(fin qui lo sviluppo è lo stesso di OP
Pro);
✓ outlinmg della struttura del documen¬
to. OP Web esamina il file e crea un
layout della struttura del documento
originale, basandosi sulla suddivisio¬
ne in zone effettuata al momento del¬
la ricognizione;
/ selezione di parti od oggetti da utiliz¬
zare come componentistica HTML. In
questa fase, oltre a creare gli oppor¬
tuni link e ancore, a determinare
stringhe "sensibili" e altro ancora, si
potrà inserire, nel testo, codice
HTML previsto dall’utente pei scopi
particolari;
/ la fase finale è, infine, rappresentata
Finora, per quanto sofisticato e po¬
tente (in condizioni ideali viene assicu¬
rato il 99% di resa finale) OmniPage
Pro non è una novità.
Lo è invece OmniPage Web. giunto
alla versione 1.5, che potemmo definire
la versione verticale del Pro, dedicata al
Web. Cosa fa è presto detto; la sezione
OCR del prodotto trasforma accurata¬
mente un documento stampato (con le
sue immagini) in un testo editabile; una
volta conclusa quest'operazione, Om¬
niWeb analizza la struttura del docu¬
mento e lo trasforma in un completo si¬
to Web, dinamico, con pagine separate
per ogni capitolo o sezione originaria.
E, per buona giunta, esso crea link di
OmniPage Web in azione, facile e ra¬
pido il wizard di analisi e composizio¬
ne. soddisfacenti i risultai’
dal salvataggio del prodotto
in codice HTML, e dal suc¬
cessivo test (il pacchetto pre¬
vede anche una scorciatoia
diretta del tipo "Save and
Launch...”).
Come dicevamo poco pri¬
ma, quindi, la cosa è abba¬
stanza facile, anche se non è
che si possano sviluppare, in
questo modo, prodotti di
grande sofisticazione. Ma il principio
adottato è valido; chi ha polso fermo
nella costruzione di pagine WWW non
utilizza certo prodotti come OP Web.
Chi invece ha poca dimestichezza
con gli editor HTML troverà molto prati¬
co adottare questo sistema, che co¬
munque garantisce pur sempre risultati
soddisfacenti, specie se si considera il
minimo sforzo applicato.
Conclusioni
Beh, da un pacchetto che è giunto
alla versione 10, non ci si poteva aspet¬
tare di più e di meno La spiegazione
del paradosso sta nel fatto che, dopo
tante versioni, tutto quello che c’era da
scoprire, per dirla in parole banali, è
stato fatto; ma c'è ancora tutto il tem¬
po e il modo per raffinare sempre di
più il buon prodotto già esistente. Sal¬
vo poi trovare, nell’evoluzione delle
tecnologie, una nuova palestra di svi¬
luppo (parliamo di OmniPage Web)
che, per essere all'inizio, avrà tempo e
modo di far valere la maestria dello
staff che ha portato a far diventare indi¬
scusso leader il prodotto fratello. 652
possibile, di mantenere corpo
e tipo dei caratteri utilizzati
nell’originale, e la finestra di
verifica e di correzione orto¬
grafica è divenuta più agile, e
paragonabile a quella di un
buon wp Buona e utile è la
possibilità di riordinare o can¬
cellare pagine nel caso di una
scansione multipla, e nume¬
rosi sono i formati di possibile
salvataggio del documento in¬
terpretato. Interessante è an¬
che il comando "Invia come
posta" che trasforma il pro¬
dotto finale in un file attached
che può essere unico per tutte le pagi¬
ne, o frazionato in tanti documenti ag¬
ganciati poi a un messaggio di posta
elettronica (viene comunque gestita da
OmniPage tutta la procedura di crea¬
zione del messaggio e, se lo si deside¬
ra, di spedizione).
OmniPage Web,
un occhio su WWW
□ I»IBI *I I I I BM=il«l «IDI l-~-*- d ■.?!
l'va’
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
119
di Pierfrartcesco Fravolini
, OverView
Creative Labs
SoundBlaster Live!
Platinum
dei computer multimediali.
Della ultima generazione di schede au¬
dio Creative ci siamo già occupati sul lon¬
tano numero 190, del Dicembre 1998,
con la prova della SoundBlaster Live!. Do¬
po più di un anno eccoci ancora a parlare
di questo prodotto, o meglio della nuova
versione della diffusissima scheda con i/o
digitale, ancora oggi la più economica del
mercato. La SoundBlaster Livel è ben no¬
ta agli appassionati, perché ha di fatto tra¬
slocato la parte audio PC dal vecchio slot
ISA della AWE 32 e 64 al più moderno e
performante bus PCI, ottenendo un netto
miglioramento nelle prestazioni. Inoltre è
stata una delle prime ad avere quattro
uscite per quattro altoparlanti e prese di
ingresso ed uscite digitali, per collegare
direttamente sorgenti di alta qualità come
registratori DAT, ecc.
Tra le caratteristiche peculiari della Li¬
ve I in tutte le sue versioni, c'è il sofistica¬
tissimo sintetizzatore MIDI, basato sia
sulla sintesi hardware che software, e so¬
prattutto basato sul chip EMÙ 10K1, un
processore DSP capace di elaborazioni
audio di livello superiore. Inoltre, ottime
prestazioni audio permettono di utilizzare
il computer proprio come se fosse un re¬
gistratore audio digitale di elevata qualità.
La nuova versione della scheda non
presenta differenze sostanziali con quella
Quando ero piccino, andavo spesso al
negozio di mio nonno, al centro, a curiosa¬
re un po’. Mio nonno, che mi amava alla
follia, mi portava sempre in giro per il cen¬
tro a fare spese, e spesso ci fermavamo
in un baretto li vicino per bere qualcosa, lo
prendevo sempre un'aranciata e mio non¬
no chiedeva al cameriere- "per favore, un
caffè e una San Pellegrino'’. Si, perché 30
anni fa dire aranciata e dire San Pellegrino
era la stessa cosa. Un po' come il Walk¬
man, che è nato come marchio di pro¬
prietà della Sony ed è diventato sinonimo
di riproduttori a cassette portatili. Anche
nell'informatica ci sono esempi di questo
genere; il piu evidente è il legame fortissi¬
mo tra IBM e il PC. Ancora oggi si dice
"PC IBM" per indicare un personal com¬
puter compatibile, mentre si dice "Sound-
II progiamma di gestio¬
ne della scheda 6 Li-
veilVare 3 0, software
che può essere anche
liberamente scaricato da Internet per
aggiornare i driver delle schede Live'
della generazione precedente. In dota¬
zione alla scheda troviamo Cubasis
VST un programma di editing musica¬
le MIDI ed audio, che è la versione
entry levai del piu famoso software
Cubase, della Steinberg. utilizzato an¬
che negli studi di registrazione
Blaster" o "compatibile Sound¬
Blaster" per indicare una scheda
audio, a conferma di quanto è
stato importante IL marchio
SoundBlaster, e più propriamen¬
te Creative Labs, nello sviluppo
120
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Sul Uvei Drive II troviamo Ingresso e uscita digitale Icon connessioni sia ot¬
tiche che elettriche), un ingresso aux stereofonico ed un ingresso microfo¬
nico con regolazione del livello. Sul modulo sono presenti anche un ingres¬
so ed una uscita MIDI.
Le connessioni della scheda sono le stesse della Livel prima versione, e
cioè ingresso linea e microfono, due uscite stereo e porla joystick/midi. In
più troviamo una connessione digitale elettrica in uscita, su un mini jack di
colore giallo
della generazione precedente, se si eccet¬
tua il LivelDrive II, un modulo aggiuntivo
di connessione veramente utile. Ma an¬
diamo per ordine.
L'attuale produzione si basa, come
quella dello scorso anno, su due differenti
versioni della SoundBlaster Live!: una
economica e l’altra più costosa. La prima
si chiama SoundBlaster Live! 1024 e l'al¬
tra SoundBlaster Live! Platinum. Le sche¬
de sono identiche, più identiche di quelle
dello scorso anno, che differivano proprio
nel lay-out della scheda e in alcune con¬
nessioni. In questo caso invece la scheda
Live! vera e propria è la stessa, in tutto e
per tutto. Su alcuni lotti di produzione la
1024, cioè quella base, ha i jack di uscita
cromati, mentre l'altra li ha dorati, con l'in¬
gresso microfono schermato; in altri lotti
invece le schede sono perfettamente
identiche. La versione Platinum presenta
però un dispositivo, il Live!Drive II, come
abbiamo detto, che sostituisce ed integra
la schedina con le connessione digitali
presente nella versione precedente.
Il LivelDrive II
E' in pratica un modulo di connessione
analogico-digitale aggiuntivo. Si installa al
posto di uno spazio vuoto sul frontale del
computer, dato che occupa un vano tradi¬
zionale a mezza altezza (quello dei lettori
CD-ROM per intenderci). Questo modulo
offre una serie di connessioni aggiuntive
davvero notevole, che facilita enorme¬
mente il collegamento audio del compu¬
ter con dispositivi esterni. Innanzitutto il
posizionamento frontale delle prese dà la
possibilità di collegare e scollegare appa¬
recchi senza i soliti contorsionismi sotto la
scrivania, e poi. rispetto alla versione pre¬
cedente, la dotazione di prese è maggio¬
re. Si hanno infatti un ingresso audio ste¬
reofonico analogico ausiliario, un ingresso
microfonico (che esclude l'ingresso ausi¬
liario) comprensivo di un comodo poten¬
ziometro che ne regola il livello (molto più
comodo degli slider virtuali del mixer di
Windows), una uscita cuffia, con relativo
controllo di volume, e un i/o digitale in
La vera novità della SoundBlaster Live 1 è sicura¬
mente il box LivelDrive II, che aggiunge nume¬
rose possibilità di collegamento alla già ottima
dotazione della versione precedente della sche¬
da Il LivelDrive II va inserito nella parte frontale
del computer, nello stesso spano in cui mette¬
remmo un lettore CD-ROM
Sulla scheda troneggia il chip EMUtOK I, il cuo¬
re della scheda, responsabile delle ottime pre¬
stazioni della Live! Oltre al chip sono visibili le
connessioni interne analogiche e digitali per il
CD. e una ulteriore presa aux. oltre al pettine
per il collegamento del modulo LivelDrive
standard S/PDIF, con terminazioni sia
elettriche (su due pin jack RCA) che otti¬
che (con due connettori in standard TO-
SLINK). Sempre sul LivelDrive II troviamo
inoltre una coppia di prese MIDI, con i
classici connettori DIN pentapolari, ai quali
attaccare una tastiera, un expander oppu¬
re qualsivoglia strumento musicale MIDI.
Alle prese presenti sul LivelDrive van¬
no poi aggiunte, naturalmente, quelle che
si trovano direttamente sulla scheda, cioè
un ulteriore ingresso microfonico e un in¬
gresso linea principale, due uscite ste¬
reofoniche analogiche per quattro altopar¬
lanti (che si escludono quando si inserisce
la cuffia) e una uscita digitale elettrica.
Inoltre assieme alla scheda viene fornita
una staffetta supplementare, sulla quale è
alloggiato un altro connettore, questa vol¬
ta multipolare, la presa "Digital DIN", che
rappresenta una uscita digitale aggiuntiva
per il pilotaggio dei sistemi multicanale di¬
gitali della Creative, come il Digital Thea-
tre. Il LivelDrive II si collega alla Live! con
un cavo "fiat" tipo quello dei dischi EIDE,
di colore più scuro, collegato ad un petti¬
ne presente sulla scheda. Il LivelDrive è
quindi un vero e proprio apparecchio a sé
stante, con molti circuiti integrati e molte
funzioni. Gli acquirenti della vecchia ver¬
sione della Live! oppure della Live! 1024
possono acquistare solamente il LivelDri¬
ve Il ordinandolo direttamente alla Creati¬
ve da Internet, collegandosi ad esempio a
www.creative.com (il prezzo è all'incirca
di 100 sterline), mentre non viene distri¬
buito per i canali di vendita tradizionali, al¬
meno non per il momento.
Conclusioni
La Livel si conferma come la migliore
e più economica tra le schede audio
"economiche" per computer. Il LivelDri¬
ve II è l'arma vincente perché rende ancor
più comodo e facile da usare un prodotto
di elevate prestazioni. La Live! Platinum è
la scheda ideale per l'hobbista evoluto
che vuole tirar fuori il massimo delle pre¬
stazioni dal suo computer, soprattutto nel
campo dell'audio editing, senza spendere
le cifre spesso doppie o triple delle sche¬
de semi professionali.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
121
di Pierfroncesco Frovolini
OverView
Typhoon TView
Timer Box
Il computer è diventato ormai il cen¬
tro della raccolta di informazioni quoti¬
diana, soprattutto di quelle informazioni
prese da Internet, attraverso i vari new¬
sgroup e i vari siti disponibili. Con l’ag¬
giunta di questo piccolo dispositivo,
Typhoon, il vostro potatile può trasfor¬
marsi in un comodo apparecchio televi¬
sivo, aggiungendo quindi anche questo
ulteriore media ai mezzi per la vostra
raccolta di informazioni. Piccolo, legge¬
ro e trasportabile, il Typhoon TView è in
pratica un sintonizzatore televisivo dota¬
to di interfaccia USB. Proprio questa ca¬
ratteristica permette da un lato una ele¬
vata comodità di utilizzo e di installazio¬
ne, dall'altro consente di utilizzare il si¬
stema con i computer portatili, e quindi
anche in viaggio, a tutto vantaggio della
versatilità. Inoltre la possibilità di acqui¬
sire filmati, seppure non di qualità ele¬
vatissima, e di codificarli per la pubblica¬
zione su internet estende il suo utilizzo
anche ad un uso creativo.
L’installazione
La procedura di installazione non è
delle più semplici e tra l’altro non è
nemmeno ben documentata sullo scar¬
no manualetto. In pratica va prima fatto
partire il CD-ROM in autostart e installa¬
ti parte dei driver.
Dopo aver riavviato Windows biso¬
gnerà collegare il TV tuner alla porta
USB del computer e quest'ultimo, dopo
aver rilevato la presenza dell’apparec¬
Typhoon TView Tuner Box
Produttore e distributore:
Anubis Italia Sri, Via Rocca Impanale 43/a,
Roma Tel 39 06 79811738
Fax 39 06 79816371
Prezzo (IVA inclusa!, i. 229 000
chio esterno, provvederà a caricare l’ul¬
tima parte dei driver.
L’installazione hardware è invece
semplicissima, basta collegare il dispo¬
sitivo sul bus USB del computer ed il
gioco è fatto. Il TV tuner prende l’ali¬
mentazione direttamente dal bus. In
ogni caso è possibile alimentarlo con un
adattatore esterno stabilizzato da 5 volt,
oppure prendendo l’alimentazione dalla
connessione della tastiera, mediante
una serie di cavetti ed adattatori. In
questo modo il TV tuner può essere uti¬
lizzato praticamente in ogni condizione,
anche collegato a quei computer porta¬
tili che non mandano la corrente di ali¬
mentazione al bus USB quando sono
alimentati a batteria.
Utilizzazione
A parte l’installazione, il prodotto è
piuttosto semplice da usare. Sulla som¬
mità dell'apparecchio c'è il pulsante di
accensione, che è attivo solamente nel
caso non si adotti l’alimentazione dal
bus USB; in quest’ultimo caso infatti il
TView viene spento o acceso diretta¬
mente dal software di gestione. Un pro¬
gramma gestisce tutte le funzioni
dell'apparecchio, a partire dal cambio
dei canali, fino alla scelta delle dimen¬
sioni della finestra video. A tal proposito
va detto che, oltre che dalla presa an¬
tenna, il TV tuner può prendere il segna¬
le anche da due prese aggiuntive, una
videocomposita e una s-video In que¬
sto modo l’apparecchio può essere uti¬
lizzato anche collegato ad un videoregi¬
stratore o una telecamera, oppure ad
un ricevitore satellitare. Inoltre è possi¬
bile registrare filmati, seppur a basso
framerate e con una risoluzione massi¬
ma di 320x240 pixel. Questo apparec-
chietto può essere quindi utile ad acqui¬
sire filmatini da pubblicare su Internet
oppure da distribuire su CD-ROM, an¬
che se la qualità non può essere certa¬
mente comparata con quella di schede
di acquisizione video dedicate. A tale
scopo assieme al TV tuner viene fornito
anche Reai Producer, un programma
122
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Typhoon TView Tuner Box
VideoLiveMail
Utility Driver jfr
MSIE(include NetMeeting)
Reai Producer
RealPIayeiv
DirectX^M
OOtf
La realizzazione interna
è molto accurata ; l'ap¬
parecchio è di fatto co¬
stituito da due schedine
separate: una contiene
il tuner TV Ila grossa
scatola metallica) men¬
tre l'altra supporta gli in¬
gressi video m banda
base Icomposito e s-vi-
deol e i circuiti di inter¬
facciamento con il com¬
puter.
che permette di catturare filmati e codi¬
ficarli in formato RealVideo, il formato
principale per lo streaming in tempo
reale su Internet. Reai Producer è in
grado di compattare audio e video in
maniera da poter spedire lo stream con
il protocollo TCI/IP con un transfer rate
adatto ad essere inviato con i normali
modem (e comunque selezionabile
dall'utente) e con la migliore qualità che
tale framerate permette sfruttando la
compressione dei dati Nel CD-ROM a
corredo troviamo inoltre Internet Explo¬
rer e NetMeeting, per la chat in audio e
video su Internet, e Video Web Mail,
per mandare e-mail contenenti filmati.
Tornando al programma, una volta at¬
tivato appare come una ulteriore barra
degli strumenti, con una serie di pulsan¬
ti tramite i quali è possibile cambiare ca¬
nale video, regolare il volume e accede¬
re alla configurazione dell'apparecchio.
La dimensione massima della finestra è di 320x240 pixel, la qualità video à
buona, ma il sintonizzatore non è particolarmente sensibile
Il programma di gestio¬
ne, una volta attivato,
appare come una ulte¬
riore barra degli stru¬
menti, con una serie di
pulsanti tramite i quali
e possibile cambiare
canate video, regolare
il volume ed accedere
alla configurazione
dell'apparecchio.
Assieme al tuner viene
fornito anche Reai Produ¬
cer, un programma che
permette di catturare fil¬
mati e codificarli in for¬
mato RealVideo Viene
inoltre fornito Internet
Explorer e NetMeeting,
per la chat in audio e vi¬
deo su Internet, e Video
Web Mail, per mandare
e-mail contenenti filmati.
C'è da segnalare che il tuner non per¬
mette di memorizzare i canali, ma utiliz¬
za la suddivisione in canali video esi¬
stente in Italia (canali da 1 a 20 per la
VHF e da 21 a 70 per la UHF). Questa
caratteristica, che può apparire una limi¬
tazione, è in realtà una comodità, so¬
prattutto se si utilizza l'apparecchio in
viaggio: spostandosi infatti da una loca¬
lità all'altra la disposizione in frequenza
delle varie emittenti cambia e, ad esem¬
pio se si ha una televisione portatile,
ogni volta è necessario memorizzare
nuovamente i vari canali.
L'audio può essere ascoltato o dall’al-
toparlantino presente nell’apparecchio,
oppure attraverso la scheda audio del
computer, ma in
questo caso è ne¬
cessario collegare
l'apposita uscita
del TV tuner all'in¬
gresso audio del
computer II fun-
zionamento
dell'apparecchio
appare buono. Il
sintonizzatore vi¬
deo interno non
appare molto sen¬
sibile e consiglio di
non utilizzare l'an-
tennina telescopi¬
ca fornita in dota¬
zione. ma di colle¬
gare il tuner diret¬
tamente alla presa
antenna del palaz¬
zo. C'è da notare
_che, utilizzando
l'apparecchio con
un computer dotato di Celeron a 350
MHz, si ha un rallentamento generale
delle operazioni non proprio trascurabile.
Conclusioni
Il TViev rende possibile utilizzare il
proprio computer, portatile o desktop
che sia, come apparecchio televisivo,
senza particolari problemi e senza do¬
vervi installare una scheda aggiuntiva
all'interno. Inoltre, può essere produtti¬
vamente impiegato per l'acquisizione di
piccoli filmati da pubblicare su Internet
o da distribuire su CD-ROM.
A fronte di alcune limitazioni, come il
rallentamento del computer e la non
elevatissima sensibilità del sintonizzato¬
re, la buona versatilità ed il prezzo esibi¬
to lo rendono sicuramente appetibile
per un'utilizzazione soprattutto con
computer portatili. MS
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
123
di Franco Paiamaro
OverView
Asus AGP-V6800
DDR Deluxe
Con 32 Mbyte di SGRAM
DDR, ingressi e uscite S-Vi-
deo e Videocornposito, oc¬
chiali per la visiono stereo¬
scopica e software iri buridle
Produttore:
AsusTek Computer Ine
www asus convitane
Distributori:
CDC Pomi
Tel. 0587 2882
Executive
Tel. 0341 2211
Frael
Tel 055 696476
Microtek Italia
Tel 06 88643303
Prezzo (IVA inclusa)
Lire 750.000
Asus AGP-V6800
DDR Deluxe
Vi ricorderete senz'altro delle buone
prestazioni e delle caratteristiche tecni¬
che dell'acceleratore grafico provato
nel numero 202 di MC: l'Asus AGP-
V6600 Deluxe.
Dello stesso produttore e della stes¬
sa famiglia di schede video abbiamo ri¬
cevuto in questi giorni quello che pos¬
siamo definire "l'evoluzione della spe¬
cie", un acceleratore grafico di prim'or-
dine. dotato di processore nVidia
GeForce 256 DDR e della nuova tecno¬
logia Doublé Data Rate per la memoria:
la Asus AGP-V6800 Deluxe.
La AGP-V6800 DDR implementa il
bus AGP 4X ed è dotata di 32 Mbyte di
SGRAM DDR da 6 ns, ingressi ed usci¬
te S-Video e videocomposito, piu il con¬
nettore proprietario per il pilotaggio de¬
gli occhiali LCD Stereoscopici in dota¬
zione
Nella confezione troviamo anche tut¬
ti i cavi per la connessione della scheda
ai vari dispositivi.
Assieme all'acceleratore grafico è
fornito in bundle un bell'assortimento
di programmi e giochi: l'ASUS DVD
software player versione 1.3.5, i giochi
Drakan e Rollcage in versione Full, più
il CD Games Power Pack con diversi
giochi assortiti, Ulead VideoStudio 3.0
SE +, MPEG II encoder per il video edi¬
ting e la cattura video MPEG II in tem¬
po reale.
Come già detto la scheda impiega la
memoria SGRAM DDR, questo tipo di
memoria utilizza entrambi i fronti di sa¬
lita e discesa del segnale per raddop¬
piare il throughput dei dati.
Essendo la frequenza operativa della
memoria di 150 MHz, utilizzando que¬
sta tecnologia il risultato è identico a
quello ottenibile utilizzando chip clocka-
ti in modo tradizionale a 300 MHz
E' interessante notare che la scheda
grafica riporta la doppia nomenclatura
32/64 Mbyte: evidentemente, in un
prossimo futuro sarà disponibile una
versione con 64 Mbyte di frame buffer
(visto anche il supporto della GPU
GeForce arriva fino a 128 Mbyte di me¬
moria).
Il processore grafico GeForce 256
DDR, oltre al supporto per questa parti¬
colare tecnologia di gestione della me¬
moria, ha la tecnologia QuadPipe ren¬
dering (capace di un fili rate di ben 480
Mega pixel al secondo), il transform, li-
ghting e il cube environment mapping
in hardware.
Come va
Per consentire al lettore di confron¬
tare i risultati ottenuti con la Asus AGP-
V6600 Deluxe provata nel numero 202
di MC abbiamo deciso di utilizzare la
stessa macchina di riferimento, un
124
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Asus AGP-V6800 DDR Deluxe
Pentium II a 350 MHz, su M/B Asus
P3B con 64 Mbyte di RAM e Windows
98; il benchmark utilizzato è il
3Dmark99 MAX.
La scheda acceleratrice è stata an¬
che provata con alcuni applicativi parti¬
colarmente pesanti dal punto di vista
della visualizzazione 3D, come il CAD
<Xr» fenfltamM* in trm «J or»
t* t*u cnocM tw *w ■>««»
meccanico ThmkDesign di
Think3, applicativi di fotoritocco
(Photoshop) e gli immancabili gio¬
chi...
Per il benchmark abbiamo uti¬
lizzato il driver nella versione
3.68
Il risultato ottenuto dalla AGP-
V6600 è stato, a 800x600 e 16
bpp, di 3269 3Dmarks99.
Alla stessa profondità di colore
3DMARK
39 MAX
CovAMami
*4*r<t«Nnrfai
•3 .
u
M BnJlo.
StvaPiaeel
•J
I risultati dei
due bench¬
mark utilizzati
nella prova
3442 3DMarks
3424 CPU 3DMarks
«
K
La scheda acceleratrice
Si nota immediatamente
la ventolina che campeg¬
gia al centro del PCB.
con sopra e a destra
quattro degli otto chip di
memoria SGRAM ISyn-
chronous Graphics RAMI
DDR, per complessivi 32
Mbyte La frequenza di
funzionamento reale 6 di
150 MHz: grazie al proto¬
collo DDR. che sfrutta sia
il fronte di salita sia II
fronte di discesa del se¬
gnale. il risultato è para¬
gonabile ad una frequen¬
za di funzionamento ef¬
fettiva pari a 300 MHz
Retro del PCB su questo lato sono posti i restanti quattro chip di me¬
moria. il livello costruttivo è veramente notevole.
Il PCB IPnnted Circuit Board) della Asus V6800 è a quattro strati ed è lo
stesso per la versione da 64 Mbyte Inon ancora disponibile).
Al pari della AGP-V6600 provala nel numero 202
di MC, la sezione connettori della scheda grafi¬
ca e molto completa, con I/O Videocornposito e
S-V/deo. l'uscita VGA e il connettore per pilotare
gli occhiali LCD
e risoluzione, la Asus AGP-V6800 DDR
ottiene 3442.
In questa occasione abbiamo utiliz¬
zato anche la nuova versione del
3Dmark (3Dmark2000), raggiungendo
quota 2995; le due versioni del bench¬
mark non sono ovviamente confronta¬
bili, e per un po’ di tempo le pubbliche¬
remo entrambe, in modo da permette¬
re di effettuare confronti con le prove
precedenti.
Si tenga presente che le prestazioni
della macchina di riferimento, dal punto
di vista puramente elaborativo, non so¬
no proprio di ultimissima generazione,
anche se di buon livello: solo 3424
Cpu3Dmarks; per cui il risultato ottenu¬
to dall'acceleratore grafico (inconsueta¬
mente allineato alle prestazioni del ben¬
chmark sintetico della CPU) è da rite¬
nersi eccellente.
Non dubitiamo, infatti, di poter otte¬
nere numeri di primo piano utilizzando
processori di prestazioni più alte (Pen¬
tium III e AMD Athlon).
La qualità di visualizzazione è eccel¬
lente; sono possibili combinazioni di ri¬
soluzione e frequenze di refresh ben
fuori dalla portata dei monitor di tipo
non professionale.
Raccomandiamo senz’altro questa
scheda acceleratrice, sia per l'ottimo
rapporto prezzo/prestazioni, sia per la
flessibilità e la qualità della soluzione
Deluxe proposta.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
125
di Raffaello De Masi
OverView
C++
Developer's Kit
Strana la vita! L'orizzonte linguaggi è
stato, per tanto tempo, nebbioso e privo
di un raggio di sole, ed ecco che doveva¬
mo arrivare alla primavera del 2000 per ri¬
parlare, sullo stesso numero di MC, di
due linguaggi.
In fondo alla rivista troverete, nella ru¬
brica dedicata al Mac, la prova di Future
Basic, un pregevole linguaggio dedicato
al Macintosh, In quest'overview vi rac¬
contiamo, invece, di un linguaggio piu
blasonato, un C++ dell’ultima generazio¬
ne, che viene a movimentare la tranquilla
atmosfera, vagamente ristagnante, degli
ambienti di sviluppo, dove Visual Basic,
negli ultimi tempi, l’aveva fatta da padro¬
ne. più per demerito degli altri che per
propri intrinseche virtù.
Strana la vita, dicevamo! Venti anni fa
erano tutti "programmatori"! E ce n’era
anche motivo, visto che occorreva farsi
tutto da soli; al massimo si trovava un
word processor (che poi era poco più di
un text editor), un onnipresente Visicalc,
in cui scrivere significava adottare equili¬
brismi da acrobata, e qualche prodotto
complementare, di grafica e di database,
tanto difficile da maneggiare quanto co¬
stoso e, talora, inaffidabile.
Ognuno era cosi costretto a costruirsi
in casa le cose, adottando, nella stragran¬
de maggioranza dei casi, il BASIC, onni¬
presente su ogni macchina, o, per quelli
di palato più sottile, il Pascal. I linguaggi
alternativi si moltiplicavano a vista d’oc¬
chio, dal Lisp a Prolog, dal PL1 all’APL, fi¬
no a un improbabile ADA e un ancora
meno credibile Modula2. Tutti mostri più
o meno complessi (ma non ce n'era uno
che non giurasse, nelle pagine iniziali del
manuale, di essere facilissimo nell’uso),
finché comparve il C e fece piazza pulita,
in maniera assoluta e definitiva, di tante
voci conclamanti, lasciando solo il BASIC
C++ Developer’s Kit
C++ Developer's Tool
Technosoft
Via Punta Bianca, 26
00122 Roma
tute//www thechnosotlweb.corr
e-mail: locchetWBacm.orfi
Prezzi (IVA inclusa):
C++Developer's Kit L 209,000
C++Developer's Tools L 409.000
a fungere da vera alternativa e relegando
a nicchie specializzate d'utilizzo pochi su¬
perstiti idiomi, come Cobol, Fortran e
qualche altro, che sopravvivono spesso
solo per nostalgico attaccamento di alcu¬
ni ambienti a vecchie tradizioni definitiva¬
mente tramontate
Due prodotti
per accontentare
utenti diversi
Ebbene, come dicevamo, l'avvento
del C ha, di fatto, sgomberato il campo di
qualunque dubbio o alternativa. C è C. e
gli altri sono poco o nulla! E dopo C è arri¬
vato C++, infame denominazione di un
ambiente ancora più efficace e articolato.
E una nuova primavera è cominciata, do¬
po la scoparsa, senza rimpianto, dei "pro¬
grammatori” di una volta, e l'eclisse di
quasi ogni tipo di concorrenza.
Technosoft C++ è degno rappresen¬
tante dell'ultima progenie di tale linguag¬
gio; inserito in una famiglia di prodotti
concorrenti di grande articolazione, viene
fornito in due versioni principali; il C++
Developer's Kit e il C++ Advanced Tools
for Ansi C++ Development. Il primo è un
prodotto di base, sviluppato per chi, pur
senza avere un’approfondita conoscenza
del linguaggio in sé, desidera affrontare
con una certa agilità l'area di programma¬
zione in linguaggio C, e realizzare soluzio¬
ni software dotate della massima portabi¬
lità.
C++ Developer's Kit è stato sviluppato
usando come base un sorgente C++ (e
poi dicono che non esiste la generazione
spontanea), è conforme agli standard AN-
SI/ISO C++, e include tutte le caratteristi¬
che di questo linguaggio, comprese nota¬
zioni e sintassi standard, ed è infine
conforme alle raccomandazioni X3J16.
Questa assoluta limpidezza del set di co-
126
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
djgPP
Qua
C ++ Developer's Kit r?WW^
II ricco silo Techno-
soli, completo di ogni
genere di informazioni
riguardo al linguaggio
C++
f.tr
DEPOT
tanta diligenza ver¬
so le norme e di
tanta standardizza¬
zione è la completa
e sicura riutilizzabi-
lità del software
(cosa che poi ha
fatto la fortuna del
linguaggio CI. e la
possibilità di con¬
correre, con il pro¬
prio contributo, ad
arricchire le librerie,
vero capitale della
programmazione in
C. siano esse per¬
sonali o messe a di¬
sposizione degli al¬
tri utenti.
Il secondo pac-
1 chetto è invece de-
— 1 " —--1 stinato al professio¬
nista più avanzato;
si tratta, ancora, del Developer's Kit, ma
arricchito (da cui il nome di Developer's
Tools) di quattro pièce complementari;
una serie di specifiche aggiuntive per
l'Unified Modeling Language. distribuite
Aalcuni siti dedicati allo sviluppo dell'OOSE. re¬
penti nell'ampia webograha allegala al manuale
d'uso.
in una serie di primitive descritte punti¬
gliosamente nel manuale addizionale, un
gruppo di estensioni destinate al Busi¬
ness Modeling. una serie di algoritmi, e
una preziosa bibliografia Web ricca di rife¬
rimenti a documentazione standard, ad
altri compilatori e librerie di pubblico do¬
minio, e a una vasta serie di siti costi¬
tuenti un'immensa libreria di codice sor¬
gente.
Conclusioni
Il kit di prodotti presentato in queste
pagine rappresenta un efficace punto di
partenza per chi desidera affrontare, in
maniera professionale, la spinosa strada
della programmazione. Partire dai prodot¬
ti della Technosoft è certamente un mo¬
mento vincente, considerando che si ha
a disposizione un ambiente ben realizza¬
to, dotato di un buon manuale utente
(non è un tutorial, per cui occorre fornirsi
di un manuale del linguaggio, magari ac¬
quistando in libreria uno dei numerosi vo¬
lumi disponibili), e costruito per consenti¬
re all'utente un approccio completo fino
alla soluzione finale (sono compresi, dif¬
ferentemente nei due prodotti, anche un
Borland C++ Builder Trial edition, un
UML standards 1.1, un Together/C 2.21
e l'indispensabile Code Varrior 3,
anch'esso in versione Lite). Il prodotto gi¬
ra su un Pentium 486/D o su un qualsiasi
Mac. e il supporto è assicurato diretta-
mente dall'autore.
f+ Developer’s Kit'
<J> anc*<3 TooM fo» ANtt C++ 0«»*op m »n»
mandi lo rende compatibile con i più dif¬
fusi compilatori C++ per ambiente Mac e
Windows.
Il pacchetto è realizzato in conformità
agli standard OOSE (Object Oriented
Software Engineering), rispettando quan¬
to previsto da ULM (Unifìed Modeling
Language) nelle tecniche di programma¬
zione orientata all'oggetto. Il risultato di
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
127
di Raffaello De Masi
OverView
Philips Voice
Tracer
Non mi permetto nemmeno di pensa¬
re di poter giudicare e neppure di espri¬
mere un'osservazione sulla giustizia delle
decisioni divine, ma spesso mi vien da
pensare che il Padre Eterno, prima di as¬
segnare il dono della parola alla mia si¬
gnora, poteva almeno concedersi una
pausa di riflessione.
Immagino già che molti lettori, ma¬
schietti, vorrebbero essere qui con me, a
dimostrare la loro solidarietà, e prevedo
altresì che un gruppo altrettanto nutrito di
fascinose lettrici mi potrebbero racconta¬
re di mariti, al contrario, più sordi della
muraglia cinese; per la legge dei grandi
numeri, le cose si dovrebbero bilanciare.
Ma credo sia dato di fatto che il miglior
equilibrio familiare si verifichi nelle case
dove la loquacità muliebre è perfettamen¬
te compensata dalla sordità maschile.
Credo che ogni lettore abbia, nella sua
vita, vissuto il terrificante momento in cui,
al massimo della concentrazione in un'at-
tivita. sia essa lavorativa che hobbistica,
sente la terribile domanda: "Cosa stai fa¬
cendo?". Quel è la risposta giusta? quale
è la ricetta per sopravvivere a tanta cala¬
mità naturale?
Sono ventanni che cerco invano la so¬
luzione, anche se ho spesso sognato di
mia moglie resa afona da un microbo an¬
cora sconosciuto. Ad allevarli, questi bat¬
teri, e a venderli, magari via WWW, si fa¬
rebbe una fortuna. Ma non esistono, e
ancora la voce è la protagonista della no¬
stra vita quotidiana. Già. la voce; da qual¬
che anno è entrata anche nel mondo si¬
lenzioso dei computer. Al computer, oggi,
si detta, attraverso WWW si ascolta la ra¬
dio. si scambiano messaggi. Ci sono siti
che ci leggono la posta via telefono, e
servizi di trasmissione di breve messaggi-
stica via cellulare. Insomma, ci si può fare
di tutto. Ma occorre avere , pur sempre,
un computer a portata di mano.
La voce a portata
di taschino
E invece Philips ci ha pensato, e ci ha
liberato della necessità di accendere il
computer o di indossare una cuffia per in¬
viare messaggi "parlati". Finora la via più
diretta per inviare una e-mail vocale era
quella di creare, attraverso il registratori-
no di sistema, un file WAV o .MID, e di
inserirlo, come file attached, in un mes¬
saggio tradizionale di posta elettronica.
Alcuni Client di posta già possedevano al
loro interno qualche faciiity del genere;
un esempio per tutti è Eudora, che, con il
plug-in Pure Voice creava un file QCP
(Qualcomm Purevoice) che veniva poi in¬
viato come attachment al messaggio di
posta. Il problema è che non sempre si è
accanto al PC, o si ha voglia di accenderlo
e bardarsi di tutto l'armamentario neces¬
sario. E poi ci sono casi in cui, pur nella
necessità di dover redigere un messag¬
gio, si e impossibilitati, per indisponibilità
dei mezzi o per impraticità delle condizio¬
ni logistiche, a registrare usando un PC.
Ecco allora una soluzione rapida, efficien¬
te, poco costosa ed affidabile per rag¬
giungere lo scopo in maniera facile e as¬
solutamente pratica; nessun PC da ac¬
cendere e nessuna periferica da utilizza¬
re; solo un oggettino, della grandezza di
un pacchetto di sigarette siimi E, ovvia¬
mente, qualcosa da dire. Philips Voice
Tracer è un registratorino pesante non
più di una cinquantina di grammi. dotato
delle funzionalità proprie di un registrato-
re portatile; quindi play, record, avanti e
indietro veloce. Essendo un registratore
dedicato a conservare messaggi, permet¬
te di selezionarli passando automatica-
mente a quello precedente o successivo
128
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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'+ - y. j j ^ « >< j m
U*A fa*. C«w Uo*. Etov* ^W** V-urto, *
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Ricorse del
computer
l&
«^yeel3 O^lC^ 0^2(01 J$L) «r | Si«*ar*
jU J&l
Una volta inserito nella porta PCMCIA Philips
Voice Tracer viene visualizzato come una me¬
moria di massa, con relativa lettera indicativa.
Philips Voice Tracer
£* MMK* Uufa» V* emo 2
Lodo ’agb Cm Ionia «mia Elmna Homi Vauku '
'«Orafi _J CVWMDOWSt'Ertlce'Kvo.i canata
Soggettino (non sapremmo altrimenti co¬
me chiamarlo) è alimentato da una batte¬
ria AAA che gli fornisce energia per circa
tre ore di funzionamento ininterrotto (in
alternativa si può usare una batteria ricari¬
cabile, con una durata, tra le ricariche, di
circa un'ora). Dotato di un foderino, misu¬
ra 10,7x54x10,5 mm e registra file .WAV
per una durata massima di 16 minuti (pari
a 4 MB di memoria interna- non è possi¬
bile eseguire upgrade della memoria). Im¬
maginiamo di stare effettuando un so¬
pralluogo e di dover riferire successiva¬
mente; non c'è possibilità di prendere ap¬
punti e un microregistratore sarebbe po¬
co pratico (appena rientrati dobbiamo in¬
viare notizie al nostro capo, e non abbia¬
mo tempo per battere alla tastiera le no¬
te), Questo discreto accessorio, pratica-
mente invisibile, fa al caso nostro. Appe¬
na avremo a disposizione il nostro portati¬
le, inseriremo l'oggettmo nella porta
PCMCIA; il PC rileverà VoiceTracer come
una nuova memoria di massa (e, in fon¬
do, lo è) contenente una serie di file au¬
dio che trasferiremo sul PC e invieremo
come allegati di un messaggio di e-mail.
Già, perché dimenticavamo di dirvi che
occorre disporre di una porta PCMCIA,
/ file vocali prodotti dal
registratorino possono
essere maneggiati co¬
me file attached e
ascoltati con il piu sem¬
plice dei sound editor.
Nuova
cartella
Copia di evito!..
Audio W*»a
Modificato
29/02/00 20 01
Oimannon#. 292 Kft
fi
marco
rnaco-
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A J- è
M J ii- J ■ 4
•— i—«. *— ’ r——
• -—-
■« r., -ra.■« '•< , im
poco importa se raggiungibile su un de¬
sktop o, come più probabile, su un note¬
book. Occorre dire che la resa audio, an¬
che attraverso il minuscolo e sottilissimo
altoparlantino incorporato nella periferica,
è buona (la campionatura è a 8.000 Hz).
La comprensibilità, specie si tiene il mi¬
crofono molto prossimo alla bocca (il fil¬
traggio del rumore di fondo è buono, an¬
che se il microfono
aMBwiii non è direzionale) è
assicurata, e i file
possono essere
usati, con un di¬
screto successo,
anche con un rico¬
gnitore vocale. Non
è prevista una fun¬
zione di autospe¬
gnimento, anche
se il consumo, in
stand-by , è irriso¬
rio.
:=;.-ir£r
Il sito di SpeechPhihps.
con i diversi prodotti
dedicati alla gestione
della voce
Conclusioni
Prodotto vertica¬
le di raffinata tec¬
nologia, VoiceCen-
ter svolge un com¬
pito forse non an¬
cora ben individua¬
to dalla grande
massa dell'utenza.
Effettivamente l'e-
mail vocale non ha
ancora raggiunto
una grande diffu¬
sione, fatto questo dovuto probabil¬
mente alla farraginosità d'uso dei tool
di registrazione standard su un PC. Voi-
ceCenter è stato costruito per superare
proprio questo gap, mettendo a dispo¬
sizione un oggettino compatto, legge¬
ro, discreto e facile da usare, con una
discreta capacità (in 16 minuti, hai vo¬
glia di dire cose!) e utilizzabile per tanti
altri scopil Ne desiderate sapere uno?
Mettiamo, a cominciare da me, le mani
in tasca e tiriamo fuori tutti i pezzetti di
carta con su segnati numeri di telefono
o indirizzi di e-mail. Sfido chiunque a ri¬
cordare a cosa corrispondono, se non
ci abbiamo messo un minimo di riferi¬
menti. Non è più semplice accendere
per un attimo il registratore e dire
"Naomi Campbell, numero 0123-
456789 (non correte al telefono, non è
quello giusto!)? sapete quanto tempo
ci vuole per registrare questo messag¬
gio? più o meno, cinque secondi! sape¬
te quanti numeri di top model potete
registrare prima di scaricarli sulla rubri¬
ca? un paio di centinaia! sapete che in
sedici minuti si può leggere, senza cor¬
rere e con voce intonata e chiara, que¬
sto articolo due volte? «fi
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
129
Di Bruno Rosali
OverView
Terratec
AudioSystem
EWS88-MT
Con la EWS88-MT
stiamo evidentemente c
innanzi allo stato dell'arte
in fatto di audio digitale
su PC.
Basta pensare ai dieci
canali multitraccia di cui
è dotata in ingresso e
uscita, la risoluzione al meglio dei 24-bit
e con una frequenza di campionamento
capace di estendersi fino a 96 kHz, pas¬
sando per i consueti 44.1 e 48 kHz. Non
bastando ciò, si pensi anche al distributo¬
re audio con cui viene fornita e al softwa-
re-bundled che, dal Samplitude Basic,
passando per il microLOGIC 4.0. arriva
ad offrire, tutto compreso nel prezzo, an¬
che il mitico Steinberg WaveLab 3.0!
La confezione
Ricca, ricchissima. L'hardware è costi¬
tuito dalla scheda PCI EWS88-MT, il mo¬
dulo mixer 88AX, un cavo di connessio¬
ne a basso voltaggio per il collegamento
esterno tra scheda e mixer, il flat-ribbon
equivalente per il collegamento interno e
una serie di cavi di collegamento RCA-
minijack.
E' inoltre presente anche un adattato¬
re per raccordare i cavi di connessione
tra scheda e mixer (quando si procede al
collegamento interno). Alla manualistica,
limitata a due guide di circa 80 pagine re¬
datte in lingua inglese e tedesca, si uni¬
sce infine il CD-ROM di sistema. Su que¬
sto, oltre alle versioni elettroniche in for¬
mato Acrobat degli stessi manuali, non¬
ché una ricca lista di FAQ (Frequent An-
swer Questioni, troviamo le directory dei
driver rispettivamente dedicati a Win¬
dows 95, 98 e NT, quindi il software di
gestione, i programmi "bundled" (Sam¬
plitude Lite e microLogic 4.0!) più una
moltitudine di applicativi freeware e sha¬
reware.
Terratec AudioSystem
EWS88-MT
Costruttore:
Terratec
http //www terratec net
Prezzo n.d
In con¬
fezione esterna all’Au-
dioSystem, Terratec ha
visto bene di aggiungervi ad ulteriore
supporto software la versione 3.0 del
WaveLab 3.0 della Steinberg. Ovvero il
sistema di editing audio ideale Al solito,
a parte la valenza della scheda e delle
sue varie "suppellettili" hardware, il valo¬
re aggiunto portato dal software è di in¬
dubbia consistenza. Addirittura - se pen¬
siamo alla presenza di applicativi come il
WaveLab 3.0, il Samplitude Lite e il mi¬
croLogic - siamo su cifre che raggiungo¬
no tranquillamente i due milioni di lire.
Scheda e modulo mixer
La EWS88-MT è una scheda in stan¬
dard PCI in grado di gestire un sistema
audio fino a dieci canali multitraccia, a 24
bit S/PDIF e con una risoluzione massi¬
ma di 96 kHz. Il rapporto segnale/rumore
garantito in uscita analogica è superiore
ai 108 dB
Dal punto di vista del cablaggio,
TEWS88 concentra in una "half-size"
componenti e circuitazione di alta qualità.
Cuore del sistema e l'Engine EWS svi¬
luppato dalla stessa Terratec e preposto
al controllo di tutte le operazioni di I/O,
codifica e decodifica Intorno all'Engine
ruota tutto il resto, ovvero due connes¬
sioni per l'output audio di altrettanti CD-
Dnve attestati all’ingresso, una coppia dì
connettori per il Sync IN/OUT di altre
eventuali schede EWS88-MT connesse
in cascata - sono supportate fino a 4
EWS88 contemporaneamente attestate
al sistema - e il connettore interno (dupli¬
cato anche esternamente) per l’intercon¬
nessione con il modulo mixer. Esterna¬
mente, oltre all’appena citato
connettore per l’interconnes¬
sione con il modulo mixer,
sulla basetta di fissaggio tro¬
viamo inseriti i controlli per il
monitoraggio del segnale
■ d’uscita (connessione mim-
jack) e, tramite due connettori
dedicati, per la gestione In/Out
dei segnali digitali (S/PDIF).
Il controllo per il monitoraggio, benché
apparentemente limitato dalla qualità di
una connessione mim-|ack, è comunque
capace di fornire un output da 18 bit di ri¬
soluzione e sample-rate massimo sup¬
portato pari a 48 kHz. Un segnale piu
che sufficiente per trasportare segnali di
servizio o per indirizzare l'output verso ri¬
produttori esterni come casse acustiche
per PC o ingresso verso impianti HiFi.
La capacità "Multi-Channel’’ offerta
dalla EWS88 e gestita, Play e Ree, da
uno speciale driver denominato ”MC In-
terleave” per mezzo del quale è possibi¬
le controllare via software gli 8 canali au¬
dio provenienti dal modulo mixer e ren¬
derli m un unico file Wave usando un
normale programma di HD-Recordmg
(come ad esempio Samplitude Lite - tra
l'altro compreso nel bundled - o un altro
prodotto, magari già disponibile, quale
potrebbe essere l’ottimo CoolEdit PRO).
Dal punto dì vista pratico, tutto ciò si
traduce in un sistema per Hard Disk Re-
cording ad altissimo livello, in grado di
operare in effettivo e pieno full-duplex,
con fasi di registrazione contemporanea¬
mente al playback di fino a 16 canali au¬
dio Le operazioni di conversione, sia
D/A che A/D, vengono realizzate con un
range dinamico pari a 100 dB e in over-
sampling (64x in A/D e 128x in D/A). Il
segnale di input è gestibile in modalità
S/PDIF tramite collegamenti coassiali e
sempre gestendo la fase a pieno nume¬
ro di bit (24) e di risoluzione (96 kHz), Il li¬
vello del segnale d'ingresso può essere
infine ottimizzato con un gain massimo
pari a +18 dB e a passi di 0.5 dB
Per quanto riguarda il modulo mixer
130
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
32ZaMHH
r— so» a™ i
'TJr
•- AJLaJ — j
Terratec AudioSystem EWS88-MT
II TS404 durante una
fase di lavoro nella
quale metteremo a
punto un nostro sam¬
ple
compreso nella confezione della EWS88-
MT, questo è capace di controllare in
analogico fino ad 8 ingressi e 8 uscite,
più due connessioni MIDI. All'interno del
modulo è presente un convertitore ad al¬
ta qualità in grado di supportare conver-
II software
“bundled”
Emagic microLo-
gic AV. Uno dei mi¬
gliori sequencer
Audio-MIDI non
può non trovare nella EWS88 la base
ideale per completare un sistema pro¬
duttivo di assoluto livello. La sinergia tra
l'hardware e il software è cosi profonda
che il microLogic assume un funziona¬
mento ridotto nel momento in cui, instal-
altri tool principali, come le funzioni dì co¬
pia multiple, fade, crossfade, editing di¬
namico (ovvero in fase di riproduzione e
con verifica immediata), equalizzazione e
le raffinate caratteristiche di conversione
dei parametri qualitativi.
Buzz. Altro pacchetto da creativo puro
è questo ottimo Digital Composer che
Terratec promuove in confezione con
tutte le schede in catalogo. Lo abbiamo
già visto in funzione nella DMX e lo ritro¬
viamo compreso anche nel package del¬
la EWS88.
WinJey. Applicativo per Disc Jockey
in grado di procedere a mixing, sovrim¬
pressioni in rap ed altre effettizzazioni
che possono essere imposte sia in tem¬
po reale durante la riproduzione che
messe in elenco in uno script poi esegui¬
bile in offline (in pratica un vero e proprio
batch).
siom Analogico/Digitale e Digitale/Analo-
gico ad una risoluzione di 24 bit. A tali ca¬
ratteristiche. che fanno assurgere il si¬
stema a vero e proprio banco audio, il
modulo unisce la peculiarità di poter es¬
sere montato direttamente nel PC ospite
in un posto libero da 5" e 1/4 e costituire
cosi un sistema compatto e dalla massi¬
ma praticità di utilizzo. Quanto viene at¬
testato agli ingressi, tramite il collega¬
mento PC-Link (interno via fiat o esterno
via cavo), viene immediatamente riporta¬
to in ingresso alla scheda audio e ripro¬
dotto, tramite la gestione software del
driver MC Interleave, attraverso il Con¬
trol Panel e, da questo, sulle pagine di la¬
voro degli applicativi di editing.
A livello di caratteristiche fisiche gli 8
canali audio analogici messi a disposizio¬
ne dal modulo mixer sono di tipo non bi¬
lanciato con input singolarmente switch-
abili a livelli di sensibilità compresi tra i
+4 dB e i -10 dBV.
WaveLab 30 la Rolls Royce dell'Audio Editing '
lato su di un sistema privo della scheda
in questione, ne rileva l'assenza. Tra le
caratteristiche che in sinergia l'hardware
e il software raggiungono, spiccano il
pieno supporto all'HD-Recordmg alla
massima qualità dei 96 kHz. la messa a
punto e immediato utilizzo dei sample
generati al meglio dei 100 dB dalla
EWS88 e la resa in tempo reale degli ef¬
fetti e dei vari controlli (Time-code e
SMPTE compresi) offerti.
Samplitude Basic. L'Audio Editor che
di base viene offerto nel bundled della
EWS88 è l'ottimo Samplitude che, mal¬
grado sia fornito della versione Basic, of¬
fre comunque il meglio delle sue caratte¬
ristiche: registrazioni multitraccia,
rec/play simultaneo e resa degli effetti in
tempo reale su una o più tracce contem¬
poraneamente. Inalterati anche tutti gli
Steinberg WaveLab 3.0. Il vero fiore
all'occhiello dell’offerta Terratec. Da solo
è in grado di emulare il prezzo d'acquisto
della scheda, eppure Terratec lo "rega¬
la" ai propri clienti. Il risultato è che ac¬
quistando la EWS88, non solo si entra in
possesso di hardware altamente qualita¬
tivo. ma anche del miglior editor audio in
circolazione
Raccolta di shareware audio e musi¬
cale. Non bastando il "bundled” ufficiale,
Terratec inserisce nel CD-ROM di siste¬
ma una lista di ben 42 applicativi sha¬
reware che spaziano, per qualità e ambi¬
to applicativo, dall'editing audio, alla con¬
versione multiformato (Awave) al se-
quencing. al CD-Ripper e alla codifica
MPEG. Inclusi nella lista anche gli Editor-
Librarian, con un paio di ottime alternati¬
ve per la realizzazione di sample, come
ad esempio l'ottimo TS-404 e il Virtual
Sampler.
«s
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
131
di Franco Paiamaro
OvervieVi^
*■ <* ?.
(gititi u»™"'
OnStream
OnStream
OnStream
tcho
Unità a nastro Onstream DI30
Unità interna a nastro digitale Onstream DI30
con interfaccia IDE-ATAPI e capacità del sup¬
porto di 30 GByte
Produttore:
OnStream B.V.
www.onstream.corr
Tel 800 780882
Distributore:
Naos
Tel. 059/214454
Datamatic:
Tel. 02/285061
Prezzo UVA esclusa):
Drive: Lite 643.000
Cartuccia da 30 Gbyte: Lire 86.000
19" bit registrati (una quantità impres¬
sionante, dieci miliardi di miliardi di bit!);
questa affidabilità è 10.000 volte miglio¬
re di quella di un disco rigido di fascia
alta.
La testina di lettura/scrittura ha 8 ca¬
nali, consentendo alti transfer rate con
velocità lineare del nastro relativamente
bassa.
Unità a nastro
Onstream DI30
Sebbene abbiamo recentemente par¬
lato di drive a media rimovibile, era pa¬
recchio tempo che non capitava in reda¬
zione un dispositivo a nastro per l'archi¬
viazione ed il backup dei dati.
La definizione è di sapore vagamente
antica, vengono in mente immagini di
mastodontici computer IBM con file e
file di "armadi", contenenti bobine
di nastro magnetico a vista...
Nulla di tutto ciò: il drive
che vi presentiamo questo tc y- .
mese è una modernissima
unità interna da 5 pollici e 1
mezzo (occupa un vano
uguale a quello dei lettori
CD-ROM), con interfaccia
IDE-ATAPI e utilizza cartucce
a nastro magnetico dalla capacità di ben
30 Gbyte compressi (assumendo una
compressione di 2:1, per una capacità
fisica della cartuccia di circa 15 Gbyte).
La tecnologia utilizzata è la ADR (Advan¬
ced Digital Recording): l'affidabilità di
questa tecnologia è molto alta, un bit
perso ogni "10 alla
Meccanica e lo¬
gica di gestione del drive separati
Le otto tracce digitali permettono an¬
che l'implementazione di un algoritmo
di correzione di errore con i dati di parità
distribuiti spazialmente, in modo tale da
recuperare comunque l'integrità dei dati
anche se una traccia è totalmente per¬
sa. In bundle con il drive è fornito un
software applicativo per la gestione,
l'archiviazione ed il ripristino dei backup
effettuati con II drive: Onstream Echo.
Il software è compatibile con la piat¬
taforma PC e Windows 95, 98 e NT.
Si tratta di una soluzione
software/hardware completa ed innova¬
tiva, basata su di un concetto ultracol¬
laudato, dotata di supporto drag & drop,
backup automatico
e ripristino di sin¬
goli file. Il funzio¬
namento del
software di
backup è in ef¬
fetti compieta-
mente auto¬
matico e tra-
sparente:
una volta
fissato l'in¬
tervallo di
tempo al-
a sca-
d e n z a
del qua-
132
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
le il software cerca i file nuovi o modifi¬
cati da aggiungere al nastro, il program¬
ma eseguirà l'operazione in back¬
ground, occupando una quantità mini¬
ma di risorse di sistema; se non fosse
per il ronzio sommesso del drive in fun¬
zione, non ci si accorgerebbe neppure
del suo funzionamento. Il ripristino dei
file è estremamente semplificato; è
possibile, utilizzando il
database dei file salvati, _
trovare rapidamente i
dati cercati e la cartuc¬
cia dalla quale effettua- _
re il ripristino.
E' addirittura possibile aprire diretta-
mente il file all'Interno dell'applicazione
con cui è stato creato: ammettiamo ad
esempio di avere un documento di
Word, che è stato precedentemente ar¬
chiviato su cartuccia.
Con il comando "apri" di Word è
possibile aprire il documento dalla car¬
tuccia e successivamente salvarlo esat¬
ta cartuccia uti¬
lizzata dal drive a
nastro
Unità a nastro
Onstream DI30
Lato connessioni del drive: da sinistra, il connet¬
tore a 40 poli IDE. il /umper per la selezione ma¬
ster/slave e II connettore di alimentazione, del
tipo comunemente utilizzato dai drive lloppy da
1,44 Mbyte
tamente come se si stesse lavorando
su di un disco rimovibile.
La velocità dichiarata di trasferimen¬
to, però, non è entusiasmante: fino a 1
Mbyte al secondo, o 3,6 Gbyte per ora;
per effettuare il backup di un disco da
18 Gbyte si impiegano la bellezza di 5
ore. Si tratta comunque di un tempo re¬
lativo, in quanto è necessario effettuare
il backup completo
della macchina solo
una volta, dopo di
che il software Echo
provvedere ad ag¬
giornare il backup di
volta in volta solo
con i file risultati mo¬
dificati o nuovi alla
scadenza del periodo
impostato.
Una caratteristica
importante del
Una schermata del pro¬
gramma Onstream Echo.
Si tratta di un applicativo
semplice da usare, intui¬
tivo e potente
La domanda sorge spontanea: a chi
può servire una unità a nastro? La quan¬
tità di persone che
risponderà afferma¬
tivamente potrebbe
stupire: ormai, an¬
che un utente do¬
mestico potrebbe
decidere di acqui¬
stare un dispositivo
come questo.
Le motivazioni
sono da ricercare
nella quantità dei
dati che oggi si ten¬
de ad accumulare
sui nostri dischi rigi¬
di: basta una
mezz’oretta di vi¬
deo digitale in for¬
mato DV riversato
dalla nostra Handy-
cam per riempire la
bellezza di 9 Gbyte!
Senza contare i file
mp3, le immagini digitali, il backup...
In parole povere, non è necessario
essere l'amministratore di una rete
aziendale per sentire il bisogno di più
spazio a disposizione. Inoltre, diversa-
mente da quello che si potrebbe pensa¬
re, si tratta di un sistema molto econo¬
mico.
Il costo per megabyte dei supporti è
infatti irrisorio: 2,86 lire (piu IVA)! Si trat¬
ta del supporto riscrivibile a più basso
costo oggi disponibile, con in piu un'af¬
fidabilità molte volte maggiore di quella
di qualsiasi disco rigido.
Il drive, dal canto suo, costa circa
650.000 lire; si tratta di una cifra abbor¬
dabilissima, comparabile a quella di un
buon masterizzatore di CD-ROM di mar¬
ca, ma con una capacità del supporto
oltre trenta volte superiore.
Concludiamo affermando quindi che,
malgrado l'apparente lentezza di trasfe¬
rimento dei dati e valutando la sempli¬
cità di installazione ed uso (alla portata
dell'utente medio), il drive rappresenta
una soluzione valida ed economica per
l'archiviazione di dati sia per l'utenza
consumer, sia per le esigenze dell'uten¬
za professionale. MS
software è quella di salvare le diverse
versioni dei vari file (in poche parole,
l'applicativo non sovrascrive i file con lo
stesso nome sul nastro): in questo mo¬
do, è possibile scegliere e recuperare la
versione del file che ci interessa.
Conclusioni
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
133
di Pierfrancesco Fravolini
OverView
Plextor
PlexWriter 12/4/32
Plextor è stato per molto tempo il pri¬
mo costruttore mondiale di meccaniche
per CD-ROM, ed è tuttora uno dei più af¬
fermati produttori di lettori e masterizza-
tori. La qualità dei prodotti della ditta
giapponese è da sempre il suo punto di
forza: è proprio per la qualità e la realizza¬
zione senza compromessi che i prodotti
Plextor si sono affermati come lo stan¬
dard di fatto nella masterizzazione.
Tra 1 nuovi dispositivi recentemente
annunciati spiccano due mastenzzatori:
I'8/4/32. capace di masterizzare ad 8x t
CD-R e a 4x i riscrivibili, del quale ci sia¬
mo già occupati nel numero 202 di MC.
e questo masterizzatore superveloce
PlexWriter 12/4/32, che come dice la si¬
gla stessa è in grado di registrare dati ad
una velocità di 12x in scrittura, circa
1800 kB al secondo, 4x in riscrittura, con
un transfer rate di 600 kB/sec e ben 32x
in lettura, raggiungendo in questo modo
quasi le prestazioni di un hard disk delle
precedenti generazioni.
Sempre più veloci
La tecnologia in questo campo si sta
affinando sempre di più, e le prestazioni,
che solo pochi mesi fa sembravano irrag¬
giungibili, sono già alla portata di tutti. In
questo caso è la ricerca della maggiore
velocità la spinta al miglioramento della
tecnica e quindi all'aumento delle presta¬
zioni Basti pensare che fino ad un paio di
anni fa la velocità degli hard disk di uso
consumer si attestava attorno ai 1500-
2000 kbyte al secondo, mentre quella dei
lettori CD-ROM arrivava a malapena a 4 o
8x, cioè a circa 1200 kbyte/sec in lettura.
Oggi questi valori si hanno in scrittura, e
rendono il supporto CD-R versatile quasi
come un piccolo hard disk. La differenza
tra la velocità che si ha in lettura ed in
scrittura è data principalmente dal fatto
che. mentre in lettura il laser non deve
far altro che accorgersi delle transizioni
tra i *pit* e i "land", le unità base che me¬
morizzano le informazioni sul CD-R, in
scrittura lo stesso laser deve 'bruciare* il
dye, il materiale fotosensibile sul quale
vengono memorizzate le informazioni, e
per far questo impiega naturalmente un
certo tempo, molto più alto della sempli¬
ce scrittura. Se la velocità di scrittura au¬
menta, diminuisce di conseguenza il tem¬
po che il laser deve impiegare per la bru¬
ciatura. Ma siccome i pit e i land che van¬
no incisi sul CD devono essere della stes¬
sa dimensione di quelli incisi a velocità
più bassa, va da sé che si è costretti ad
utilizzare una potenza di scrittura più alta,
con conseguente diminuzione della vita
del laser stesso e maggiore dissipazione
di calore. Per quanto riguarda la durata
del laser la Plextor dichiara 4.800 ore in
lettura e 2.000 ore in scrittura Inoltre au¬
mentare la velocità significa rendere più
critiche tutte le temporizzaziom del dispo¬
sitivo, a partire dalla sincronizzazione del
clock di scrittura, cioè la velocità con la
quale vengono incisi i pit, con la velocità
di rotazione del disco, che, come ricordia¬
mo, è variabile: più alta al centro e più
bassa in periferia.
per mantenere co¬
stante da un lato il
Sul pannello posteriore
notiamo II grosso petti¬
ne per la connessione
SCSI, il connettore per
l'alimentazione e i pon¬
ticelli per la scelta de!
l'ID del canale SCSI
Accanto a questi, sono
presenti alcuni pin per
le connessioni audio
Plextor PlexWriter 12/4/32
Costruttore:
Plextor Europe, Excelsionlaan 9, 1930 Zaven-
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134
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
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100
fc*or« tt*>
Ho*A4**m
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.J02 PX40T5
JM>3 PX V124TS
jC4 DQfSO#*/
apioo
IU
D £]
|©7 1K40I&
« POXTOaSVlO# CliftOU Metri H 0)0)
[i/4oxcav 3
transfer rate e dall'altro la densità dei dati
sulla superficie del CD. L'aumento di ve¬
locità rende poi più critico il passaggio dei
dati dal computer al masterizzatore. Il di¬
spositivo in prova adotta una connessio¬
ne Ultra SCSI, già di per sé capace di ele¬
vati transfer rate. Ma il nemico è sempre
in agguato e i computer moderni, dove il
sistema operativo ogni tanto decide, di
par suo, come impiegare le risorse, pos¬
sono comunque portare al blocco della
registrazione se qualche applicazione in
funzione durante la masterizzazione ri¬
chiede il controllo della macchina. Ecco
quindi che in questo caso è importante
avere un buffer tampone nel quale il
computer inserisce i dati che poi verran¬
no estratti dallo scrittore. Il buffer del
12/4/32 è di ben 4 megabyte, grande il
doppio di quello dei masterizzatori più
lenti, e questo assicura un flusso dei dati
sufficiente a portare a termine la maste¬
rizzazione anche con più applicazioni in
funzione (senza esagerare mi raccoman¬
do!). Il dispositivo è compatibile con tutti i
formati CD esistenti, in particolare è in
grado di realizzare i CD Text, il nuovo for¬
mato per i CD audio; i CD Text sono nor¬
mali CD audio che contengono inoltre da¬
ti testuali come 1 titoli e gli autori dei brani
e dell'intero disco; tali informazioni pos¬
sono venir lette dai CD player dell'ultima
generazione e appaiono sul display, per
:erca dei brani. Con
questo masterizza¬
tore Plextor, e con i
normali programmi
di masterizzazione,
è possibile registra¬
re tali dati, su un
CD masterizzato,
insieme alle tracce
audio.
M«o»*X) ip-rt
|CJPXW124IS gj|
|i 2 xnmoivii ^
- -
fi SaMMWH
P Ontofr
r ."r.. ■■■•
— P"3
r»r~1
II software Plex-
Tools. fornito in
bundle con il ma-
sterratore, per¬
mette di tenere
sotto controllo il
funzionamento
del masterizzatore
visualizzando
informazioni come
la versione del
firmware, il posi¬
zionamento dei
jumper ecc IL
programma fun¬
ziona molte da
player per 1 CD au¬
dio e consente di
fare copie tisiche
dei dischi in ma¬
niera semplice.
Costruzione
Il masterizzatore si presenta come
una normalissima unità interna, ed oc¬
cupa un modulo mezza altezza. Anche i
comandi frontali e le connessioni poste¬
riori sono quelle classiche presenti sui
masterizzatori. Sul pannello posteriore
di questa unità notiamo infatti il grosso
pettine per la connessione SCSI, assie¬
me al connettore multipolare dell'ali¬
mentazione ed ai ponticelli per la scelta
dell'ID. Sono presenti inoltre i classici
pin per le connessioni audio interne al
computer. Di questo apparecchio esiste
anche una versione esterna che in prati¬
ca non è altro che un 12/4/32 racchiuso
in una scatolina dotata di alimentatore.
La dotazione software è completa e
consente di utilizzare subito il dispositi¬
vo, senza dover acquistare programmi
aggiuntivi. In bundle troviamo infatti il
disco di WinOnCd, giunto alla versione
3.7, un ottimo e completissimo pro¬
gramma di masterizzazione che consen¬
te di realizzare oltre ai CD audio e dati
anche foto CD, Video CD e dischi per
Macintosh. Visto che il masterizzatore è
in grado di gestire anche la registrazio¬
ne in packet writing incrementale, nella
confezione è presente anche il pro¬
gramma PacketCD, sempre della Ce-
Quadrat, che consente di utilizzare un
disco CD-R, e ancora di più un CD-RW,
come se fosse un
Assieme all'apparec-
JJh
chip viene fornito il
m
programma di maste-
rizzazione della CeQua-
drat WinOnCd, un otti-
a*
mo e completissimo
Omm
programma giunto alla
versione 3 7
o b ri
ir
(3 *
jCvBATlfAlXI
Caratteristiche dichiarate
Interfaccia: Ultra SCSI. Buffer dati: 4 MB Caricamento disco: cassetto automatico Ve¬
locità di registrazione: CD-R 12x (1800 kB/s), 8x (1200 kB/s), 4x (600 kB/s), 2x (300 kB/s),
CD-RW , 4x (600 kB/s), 2x (300 kB/s). Velocità di lettura: 32x (4,8 MB/s PCAV), 20x (3,0
MB/s CAV). Tempo di accesso: 160 msec a 32x. Tempo di espulsione disco: 4 sec
Uscite: analogica anteriore con minijack per cuffia, posteriore analogica stereofonica e digi¬
tale Dimensioni: 146x41,3x202 mm Peso: 1,2 kg.
hard disk registran¬
do i dati semplice-
mente con un
drag&drop dalla fi¬
nestra della gestio¬
ne risorse a quella
del CD-R.
Appena avuto
tra le mani questo
gioiellino lo abbia¬
mo subito impe¬
gnato in masteriz¬
zazioni spinte, in
particolare regi¬
strando mentre il
computer era im¬
pegnato in altre
applicazioni, In
nessun caso si so¬
no avuti errori di
buffer underrun 0
errori di scrittura e
il masterizzatore ha registrato sempre i
suoi dischi correttamente. La velocità è
altissima e consente di copiare un CD
pieno in circa 5-6 minuti ed inoltre per¬
mette di sfruttare al massimo la scrittu¬
ra packet, proprio come se si stesse re¬
gistrando dati su un drive Zip 0 su un
piccolo hard disk.
KE
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
135
me ruoto in
cne ;i 'unzione da noi
svo'tù ..c! gioco identi-
tica una tabella di prò- V
prieta. i et sempliticare ^ j
se siamo un guerriero w
avremo molla forza, pòco ' m ^
cervello e'jgoca magia, se sia- * f
mo un mago esattamente (Jop-
posto
Nel popolo il gioco di ruolo viene
identificato come quello con draghi e
che
gnomi: FF
non è cosi
Vestiamo i panni di Squali (abbreviati- serie di provi
vo di squallido “> Non direi proprio), un ai- segnate,
tante ragazzo di 17 anni che «moscia- Alla fine
mo all'inizio in un'accademia militare, mentre lo fa
ma del nostro gn nno fanno parte altri quindi siamo
personaggi tutt con un "ruolo" ed II gioco di
scena lavittoriaè certa.
Nello sconta tra i pers
no un ruolo rilevatale m
volta imparate, possolìfcj
te per avere la meglio. In'
FINAL FANTASY Vili
Prodono dalla Squaresolt
Distribuito dalla LEADER Spa
Prezzo al pubblico 119.900
di Pierpaolo Turifto
GIOCHI
cens
Se si riescono a sfor- -^
nare ben 8 episodi della
stessa serie ci sarà qual¬
cosa di molto valido sot- m
lo Secondo questo B
semplice e torse banale
Oculato, Final Fantasy
; -l un vidogii'i ••) imin-f I
(libile per tutti coloro che I
si considerano appassio-
nati. 15 ] 1
Il gioco si può riassu^ >5\
mere in un RPGcUole
playing game, ndr^ediamo’dopo die
mistero sia) dagli occnl a mandorla, ov¬
ij L mmrnà
Que;*cotl 601
Rmom 632
vero un'avventura grafica in cui^erso*
naggi hanno lineamenti manga (i fumet¬
ti o cartoon Japan, un'altra ndr).
Il gioco di ruolo iRPG vds (vedi sopra,
ndr)) è nient'altro che un'avventura in
cui i protagonisti hanno delle caratteri¬
stiche che si riassumono in forza,
lità, resistenza, fortuna e potefflWagicn
ovvero dei pararpatfi che (ambieranno]
di volta in votoci di person aggio in per-|
^■sonaggjp.MB
un'arma ben precisi.
Il gioco si snoda facendoci compren¬
derà cosa dobbiamo fare passo dopo
fondamentalmente, guidiamo la
nostra squagrayal compimento di una
vengono via via as¬
tine salveremo il mondo, ma
re lo facciamo non lo sappiamo e
iamo più tranquilli. . a
gioco di ruolo si discosta dagli aliti
pattir
di capacità; owero, se
personaggio molto piu
i meno di un aéfpo di
ì certa. '
tra ^personaggi svolgo-
tnte la magie, che, una
issere utilizza-
atti. durante il
136
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
(rn^Su iS)
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
137
combattimento, possiamp dare un ordi¬
ne di attacco fisico oppure utilizzare i
GF, ovvero Guardian Force, entità spiri¬
tuali, che, in simbiosi con il personag¬
gio, permettono di effettuare un'azione
speciale.
Proprio l'azione dei GF è la parte piu
spettacolare del gioco 1 30-40 secondi di
animazione manga per un incantesimo
che ci lasciarmcantati... (altrimenti che.;
incantesimo è?).
Il gioco si snoda su un binario dal qua¬
le nòhici si può allontanare. Risulta quin¬
di un po’ statico, ma anche affascinante
e originale: è quasi impossibile rimanere
in stallo (chi gioca le avventure àa quan¬
to sia fastidioso); seguiamo le indicazio¬
ni fino alla fine, e giunti al termine è cer¬
ta la volontà di provare ancorar t jp
Un successo, il simbolo di un gene¬
re, un cu)to tra i ragazzipiutto questo è
il capolavoro della Squaresoft.
Il prodotto è stato realizzato su Play¬
station e convertito su Pc, e questo si
vede, ma nonostante ciò la grafica e
l'audio sono di altissimo livello.
Vi consiglio di giocarlo se avete un
Pentium 2 266 senza scheda accelerata
3D, oppure con una buona scheda vi¬
deo 3D anche un Pentium 200 ce la fa,
32 Mb Ram anche se 64 sono meglio
(bella scoperta eh?).
QUAKE 3 ARENA
Id è un marchio conosciuto ai più per
aver saputo inventare un genere nel
mondo dei videogiochi: lo 'sparatutto'
in prima persona.
Come molti di voi ricorderanno, qual¬
che lustro fa i possessori dei computer
di tutto il mondo furono investiti del
medesimo compito: sterminare i nazi¬
sti. La maggior parte dei partecipanti
conobbe il gioco con il nome di "Wolf",
desunto
dalla di¬
rectory
che lo
contene-
Le direzioni verso cui orientarci era¬
no solo 8, come la rosa dei venti, ma il
gioco aveva in sé la trovata geniale che
l'avrebbe reso immortale: era immersi-
vo ed ipnotizzante.
Dopo venne "Doom" e di II arrivò il
vero 3D, la possibilità di giocare in rete
locale, tutti gli editor per la personaliz¬
zazione e quindi il successo mondiale
di John Carmack e soci.
QUAKE 3 ARENA
Prodotto dalla Id software
Distribuito dalla LEADER Spa
Prezzo al pubblico 119.900
REQUISITI MINIMI- Pentium 2 266 - Scheda
3D compatibile Open-GL - 64 Mb RAM
va. In La Id dimostrò anche che esisteva
realtà un nuovo canale di vendita chiamato
questo capolavoro,
ancora nel mio cuo¬
re, si chiamava
"Wolfenstem 3D".
Il gioco nella sua semplicità racchiu¬
deva suspense ed azione degna della
migliore Hollywood: ci si aggirava all'in¬
terno di labirinti, armati con una pisto-
letta, alla ricerca dei nemici, il tutto co¬
me se fossimo realmente li.
shareware, diffuse i suoi prodotti in
edizione parziale gratuitamente, per poi
venderne valanghe a tutti quelli che vo¬
levano continuare a giocare laddove il
demo si fermava.
La società di Carmack. oggi anche
138
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
consigliere della Apple per il mercato
consumer, consacrò la sua posizione
con il primo episodio di "Quake", che
sbarcò anche su Internet, e del quale
mi appresto a raccontare le qualità del
terzo episodio.
Quake 3 Arena sconfessa le sue ori¬
gini destinandosi al gioco in rete: infatti
è totalmente privo dell'aspetto avven¬
turoso di ricerca che segnava i suoi
predecessori.
Lo scopo è quello di uccidere l'av¬
versario più volte di quanto lui uccida
te; ci troviamo all'interno di uno spazio
ristretto popolato dì scale, passaggi,
porte e soprattutto nemici. Come acca¬
deva nel passato, il gioco causa assue¬
fazione in tempi
brevissimi, e forse
ai più sensibili an¬
che una nausea do¬
vuta alla possibilità
di muoversi a 360°
in tempo reale.
Il gioco ha una
modalità stand-alo¬
ne che stanca per
la sua impossibilità
di vincere. Infatti i
primi due livelli di
difficoltà vedono i
nostri avversari
fuggire costante-
mente, dal terzo in
poi si trasformano
in cecchini implaca¬
bili, velocissimi e
dalla mira infallibile.
Quindi, come
sottolineato in pre¬
cedenza, il gioco ve¬
de il suo territorio di
utilizzo in rete locale
o Internet, in cui
"l'umanità" dei par¬
tecipanti lo rende
divertente e rigioca¬
rle all'infinito.
Importante è te¬
nere a mente la va¬
rietà delle armi, ben
9, dal pugno d’ac¬
ciaio al BFG10.000;
è anche utile ricordare i 12 simboli del¬
le proprietà che si possono raccogliere
nell'arena, dai medicinali alle armature,
passando per l'invisibilità ed il teletra¬
sporto.
Due parole sul hardware richiesto
che è di tutto rispetto: vi consigliamo,
per godere appieno delle meraviglie
grafiche del prodotto, di caricarlo su un
Pentium 3 con 128 mega di Ram ed
una scheda grafica 32 bit accelerata
3D.
Se appena lanciato il gioco vi emo¬
zionate già per il logo Id che esplode
nella roccia e vi scoprite a sorridere nel
vedere il trailer di apertura, fate molta
attenzione, si potrebbero perdere le vo¬
stre tracce nella vita normale per chis¬
sà quanti giorni seguenti!
KE
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
139
gioco ed oggi della linea Sim City ha
venduto 6 milioni di copie nel mondo.
Oggi la Maxis ci riprova grazie anche
alla possibilità di virtualità offerte dalla
rete, cosi dalle nostre case potremo en¬
trare nelle case dei SIMS.
Stavolta siamo il deus ex machina
del quartiere dei Sims (persone simula¬
te), le loro vite saranno nelle nostre ma-
THE SIMS
Quando Will Wright creò Sim City
dieci anni fa. non trovò nessuno dispo¬
sto a pubblicarlo, nessuno che potesse
capire la validità di un gioco in cui non si
vince e non si perde, si gestisce una
città in tutti i suoi aspetti.
Cosi Will fondò la Maxis, produsse il
THE SIMS.
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REQUISITI DI SISTEMA :
Pentium 233 Mhz - 32 Mb RAM - 300 Mb
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140
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
U13£
farli vivere male o bene.
I giorni andranno avanti con i proble¬
mi di sempre, ma anche con improvvisi
disastri, incidenti, competizioni o scher¬
zi dei vicini.
Dovremo costruire la casa dei nostri
Sims in ogni dettaglio, ci preoccupere¬
mo di migliorarla non trascurando nes¬
sun dettaglio: dalla lampada al frigorife¬
ro, passando per la televisione e l'im¬
pianto stereo.
Nel lavoro potremo decidere di farli
diventare dei manager o degli attori, dei
poliziotti o dei borseggiatori, portando
con noi tutti i problemi che l'attività ci
darà.
Un set già pronto di personaggi ci
darà la possibilità di iniziare subito, ma
poi con l'esperienza potremo configura¬
ni, dovremo aiutarli nel trovare e svolge¬
re un lavoro, nei loro problemi familiari,
nelle loro storie d'amore a di amicizia,
condividere i loro umori.
Anche stavolta non ci saranno vin¬
centi o perdenti, potremmo divertirci a
re i nostri personaggi in ogni dettaglio.
Dieci anni fa abbiamo costruito la
città e l'abbiamo resa vivibile al massi¬
mo, oggi ci dobbiamo preoccupare dei
cittadini I
Ancora una volta il gioco è incredibil¬
mente innovativo, ci riporta alla mente i
tentativi cinematografici di "Ed TV" o
"The Truman Show", ma li sopravanza
dandoci il ruolo del regista e non dello
spettatore: la vita dei personaggi che
popolano il gioco è incredibilmente
umana, talvolta ci strappa un sorriso per
eventi capitati a noi stessi o per la tragi¬
comica sequenza di eventi "sfigati" che
si abbattono sulla famigliola virtuale.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
141
E-mail, tip & trick
Prima parte
di Raffaello De Masi
SamSpade è il miglior
pacchetto per decifrare
i misteriosi messaggi
che l'header ci torni¬
sce; inoltre ha una
grande Quantità di ca¬
ratteristiche aggiuntive
. tutte destinate a pro¬
teggerci da ospiti non
desiderati
Beh, amici lettori di questa rubrica,
doveva pur succedere. Discorrendo
amabilmente di T&T era prevedibile che
si parlasse anche di posta elettronica,
tenendo conto che oggi l'e-mail è sicu¬
ramente l'area di maggior uso giornalie¬
ro del computer, gareggiando a piè pari
con le applicazioni di word processing.
Quanti messaggi si scambiano ogni
giorno sul Web? A buon peso circa cin¬
quecento milioni, tra messaggi persona¬
li. di mailing list, di spam. Insomma un
oceano smisurato che, se fosse di car¬
ta, abbisognerebbe del taglio di una stri¬
scia di foresta amazzonica visibile da sa¬
tellite. Fortunatamente ciò non è, con
buona pace degli ecologisti (quelli seri,
non quelli che a parlare sono buoni, ma
ad andare in ufficio a piedi no!), e il fat¬
to che ogni giorno buttiamo nel cestino
migliaia o milioni di bit non fa piangere
nessuno, e non leva e non mette un
grammo alle risorse della terra e al suo
già pregevole livello d'inquinamento.
Ovviamente, per la più grande attività
di Internet, non potevano non fiorire ap¬
plicazioni potenti di supporto, destinate
a facilitare e a diversificare il nostro la¬
voro, anche in base a specifiche esigen¬
ze. Desiderate essere raggiunti da solo
un certo tipo di comunicazioni? sarete
via per un certo numero di giorni, e vi
serve di poter consultare continuamen¬
te la vostra posta? siete al centro del
deserto del Kalahari, avete solo il cellu¬
lare a portata di mano, e attendete ordi¬
ni scritti dal grande capo? oppure non
avete a portata di mano un computer, e
vi piacerebbe comunque sapere che co¬
sa dice la posta ricevuta? Insomma, a
queste e a mille altre esigenze suppli¬
scono le applicazioni di e-mail.
Ciononostante il buon De Masi non
vuole, in questa puntata di ABC, raccon¬
tarvi quello che può fare un pacchetto
di posta elettronica; chi, appena appe¬
na, gironzola su Web, approda imme¬
diatamente alla posta elettronica (maga¬
ri mandando la prima lettera a se stesso
- scagli la prima pietra chi non l'ha fat¬
to!) e certo non ci illudiamo di essere
più esaurienti e piacevoli da leggere di
quel che potrebbe essere, almeno a li¬
vello introduttivo, un buon manuale
d'uso. E non parleremo neppure di pro¬
ve di prodotti (chi ha buona memoria ri¬
corderà che queste pagine già si sono
occupate dello specifico argomento,
con un'ampia carrellata di prodotti e re¬
lative prestazioni); non manchiamo, inol¬
tre, ogni tanto di eseguire prove mirate
su quel che, volta per volta, di nuovo of¬
fre il mercato. L'argomento cui è dedi¬
cata questa puntata va un po' oltre, ten¬
tando di scavare nei più diffusi e accor¬
sati pacchetti di posta per cavarne pre¬
stazioni e caratteristiche nascoste o po¬
co note, cosi come sempre avviene da
tempo in quasi tutte le applicazioni.
Cartacce inutili!
E’ bastato un giorno; solo un giorno
lontani da casa e ci ritroviamo, il giorno
successivo, con le nostre caselle piene
zeppe di messaggi. E, confuso in que¬
sta pila di ciarpame inutile, c'è nascosta
un’importante risposta di un grosso
cliente. Come fare per separare il bibli¬
co grano dalla pula, come fare per but¬
tar via lo spam, la pubblicità inutile, i
messaggi di newsgroup che oggi ci
danno proprio fastidio? Insomma come
fare per non perdere tempo in mezzo a
un mare di messaggi? e come fare per
evitare di scaricare spazzatura, rischian¬
do anche di beccarsi qualche virus?
Partiamo, innanzi tutto, dallo spam,
la 'mmonnezza pubblicitaria, le catene
di S. Antonio che ci promettono fortuna
e ricchezza, gli immancabili benefattori
che pare non aspettino altro per indicar¬
ci come fare a guadagnare montagne di
denaro senza muovere un dito
Parliamoci chiaro, la posta elettronica fa
parte della nostra vita, e ne regola, vo¬
lenti o nolenti, parte del corso. Quindi
non consideriamola cosa da poco e pro¬
teggiamola, come proteggiamo la no¬
stra vita stessa.
Innanzi tutto evitiamo in maniera as¬
soluta di distribuire, a destra e a manca,
il nostro indirizzo di posta. Pensiamoci
bene per un momento; daremmo a uno
sconosciuto il nostro indirizzo e il nostro
numero di telefono? e allora perché sia¬
mo cosi pronti a farlo di fronte a una
scheda da riempire? Al limite, se pro¬
prio avete il dito che freme per compila¬
re un form, apriamo un account di po-
142
MCmicrocompuier n. 205 - aprile 2000
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faUM.IWov.-mM.
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MptritHI-vi UdMlt.HUr
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Mriawi*".pi«airiif«niiTK»ri
ihMlnimHI**"' Mu.lWlO
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sta diverso da quello che usate per la
vostra corrispondenza personale, e
usiamo questo per iscriverci a mailing
list e a newsgroup. Ci sono un'infinità
di siti che ci metteranno a disposizione
indirizzi delocalizzati, e molti di questi
consentono di modificare lo stesso indi¬
rizzo in modo che, se la situazione divie¬
ne incontrollabile, c'è sempre la possibi¬
lità di chiedere l'account, e buona notte
ai suonatori!
Come mi pare di aver anche già riferì-
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
143
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<M )W UMn. »
T —
Non sempre i pac¬
chetti di antispam-
mimg si limitano a
gettare nella spazia¬
tura materiale non
desiderato, alcuni of¬
frono pregevoli carat¬
teristiche aggiuntive.
umano ma sia indistinguibile per un pro¬
gramma, ad esempio
rdmANTISPAM@pluricomCANCELLALE
PAROLEINMAIUSCOLO.it II nostro in¬
terlocutore capirà subito e cancellerà il
materiale inutile, ma l'indirizzo sarà di
utilità nulla per lo spammer.
E, sempre a proposito di spammimg,
evitiamo di leggere, in linea, messaggi
in HTML. Il motivo è presto detto; gli
spammer, proprio per accertarsi dell'au¬
tenticità degli indirizzi, inseriscono nello
scritto un piccolo grafico (sovente è suf¬
ficiente un puntino colorato, spesso
neppure visibile). Quando si legge il
messaggio in linea, il nostro Client di po¬
sta chiama la pagina d'origine per scari¬
care questa pièce, e il robot dello spam¬
mer è capace, da questa comunicazio¬
ne, di verificare se l'indirizzo cui la co-
to a un lettore, c'è sempre la possibilità,
volendo, di sapere da dove il messaggio
proviene; tutto l'itinerario seguito dalla
partenza all'arrivo è conservato nell'hea-
der, che può essere visualizzato in vario
modo a seconda del pacchetto di posta
utilizzato (ad esempio, in Netscape
Messenger, aprire il messaggio e clic¬
care il comando View->Page Source).
Ma sovente il contenuto della testata è
più criptico, per il non addetto ai lavori,
di un Codice Cesare; niente paura,
WWW ci viene subito in aiuto.
Scarichiamo il pacchetto SamSpade
thttp.//samspaqe org] , copiamo l'hea-
der del messaggio, e incolliamolo nella
finestra del programma; SamSpade
commenterà ogni elemento, aggiun¬
gendo una frase esplicante il significato
di ciascun elemento (ivi compresi quelli
falsificati - tecnica questa molto usata
Impariamo a difenderci
In ogni caso è importante non rispon¬
dere mai ai messaggi di evidente spam¬
ming, anche se questi invitano a segna¬
lare quando si desidera essere eliminati
dalla lista. E' questa una tecnica molti
usata per verificare se un indirizzo è
corretto! Un altro piccolo consiglio, già
ripetuto su queste pagine; quando si in¬
via un messaggio a un newsgroup, ren¬
dere non decifrabile automaticamente il
nostro indirizzo di posta Ci spieghiamo
meglio; gli spammer hanno programmi
che monitorano continuamente le aree
di newsgroup e individuano gli indirizzi
di posta, facili da riconoscere per la pre¬
senza degli @. Camuffiamo il nostro in¬
dirizzo inserendo in esso una parola o
frase che sia individuabile da un essere
municazione è stata inviata è valido.
Ovviamente è sempre consigliabile
avere una mailbox di riserva, nel caso
che quella d'uso corrente divenga inatti¬
va per qualche motivo. A proposito, se
aspettate qualche messaggio importan¬
te , che non arriva, potete sempre veri¬
ficare se il vostro mail server sia attivo (
e magari anche quello del mittente, se
ne conoscete i dati) eseguendo , su di
esso, un ping. Aprire una sessione DOS
con la sequenza StarttEsegui, battere
COMMAND e premere il tasto OK. Al
prompt successivo, battere PING
123.456.789.012 ( numeri sono senza
significato, battete CIP address del vo¬
stro provider, o di quello che desiderate
verificare); l'utility Pmg di Windows in¬
vierà quattro pacchetti di test al server
di posta e verificherà il tempo impiega¬
to da questi pacchetti per ritornare in-
144
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
«# “T**** T *‘
• ss
/riunimmiiauL.c. ••*** •<••• •*
.ini ».»••• Or» Uil «•••.li.
dare che esistono
diversi prodotti de¬
stinati a questo
scopo; i pacchetti
più pregevoli, in tal
senso, sono
B r i g t h M a i I ,
SpamEater Pro e
SpamKiller. Il pri¬
mo non è un vero
e proprio distrutto¬
re di posta; accu¬
mula, invece, in
una cartella apposi¬
ta tutto quello che
sospetta essere
spazzatura. Ogni
settimana l’utente
riceverà un rappor¬
to sui messaggi
che sono stati ac¬
cantonati in qua-
r a n t e n a .
SpamEater
( h 11 p : //w w w .
hms.com/spamea-
ter.htm) è sicura¬
mente molto più
potente; esso con¬
trolla, prima di sca¬
ricare, la posta di¬
rettamente sul ser¬
ver e verifica la
compatibilità di
questa con i filtri e
le regole proposte
dall'utente, o, eventualmente, con una
griglia d’eliminazione propria, basata
sulle caratteristiche dei più noti spam¬
mer. Forse ancora più efficiente è
SpamKiller.http:/
/www.spamkiller.
corri/, che usa fino a cinque tecniche
differenti d'analisi del messaggio, basa¬
te sul contenuto di parti diverse come
header, subject.
ANONYMIZER.COM
Privacy h Your Righi
S#rvxir* NrUA
E INIZIATA
LA CORSA..
NBWIII A«ony «*i#r ha* erutta • - Litui i'aj c lo t»*p u»#n up IO
0*t* on upcommg projocl» *nd « *»'•'" intuì “'«tii n# tur# lo
ch#cfc oul Itv* n#* c»g«
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T*# Inumai ** new mot u# «n
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tantum#»» bruiamo m#f»#c»bl#
dtt*it» ot tn#ir p#r»on4i u.*i.
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WWW Oipon, 19«« Pc aurati
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*•***** =-. „ . . .. on IACh tubunooon »ou r#f#r. For
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Warnh
tnefct to manimii#
tour potacY wtti tour
mali, phona, |nl#m*t
ionie#. Job, bonfc and mamatja
unti to pnvacv qiouo», booH and
contenuto del cor¬
po del messaggio
e degli eventuali
attachment dì te¬
sto. Gli utenti regi¬
strati ricevono
inoltre aggiorna¬
menti continui su¬
gli spammer rico¬
nosciuti, con i ri¬
spettivi filtri già
pronti. Se v'inte¬
ressano poi i pac-
r-
é
a
“3 ^ v *
e]U*tf<fuCOW»COM tJOivrMGuM «]»«•*. cJMmv*
Welcome to thè Network Abuse Clearinghouse
I p émd t*r . » ì. IV»
Th. S.t.'.l A tu.. u muuMII hilf Uu ihiHU.1 1
io itfaiì mi imduind .tu.. .1.' .a—. ,,
Lassù qualcuno ci
amaI ma quaggiù
qualcuno ci può difen¬
derei
5«x. Un b«il (Ito m itpot ikuovt Mtmiy •■m fte» so* rytltm U «ftctfcn. iiym* lo « im»1w duifui cf i.(crun#
.idoli.i fu nini lircjfhcui ih.B»ueuo.Hv. 4«utuo io po^td .0 n tìixo fimo
. Vu * wob Iqsì.ub eoei
■ Vu . WHCU lirm « vSsu »huo. b^
For r-mall userà
Se desiderale viaggiare e scrivere in incognito, niente di meglio che af¬
fidarsi a uno dei siti che vedete
chetti multifunzione, vi consigliamo di
adottare MailTalkX , http://www,softby-
telabs.com/MailTalkX/, che, oltre a es¬
sere un buon filtro antispammimg, rie¬
sce gestire in maniera egregia la nostra
corrispondenza , individuando per noi i
messaggi più importanti, e associando
a certi di essi un suono e un avviso par¬
ticolare.
Per chi viaggia spesso può essere
utile servirsi di un indirizzo di posta
WWW-based capace dì controllare an¬
che account P0P3; esempi di questo ti¬
po di servizio sono offerti da Eudoramail
od HotMail. Sarà cosi possibile leggere
anche da lontano la posta, facendo ca¬
po a un unico indirizzo; consigliabile, in
questo caso, lasciare la posta sul ser¬
ver, in modo da poterla poi recuperare,
con comodo, una volta ritornati a casa.
Un ultimo consiglio, se desiderate invia¬
re posta senza che si possa risalire a
voi? Anomymizer (http://www.anonymi-
zer.com) protegge la privacy di chi spe¬
disce un messaggio, attraverso la com¬
pilazione in linea del messaggio, una
specie di servizio di spedizione on thè
road. Se poi desiderate un servizio del
genere legato a un vostro e-mail ad-
dress non "tracciabile”, il miglior servi¬
gio viene fornito da Subdimension,
|http://www.subdimension. corni un vero
e proprio servizio di posta P0P3, gratui¬
to, anonimo e oltre tutto, anche molto
efficiente.
Se invece siete afflitti da spam di cui
non riuscite a liberarvi, rivolgetevi a
|http://www.abuse.nef , che vi fornirà
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
145
i
l'indirizzo cui ricorrere contro questi
abusi, generalmente rappresentato dal
webmaster del sito o del provider che
ospita il seccatore,
Largo al re
E passiamo allo scopo principale di
questo articolo, vale a dire l'analisi delle
caratteristiche più utili dei più comuni
pacchetti di posta. Ovviamente si co¬
mincia dal Client per antonomasia,
Eudora, che, una volta rappresentato da
due pacchetti fortemente differenziati (il
Lite, gratuito, dalle prestazioni ridotte, e
il Pro, a pagamento, ma al top delle pre¬
stazioni), oggi li ha
virtualmente unifi¬
cati, riunendoli in
un solo prodotto, il
Pro, che può esse¬
re prelevato diret¬
tamente, senza
formalità , dal sito
e dai suoi innume¬
revoli mirror, senza
costi, e che pre¬
senta in una fine-
strina, neppure
tanto fastidiosa, un
banner pubblicita¬
rio (a fronte del pa¬
gamento di un pic¬
colo contributo si
può personalizzare
la copia, annullan¬
do la comparsa del
banner).
Eudora
thttp://www.eudo|
ra.com,
http://www.qual-
comm.com) è sicu¬
ramente il più ver¬
satile e potente
Client di posta POP
e IMAP esistente
sul mercato, dotato
com'è anche di
un'anzianità di ser¬
vizio invidiabile.
Questo pacchetto,
giunto alla versione
4.3, è stato da
tempo analizzato ai
raggi X da una tur¬
ba sconfinata di
utenti (Qualcomm dichiara venti milioni
Tutti al sito di Eudora; il piti famoso pacchetto dì e-
mail commerciale è oggi offerto gratuitamente
Basta sopportare un piccolo banner pubblicitarioI
Perle nascoste di Eudora; sta a noi utilizzarleI
146
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
di installazioni che, a cinquanta dollari a
pacchetto fanno ... fate un po' di conti!)
che ne hanno scoperto le più piccole ca¬
ratteristiche nascoste tra le pieghe. Ma
a qualche ben assestato colpo di picco¬
ne, Eudora sa ancora mostrare lati oscu¬
ri.
Ad esempio, un'utility pressoché
ignorata dall'utenza è la gestione della
codifica del colore. Le label di Eudora
permettono di organizzare, invece, in
maniera efficiente, i messaggi, asse¬
gnando a ognuno di essi una tinta colle¬
gata al relativo significato, in termini di
urgenza e di impor-
EUDORA PLUGINS & ADD-INS
i» i - il»
> — — —M.i-li*« I l'I»»— * A., ... .
ÉNI'MMIiltVMHMPuawMMlMM*
Alcuni sili di supporlo
al grande Eudora, so¬
no sovente vere mi¬
niere di materiale e di
informazioni ',
tanza. Una caratte¬
ristica utile, non ri¬
portata sul manua¬
le, è quella che per¬
mette di saltare da
un messaggio
all'altro in un som¬
mario, semplice-
mente battendo al¬
la tastiera le prime
lettere contenute
nel campo Subject.
L'opzione funziona
comparando quan¬
to battuto con l'ini¬
zio della prima pa¬
rola presente nel
campo del sogget¬
to, come già detto,
e del mittente, evi¬
denziando subito,
nella finestra sotto¬
stante, il primo
messaggio corri¬
spondente a que¬
sta sequenza.
Continuando con la pressione dello stes¬
so tasto, si sfogliano i messaggi succes¬
sivi e, alla fine, i più prossimi nella se¬
quenza alfabetica.
Una caratteristica non narrata nel
manuale, ma di grande interesse, per¬
mette di commentare la posta maneg¬
giata in una maniera originale e molto
utile; per capire come funziona occorre
ricordare che il soggetto del messag¬
gio, mostrato nella lista di sommario, è
eguale all'header, alla testata del mes¬
saggio stesso riportato nel corpo della
nota Ma non si tratta della stessa co¬
sa; cosi si può aprire il messaggio e ap¬
portare tutte le modifiche al soggetto
che si desiderano (ad esempio si può
inserire una chiamata "Riposta perso¬
nale", senza che questa modifica ap¬
paia nella lista generale). Un vantaggio
aggiuntivo sta nel fatto che, quando si
risponderà alla lettera, i nostri commen¬
ti saranno spediti come soggetto del
messaggio stesso.
PLEASEUSE Ilp7/suitora,lnli!
•JSTEAD OF ANY OTHER IWRROR.
•)u<°
— - * -J ..4 j a J j\- j _b
. «;•— (IWWI Ri*-»-
l*rtr Hrtm’» |t nofTVi.ll fuòo.» FAQ» A IJ*«
*
a l fWw r- — I ■*— Mnla «Un. •—*
Tutti conoscono la possibilità di pre¬
dizione dell'indirizzo o del nickname
battendo solo le prime lettere del desti¬
natario e, nel caso di dubbio, selezio¬
nando dall'elenco a discesa che si
aprirà. Ma pochi sanno che , per sele¬
zionare un gruppo di messaggi, si può
ricorrere a una procedura non docu¬
mentata di grande interesse.
Immaginate di voler selezionare, nella
casella di posta in arrivo, tutti i messag¬
gi provenienti da un certo mittente, ma¬
gari per cestinarli o per trasferirli in una
cartella ad hoc. Una tecnica sarebbe di
ordinarli secondo un seme, eseguendo
poi la selezione. Ma esiste un metodo
migliore, più rapido; spostiamoci su una
riga significativa come vedete nella fi¬
gura, ad esempio quella che contiene i
riferimenti a Wired News, e cucchiamo¬
la tenendo premuto il tasto ALT.
Verranno selezionati tutti i messaggi re¬
lativi a quel mittente. La cosa funziona
con ogni elemento della testata, ivi
compresa la pre¬
senza di attach-
ment, etichette,
data, grandezza,
priorità e cosi via.
Siamo, immagi¬
niamo, fuori, e de¬
sideriamo scarica¬
re solo qualche ri¬
ga della posta gia¬
cente presso il no¬
stro provider, giu¬
sto per renderci
conto delle notizie
della giornata?
S e m p I i c e I
Schiacciamo il ta¬
sto Shift mentre si
preme il comando
Check Mail. Ci ap¬
parirà la finestrina
di Mail Transfer Options; se adottiamo
la scelta "Using Options at left" ci ritro¬
veremo con una serie di utilissime op¬
zioni da adottare. Quella che ci interes¬
sa in questo momento è Fetch All
Message Headers to In Mailbox, e rice¬
veremo, al controllo, solo la testata e le
prime righe del messaggio. C’è un ro¬
vescio della medaglia in tutto ciò: quan¬
do scaricheremo completamente la po¬
sta, avremo due volte gli stessi mes¬
saggi, in forma ridotta e completa.
E, giusto per chiudere con il grande
Eudora, una chicca preziosa. La
Netetiquette impone che, rispondendo,
si includano come quotate solo alcune
righe essenziali per ricordare all'interlo¬
cutore l'argomento, e non l'intero mes¬
saggio, specie se questo è lungo. Per
raggiungere rapidamente questo risul¬
tato, selezionare nel messaggio ricevu¬
to le righe necessarie, e cliccare il pul¬
sante di risposta Solo il testo selezio¬
nato, quotato, apparirà nel nostro mes¬
saggio di replica.
Conclusioni
La prossima volta ci occuperemo di
altri pacchetti di posta e di tesori na¬
scosti in esso; se avete scelto Eudora
come vostro Client abituale (e avete
scelto al meglio), un piccolo consiglio;
presso http://wso.williams.edu/-eudo-
ra, http://eudora.qualcomm.com/cen-
tral/plugins, rttpV/eudora.interweb be/l
http://eudora.qualcomm.com/%20tech-
support/ini.html,
http://cit.cornell.edu/helpdesk/winba/e-
mail, troveremo una serie di add-on,
plug-in, e FAQ di grandissima qualità;
alcuni meritano di essere adottati. A ri¬
sentirci. Kg
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
147
* I *»
a cura di Andrea de Prisco
PROVE & PRODOTTI
Corel Custom Photo 1.0
di Raffaello De Masi
La vita, di cose da
insegnarci ce ne ha
tante, ma tante! Che
non esiste l'assoluto,
che la verità ha molte
facce, che non biso¬
gna mai lasciare la via
vecchia per la nuova ,
e giù di li con i luoghi
comuni! Come quello
di pensare che il me¬
glio è nemico del be¬
ne!
Ma talvolta questo
luogo comune può es¬
sere ribaltato; ad
esempio, Corel Draw
è il meglio, o quasi,
ma questo non vuol
dire che non può es¬
sere migliorato. Maga¬
ri mettendo a fianco
ad esso un accessorio
che possa fornire al
prodotto principale quella terza mano di
cui, talvolta, si sente il bisogno, Se poi
questo pacchetto incorpora l'ultima ver¬
sione di un famoso e pregevole prodot¬
to della stessa famiglia (Corel Photo
House), e una utility per la creazione di
progetti grafici finali (Corel Custom De¬
signer), questa volta originale e, per la
prima volta, presente sul mercato nella
versione 1, si vede come l'utente pro¬
fessionale non abbia alcuna remora a
privarsi di un ulteriore mezzo di lavoro,
che integri una sezione dell'area di lavo¬
ro rimasta scoperta,
Ecco quindi arrivare questo Corel Cu¬
stom Photo (notare la combinazione dei
nomi) che, per buona giunta, incorpora
oltre 10,000 immagini di buona qualità,
un migliaio di esempi pronti all'uso, un
gruppo di effetti speciali importati attra¬
verso plug-in, e alcune interessanti fun¬
zioni Web.
Una suite di accessori
talora indispensabili
Corel Photo House, attraverso un'in¬
terfaccia e modalità d’uso facili da usa¬
re, ha come scopo dichiarato quello di
creare immagini nuove o di modificare
immagini già memorizzate su disco rigi¬
do, sviluppando i cosiddetti "progetti",
veri e propri itinerari di disegno e ritoc¬
co che, giocano su differenti combina¬
zioni di immagini ed effetti speciali per
raggiungere risultati suggestivi e talora
imprevedibili.
Un progetto, in altri termini, è un’offi-
Corel Custom Photo 1..0
Produttore:
Corel Corporation
Corporale Headquarler
1600 Carlmg Ave
Ottawa, Ontano, Canada K1Z 8R7
Distributore:
EGC - Servizi Corel Italia
Via Padre Candido 26
00126 Roma
tei 06.52362602
mtoy/www.mclink.it/ecci
Prezzo al pubblico (IVA esclusa!
Corel Custom Photo (Win) L. 102.000
Corel Custom Photo (Mac) L. 129.000
cina di lavoro in cui il
progettista combina
pezzi e materiale per
raggiungere risultati, in
base a un piano di la¬
voro prestabilito o, se
lo si desidera, seguen¬
do ispirazioni momen¬
tanee. Quando si apre
Photo House si apre di
per sé un progetto, ini¬
ziando a creare, nello
stesso momento, una
nuova immagine. E'
possibile aprire una fi¬
gura esistente, iniziare
ex novo una nuova di
zecca, utilizzare lo stru¬
mento Catalogo per
aprire immagini dal di¬
sco rigido, acquisire
un'immagine da uno
scanner o prelevarne
una prodotta da una
fotocamera digitale. Qualunque sia la
scelta adottata, si parte sempre da una
finestra di base, semplice e apparente¬
mente scarna, in cui si importa la figura,
che potrà essere qui sottoposta a varie
operazioni prima di passare alla stampa
o a successive altre manipolazioni. E,
come se non bastassero due CD zeppi
di materiale, esiste sempre la possibilità
di accedere a un'area, "Contenuti su
Web", che poi non sarebbe altro che un
sito FTP di Corel. Anche in questo caso
è possibile aprire le immagini come ele¬
menti nuovi da manipolare, o come og¬
getti di immagini già esistenti.
Gli strumenti disponibili in questa se¬
zione sono i soliti (pennelli, matite og¬
getti preformati), con l'aggiunta di uno
strumento dispensatore di immagini,
una specie di bomboletta spray che, in¬
vece di "sparare" colore, spruzza im¬
magini. Il resto è di più comune ammi¬
nistrazione, con strumenti di "clonazio¬
ne", lattine di vernice personalizzabili
nella tolleranza di riempimento, ritaglio,
ridimensionamento e ridefinizione
deH'immagine, una gestione più raffina¬
ta delle selezioni. Nella pagina è sem¬
pre possibile individuare oggetti (cosa
questa certamente utile rispetto a quan-
148
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Lo splashscreen dì Corel Photo House
to avveniva negli analoghi prodotti "pit¬
torici" del passato) che restano indipen¬
denti anche dopo essere stati "rilascia¬
ti"; in altri termini gli oggetti possono
essere considerati come sottofinestre
di lavoro, componenti separati del qua¬
dro complessivo. Insomma, si può tra¬
sformare il prodotto
su cui si sta lavo¬
rando in una specie
di mosaico, le cui
tessere sono editabili singolarmente pri¬
ma di raggiungere il risultato finale.
Corel Photo House consente di con-
L'ambiente di base dì lavoro, con una finestra delle
opzioni aperta , si noti come si possa gestire la me¬
moria dedicata all'applicazione
Alcune tecniche di applicazione degli effetti speciali.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
149
venire oggetti vettoriali in immagini bit-
map; in questo modo è possibile appli¬
care gli effetti e le trasparenze descritte
a elementi difficilmente, in tal senso,
manipolabili. Non manca, ovviamente,
uno strumento "Testo", dotato delle
più comuni caratteristiche di gestione
specifiche dei font.
Non solo ritocco
La sezione "Effetti" ha lo scopo di
modificare immagini, sovente miglioran¬
done sorprendentemente la qualità. E'
possibile trasformare oggetti di qualità
scadente in immagini di qualità profes¬
sionale, e ancora recuperare e ravvivare
vecchie foto utilizzando effetti speciali
divertenti o artistici, e creando particola¬
ri risultati di distorsione e sfocatura
Ad esempio, molte foto dilettantisti¬
che presentano il curioso effetto degli
occhi rossi II comando "Elimina occhi
rossi" consente di correggere questo
errore, con la differenza, rispetto a pro¬
dotti analoghi, che qui l'utente intervie¬
ne in vario modo, essendo anche in con¬
dizione di stabilire il colore sostitutivo.
Altri effetti, più che migliorativi, pos¬
sono essere definiti come curiosi e di¬
vertenti. Alcuni sono originali, come
l'effetto “vernice fresca", che può es¬
sere utilizzato per creare illusioni di "co¬
lamento" su una superficie. Questo ef¬
fetto può variare da lievi modifiche nella
luminescenza dei colon a un vero e pro¬
prio trasudamento della pittura sull'im¬
magine, impostandole dimensioni delle
gocce (più alto sarà il valore, maggiore
sarà l’alterazione dei pixel chiari e scuri),
regolando il dispositivo di scorrimento
Umidità per determinare quale colore
far gocciolare (i valori negativi fanno
gocciolare i colori scuri, quelli contrari
fanno gocciolare i colori chiari), e cic¬
cando il comando Applica.
Corel Photo House offre la possibilità
di applicare effetti artistici particolari,
per aggiungere creatività all'immagine.
Ad esempio, con l'effetto Bozza, l'im¬
magine si presenta come uno schizzo
disegnato a mano, in maniera, come si
suol dire, Draft.
Interessanti anche gli effetti di distor¬
sione, in base ai quali una immagine
viene fatta ruotare attorno a un punto
fisso centrale. Suggestivo è l'effetto
"vortice", mentre altro effetto curioso,
e dai risultati non sempre prevedibili, è
il comando "sfocatura"; altrettanto affa¬
scinante è "Folata di vento", tool che
trasforma l'immagine come se fosse
colpita da una raffica improvvisa; ba¬
sterà solo indicare il quadrante della di¬
«■ - -.3 ‘ >■ af-ì 313 ■
II designer di progetti di
Corel, capace di produr¬
re documenti pluriuso.
dalle etichette ai calen¬
dari ai cartoncini perso¬
nalizzati
pagina appropriata
in una sezione, per
fornire suggeri¬
menti su come uti¬
lizzare gli strumenti
e per richiedere
informazioni ne-
rezione del vento e la sua potenza per
giungere al risultato voluto.
Un prodotto
completamente nuovo
Il Designer Progetti della Corel, inse¬
rito e integrato nel pacchetto Photo
House, è un piacevole ambiente di svi¬
luppo capace di creare progetti stampa¬
ti in maniera semplice e rapida. Biglietti
d'invito, buste, striscioni, calendari, so¬
no solo alcuni degli esempi di prodotti
ottenibili attraverso l'uso del Designer
Serve un cartoncino di auguri per una
particolare occasione? c'è una festa da
organizzare? occorre creare inviti, stri¬
scioni, cartellini con i nomi? si confezio¬
nano in casa vino, marmellate, conser¬
ve? si è deciso di cambiare i nomi dei
campanelli del condominio? si è allesti¬
ta una mostra delle nostre foto da infan¬
ti, in costume adamitico, e si vogliono
creare le etichette dei prezzi? abbiamo
preparato una cena da re e ci servono i
segnanomi dei posti, magari realizzati
con una certa eleganza? siamo nel ne¬
gozio giusto!
Designer Progetti Corel consente di
creare un oggetto utilizzando un model¬
lo di esempio, scelto tra e centinaia di¬
sponibili in libreria, o di produrre un pro¬
getto originale da zero. La finestra
dell'applicazione, che si apre automati¬
camente all'avvio, comprende la fine¬
stra generale, la pagina del progetto, la
tavolozza dei colon, i righelli, le barre
degli strumenti, la casella degli stessi e
il blocco note Tutte queste caratteristi¬
che possono essere visualizzate o na¬
scoste. a scelta
Vero mezzo marinaio della situazione
è il Blocco Note, composto di tre sezio¬
ni principali: la sezione Guide, la sezione
Proprietà e la sezione Catalogo. Il con¬
tenuto di queste sezioni varia per adat¬
tarsi al tipo di lavoro eseguito Mentre
si lavora con i diversi strumenti, il Bloc¬
co Note visualizza automaticamente la
cessane per completare un'operazione.
Sulla parte inferiore di ogni pagina del
Blocco note si trovano i pulsanti di
esplorazione, che permettono di spo¬
starsi avanti e indietro in ogni operazio¬
ne creativa, di ritornare alla pagina Atti¬
vità Guidate in qualsiasi momento, o di
accedere alla Guida in linea per ulteriori
informazioni (la selezione dei pulsanti di
esplorazione varia in base al compito
che si sta eseguendo)
Creare progetti grafici con Designer
è semplice, si può partire da elementi
contenuti nel catalogo o da pagine ex
novo e, in ogni caso, le caratteristiche
di utilizzabilità della pagina e dei tool si
adatteranno, passo passo, allo sviluppo
del progetto stesso. La sezione pro¬
prietà consente di trasformare gli og¬
getti e di aggiungere stili colore, linea,
ombra e testo predefiniti agli oggetti
presenti il tutto in maniera immediata,
essendo sufficiente trascinare lo stile
da una pagina di preimpostazioni
sull’oggetto da modificare (è anche pos¬
sibile salvare propri stili colore, ombra,
testo e linea). La sezione catalogo, infi¬
ne. consente di accedere a raccolte di
immagini (cornici, frasi, clipart, sfondi e
bordi) che si possono aggiungere al pro¬
getto (è possibile fare ricerche di questi
elementi usando parole chiave). E la co¬
sa è ancora di più facilitata da una se¬
quenza di autocomposizione, pratica¬
mente un Wizard che guida nella sicura
produzione di ognuno degli elementi
(testo, immagine, effetti speciali) che
concorreranno al risultato finale.
Conclusioni
Come dicevamo nelle premesse, Cu-
stom Photo è una nuova tessera del
mosaico che Corel sta pazientemente
costruendo per realizzare un ambiente
di editing grafico a 360°, capace di sod¬
disfare tutte le esigenze di un utente,
professionista e non, che desidera ave¬
re una suite di prodotti facilmente inte¬
ragenti tra loro e, soprattutto integrati
150
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
nell'interfaccia e
nelle tecniche
d'uso. Tradizionale
nella gestione
quanto MetaCrea-
tion è originale e
per certi versi tra¬
sgressiva, questa
filosofia incontra
Alcuni esempi di im¬
magini , originali e sot¬
toposte a diversi trat¬
tamenti.
sempre grande favore preso il pubblico,
che preferisce sovente ambiente di la¬
voro piano e di facile interpretazione.
Custom Photo si colloca in questo
ampio progetto con una sua nicchia
d'utilizzazione ben precisa, cui assolve
con facilità d'uso e pregevolezza dei ri¬
sultati Il tutto, come sempre nella filo¬
sofia Corel, attraverso la fornitura di li¬
brerie iconografiche di grande potenza
e varietà e, cosa che non guasta, con
un corredo di font di oltre 150 caratteri
TT, la cui utilizzabilità già di per sé ripa¬
gherebbe del prezzo del pacchetto. 533
■** 'MUiri ipg
151
>
r/fvfi
Audio e Video:
dalle sigle alla
compressione MPEG
Una panoramica sui prodotti della FutureTel, un sistema di editing “alla Premiere”
come VideoFrame, un programma di titolazione video (come si facevano una volta...),
poi una serie niente male di applicativi freeware. Dal convertitore AVItoMPEG (and VideoCD!)
ad un JAVAplayer per filmati MPEG su browser. Infine un articolo da “antiquariato”
come l’AVIEdit di Microsoft, ovvero l’alternativa a VidEdit.
MFIO I.MMO J.W-fc
C bb^ c— i « S-V»fco iWi na i> àt m wfc mc+o <Kmqrt gf ">
«Mp.WivoAvfMni.MDbmMcn
— * m.km* fi ■ rn^wmi MPtO ■
.x («mi V.to :> Vft:
». «* h pam*** « w» • MPW I <H*
DD«Mn0 2iM)
Cataloghi Onli¬
ne la pagina
principale dei
prodotti Futu-
reTel, Pur mo¬
dificata nella
sua composi¬
zione. la ritro¬
verete in linea
sulle pagine
dei cataloghi
di CVwetì2000
con tanto di
link a brochure
e punti di
download
di Bruno Rosali
Cataloghi Online:
i prodotti FutureTel
<http://www.tuturetei.c0m1
Apriamo questo numero tornando a
rinfrescare la lista dei nostri Cataloghi
Online e puntando sul video di qualità
rappresentato, hardware e software,
dalla linea di prodotti della FutureTel.
L‘elenco dei prodotti principali che ap¬
parirà su CVweb2000 sarà completo di
una breve descrizione delle caratteristi¬
che e del relativo link verso la brochure
telematica di ogni specifico prodotto.
Vi deo Sphinx Pro è un adattatore
esterno che permette la cattura In for¬
mato MPEG-1. l'editing, l'archiviazione
e la catalogazione dei clip video
PrimeView NS è una famiglia di sche¬
de per la compressione MPEG-1 e
MPEG-2 in tempo reale, disponibili con
ingressi Video Composito e S-Video.
Caratteristica peculiare di questa serie
è il costo relativamente contenuto e
comunque competitivo nei confronti di
schede di pari prestazioni. Le Prime¬
View, costo/prestaziom, risultano il
supporto ideale per la realizzazione di
streaming per il Web
Della serie inferiore PrimeView fanno
parte altre schede di compressione
MPEG, sempre in tempo reale, con in¬
gressi Video Composito. S-Video,
Component e SDÌ, e con la possibilità
di upgrade a MPEG-2 (Half DI) e
MPEG-2 (full).
MPEGWorks è un kit per il controllo
accurato delle fasi di cattura e com¬
pressione per la famiglia PrimeView.
Permette tramite l'interfaccia Video-
media V-Lan il pilotaggio di un infinito
numero di periferiche video.
MPEGWorks Pro è il nuovo sistema
di controllo per WindowsNT del pro¬
cesso di codifica. Utilizzato insieme ad
una scheda della famiglia PrimeView
permette il controllo fino a 255 perife¬
riche video. Disponibile opzionalmente
la Jog-Shuttle Keyboard.
ClipView è un altro editor MPEG-1 a
152
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
caratteristiche e prezzo più orizzontali,
con la caratteristica peculiare di offrire
una sorprendente precisione al mon¬
taggio che raggiunge il singolo foto¬
gramma Facile, intuitivo ed economi¬
co, è utilizzabile con qualsiasi file
MPEG-1 standard.
DVD Crescendo Sistema completo
per la compressione video MPÈG-2,
audio Dolby Digital e authoring, che
permette la creazione e la pre-maste-
rizzazione di DVD Video (disponibile in
varie configurazioni a seconda delle
caratteristiche necessarie).
mediaARCH:
clip audio per fare sigle e
stacchi musicali
Senza sperimentare nulla, ma riservan¬
doci di mettere in linea i "provini" dei
file campione appresso elencati, que¬
sto mese cominciamo a dare finalmen¬
te seguito ad una vecchia idea: quella
di creare su CVweb2000 un archivio di
filmati, immagini, suoni e brani musica¬
li che, garantendone l'utilizzo pubblico
e gratuito, possano arrivare a costituire
il nostro archivio comune On The Web!
Certo, l'idea è vecchia ma, riteniamo,
ancora buona: realizzare su
CVweb2000 una pagina - magari con
un piccolo motore di ricerca (in Java¬
Script, tanto per non sbagliare!) - nella
quale andare via via a stockaggio di
quanti più clip mediali sia possibile im¬
magazzinare Noi ci metteremo certa¬
mente del no 3 , com'è già in questo
avvio di rubrn ■ ia indubbiamente sa¬
rebbe bellissimo all'edificazione di
questo articolo, contribuiste anche voi
lettori II ragionamento è lapalissiano:
se ci deve pensare solo chi scrive po¬
trà mettercene dieci, venti di clip, se al
contrario ci pensano i lettori, un clip
ciascuno... male che vada arriverem¬
mo ad avere un archivio di mille, due¬
mila clip! Tutti a disposizione di tutti.
Vediamo se l'idea v'interessa...
In questa prima occasione, tanto per
darvi il buon esempio, partiamo con
una serie di sample Wave (a 16 bit per
41.1 kHz di risoluzione) con i quali è
possibile ricreare, pur dipendendo dal
software che si utilizzerà, il tessuto
musicale sia di stacchi che di vere e
proprie sigle.
Sette sono per la precisione i primi
sample che mettiamo nella nostra
nuova pagina denominata mediaAR¬
CH. Nello specifico si tratta di due
drum di stampo afro-cubano perfetta-
Cataloghi onltne
Sphinx. uno dei
pezzi hardware
piu interessami
proposti da Futu-
reTel
iE
Li erggilon» di vldto digitali dinamici a ora
atmpllca a produttiva grana alla peonia di
Vldao Sphinx Pro’“
Ragiatra Vldao Clip In MPEG-1
P.p.1» .M» 4 iti I«lr. » MPIO I • «le » T «U» CD a. qvalur, e.ptj. -vfc.. wkoeplnmi «n». TV.
Wtion di Laaai Ch»k. WtMA di DVD »d «Bre Cot W I «ne topi IwvHywli** 1 [ icpT*!«na Ji Fatai* 1*1"* n oli»» «m
ptifttu mnDMMMM di •*!*> • vid»o
Cr*B un databai* multlmadlal* automatiamanta
Orai* i kWdu DilaftMi dMW rampIriMiiw Vx «laura opti vid»o «bp. imimpiu iracc* «od». (Untati •
piwanlnuM eh» mk> Hai* citala wlTtlimi Spimi rat MtoraalraMnla & ai tar, dami» U totmiw
(L’iPVìEW
Induai (Un u>|W\ i>uca **
immagini UaMcMm • film gralte»
Cataloghi Online:
dall'hardware al
software ecco una
delle proposte piU
originali del merca¬
to del Z000 Chp-
View ha tutto per
sfondare lami, ha
già sfondatoti
mente loop-abili,
due shaker da rap
casareccio (nel sen¬
so che provengono
dall’expander di chi
scrive...), poi due
vere e proprie chic¬
che rock "alla Van
Halen” ed infine
uno stacco da "notizie flash”, ossessi¬
vo quanto basta e figurativo al massi¬
mo. In totale il pacchetto pesa 3,32
Mbyte, ma ce lo mettiamo ben volen¬
tieri sulle spalle.
• I clip audio sono su mediaARCH di
CVweb2000 (vframer.zip -1,9 Mbyte)
mWARE:
software per l’editing e la
videotitolazione
(e l’upgrade del codec
MJPEG di Morgan
Multimedia)
VideoFramer (http://www.flicker-
free.com). Erede designato di Perso¬
nal AVI Editor (PAE), VideoFramer im¬
bocca decisamente la strada dell'edi-
tor video evoluto e, seguendo la fortu¬
nata metafora di Premiere, si propone
con un layout di pagina ben strutturato
MCmicrocomputer n. 203 - febbraio 2000
153
MPEGWOftKS
| UAonaiiianona A/V Ad aIIa ,aaa
» Controlli cromatici AvAIUAll
) Tamia a modalità di codifica acrradwlali
» Liala di controllo ICC con oMrO IO paramani
Cataloghi Online i pro¬
dotti FutureTel hanno
anche punte verticalissi¬
me. come testimonia
questo strepitoso siste¬
ma di compressione ol¬
itine
VideoFrame. ovvero il
discendente del Perso¬
nal AVI Editor Un pic¬
colo Premiere, facile
da usare e dall 'eccel¬
lente resa finale.
ed immediato. Il risultato è che cari¬
cando il programma sembra di entrare
in una versione in miniatura (magari
con un’estetica più aggiornata) dello
stesso Premiere.
Particolarmente familiare troviamo la
Construction Window, che scorrendo
lungo una timeline di riferimento se¬
gue il dettame di Adobe, pur fissando
il numero delle tracce a due video e
due audio con una terza traccia dedica¬
ta all'inserzione degli effetti. A com¬
pletare la pagina di lavoro, sulla destra
della finestra di costruzione, vediamo
scorrere la cosiddetta MultiWindow.
Una finestra multipla sulla quale, con
felice intuito da parte dei programma-
tori (a differenza di Premiere che un
po' ci fa impazzire tra tutte le finestre
che ci fa aprire a video...), trovano po¬
sto le linguette di selezione per richia¬
mare i pannelli per l'Importazione dei
File, quello dell'lnfo re¬
lativo al progetto e infi¬
ne la lista dei plug-in.
Per quanto riguarda pro¬
prio questi ultimi, di se¬
rie ne troviamo 14 Tra
questi spiccano un otti¬
mo Blue Screen, il Tex-
timpose buono per le ti¬
tolazioni in sovrimpres-
sione, Echo. Mix e Flan-
ger per quanto riguarda
l'audio. Essendo la tec¬
nologia compatibile con
il formato imposto da
Adobe, tali filtri possono
essere rapidamente au¬
mentati di numero inse-
VrdeoFrame. il
pannello dei fil¬
tri audio-video
disponibili in
tecnologia
plug-in compa¬
tibile
VideoFrame
vrew.
il pannello di Pre¬
tendo i mo¬
duli esterni
fin qui realiz¬
zati per Pre¬
miere.
Messo al la¬
voro. Video-
Framer s’è
dimostrato
immediata¬
mente utiliz¬
zabile e con
un ottimo re-
fresh di ri¬
sposta a co¬
mandi e ren¬
dering. Parti¬
colarmente
riuscita ci sembra la finestra di Pre-
view e praticissima l'attivazione del
modulo di cattura audio e video, che
può essere lanciato anche dal Pannello
per l’importazione dei Fìle.
A livello di compatibilità formati, il pro¬
gramma è pienamente conforme al
protocollo AVI e a tutta la sequela di
codec MCI-compatibili. che trova in¬
stallati a sistema. Nella nostra prova,
oltre al normale utilizzo dei compres¬
sori Indeo, Cinepak e Video-1, abbia¬
mo potuto verificare il corretto uso dei
più moderni Morgan MJEPG e la serie
degli MPEG ad Alta Velocità di Micro¬
soft.
I clip di prova realizzati con VideoFra-
mer saranno disponibili su
CVweb2000 all'interno dell'articolo te¬
lematico che stiamo sperimentando in
linea
• VideoFramer è su
CVweb2000 (vframer.zip
-1,9 Mbyte)
DeTitle Pro. Ce l’aveva¬
no chiesto in molti: do¬
ve trovare un buon, vec¬
chio programma di tito¬
lazione video. Un pro¬
gramma "romantico",
da mitico genlock (ricor¬
date i fasti degli Amiga
e dei vari ScanLock?).
Un programma che sia
facile e rapido da usare,
che costi poco e che
renda bene la fluidità di
154
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
scrolling e path di animazione.
Con DeTitle Pro ve ne propo¬
niamo uno che sembra rispon¬
dere all'identikit A quanto pa¬
re non al vecchio videomaker
che viene dall'analogico, i mo¬
derni sistemi - alla Deko, tan¬
to per intenderci - non interessano più
di tanto. Sono complicati, costosi e
dalle curve di apprendimento, nonché
dalle opzioni di resa, esagerate per la
funzione che i più gli chiedono di svol¬
gere. Ovvero, poter creare scritte tem-
porizzate e sforacchiare il background
per uscire a video tramite superimpo-
se. Se a voi ciò che serve è racchiuso
in cosi poco, ovvero solo in queste ca¬
ratteristiche, DeTitle Pro potrebbe fare
al caso vostro.
DeTitle Pro non produce output in for¬
mato AVI ma, forse proprio per la sua
semplicità e snellezza di programma¬
zione, è probabilmente un applicativo
VideoFrame la scella
del compressore Isotto
AVII da assegnare al Ir¬
le. con in primo piano il
pannello di contigura-
itone.
JtKSft-.l
n —' „v, .... ,■ -n
-- i
Lì
ti B > ► *- ■* 000
Ita. <V- •— R* rm rme *« ta>,
B ♦♦ i $
• or* tar CBm co-
COMPUTER & VIDEO
CVweb2000
0 H ■ ■ I*
Arti AIios Grodionl Shodow Fon! Typo Fon! Sue
Inserzione (togli effetti di APPARIZIONE e SCOMPARSA
DeTitle al lavoro Sem¬
plice ma efficiente tito¬
latrice elettronica che
rendemza i caratteri
truerype presenti a si¬
stema.
dall'ottima resa, fluidità di effetti e ani¬
mazioni sui titoli. A livello di font, DeTi¬
tle Pro è abile a caricare e rendere tutti
quelli installati a sistema e imporre ad
essi size, colore, ombreggiatura e gra¬
diente cromatico. Efficace e continuo
nella resa è infine l'effetto di antialia-
sing (base primaria di giudizio per valu¬
tare un sistema di titolazione).
• DeTtitle Pro è su CVweb2000
(dtitle.exe - 1,1 Mbyte)
Morgan MJPEG ( http://www.moraan-
rtiuH im edià C0m/rn3 j peg,htrn) . A di¬
stanza di tempo (e per la terza volta)
torniamo a parlare del compressore
software MJPEG della Morgan Multi¬
media. Lo facciamo affinché nuovi
utenti possano provarlo ed apprezzarlo
MCmicrocomputer
Computer & Video
CVweb2000
e perché il continuo aggiornamento
che i tecnici di Morgan apportano
all'engine lo stanno rendendo un pro¬
dotto di altissima qualità. Praticamente
un "must" in campo videografico.
Per chi ancora non lo sapesse, Morgan
MJPEG è l'unico sistema di compres¬
sione software che, abbinato ad una
scheda di acquisi¬
zione priva di com¬
pressione in
hardware - un
esempio per tutti:
l'ottima AllInWon-
der di ATI -, .riesce
a fornire compres¬
sione in tempo rea¬
le direttamente da
sistema.
Dipendendo co¬
munque dall'equili-
DeTitle uno screen di
prova con il quale verifi¬
care la qualità del ren¬
dering con effetto an-
tialiasmg attivo.
MCmicrocomputer n, 203 - febbraio 2000
155
brio offerto da CPU, RAM e velocita
dell'Hard Disk, Morgan MJPEG è nelle
potenzialità di comprimere 4:1 in full-
screen/full-motion, senza perdita di fo¬
togrammi. Un PC dotato di Pentium
ll/lll ad almeno 300 MHz, 64 Mbyte di
RAM e Hard Disk oltre i 5000 rpm è il
sistema di riferimento.
Più in generale, un full-motion a
320x240 e comunque raggiungibile da
qualsiasi sistema Pentium II. Il risulta¬
to, reale e verificabilissimo, è garanti¬
to
Oltre a tali caratteristiche, il Morgan
MJPEG ha un'altra caratteristica parti¬
colarmente interessante nella resa
compatibilità, in lettura e scrittura, con
le codifiche MJPEG proprietarie realiz¬
zate dalle più diffuse schede d'acquisi-
zione. Dalla lista iniziale, che compren¬
deva le Miro DC10, la Matrox Rainbow
Runner e la Fast AV Master. Morgan
ha ultimamente lavorato affinché si
passasse con la versione più recente
ad una lista di compatibilità che ora si
estende a ben 13 sistemi di acquisizio¬
ne Nello specifico, Morgan MJPEG è
in grado di leggere e scrivere da/per:
✓ FAST F60
✓ Iomega Buzz
✓ Miro DC1
✓ Miro DC20
✓Miro/Pinnacle DC30/DC30+
✓ Pinnacle DC50
✓ Matrox DigiSuite
✓ Matrox Rainbow Runner (l've got it!
DO NOT SEND!)
✓ Quadrant
AVIEdit di Microsoft
quello che poteva esse¬
re tcioè semplice e ve¬
loce I VidEdnl
Microsoft
A VIEdit
4.0
versione 1995
MPEG JAVAplaver in
anione Poche man
date di kbyte per
avere un player incor¬
porato sema bisogno
di nessun player e
nessun plug-in
J J -J5 a -J J ii- ~t <• ■ -2 -f •*—1« '—• - .."■"••-•J r ••
Inlinr MPEG - ! - player in JAVA (wiih MPEG laycr I decoder)
4 />
J
ri* u . «f «. u « » java »mn
wlnOinliUf)
1 l miM* «r»4 r wr«,| tifiti MMKWlU».
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m
Lnui imo» In «Un
Mimi—_
Ir—« itrf* mai
«
_:_ i ir
•—
✓ Reveal VE500
✓ Truevision Targa
2000
✓ Interware CA¬
VA
Nella versione libe¬
ra al download che
Morgan tradizional¬
mente mette a di¬
sposizione degli
utenti, nel momen¬
to in cui scriviamo
l'engine è offerto
con scadenza 1°
aprile 2000. Sarà
automatico che
quando leggerete
queste note sarà
già attiva la nuova
versione a scadenza trimestrale che ne
permetterà il pieno utilizzo fino al me¬
se di luglio.
• Morgan MJPEG è su CVweb2000
(m3jpeg.exe- 304 kbyte)
Freeware
Cose veramente interessanti si aggiun¬
gono questo mese nel nostro archivio
di pubblico dominio. Cinque piccole
utility lun paio prossime ad essere au¬
tentici gioiellinil più un Applet con i
fiocchi, con il quale potremo gestire la
riproduzione di file MPEG via browser
senza utilizzare nessun Media Player
dedicato o plug-in di sorta. Vediamo il
quintetto di baseI
PjBmp2AVI. Piccola utility per la se-
quenzazione di immagini (nei formati
bmp/tga e referenziate in ordine nume¬
rico o alfabetico) e rendering finale in
un file video in formato Avi A forza di
agognare (voi) e presentare (noi)
software di editing sempre più ricerca¬
ti e sofisticati, è forse il caso di fare un
passo indietro e vedere se, caso mai,
non ci torni utile avere a disposizione
una piccola utility come PjBmp2AVI
Per esperienza di videomaker, perso¬
nalmente ritengo di si: un'utility del
genere serve. Immediata, semplice e
funzionale, ci permette di risparmiare
e di effettuare video sequencing in
maniera facile e rapida. Le uniche limi¬
tazioni riguardano il formato delle im¬
magini. Queste possono essere o nor¬
mali bitmap o file Targa (tga) ed avere
tutte la stessa dimensione e lo stesso
numero di colori. Per il resto la proce¬
dura di sequenzazione e saving finale
è semplice ed immediata. Per scomo¬
dare il super programma di editing,
quando una normale sequenzazione
156
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
può essere fatta in punta di mouse con
un piccolo programma gratuito?
• PjBmp2AVI è su CVweb2000
(pjBmp2Avi.zip - 34 kbyte)
Microsoft AVIEdit 4.0. Un vero gioiel¬
lo del multimedia. Almeno al momento
della sua pubblicazione avvenuta nel
1995 ma, chissà per quale mistero,
mai promossa più di tanto. Probabil¬
mente il codice di base dal quale si svi¬
luppò il mitico VidEdit. Fatto sta che
AVIEdit resta un generatore di file AVI
tramite sequenze .dib, utility di dop¬
piaggio audio e merge Audio/Video a
più file. Il tutto in maniera rapida, sem¬
plice ed efficace. Ovviamente, il modu¬
lo si mantiene perfettamente compati¬
bile a livello di codec anche con quanto
installato nelle più recenti versioni del
sistema multimediale di Windows e
quindi nella piena capacità di compri¬
mere utilizzando tutte le versioni di In-
deo, Cinepak, MPEG, MJPEG installa¬
te a sistema.
• AVIEdit è su CVweb2000 (avinst.exe -
95 kbyte)
MPEG JAVAplayer
informatilo
( http://rnvs.
Il si io dal quale abbia¬
mo scaricato i due en-
coder MPEG presenti
nel gruppo dei Freewa¬
re di questo mese
MP€0 *nci»t»rt
tw wlndovti
•01» XI
*1
to che, nella fatti¬
specie, dipende
dalla grandezza del
file .mpg da ripro¬
durre e dallo spa¬
zio da garantire ai
controlli remoti di
cui il riproduttore
Java è dotato. Tra
questi controlli, co¬
si com'è possibile
rilevare osservan¬
do la figura relati¬
va, troviamo, oltre ai classici Avanti/ln-
dietro, Play/Stop, anche i pulsanti per
l'Avanti/Indietro a singolo frame.
1* *
Iavi 2 mpg 1 8 wav2mp
mpeg encoders
for Windows
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Goto Download Araa
► To do«rUo*d
Un bellissimo Applet questo MPEG
JAVAplayer. L'applet, leggerissimo: ap¬
pena 61 kbyte, è capace di lavorare al¬
ia riproduzione di file mpg operando in
tre fasi distinte (caricamento, ricostru¬
zione dell'informazione single-frame ed
infine esecuzione dell'animazione) su
qualsiasi tipo e versione di browser si
disponga. Limitatamente al taglio del
file video e alla velocità di connessio¬
ne, MPEG JAVAplayer risulta essere
sufficientemente rapido nel rendering
finale.
Proveremo a settarne una pagina su
CVweb2000 e si potrà cosi constatare i
tempi effettivi del download.
Dal punto di vista dell'utilizzo pratico,
una volta sistemato il pacchetto delle
.class nella directory d'esecuzione dei
file mpg da far riprodurre (i file .class
da immagazzinare sono in numero di
12) è sufficiente inizializzare l'Applet
scrivendo nella pagina HTML il se¬
guente codice:
r CiaMxMKGUmVIOEOai
rv«i i
J a J
AVItoMPEG I Convertor il front-end per l'ottimo
encoder Da notare che, oltre ai normali file
mpg, AVI2MPEG è in grado di rendere anche i
VideoCD!
MPEG JAVAplayer l'abbiamo provato
con successo sia su IE (4/5) che Navi¬
gator 4.5. Nel caso in cui s'incontrino
problemi di compatibilità o più in gene¬
rale di velocità di decodifica, alternare
all'uso del pacchetto di classi-base
(Classfiles.tgz è la denominazione del
file compresso) quello delle Jit.class
preparato con il riferimento diretto al
compilatore in tempo reale JIT e che
mettiamo a di-
<APPLET CODE="MPEG_Play.class" WIDTH=410 HE1GHT=310>
<PARAM NAME=FILENAME VALUE="myfile,mpg">
<PARAM NAME=DELAY VALUE=40>
</APPLET>
L'mizializzazione dell'Applet parte con
il settaggio del quadro d'azione dedica¬
sposizione sul¬
le pagine di
CVweb2000.
• MPEG JAVA¬
player è su
CVweb2000
nelle versioni: classfiles.tgz (29 kbyte) e
jitclass.tgz (27 kbyte)
MPEG Encoders (http://www.mn-
si.net/~jschlid). Registrandoci come
visitatore "numero 226.629” siamo in¬
fine saliti sul sito di un developer Mi¬
crosoft per prendere visione, scaricare
e mettere a vostra ulteriore disposizio¬
ne i file compressi di un paio di utility
di conversione che meritano d'essere
provate. Nello specifico si tratta di un
convertitore da Avi a MPEG (.mpg) e
da Wav a MPEG Layer-2 (,mp2).
Dei due il più interessante è ovviamen¬
te l'AVItoMPEG. L'engine, nella sua
versione originaria, gira in finestra
DOS. ma sul sito siamo riusciti a rin¬
tracciare l'ottimo front-end AVItoM-
PEG Convertor con il quale l'utilizzo del
convertitore si semplifica enormemen¬
te. Oltre a mettere a disposizione il file
compresso originale, ricreiamo uno zip¬
pato completo (AMpegKit.zip) sia dei
file del compressore che di quelli del
front-end. Come funziona AVItoM-
PEG? Senza sbilanciarci in giudizi finali,
engine e front-end ci sono parsi un'ac¬
coppiata affidabile e dalle buone pre¬
stazioni velocistiche.
Per la cronaca, partendo da un file AVI-
Indeo da 502 kbyte, siamo passati (nel
giro di 10-15 secondi) ad un file mpg
di soli 107 kbyte, ottenuti imponendo
uno streaming con bit-rate pari a 1200
kbyte/sec. E' da notare che AVItoM-
PEG Convertor, oltre che il classico
mpg, è in grado di codificare anche fi¬
le .dat per VideoCD.
Volete di più? Prima provatelo, poi de¬
cidete.
• AVItoMPEGI è su CVweb2000
(avi2mpg1_ver1_8.zip - 113 Kbyte)
• AMPEGkit è su CVweb2000 (avm-
pegkit.zip - 154 KByte)
• WAVtoMPEG è su Cvweb2000
(wav2mp_1.zip - 49 KByte)
MCmicrocomputer n. 203 - febbraio 2000
157
PRATICA
http://www.pluricom.it/mcm/internet pratici
Il miniportal
MI di IPweb!
I portali sono canali informativi attraverso i quali vengono forniti - quasi sempre
gratuitamente - una serie di servizi. Da Yahoo! ad AltaVista, Xoom, ecc., è possibile fruire
di notiziari in linea, previsioni del tempo, elaborazione di oroscopi (temi di nascita
compresi), moduli di calcolo, agende telematiche, archivi tematici liberamente
consultabili, motori di ricerca, libri elettronici da sfogliare in linea, videogiochi e, come
ultime dirompenti attività, fare commercio elettronico ed aste telematiche.
Seguendo l’onda, anche Internet Pratica prova ad arricchire IPweb con un proprio, benché
piccolo, miniportal.
Anche nella prospettiva che ne possiate adottare la struttura e così realizzare la vostra
Home Page, v’invitiamo a vedere come abbiamo realizzato il nostro portale!
di Bruno Rosali
Fig. 1 - IPweb mini
portai: il layout della
nuova Home Page di
IPweb Conservando le
rubriche che già cono
sciamo HPclub, MIDI
clip. Javalnps e Media-
warel. a queste abbia¬
mo aggiunto i servizi in
linea, ~i Link'' verso siti
a carattere sociale e di¬
dattico. quindi gli "avvi¬
si ai navigatori" di IPob-
server Altre iniziative,
dipendendo dal suc¬
cesso o meno del no¬
stro miniportal, po¬
tranno via via vedere la
luce!
Benché ci siano già offerte che. con
circa lOOmila il mese, ci garantiscono la
messa in linea di domini di primo livello
con i quali diviene possibile sfruttare
applicazioni via server (come codice
ASP, connessioni IDC, FrontPage Ex-
tensions, CGI e Servelet di varia natu¬
rai, il nostro laboratorio non vuole dedi¬
carsi ad un esperimento di tipo elitario.
Bensì l'intento è quello di rivolgersi ad
un livello di utenza che sia il più orizzon¬
tale possibile. Più realisticamente, ci ri¬
volgeremo a tutti coloro i quali non si
accontentano di mettere in linea la soli¬
ta paginetta in HTML e che, inguaribili
"Indiana Jones" del Web, vogliono stu¬
pire. distinguersi, ricercare e sperimen¬
tare. Il nostro miniportal farà loro da
esempio. Sempre ammesso che piac¬
cia.
L'impresa - costituire un mini portale
senza appoggiarsi sulle potenzialità del
server - ha le sue difficoltà di riuscita
Ma con le armi affilate del JavaScript e
di qualche ActiveX o Applet che sia,
proveremo a superare gli ostacoli che ci
si frapporranno nel cammino da com¬
piere
Nell'introduzione abbiamo accennato
a quelli che sono i tipici servizi in rete,
quali notiziari (più o meno) in tempo
reale, previsioni del tempo, archivi te¬
matici, libri interattivi, ecc. Orbene,
scansata la peculiarità del tempo reale,
che è prerogativa dei siti "server-side"
(ovvero gestiti dal lato server per mez¬
zo di estensioni ASP. IDC, ecc.), prove¬
remo a realizzare il nostro portale...fa-
158
MCmicrocomputer n. 205 - apnle 2000
Fig.2 - IFRAME: la so¬
luzione adottata con
l'uso del tag HTML più
in voga del momento ci
sembra essere felice¬
mente riuscita. All'in¬
terno di un layout ar¬
ticolato come Io più) di
quello del miniportal,
inserire un trame In¬
terno s'è dimostrata
scelta ideale (oltre che
obbligata).
cendo lavorare il
computer di ogni
singolo visitatore.
Il trucco è tutto
qui: basta innesta¬
re il codice giusto
al posto giusto.
Codice che, si badi bene, solo in mini¬
ma parte ci troveremo a dover scrivere
ex novo, dato che per quanto abbiamo
ovviamente già verificato, setacciando
e scaricando mezzo Web, gli Script e le
Apple! che ci servono già ci sono, basta
solo rintracciarli, scaricarli e metterli al
lavorol
Ok, bando alle ciance e cominciamo
a vedere come diventa possibile realiz¬
zare i singoli servizi.
I servizi di miniportal
...e la resa in IFRAME
I servizi che IPweb metterà sul mìni-
porta I sono al momento dei piccoli mo¬
duli in JavaScript,
ma la loro funzio¬
ne di utilità la svol¬
gono lo stesso.
Essenzialmente si
tratta di script in
grado di elaborare
calcoli geometrici
e scientifici, ren¬
dere la scrittura
automatica e la ve¬
rifica di pagine
HTML, convertire
unità di misura, in¬
dirizzamenti dei
motori di ricerca,
ecc. Sperando che
li gradiate lo stes¬
so {cosi da stimo¬
larne la crescita
applicativa), vedta-
J A-j->
da
*»l
Mootrt »MO»r it * lift* ara «ppbrMion it»itgn*d lo iM*i«r an or> tomptXmr
raatftng •■imwnkk» ttvtf fot Iti» UxX lana *p«xo»<!*•« Ih* <oo»#ntanc* and quatti crf papa*
HM ivmUmj Mjltwara n batad «otnKt un Ih» laintt Inr* mipfoi*mar« tetlinolngr .<v ul
il •>(•»(>•• tatmt/di rto »f>a UadOom. banatt*. and cf«c*l tomoonanti et gnod onr*
larout and tipograoh»
«Ita al <IS. In hi» min.nnl.n" ka*aala. BIH baiai pravlanad II* aan Paifeal PC», r.M.1.
IimI nda Ih* «oHr» flr.l polka! altaak «Itti MI. ro»e.n* r laarlypa- dhplay laihnoloQy
i In» hai* In latra
M KiouA Paadai mOu da» Iha nj laalura»
a ClaaiTtpo- l>»oU» I«ymottq». atxfi q—att» «ero»»» Ioni laaokibon on ICO »oaan» ^
SfffKf'S
OWNLOADI
WEB PLAYER»
-, ... . » . ■*,,.
mo come sono organizzati.
I nostri primi "service" sperimentali
provano ad offrire piccoli contributi. Co¬
me il manager dei maggiori motori di ri¬
cerca, IPsearch, caricato il quale - in un
quadro IFRAME che vedremo più avan¬
ti come realizzare - sarà sufficiente digi¬
tare la parola da cercare e quindi sele¬
zionare l'engine preferito nella lista sot¬
tostante. Chi ha problemi con i ricalcoli
di aree e perimetri, nonché con la con¬
versione delle unità di misura, può pro¬
vare ad utilizzare IPcalc. Chi, a sua vol¬
ta, vuole realizzare rapidamente e in
maniera facilitata delle pagine Web, ec¬
co la possibilità di farlo per mezzo di
IPwebedit A seguire altre piccole pos¬
sibilità applicative, come ad esempio
IPauto, il modulo
per calcolare l’am¬
montare del Bollo
Auto in relazione al
numero dei KW di
potenza della vo¬
stra auto, ed altri
"memo" a caratte¬
re automobilistico.
Infine, un codice
per realizzare un
piccolo contatore
di accesso e Ge-
nerBanner, un co¬
dice automatico
per la generazione,
in linea, di Banner
grafici con link a ro¬
tazione.
Benché appaia
già nella lista dei
link, è ancora da
definire il modulo
IPastro stiamo
ancora pensando
se si debba tratta¬
re di un qualcosa
di banale (il ricono¬
scimento del se¬
gno zodiacale e un
breve tratteggio
dello stesso) op¬
pure qualcosa di
più, come la gene¬
razione di un vero
e proprio tema di
nascita!
• Su IPweb potrete
trovare le versioni
originali di tutti i
Flg.3 - Microsoft Rea-
der, ovvero Taffair E-
book! Redmond pre¬
para la strategia verso
tl nascente mercato dei
libri elettronici metten¬
do a punto la tecno¬
logia ClearType.
Fig.4 - Un salto al sito
di Macromedia dev'es¬
sere programmato,
quantomeno, 1-2 volte
al mese: Director, Flash
4, Fireworks ed altri ap¬
plicativi vengono dilata
continuamente aggior¬
nati e le iniziative colla¬
terali che li riguardano
si rischia di vedersele
sfuggire!
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
159
J )<2 a * J <r-f ■■■ -'■>
u <*•
• ffYTftf Ifì—
'
• i/»uceoi y*ù
MediaStudiif Pro 6 0 r 2
« Vft*'iNrwn»ff
Fig.5 - Un altro sito da
non mancare è quello
di Ulead. dove accanto
ai soliti, blasonati nomi
dell'ambito videografi-
co, sta fiorendo un'in-
teressantissima linea di
Plug-in Web-oriented.
> MIWMnIIMMIKI!
•iMUMIMaNUUII
< rawtfaiflf iragit
JavaScript che so¬
no stati utilizzati
per la messa a pun¬
to dei Service del
miniportal.
C o s ’ è
l'IFRAME? Accen¬
navamo più sopra
all'utilizzo del tag
IFRAME come
"quadro di visualiz¬
zazione". L'IFRA-
ME è in effetti una
normalissima cor¬
nice - cioè un tra¬
me - con la parti¬
colarità di poter es¬
sere inserito all'in¬
terno di un'altra
cornice. In pratica.
un vero e proprio frame incorporato con
la notevole qualità applicativa del poter
essere inserito in qualsiasi punto della
pagina. Ad esempio anche all'interno di
una tabella e. in questa, in una specifica
cella Raffinata come scelta, l'utilizza¬
zione dell'IFRAME si rivela fortunata¬
mente facile dal punto di vista della co¬
struzione del codice L’importante è
procedere alla digitazione della corretta
sintassi, che prevede tutta una sene di
attributi, che vanno da quelli identificati¬
vi a quelli qualificativi, L'IFRAME può
essere dimensionato nelle misure che
ci servono, allineato e referenziato con
gli attributi d'impaginazione (scrolling.
margini, ecc.) classici nella gestione dei
frame Fondamentale, al fine di farvi ca¬
ricare le specifiche pagine HTML, è set-
tarne il nome Nel nostro caso abbiamo
deciso di denominarlo "iframe" e di far¬
vi salire ad ogni refresh il file di presen¬
tazione 'Tpweb.htm".
Fig.6 - IPweb minipor-
tal: sfruttando l'IFRA-
ME, sul quadro video
centrale faremo entra¬
re la versione "rivedu¬
ta e corretta’ di que¬
sto ottimo Search En¬
gine scritto in Java¬
Script.
ve. oltre alla path di caricamento dello
specifico file HTML, viene segnalato il
TARGET, ovvero la finestra dove far vi¬
sualizzare il file. Cosi come dimostra il
tag:
<A HREF»"service/Conversioni.htm"
TARGET»"iframe">
scrivendolo appresso all'A HREF.,.,
l'attributo "target" chiama la cornice da
noi precedentemente denominata "ifra-
me". Il bello è che tutto ciò... funziona!
\Psearch Molto carina è l'idea d'in¬
serire search specifici Ovvero, singoli
richiami a carattere tematico Sul Web
abbiamo trovato un bellissimo esempio
di motore di ricerca dedicato al mondo
di Lara Croft. La croftmama, ovvero tut¬
to ciò che esiste sul Web (le varie ver¬
sioni dell'Adventure. la colonna sonora,
le immagini 3D del backstage, ecc.l che
ha attinenza con l'eroina virtuale, può
essere rapidamente cercato e raggiun¬
to cliccando sui link di ricerca che ap¬
paiono in una tabella dedicata. Per co¬
me il codice è messo su. risulta abba¬
stanza facile il riutilizzo dello stesso in
modo che si possano indirizzare altre ri¬
cerche specifiche che non siano solo
quelle dei siti dedicati alla bella virtuale.
Nell'ipotetica Home Page del mini¬
portal che stiamo realizzando settere-
mo un link verso il Lara Croft Search
Engine, assegnando la visualizzazione
dello stesso per mezzo di una finestra
fluttuante. Ai piu volenterosi tra i lettori
l'eventuale sforzo di riprendere il codice
JavaScript e cercare di mettere a punto
un diverso indirizzo di ricerca.
height="200“>
<table BORDER°0 CEIXSPACING-0 CELLPADDING=0 WIDTH»“100»">
<tr>
<td ALIGN=CENTER width-'400" valign-"middle
< IFRAME
SRC»‘service/ipweb.htm"
WIDTH=445 H£IGHT=200 FRAMEBORDER=0
NAME= *' i £ rame _ MARGINWIDTH'l MARGINHEIGHT=1
SCROLLING=AUTO ALIGN=CENTER HSPACE=30 VSPACE
</ IFRAME»
</td>
</tr>
</table>
• I Su IPweb
potrete trova¬
re: Croftsear-
eh.zip (56
Kbyte)
■5>
Una volta referenziato l'IFRAME. da
qualsiasi punto dello schermo è possi¬
bile assegnare link in modo che, all'in¬
terno della cornice interna, possano es¬
sere caricati vari file HTML. Cosi com'è
sulla Home Page di IPweb, sullTFRA-
ME vengono fatte salire le pagine dei
Service, la presentazione di iLmks e,
quando saranno pronte, quelle dei Cata¬
loghi On Line. Per attivare i link, la sin¬
tassi è quella classica dell'A HREF, do¬
I servizi in
via di realiz¬
zazione. Dai
servizi imple¬
mentati a
quelli che im¬
plementere¬
mo, una categoria che presto vi propor¬
remo sarà senz'altro quella degli archivi
consultabili in linea. Archivi di ogni ge¬
nere: ad esempio, i primi che ci vengo¬
no in mente e che probabilmente speri¬
menteremo al più presto sono gli alma¬
nacchi dei giocatori e delle squadre di
calcio.
La realizzazione di archivi inizialmente
sarà propedeutica allo studio e all'appli¬
cazione pratica di costrutti in Vbscript,
160
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
ma soprattutto in standard JScript (in
particolar modo nella versione 5.1 che
Microsoft ha distribuito su specifiche
ECMA), e dell’ActiveX Tabular Data
Control, L'uso congiunto dei due scrip¬
ting e dell'ActiveX in questione rappre¬
sentano al momento l’unica combina¬
zione possibile per lo sviluppo di model¬
li di consultazione in linea, esclusiva-
mente visti dal lato-client. Purtroppo ciò
comporterà la penalizzazione dell'uten¬
za di Navigator, almeno nella misura in
cui l’utilizzo di tale browser non sia
completato da un Plug-in per la resa
compatibilità con gli ActiveX.
Se comunque il nostro esperimento
avrà seguito, ovvero se verrà apprezza¬
to, abbiamo già in cantiere il progetto di
passare allo sviluppo di archivi in ASP,
con interrogazioni prodotte dal più ca¬
nonico lato-server.
I Link del miniportal
Un'altra peculiarità del miniportal sarà
quella dei "preferiti", ovvero dei link
verso siti dove, senza scopo di lucro,
vengono offerti servizi autenticamente
sociali. Tra i primi ad aderire a tale ini¬
ziativa possiamo subito annoverare II
Sussidiario e WEBpatente, che già da
questo mese vedremo riflessi nel tra¬
me del miniportal di IPweb ,
Saranno un po’ il nostro piccolo van¬
to, sia II Sussidiario che WEBpatente.
Uno rivolto all’educazione scolastica ed
un altro a quella stradale, i due siti offri¬
ranno ai nostri lettori/visitatori servizi di
assoluta utilità, per le scuole, gli inse¬
gnanti, gli studenti e gli aspiranti auto¬
mobilisti. Un vanto per IPweb, perché
in tal modo riusciamo ad agganciarci al¬
le esigenze di una scuola che cambia e
si rinnova (assumendo nuovi veicoli
informativi che vengono costantemen¬
te citati e proposti nel Nuovo Program¬
ma Ministeriale) e a dare il nostro, pur
piccolo, contributo al raggiungimento di
quella educazione, sia stradale che civi¬
ca, con la quale dare delle linee guida ai
giovani. Troppo spesso sentiamo dei
drammi del "sabato sera": dalla disco¬
teca alla corsa sfrenata per le strade.
• Il Sussidiario (http://www.sussi-
diario.it). Il punto di riferimento per in¬
segnanti, genitori e studenti, con la me¬
tafora del glorioso (amato, e da qualcu¬
no purtroppo odiato) sussidiario. Come
nel sussidiario vengono contenute varie
discipline didattiche, cosi su II Sussidia¬
rio l’intero sito si predispone a fare da
Flg. 7 - Un pìccolo
esemplo di Search En¬
gine in JavaScript con II
quale è stalo realizzato
un motore che cerca nel
Web tutto quello che
esiste e viene continua-
mente rinnovato e pro¬
posto nel nome di Lara
Crott.
Per i più volenterosi:
pure se il tema portante
non ó di vostro gradi¬
mento, lo script rimane
un 'interessantissima ba¬
se di sviluppo per mo¬
tori dì ricerca persona-
lizzati.
•IIWMU 'inai *U*unk •»!■» •ITyln •»!•»
NIOIcU p iMt'ip*
• )*r i >_wl.UIK.w ,fm*4éa «r.t 4^.1-r-
I NTERNET
PRATICA
Online
( Link!
Fig.8 - IPclub: Cucca's
Home Page di un nuovo
" associato" di IPweb. In
pratica si tratta di un
Webnng, intorno al qua¬
le ruotano centinaia di
appassionati, senza di¬
stinzione tra musica e
teatro.
Fig.9 - IPclub: dalla
Cucca's Home Page e
possibile saltare nella
mailing-list dedicata a
Dario Fo.
4 -
vero e proprio por¬
tale informativo e
contenere sulla sua
Home Page i link
verso un poderoso
numero di materie
scolastiche e para-
scolastiche.
• WEBpatente
(http://www.li-
ceomalpighi.bo.
it/webpatente/).
WEBpatente è un
altro sito meritorio,
pensato e messo a
punto da un inse¬
gnante liceale af¬
finché tutti i giova¬
ni "apprendisti gui¬
datori” vi ripassino
il codice della strada. Un vero quiz inte¬
rattivo per imparare la teoria prima di
fare la pratica, dotato di contapunti ed
avvisatori grafici ed acustici!
ijlSfiDDiaS
ringraziar* irta sa Lflfl ve conosco Dmo Fu
Quale h*» anno fo 'Notti (credo quatto o cinque) *•>> a casa
ìuo o lo» mi prestò una vidrK-cnssoaa che cofttniva
Minato Bitfo r«-giurato <Ja Pa»Du* lo guardai, fu un colpo
di fulminei Mi [.acque- tantissimo da subito la sua arte la
sua mimica Li sua grand* espressi-età Piv come un pazzo
« decisi che dovevo saperne le vederne) « piui Do quei
pomo non oro aitici»* vedemv gira»* p*r casa fingendo d*
mango»* akn» c« minacciando qualcuno a t«rgfc una
languita'
A***, impelalo moto sug» anni bu> del® nostra lecer Mura
sm gudan la vera stona <* Bonifacio V» a Jacopo do
Tod. avevo nso coma i/> matto scoprendo aneddoti
inconsueti della ala d <>su Cnsto
k> sono cacoacu * ntenr affano comurasta. eppuo ndevu con Dono senza nessir problema
questo secondo me io dee lunga siAa sua capocce di «vertiro il pubblico, o faceva fesco e
•: ottetto, demoliva i tuo» ideati ma lo faceva divertendoti Un getto
La rma v-t* *Ji sapere o placò ascoltando una regittrazionM tufo uud»> (su
s*tte IP) del Mistero Buffo del 1069 qui insieme ode consuete giuBwate e
grameiot ho potuto ascoBare r*n commetti aBn aneddoti stupendo il
commento ai 'Rosa fresca emettis*.una' dr Giulio d Alcamo Ve* sapete cosa
»uc4 dire QUL ad Alcamo'. No- Provate a <»»* a Quakuno lesta 4 ciu«o' e
vedete
*
Detto ciò, per il resto della descrizio¬
ne non vi resta... che navigarci. Ovvia¬
mente, è graditissima la soluzione di
farlo partendo dal miniportal di IPweb!
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
161
Fig. 10 - IPclub: un al¬
tro. sontuoso sito da
poco Iscrittosi al club e
quello de II mondo di
Behaim. Dire di larci un
salto non basta: latene
qualche decina!
Fig. 11 - lUnk di IPweb
il primo sito che ci ha
permesso di linkare
IVRL e quello de II
Sussidiario. Il posto
giusto dove possono
recarsi insegnati e sco¬
laresche alla ricerca dì
spunti e argomenti da
insegnare e imparare
meglio!
Le news di
IPobserver
Nella colonna più
a destra del mim¬
portai appariranno
finalmente i media-
link. Ovvero i punti
di collegamento
verso i siti che
ogni mese presen¬
tiamo sulle pagine
di INTERNET PRA¬
TICA. Dai siti dì ge¬
nere informatico a
quelli prettamente
dì costume e d'in¬
dirizzo scientifico, i
link principali dure¬
ranno il tempo esatto che dividerà le
pubblicazioni mensili della rivista. Fatto
posto ai nuovi, quelli del mese prece¬
dente verranno tutti conservati in una
pagina dedicata.
La specificità di IPobserver è che
ogni link selezionato carica un nuovo
trame in cui lo schermo si riorganizza
modificando la modalità di visualizzazio¬
ne. Rimanendo il trame orizzontale in
alto e verticalmente sulla destra quello
della colonna di IPobserver, sulla sini¬
stra verrà creata un'area dove appari¬
ranno le pagine dei siti consigliati. Ben¬
ché non sia un obbligo - e sempre pos¬
sibile aprire le pagine dei siti in finestre
dedicate con il tasto destro del mouse
(opzione: "Apri in un'altra finestra"! -
abbiamo privilegiato la visione dall'inter¬
no del frame del miniportal per una
semplice questione di comodità: avere
sempre a portata di mouse l'elenco di
tutti i siti consigliati e navigarci quindi
seguendo un itinerario precostituito.
Relativamente a questo numero - e,
cosi, facendo anche un po’ di news "al
volo" - troverete in linea i link verso:
• Microsoft Reader: l'affare E-book
(http://www.microsoft) Redmond
prepara la strategia del Microsoft Rea¬
der ClearType, con il quale entra
nell'arena dei libri elettronici. Versioni
specializzate di runtime interattivi dotati
di impaginazione a pieno schermo, piè
di pagina e punti di navigazione, del tut¬
to simili all'impostazione originaria dei
normali supporti cartacei. Libri senza
carta, che possono essere letti sia dal
monitor del nostro PC che per mezzo
dei cosiddetti "eBook". ovvero piccoli
palmari della proporzione di un normale
libro nei quali sarà possibile sfogliare le
pagine, prendere appunti (tramite
block-notes a scomparsa), stampare e
tenere segnalibri . _
• Macromedia l(http://www.macrot
media.com/software/downloads/).
Un salto al sito di Macromedia dev'es¬
sere programmato, quantomeno, 1-2
volte al mese: Director, Flash 4, Fi-
reworks ed altri applicativi vengono di-
fatti continuamente aggiornati e le ini¬
ziative collaterali che li riguardano si ri¬
schia di vedersele sfuggire! Il nostro ri¬
mando diretto è verso la pagina del
Free Download, dalla quale sarà possi¬
bile scaricare le versioni più aggiornate
dei vari player multimediali (Shockwa-
ve, Flash ed Authorware), la lunga lista
composta di patch ed upgrade gratuiti
nonché i trial a 30 giorni di tutti i prodot¬
ti commercializzati.
download/download.htm). Ovvero:
Web & Video ad alto livello e tanti, tan¬
tissimi Plug-in!.,, cosi come abbiamo
scritto sul sottotitolo assegnato nell'Ho¬
me Page La news più importante pro¬
veniente da casa Ulead riguarda l'uscita
di MediaStudio Pro 6.0, offerto ora an¬
che con l'engine per la realizzazione di
video in formato MPEG-2 nativo e il pie¬
no supporto alle specifiche Digital Video
• Gruppi Archeologici d'Italia
|( http://www.gruppiarcheologici.org7]
. Gruppi archeologici d'Italia, ovvero un
sito-museo da non perdere! Tra le vane
attività svolte dal gruppo, sempre
nell'ambito della ricerca, si mostrano
particolarmente affascinanti i cosiddetti
campi di ricerca archeologica (che si
svolgono prevalentemente durante
l'estate) in località situate per lo più nelle
zone dell’antica Etruria. I campi archeo¬
logici sono cantieri di scavo diretti sotto
il controllo delle varie Soprintendenze
I partecipanti sono sempre affiancati
da capisquadra che li seguono in tutte
le attività del campo. Non manca ovvia¬
mente il tempo libero La socializzazio¬
ne è uno dei punti forti dei campi ar¬
cheologici: si ha la possibilità di cono¬
scere gente da tutta Italia e dall'estero
per condividere tutti insieme il profon¬
do fascino dell'Archeologia. Insomma,
novelli Indiana Jones, salpate da IPweb
e andate verso il sito dei G.A. d'Italia:
chissà, forse risolverete sul nascere
l'angoscia del dove andare in vacanza la
prossima est ate! _
• UFOnline Khttp://www.ufo.it)l E'
senz'altro questa l'organizzazione italia¬
na più importante nel campo dell’ufolo¬
gia per quanto riguarda l'approccio tele¬
matico. L'insieme dei link è poderoso
e, per chi è affascinato dall'argomento,
ci sono interi archivi fotografici a dispo¬
sizione, statistiche di casi accertati, ri¬
partiti in elenchi, casi nazionali e provin¬
ciali, che realizzano una visione globale
162
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
su 13.000 avvistamenti italiani e sulla
casistica internazionale. In questo mi¬
crocosmo spiccano rubriche come
INTPHOTO, dov'è compresa un'ampia
raccolta internazionale di fotografie di
presunti UFO. gestibili per mezzo di un
database interrogabile. Il tutto, e questa
è la cosa più piacevole, senza fare del
sensazionalismo, ma riportando tutto
come cronaca giornalistica.
• L'itinerario del mese sarà visibile dal
miniportal di IPweb in linea sul Web in
concomitanza con l'uscita di questo nu¬
mero.
fig. 12 - /Link di IPweb:
WEBpatente. Un altro
sito meritorio, pensato
e messo a punto da un
insegnante liceale affin¬
ché tutti I giovani "ap¬
prendisti guidatori" vi
ripassino il codice della
strada. Un vero quiz in¬
terattivo per Imparare
la teoria prima di tare la
praticai
WEBpatente —
Tulli i qui? per l'esum (Il Inori»
por lo pinomi A e B
ili voisiono J.ivaotrtpl 1.0
*
|| Sa-v». (1 «j
'> ■ “
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B
wmmmmmmm *■— mm
Fig. 13 - Il sito del
, , Gruppo Archeologico
tzj] <*.. d'Italia.
Fig. 14 - L'Home Page
di Ufo onllne: quello
che non trovate in que¬
sto sito significa che
non è accadutoI
scoperte geografi¬
che prima dì Cri¬
stoforo Colombo,
prendendo come
spunto la storia e le
immagini del più
antico globo terre¬
stre pervenutoci e
terminato nel 1492.
✓ Javatrips: co¬
me già accennato,
in questa rubrica
sarà possibile tro¬
vare tutti i java-
script che abbiamo
utilizzato per realiz¬
zare i prototipi dei
nostri primi, piccoli,
servizi in linea. Dal
motore di ricerca ai
un
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• <* IAJbHh*»
MJFO ONL
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1 ____
(«MIN «Hit |I*IM "Utl
IIMHlMAt UHM.AHim
IMA* Al
e*i
Su IPweb di Aprile
potrete trovare...
Avendo dedicato quasi tutto lo spazio
a disposizione alla presentazione delle
nuove caratteristiche di IPweb - mini¬
portal in primis - di spazio a disposizio¬
ne per le consuete rubriche telemati¬
che ne resta ben poco.
Doverosa la presentazione della rin¬
novata veste del nostro "portale", resta
doveroso anche segnalare, sullo stes¬
so, ciò che vi potrete trovare. Premes¬
so che le pagine delle rubriche conti¬
nueranno ad essere gestite seguendo il
tradizionale layout, ecco quindi quello
che potrete trovare sul numero che
sarà concomitante a questo articolo:
y WEBware: due nuovi applicativi. Uno
di validazione HTML: CSA Validator, pro¬
babilmente il migliore nel suo genere,
nonché splendido esempio di freewarel
Un altro per realizzare fantastici bottoni:
Button Studio, una piccola Rolls Royce
nel suo genere.
y MIDIclip: un altro blitz nel mondo del
MIDIclassic, dell'Immancabile Rock e
qualche slancio di leggera Made In Italy
che ha fatto la storia della musica no¬
strana.
IPclub due new-entry, niente male
questo mesel La prima riguarda l’inseri¬
mento della Cucca's Home Page
[http://www.alphacomm.It/cucca/mci in.h
tm), che altro non è che un raffinato We-
bring intorno al quale ruotano centinaia
di appassionati, senza distinzione tra
musica e teatro. In particolare spiccano i
link verso il "mondo di Renato Zero" e la
mailing list su Dario Fo.
La seconda nuova entrata è quella del
Viaggio intorno al globo di Behaim
[http://www.pr ovincia.ps.it/privatid
bberti/behaim/index.htm). Un sito que-
sto che si propone di stimolare la cono¬
scenza di quello che era l'approccio alle
moduli di calcolo e conversione, ecc.
Detto ciò non ci resta che invitarvi a
salire su IPweb e dedicarvi ai vostri ca¬
nonici download. Nel farlo, vi accorge¬
rete che stavolta ci sono un mucchio di
cose in più da vedere. Interattivateci,
provatele e fateci sapere!
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
163
Denaro gratis
“se potessi avere... sei miliardi al mese!” cantava Renato Pozzetto in un vecchio film. Ogni
mercoledì e sabato, la febbre delle giocate cresce a dismisura, alimentata da norme sempre
più facili, messe a punto dallo Stato per
toglierci di tasca spiccioli e biglietti da
centomila. Insomma, pare che dovunque
ci si volti, turbe infinite di benefattori non
aspettino altro per riempirci di denaro.
di Raffaello De Masi
IntemetGratìs, il silo che ci guida alle offerte di guadagno In linea. Pregevole II lavoro
svolto, anche se l'offerta è praticamente monotona.
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mm
>-• „
IHRI
■
(o -- ansa
Qualche volta la fortuna ci bacia, ina¬
spettatamente; e cosi vi racconto quel
che mi accadde una diecina di anni or
sono, Mia moglie mi chiama in Istituto
per una cosa urgentissima, almeno così
affermava il bidello. Ero in quel momen¬
to impegnato con il preside a definire
certe forniture di computer, e vi confes¬
so che la cosa mi diede un certo fasti¬
dio. Vado a telefono, e la mia signora
mi dice che è arrivata una busta, in cui
mi si dice che ho vinto un'auto! Ovvia¬
mente le dico di buttare tutto nella
spazzatura (chi di noi non riceve, ogni
giorno, notizie di montagne di gettoni
d'oro che aspettano solo di essere riti¬
rati?).
Torno a casa e, per caso , la discus¬
sione ritorna sull'argomento, E mia mo¬
glie mi fa: "D'accordo, mi hai fatto but¬
tare tutto! oltre tutto quando sei sul la¬
voro sei intrattabile, e non mi hai fatto
neppure replicare! io ho gettato tutto,
ma ti volevo dire solo che la lettera era
una raccomandata!". E a me si sono
rizzati i capelli in testa!
Insomma. per farla breve, abbiamo
passato la mezz'ora successiva a rovi¬
stare nel cassonetto della spazzatura.
Finalmente troviamo il nostro contribu¬
to all'inquinamento mondiale, e la lette¬
ra in esso contenuta. Morale della favo¬
la. si trattava davvero di una vincita ,
per aver comprato non so più che cosa,
su non so più quale catalogo.
Una rondine
che non fa primavera
Ma non sempre le cose sono cosi fa¬
cili! C'è chi gioca da anni la stessa com¬
binazione al Totocalcio, chi raccoglie
bollini delle più svariate marche, chi ha
sviluppato nel dito indice un muscolo er¬
culeo. a furia di comporre numeri di tra¬
smissioni a quiz. E da un po' di tempo
anche Internet pare sia divenuta fonte
di guadagno, almeno a dare retta a quel¬
lo che si legge, qualche volta, capitando
in qualche sito, o a badare alle promes¬
se delle e-mail che periodicamente ci
raggiungono nella nostra casella di po¬
sta.
Il costo di Internet precipita sempre
più in basso; un paio d'anni fa pensare a
un abbonamento gratuito a un provider
era quasi utopia. Oggi gli accessi gratis
si vendono un tanto la dozzina, e già
qualche fornitore mette a disposizione
un numero verde per le chiamate, per
farci risparmiare anche sulla connessio¬
ne telefonica. Purtroppo il giochetto
dell'informatica è ancora molto costoso;
il nostro computer è già obsoleto nel
momento stesso in cui lo disimballiamo,
e la nostra carta di credito rischia di di¬
venire incandescente, a voler aprire
WWW per fare qualche acquisto. Ma
c'è qualche modo per ridurre i costi?
Apparentemente in maniera incredi¬
bile. anche in Italia ci sono molte com¬
pagnie che giurano di aspettare solo noi
per pagarci purché navighiamo in Inter¬
net. Insomma, l'utopia di guadagnare
per divertirci. Ma sarà tutto vero?
L'unica cosa che ci viene domandata
è quella di mantenere aperto sullo
schermo una finestra in cui si alternano
continuamente dei banner pubblicitari; e
ancora ci viene chiesto di inviare offerte
di iscrizione ad altre persone, facendo la
qual cosa si ricevono altri "punti", "bo¬
nus" o come meglio credete si debba¬
no chiamare.
Dicevamo che anche in Italia sono
molti i siti che offrono questa forma di
servizio; firma storica in questo campo
è NetFraternity intto://www.nettratert
164
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
^ «n aopKADi» opt jo*-.» Ali supporti wvttei ari bei o» ibarg» wfth
unl<nvr«a r*»»nui Qinirabon potino*!
N-l» |
• Ui* of thi» Web ute cootOtutM Amprarv;» ot tb* »**m* of o*k Sir»>f
PolrlT «« noli •« ttia spiojl condibon» lutad belo»
«* '
2000
nity.com), servizio distribuito in Italia da
Alberto Vazzoler, che offre un tanto per
ogni ora di collegamento. Eufemistica¬
mente viene affermato che questo può
compensare la spesa di collegamento
giornaliera (abbonamento e canone te¬
lefonico), ma questo vale solo in partico¬
lari condizioni e combinazioni d'orari e di
tariffa Telecom. Oltre ai servizi già se¬
gnalati nell'appendice allo speciale mo¬
dem del mese scorso, ci sono diversi al¬
tri fornitori disponibili. Alcuni nomi sono
AIIAdvantage (http;//www.alladvanta-
ge.com), CashSurfer (http://www.cash-
surfer.com), Desktop Dollars
llhttp //www clesktopdoilars comi . EPi-
po ihttp://www.epipo.com)| ExtraSalary
( inttp://www. extrasalary.corri - il sito è
anche in italiano), GetPaid4
http://www.getpaid4.con1 ), ItadsUp
http://www.itadsup.com)| PayBar
nttpv/www.paypar. corni , SharkHunt
Hhttp://www.sharkhunt.corn1 , Spedia
E lhttp://www. spedia.com! TargetShop
|http://www. utopiad.com e ValuePay
inttp://www. vaiuepay.com .
Tutti, più o meno, funzionano sullo
stesso principio; si accumulano punti-
coin-paypoint per ogni ora passata a na¬
vigare , sopportando il banner pubblici¬
tario che (ad evitare che qualche furbo
possa spostarlo fuori schermo) cambia
continuamente posizione sul
monitor. I servizi sono , più o
meno, abbastanza equivalenti
in termini di "pagato", con va¬
lori che vanno da mezzo dolla¬
ro a un dollaro per ora di navi¬
gazione. Ma si possono arro¬
tondare le "entrate" pubbliciz¬
zando le iniziative presso i no¬
stri amici; per ogni persona
presentata, che si iscriverà, si
riceverà un bonus extra e si
potrà costruire una propria ge¬
rarchia ( dai due ai cinque livel¬
li) che contribuirà a creare un
gettito extra in base all’attività
dei "subalterni". Alcune firme
offrono invece un guadagno
variabile, in base agli introiti
pubblicitari che offrono; nume-
_ _J rosi sono poi i servizi supple¬
mentari aggiuntivi, tra cui noti¬
zie in linea e SMS gratuiti. Ma non è tut¬
to oro quel che luce; qualche rovescio
della medaglia c'è ! Innanzi tutto non
viene pagato più di un certo periodo
giornaliero di collegamento. Inoltre i pa¬
gamenti avvengono solo quando si è
raggranellata una certa cifra (questo an¬
che contando sul fatto che , passata la
novità iniziale, molti abbandonano); tan¬
to per fare un esempio, la compagnia
Un sacco di gente pare non
dorma la notte per pagarci,
ma fatti i debiti conti, si scopre
che ci vogliono settimane, per
raggranellare qualche
Oo rou coment)» ha»e a wob pago r 'al W No Spicciolo.
Do »ou want to usa our tornea» to mate mona» * voi C no
Internet DB 01 Charge All Around Thf World
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Wiot.oj.» ol ih») fila Ir.io-r.’jl - Silici 1007
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
165
Banner Brokers
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Un altro sistema per
guadagnare qualche
so idarello è quello di
accettare banner
nella propria pagina;
attenzione, la
maggior parte dei
tornitori paga solo
per pagine in
inglese.
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www.bannerbrokers.com
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Cflc*1gWIWV' , e«WWI«on.>jiwaB"W* JkngW»
più rapida nei pagamenti, AIIAdvanta-
ge, paga solo a lotti di 30$, per raggiun¬
gere i quali occorrono circa sessanta
ore di connessione che, a un'ora al gior¬
no, fanno due mesi.
Altre compagnie sono un po' meno
trasparenti; Utopia e ValuePaid promet¬
tono di condividere con i naviganti i pro¬
venti pubblicitari raccolti, ma non viene
garantito un minimo mensile né si sa
quanto sia stato, nei mesi precedenti, il
“dividendo". Attenti poi a servirvi di altri
fornitori; verifichiamo sempre che il pa¬
gamento possa avvenire fuori dai paesi
di origine.
Ad esempio, GotoWorld e PomtClick
non pagano fuori degli USA. anche se
questo non si evince dalla loro pagina.
Soldi a gogo!
Come dicevamo, pressoché tutti i
servizi limitano la connessione giornalie¬
ra pagabile; il solo sistema per incre¬
mentare un po' le entrate è quello di
presentare il servizio ad altre persone, e
farli abbonare, in modo da ricevere un
bonus sia dalla loro iscrizione sia dalla lo¬
ro attività. Le promesse di divenire milio¬
nari si moltipllcano e, in teoria, non sono
menzognere. Ma sono praticamente
166
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
Anche accettando di
ricevere e-maiì si può
guadagnare qual¬
cosa; ad esempio, se
si accettano 5 lettere
al giorno, dopo un
anno potremo pagar¬
ci una cena (per due
persone) In pizzeria!
Suro mimi’V
(Mi K
III Ul
i*C» to' rOU-
S-Coins
Welcome lo
TARGETSHOP.COM
IM lini (oniaMM innn
■ Regisloi tei s -iu»
x-l-Check voui Bauis
; Aboul TAR6ETSH0f>
w-T Relerral Ptobiot
inattuabili; un sito, ad esempio, assicura
che si possono mettere insieme
320,000 $ in un mese, ma omette di di¬
re che , per raggiungere lo scopo, biso¬
gna presentare 20 amici, che a loro volta
presentino 20 amici, che a loro volta ...,
fino a raggiungere la rispettabile cifra di
oltre centocinquantamila persone, un
esercito che le truppe di Annibaie, a con¬
fronto , erano parrocchiani in una chiesa
alla messa del mattino. E non pensiamo
di cavarcela per il rotto della cuffia in¬
viando messaggi a una mailing list; sare¬
mo individuati subito come spammer, e
il nostro account sarebbe immediata¬
mente tagliato.
Un nuovo sistema per fare soldi (si fa
per dire!) navigando è quello di aderire a
offerte di ricezione di e-mail pubblicita¬
rie.
Le offerte sono più articolate delle
precedenti; AllCommumty (http://allcom-
munity.com) paga per qualunque cosa si
faccia su Internet, navigare, ricevere
messaggi pubblicitari, presentare amici.
SendMorelnfo (http://www.sendmo-
reinfo.com) paga chi accetta di ricevere
e-mail, con quo¬
te differenti per
la persona diret¬
ta e per la gerar¬
chia che ha crea¬
to sotto di sé.
TargetShop
(http://www.tar-
getshop.com/)
chiede invece di
iscrivere alter
persone; per
ogni utente nuo¬
vo registrato si
ricevono 12 dol¬
lari (circa 25.000
lire) che si pos¬
sono usare per
acquistare mate¬
riale in linea, o per ricevere un assegno
circolare a domicilio.
Un terzo modo per guadagnare soldi¬
ni è quello di accettare di inserire sul
proprio sito un banner pubblicitario; una
volta iscritti si riceve un codice HTML da
incorporare nella propria pagina. Da que¬
sto momento saremo pagati (dai 5 ai 15
cent) ogni volta che qualcuno cliccherà il
banner presente. Alcuni fornitori ammet¬
tono un numero massimo di banner da
applicare, altri permettono di scegliere i
messaggi da inserire; insomma, diverse
e articolate le opzioni. Se desiderate
qualche indirizzo , rico rdatevi di Eads
thttp://www.eads.coml , d i ClickAgents
thttpy/ads.clickaaents.coml , di Datacom
thttp://www.aatacom.com| ; ma diversi
altri sono i fornitori di questo servizio,
anche se molti accettano solo siti in in¬
glese.
Conclusioni
Se un paio di volte all'anno vi inte¬
ressa andare la sera a ristorante per
AilCOMMM'M/ TV.WM
Tl» hai HtCBN-
I* All ) 1 SufiWW*
l'AlD Irn.ll
N*«r DUronai»
' l'AlD NOIIDNG
lAUC.Mialii UHM
*"• CMWflùn&fpliM
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1 *"
&
Ganies
C—«y- Q«—u.
Computer» Software»
una pizza e una birra con non più di un
paio di persone, quanto finora descritto
è una buona soluzione per non pagare.
Niente di più! Prima di vedere qualche
soldino, ce ne vuole, di impegno e di
tempo. E non dimenticate di mettere
in conto la spesa telefonica per restare
in linea.
Insomma, alla fin fine, il gioco vale
poco la candela, senza considerare che
poi i banner sullo schermo divengono
presto fastidiosi e si abbandona il gio¬
co. Ma c'è di più.
Prima di chiudere, vi racconto a
cosa è possibile abbonarsi negli USA.
Se si accetta di ricevere un fax al
giorno si riescono a mettere da parte
un paio di centinaia di dollari in un an¬
no; e , addirittura se si decide di rice¬
vere una telefonata di un venditore si
possono guadagnare dai 750 ai 3500
$ all'anno.
Considerando quanto ci costerà una
terapia psichiatrica di recupero della
nostra sanità mentale, alla fine, non è
detto che il tutto si risolva in un guada¬
gno.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
167
AVVISI Al NAVIGANTI
Storia e leggenda avvolgono la vita della donna più amata d’Argentina;
arrampicatrice sociale o santa, donna tenace e volitiva o debole essere umano,
indurito dalle sofferenze dalla vita? WWW ci aiuta a scoprirlo.
di Raffaello De Masi
O
o n a a a g B- a
»-« Cm * **•*•
}TUOM VA<« £](>»* Gu* c)MM5M Cl M
—3 «**
/l/cune delle numerose
pagine dedicate alla
storia di Evita Quarte
Peron.
Èva Maria Duarte nacque, nel 1919,
a Los Toldos, una cittadina argentina
posta quasi alla frontiera con il Brasile;
Los Toldos contava poco più di qualche
migliaio di abitanti, all'epoca, ed era co¬
struito sulle rovine di un vecchio ac¬
campamento indiano. La mamma di
Èva, Juana Ibarguren, era l'amante di
Juan Duarte, un
piccolo proprietario
terriero locale, da
cui ebbe ben cin¬
que figli: Bianca,
Elisa, Juan, Ermin-
da e, appunto, la
piccola Evita.
Nel gennaio del
'26 Juan Duarte
ebbe un incidente
automobilistico
mortale Juana de¬
cise immediata¬
mente di portare 1
figli a vedere, per
l'ultima volta, la
salma del padre e
parti il giorno stes¬
so per Civlcoy, luo¬
go dell'incidente,
visto che, per la
legge Argentina, la salma andava inu¬
mata entro le ventiquattro ore dalla
morte. Juana e 1 bambini arrivarono, ve¬
stiti di nero, al funerale; le notizie qui
sono discordi, visto che alcune notizie
vogliono che Estela Grizoila, moglie le¬
gittima di Juan, abbia proibito l’accesso
alla casa del gruppo. Altre voci vogliono
invece che Estela, convinta dai parenti
del marito, abbia accettato che i nuovi
venuti seguissero il feretro, in fila dopo
i familiari legittimi.
La vita si fece immediatamente diffi¬
cile per la famigliola, ben più di quella
che era stata precedentemente. Juan
non aveva lasciato nulla a Juana, tranne
la dichiarazione di paternità dei bambini
stessi. Per sopravvivere la madre e le
due figlie più grandicelle furono assun¬
te. come sguattere e cameriere, in fa¬
miglie ricche del luogo, ed è così che la
piccola Evita venne a contatto con il
lusso e il denaro. Come racconta nel
suo libro "La razon de mi vida", pubbli¬
cato poco prima della sua morte, "fu
quello un periodo di rabbia e ribellione,
nel vedere le ingiustizie che dominava¬
no la vita dei ricchi e dei poveri".
Nel 1929, quando Èva aveva dieci
anni, Juana trovò un nuovo compagno,
e con tutta la famiglia si trasferì a Junin,
città più grande e popolosa di Los Tol¬
dos, che aveva anche un ospedale e un
teatro e che, con i suoi 30.000 abitanti,
parve, ad Èva, una grande città. Qui la
mamma si preoccupò di dare alle figlie
più grandi un matrimonio decoroso, e
per la più piccola decise di farla conti¬
nuare negli studi fino al conseguimento
di un diploma. Ma il destino aveva deci¬
so diversamente; dopo aver preso par¬
te a una recita scolastica,
Èva decise di abbandonare di studi
per affrontare la carriera di attrice. E
lasciò per sempre Janin, per trasferirsi
a Buenos Aires. Non avendo denaro
né aiuti per raggiungere il suo scopo,
Èva assistè a uno spettacolo, nel tea¬
tro locale, di un ballerino di tango, Au¬
gusti Magaldi, e, alla fine della rap¬
presentazione, si fece trovare nel suo
camerino, chiedendogli un passaggio
per la capitale.
168
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Piccole attrici
crescono
All'arrivo a Buenos Aires, Èva si
trovò di fronte a uno spettacolo inim-
maginato; già allora questa città conta¬
va oltre due milioni di abitanti; ma la ra¬
gazza {aveva allora quindici anni) capì
subito come la cosa si potesse risolve¬
re a suo favore, con le molteplici possi¬
bilità offerte. Nella sua autobiografia, la
futura presidentessa narra che, la prima
notte di permanenza, in uno squallido
albergo in Calle Corrientes, sognò che
sarebbe divenuta una grande attrice. Si
mise quindi a cercare un lavoro, qualun¬
que esso fosse, ma solo dopo un lungo
periodo di povertà e fame ebbe una
partìcina in "La Senora de Perez", com¬
media interpretata da Èva Franco, una
delle più famose attrici dell'epoca. Ma
la sua carriera non ebbe grandi sviluppi,
limitata, appunto, a ruoli di qualche mi¬
nuto dei locali della città.
E' incerto se, nel periodo, Evita abbia
praticato, per sopravvivere, la prostitu¬
zione. Secondo la maggior parte degli
storici del tempo la cosa non era vera,
ma bisogna anche pensare che si stava
parlando della moglie del Presidente.
La cosa più probabile è che ella abbia
avuto una serie di amanti, scelti anche
in base alle esigenze del momento, che
la introdussero nel mondo del cinema e
della radio. Le sue condizioni di vita e fi¬
nanziarie cominciarono a divenire meno
precarie, tanto che Èva potè aiutare il
fratello, accusato di aver sottratto un'in¬
gente somma di denaro dalla banca do¬
ve lavorava, fornendo il denaro neces¬
sario per la restituzione e salvandolo dal
carcere. D’altro canto l'Argentina, in
quel periodo, attraversava un periodo di
floridezza economica notevole, grazie
alle forti esportazioni di carne bovina
verso numerosi paesi esteri. In quel pe¬
riodo Èva divenne una star radiofonica,
guidando una trasmissione in cui narra¬
va la vita di donne famose; il suo fem¬
minismo era giunto all'arrivo. In quel
periodo divenne l'amante del Ministro
delle Comunicazioni, che elevò il suo
salario a livelli mai visti precedentemen¬
te. Sebbene la loro relazione durasse
pochi mesi, Èva ne approfittò per con¬
solidare ancora di più il suo prestigio e
le sue amicizie.
Il 15 gennaio del '44, un fortissimo
terremoto colpì l'Argentina, distruggen¬
do completamente San Juan, a 500 km
da Buenos Aires. Migliaia furono le vitti¬
me, e tutta la nazione si mobilitò per
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
La cosa fu tanto fulminea che già la
stessa notte i due condivisero la mede¬
sima camera d'albergo. La mattina suc¬
cessiva Èva si recò con un ca¬
mion a casa di Peron; qui vive¬
va una giovane amante del co¬
lonnello ed Evita, senza neppu¬
re presentasi, le ordinò di cari¬
care immediatamente tutta la
sua roba sul furgone e di non
farsi più vedere. Non si sa quali
argomenti abbia usato, fatto sta
che dopo un'ora della ragazza
era scomparsa ogni traccia.
invitò attori, cantanti e
l'elite del potere militare,
tra cui il colonnello Juan Domingo Pe¬
ron. Fu un colpo di fulmine; si narra che
quando Peron si inchinò a baciare
tutte e due le mani di Evita, essa le
strinse per non lasciar andare le
sue.
Evita diviene
la first lady
Argentina
portare soccorso agli sventurati. Èva si
recò a San Juan per un servizio giornali¬
stico per la radio; al suo ritorno mise in
piedi uno spettacolo di beneficenza, cui
Il '44 e '45 furono anni molto burra¬
scosi, a causa della conquista del pote¬
re da parte dei
militari. Peron di¬
venne vicepresi¬
dente nel gennaio
del '45, ma la no¬
mina fu molto
contrastata (allora
egli riuniva nelle
sue mani anche
la carica di mini¬
stro della guerra e
di segretario del
ministero del La-
Immaginì dì
Evita bambina
e prima di
raggiungere
successo e
onori.
voro e dell'Industria), tanto che alla fine
dell'anno furono chieste le sue dimis¬
sioni Il giorno successivo ci fu il suo ar¬
resto. ma Evita aveva, nel
frattempo, già provveduto
ad avvisare tutti i simpa¬
tizzanti della politica pero-
nista che, il 15 ottobre, or-
ganizzarono una grande
dimostrazione di piazza.
Nel frattempo, Peron era
stato ricoverato in ospe¬
dale per un riacutizzarsi
della sua pleurite; ma la
manifestazione si ingigan¬
tiva sempre di più, tanto
che il Presidente fu co¬
stretto a comparire sul
balcone dell'ospedale a
fianco di Peron. In quella
occasione Èva era
anch'essa presente, ma
per una curiosa circostan¬
za (il balcone aveva un
piano di calpestio più alto rispetto al pa¬
vimento retrostante, essa sembrava an¬
cora piu piccola rispetto a Peron (altissi¬
mo e dotato di un fisco atletico) E
il popolo cominciò ad acclamarla
"Evita, Evita”, vale a dire piccola
Èva. Peron aveva riconquistato il
potere alla grande. Il 4 giugno del
'46 egli divenne il 29° presidente
dell'Argentina.
Seguono anni di contrasti inter¬
ni. ma anche di forte aumento del¬
la popolarità della first lady, che
non perde occasione per essere
presente sia a occasioni ufficiali
sia a iniziative di aiuto per i più bi¬
sognosi. Nel suo libro, ella raccon¬
ta che "Questa era per me una ri¬
vincita dei miei anni di gioventù, di
povertà e miseria", quando aveva pati¬
to la fame e invidiato i grossi latifondisti
delle grandi fattorie del nord. E per au¬
mentare ancora di più la sua popolarità.
Evita parti, nel giugno del 47, per un
viaggio in Europa.
Le accoglienze furono quanto meno
difformi. Il generale Franco la accolse
come una regina, assegnandole la cro¬
ce della Regina Isabella e indicendo un
giorno di festa nazionale. Diverse furo¬
no le reazioni di Parigi, che rimase pres¬
soché indifferente, e di Londra, dove in
un articolo di prima pagina, il Times non
mancò di evidenziare che Èva era una
figlia illegittima. Ciononostante, al suo
ritorno fu accolta come una trionfatnce;
Èva, in quel periodo, era al culmine del¬
la bellezza, esaltata anche da un guar¬
daroba raffinato (si narra che avesse al¬
meno un centinaio di pellicce) firmato
quasi tutto da Dior. I gioielli indossati
Durante la
malattia, Evita
non rifiutava di
essere foto¬
grafata; ec¬
cola. ridotta a
un fantasma
durante la sua
degenza in
ospedale
pertutto, egli è il vostro braccio, i vostri
nervi e il vostro cuore".
Ma il periodo di grande floridità della
nazione stava tramontando; le esporta¬
zioni erano da tempo calate, e un'infla¬
zione galoppante aveva distrutto tutti i
risparmi dei lavoratori. Il 22 agosto del
1951 Peron si ripresenta come candida¬
to per le elezioni ed Èva, anche se con
una certa riluttanza, decide di accettare
la candidatura di vicepresidente. Ma la
cosa determinò immediatamente,
nell'atmosfera surriscaldata del periodo
preelettorale, pochi consensi e molti
malumori. Peron non ebbe altra scelta
che invitare Èva a rinunciare, cosa che
ella fece nove giorni dopo in una tra¬
smissione radio. Nello stesso periodo
cominciò ad accusare disturbi continui
che la costringevano talvolta a letto La
diagnosi fu semplice e rapida: cancro
dell'utero. La notizia fu un colpo terribi¬
le per Peron, che aveva perso la prima
moglie
con lo
stesso
male. Ma
Evita si
impose di
essere a
fianco del
marito
nella cam-
p a g n a
elettorale
fino a
quando il
suo rico¬
vero fu improcra¬
stinabile Il giorno
delle elezioni la
giovane first lady
era talmente debi¬
litata che dovette
votare in ospeda¬
le Nel giugno del
'52 pesava meno
di quaranta chili e
non si muoveva
più dal letto
Durante l'ultima
settimana di luci¬
dità, Èva iniziò a
scrivere un nuovo libro. "Il mio mes¬
saggio", mai pubblicato, in cui attacca¬
va ferocemente i nemici di Peron e in
particolare i generali, che lo avevano
abbandonato già da tempo. Prima di
morire, fece in modo che tutti i suoi
gioielli fossero rivenduti e il ricavato di¬
stribuito al popolo, e chiese ai suoi po¬
veri, i "descamisados", di continuarle a
scrivere anche dopo la sua morte.Il 26
luglio del '52, un sabato mattina, il se¬
gretario dell'informazione, Raul Apold.
erano poi tanto sfarzosi ed eleganti da
essere paragonati, da un cronista del
New York Times, a quelli di Cleopatra
E' di quel periodo la fonda¬
zione. da parte della Seno-
ra d'Argentma. della "So-
ciedad de Beneficiencia".
associazione di soccorso
che divenne, in breve tem¬
po, pressoché un ministe¬
ro Pare accertato che il bi¬
lancio di questa fondazione
non fosse infe¬
riore a tre miliar¬
di di pesos, cir¬
ca 200 milioni di
dollari dell'epo¬
ca Ogni mattina
Èva riceveva
centinaia di per¬
sone che le ve¬
nivano a raccon¬
tare le loro tristi
sto¬
rie, ed essa stessa decide¬
va le misure da prendere
Per finanziare le sue attività.
I funerali furono una
testimonianza ampia di
quanto Èva fosse amata
dal suo popolo; le scene
di dolore e disperazione
di popolani sconosciuti
furono numerosissime.
impose a
ogni la¬
voratore
argentino
di versa¬
re alla
sua orga-
nizzazio-
giorno di
paga all'anno. Questo lavoro divenne
per lei una specie di malattia; vi si dedi¬
cava con fanatismo, lavorando dalle
5,30 di mattina fino a tarda notte. E la
sua frase ricorrente era: "Peron è dap¬
170
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
:l pueblo llora
A EVITA
ARGENTINA
lenitemela!.
annunciava che l’Argentina aveva per¬
duto la sua guida spirituale.
Il colpo fu terribile per Peron che
cadde in una profonda depressione; os¬
sessionato dal mito dell'eternità del pe-
ronismo e dell’Argentina, affidò incarico
al dr. Pedro Ara, specialista spagnolo, di
applicare una sua nuova tecnica di im¬
balsamazione sulla donna. Questi im¬
piegò due anni per il suo lavoro, evitan¬
do di asportare gli organi interni come
richiede la normale tecnica di imbalsa¬
mazione. Ma, prima che fosse comple¬
tato il mausoleo che doveva custodire
la salma, l’amministrazione peronista
cadde sotto un colpo di stato.
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[A l tx i f% M(' R f A . | OAD*
lini 'mucide ah mutivi
pani t vidimi ai mutua ai fa
Cmpàfia pro ajuéa miai
Epilogo
Peron fuggi in Spagna lasciando il
corpo dell'amata in patria. Ma i generali
si trovarono di fronte a un dilemma, Co¬
sa fare di questo incomodo testimone
del passato? Per evitare di irritare l'opi¬
nione pubblica, che già considerava Evi¬
ta una santa, decisero di tradurlo
all’estero, in Italia, a Milano, dove fu
seppellita sotto falso nome. Solo quat-
Da una grande vita, un musical e un bellissimo film
di Alan Parker, con Madonna. Jonathan Pryce e
Antonio Banderas
tordici anni dopo,
quando Peron potè
ritornare in Argenti¬
na, il corpo fu riesu¬
mato, ancora intat¬
to. e ritrasferito in
patria. Nel 1973 Pe¬
ron si ripre¬
sentò alle
elezioni, iro¬
nicamente
con la terza
moglie Isa¬
bella come
vicepresi¬
dente. E, an¬
cora più iro¬
nicamente, i
due vinsero
la contesa
elettorale.
Nel 1976 la
salma trovò
infine pace
nella cappel¬
la dei Duarte.
Evita, figlia di povera gente, che mai
aveva dimenticato le sue origini e che
tanto aveva fatto per il popolo, aveva fi¬
nalmente concluso
il suo viaggio.
Evita sopravvive
oggi nel ricordo de¬
gli argentini, in un
musical
broadwayiano e in
uno splendido film
di Alan Parker. Fu
una santa? una
donna determinata
a salire in alto? una
precisa pianificatri¬
ce del suo succes¬
so? nel bene o nel
male, addio, Evita!
Manifesti, francobolli, ritagli di
giornali sono divenuti oggetto
di culto, fortemente contesi
dai collezionisti
2 Ai è £ J
EVITA
I l II MUSICAI
TUE I HAI
mi WOMAN
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
PrintOffice è nel 2000
Corel ci presenta una nuova versione di PrintOffice, per l’esattezza PrintOffice 2000. Un
2000 che sta ad indicare forse l’inizio di una nuova era? MCmicrocomputer ha provato
subito questa nuovissima
versione e vi racconta le novità.
di Mauro Candirli
Più che un prodotto,
una suite
Negli ultimi 6-7 anni i produttori di
software si sono accorti che gli utilizzatori
di PC preferiscono avere più software
che averne meno: mi rendo conto che
detta cosi potrebbe sembrare una battuta
di un comico, ma la realtà è proprio que¬
sta. A partire da Microsoft Office fino al
prodotto che abbiamo appena provato
per questo numero di MC, ci accorgiamo
che il software "singolo", che pur esiste
ancora, è un po' in ribasso, mentre le co¬
siddette suite, cioè confezioni nelle quali,
oltre al prodotto principale, si trovano altri
prodotti secondari, sono sempre più pre¬
miate dal mercato. PrintOffice 2000 di
Corel non fa eccezioni: durante l'installa¬
zione sono ben 4 i prodotti che vengono
caricati sul proprio PC, PrintOffice vero e
proprio, PhotoHouse, Corel Central e
Web Designer. In questo articolo prende¬
remo in esame soprattutto PrintOffice.
Giusto per ricordare anche gli altn pro¬
grammi, PhotoHouse è un programma di
ritocco fotografico che serve per poter
rendere migliori le nostre foto digitalizza¬
te o applicare loro effetti speciali. Corel
Central è una vera e propria suite di pro¬
grammi nella suite: le funzioni vanno dal
calendario all'agenda, dalla rubrica allo
schedario, tutti programmi di utilità per la¬
vorare meglio in ufficio. Infine Web Desi¬
gner consente di preparare non solo pagi¬
ne, ma anche siti completi e di scaricarli
direttamente sul server preposto alla loro
fruizione in rete.
Impaginazione
e disegno
PrintOffice nasce come programma
per la realizzazione di materiali stampati
All'apertura PrmtOlfi-
ce 2000 visualizza tut¬
te le categorie di pro¬
getti attivabili da tem¬
plare.
con la possibilità di
personalizzazioni
d'effetto, rese pos¬
sibili da strumenti di
inerenti alle attività d'ufficio. Con il passa¬
re delle versioni, il programma si è evolu¬
to introducendo funzionalità estrema-
mente sofisticate, proprie dei programmi
di disegno (come non ricordare che Corel
nasce con il pluridecorato CorelDraw,
uno dei più diffusi e potenti programmi di
disegno vettoriale?).
Naturalmente tutto può essere molto
semplice se si sceglie uno dei progetti
già disponibili per la personalizzazione: il
prodotto contiene qualcosa come 2500
modelli da utilizzare in ogni occasione.
Restando nel tema della semplicità dob¬
biamo notare che i tre prodotti principali,
PrintOffice, PhotoHouse e Web Desi¬
gner, sono completamente integrati tra
loro: con un semplice clic sui relativi pul¬
santi della barra strumenti, si fa partire
l’applicazione richiesta e poi si passa di¬
rettamente dall'una all'altra con altri auto¬
matismi, come il passaggio delle immagi¬
ni bitmap elaborate direttamente da Pho¬
toHouse a PrintOffice senza necessità di
agire su taglia e incolla o sulle funzioni di
importazione.
Anche nel caso di utilizzo di file prove¬
nienti da altri programmi, PrintOffice fa
un uso estensivo delle funzioni di
drag&drop, soprattutto per immagini, fo¬
tografie, ecc. Insomma un insieme omo¬
geneo per aiutare chi deve realizzare og¬
getti di comunicazione aziendale nella
maniera più veloce e semplice, ma anche
disegno avanzati, quasi paragonabili a
quelli di CorelDraw, ma con in più la sem¬
plicità d'uso.
Le novità
Il programma si presenta praticamente
come la versione precedente: una fine¬
stra di guida, chiamata Notebook, con¬
sente di avere sempre a portata di mano
tutte le informazioni sulle funzioni sele¬
zionate del programma L'area di questa
finestra può essere fissa sulla sinistra del
video oppure trasformata in una finestra
mobile, fino ad essere eliminata dall'uten¬
te che non necessita di particolari istru¬
zioni in quanto ormai esperto. Per un esa¬
me più generale del modo di operare del
programma, vi consigliamo di riprendere
e rileggere l'articolo apparso su MCmi¬
crocomputer numero 189. Passiamo
quindi ad esaminare le principali novità in¬
trodotte nel prodotto.
Interfaccia
Dopo un certo numero di release di un
prodotto software è indispensabile capire
più a fondo quali siano i possibili problemi
per gli utenti che lo utilizzano. In questi
casi si fa uso di specifici studi di usabilità
del prodotto realizzati tramite gruppi di
utenti che vi vengono posti per la prima
volta davanti e vengono monitorati duran¬
te l’utilizzo registrandone automatica-
172
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
mente tutti i problemi e gli sbagli fatti. I
dati confluiscono in un database che
quindi dà una visione completa di tutti i
problemi riscontrati dagli utilizzatori e del¬
la frequenza con cui si presentano: quelli
che maggiormente vengono incontrati
dagli utenti necessitano di un'adeguata ri¬
sposta nella versione successiva allo stu¬
dio, in pratica bisogna rendere la funzione
critica più semplice da utilizzare.
Qualcosa del genere ha senza dubbio
fatto Corel con PrintOffice. Questi i punti
principali interessati dalle modifiche:
• Doppio clic: alcune funzioni sono più
semplici poiché si attivano con un doppio
clic senza dover selezionare lo specifico
strumento.
• Testo: ora è anche più semplice sele¬
zionare e modificare il testo, in pratica co¬
me se si stesse usando (questo è un tipi¬
co caso in cui facendo il doppio clic si
può direttamente modificare il testo sen¬
za dover selezionare l'apposito strumen¬
to).
• Selezione oggetti: gli oggetti con un
fondo vuoto (né bianco, né di alcun altro
colore) possono essere selezionati anche
semplicemente facendo clic sulla loro
area e non più solo sul bordo come co¬
munemente avviene nel caso di questo
genere di oggetti. Ma ancora più interes¬
sante è la possibilità di selezionare senza
problemi gli oggetti molto vicini tra loro.
Quando ci si avvicina con il mouse ad un
oggetto esso viene circondato da un ret¬
tangolo e se due oggetti sono molto vici¬
ni basterà muovere il mouse leggermen¬
te per visualizzare il rettangolo dell'ogget¬
to che realmente vogliamo attivare: a
questo punto si può fare clic sicuri di se¬
lezionare l'oggetto giusto.
• Allarmi: quando ci sono delle attività
non possibili con specifici oggetti oppure
quando alcune operazioni possono creare
problemi, l'utente viene avvisato.
L'esempio tipico è quando si importa una
fotografia di grandi dimensioni che po¬
trebbe rendere la pubblicazione molto pe¬
sante dal punto di vista di file generato.
Notebook
Gli utenti neofiti trovano in questo stru¬
mento l'aiuto necessario per essere pro¬
duttivi in tempi brevi: era quindi prevedi¬
bile che Corel apportasse alcune migliorie
anche a questo strumento. Per alcune
specifiche funzioni è stata aggiunta una
pagina di consigli: ciò aiuta l’utente a
comprendere esattamente cosa sta fa¬
cendo, senza dover necessariamente
eseguire delle prove.
Anche dal punto di vista dell'utilizzo di
immagini, clipart, bordi, sfondi e quant'al-
tro offerto dal programma il notebook ha
migliorato la sua efficienza: in pratica è
come avere a disposizione un browser
Jl ? di
**£“• srax
■ I
” 'i -r
TT
± JL
mi*
X 1 =- - A li
--‘.VI r—-,
Vediamo un gran nu¬
mero di layout di opu¬
scoli pronti all'uso che
PrintOffice 2000 pro¬
pone.
dove appaiono i dischi del computer,
quindi anche i CD-ROM del prodotto do¬
ve sono archiviate tutte le varie collezioni.
Con dei semplici clic è possibile esplorare
il contenuto delle cartelle che, se conten¬
gono elementi grafi¬
ci, li visualizzano non
con il nome del file,
ma con un'icona che
rappresenta esatta¬
mente il contenuto del file: una volta
identificato l'elemento grafico di nostro
interesse sarà sufficiente sfruttare le fun¬
zioni di drag&drop, che ci consentono
semplicemente di trascinarlo nella nostra
Modica oggetti
^ TRASFORMA OGGfTTI
In da modo a d e nta a b at letiiw
foggerto?
PouBona f oggetto
Cenila e alme*
Ainee foggetto
Spoita fogget'o tu t»*a pagna
Hideerinnona
RnMnaona f oggetto
Ruota
Ruota faggeta)
Indna foggetto
R riletti
Rilette foggetto
Radna & oggetti
Come si può nota¬
re. alla sinistra del
Notebook com¬
paiono le etichet¬
te delle varie
schede contenen¬
ti le funzioni de!
programma: prati¬
camente per ogni
scheda PrintOffi¬
ce 2000 propone
delle specifiche e
dettagliate istru¬
zioni.
Ecco visualizzata una sche¬
da di suggerimento conte¬
nente le istruzioni per lo
svolgimento di una deter¬
minata attività/funzione.
bmto
PrintOffice 2000 da accesso diretto alle foto¬
camere digitali attraverso l'interfaccia stan¬
dard Twain.
Modica oggetti
MOlHCHflOHA OGGETTI
£ politole comervare le propano»
def oggetto mando I dspoxrirvo d
Modica oggetti
HDtHEMsiom oceani
Suqqnnmonto
Pei ndmennonaie in oggetto tiamte
i moine, late de ui in oggetto pei
tetoaorvuk) e tiaicrwne ina maragha
d selezione angolo veno r tonno pei
•dulie le dmenoon def oggetto o
vaio Tettemo pei aumentarne le
dmemer»
Pccoto
oppure
J Regolare falane e la laidezza
* def oggetto minando i conile*
I lottoilatoi
opporti
Fare ck tu Irrpotle dmenicn
preowi per apne la pegno dei
Blocco note Rdmenuona oggetti n
cu è politole nodi care le
dmemion ded oggetto selezionali
iriàaando vaimi tpecrici
Fare de tu Iorna ai menu ! iaslama
per ntomare ala pagna dei Blocco
noie T(allumo oggetto
pubblicazione con il mouse.
Motore di ricerca
Con la bellezza di oltre 40.000 immagi¬
ni di vario genere (foto e disegni) diventa
un problema la ricerca di quella giusta.
Nelle precedenti versioni di PrintOffice
non era semplice trovare ciò che si
m-i cercava senza avere il manuale con
la raccolta completa a portata di ma¬
no. In questa versione tutto è sem¬
plificato dal motore di ricerca che
consente, se non altro, di avere in
breve tempo una visualizzazione
delle immagini che più si avvicinano
alla parola chiave: se inoltre posse¬
dete la mega raccolta di Corel
1.000.000 di immagini, PrintOffice
vi consente di eseguire la ricerca
anche sulle immagini inserite in
questi CD, indicandovi nome del file
e CD da utilizzare.
• Imposta Dm ptocue
* luna al menu I
Questa è invece
la scheda di ac¬
cesso alle funzio¬
nalità vere e pro¬
prie.
Fotocamere Digitali
È una delle novità più interessan¬
ti: PrintOffice consente di importare
direttamente le fotografie realizzate
e memorizzate nelle fotocamere di-
_I gitali. Tramite i driver Twain messi a
disposizione dal programma o utiliz¬
zando quelli inseriti nel software fornito
insieme alla fotocamera, potrete importa¬
re direttamente le foto, visualizzandole
prima sul notebook e poi trascinandole
semplicemente con il mouse sulla vostra
pubblicazione.
MCmicrocomputer n, 205 - aprile 2000
173
***4X01-, rwmrtttiÉi.
Abbiamo disegnalo un oggetto blu sopra un al¬
tro oggetto blu: sarebbe alquanto arduo riusci¬
re a selezionarlo al primo colpo, ma PrintOllice
2000 ci aiuta visualizzando una cornice al solo
passaggio del cursore sopra all'oggetto "invisi¬
bile "
Migrazione a CorelDraw
Utilizzate PrintOffice, ma ormai vi senti¬
te pronti al passaggio verso CorelDraw?
Non c'è problema: la versione 9 di Corel¬
Draw prevede un filtro in grado di impor¬
tare direttamente qualsiasi pubblicazione
realizzata attraverso PrintOffice. Inoltre
se volete realizzare uno stampato, par¬
tendo da un file di PrintOffice, è sufficien¬
te recarsi presso uno dei centri specializ¬
zati indicati da Corel e potrete avere le
vostre pellicole da stampa.
Ombre agli oggetti
Una funzione di autocomposizione con¬
sente di personalizzare l'ombra degli og¬
getti: si parte dalla semplice ombra realiz¬
zata duplicando l'oggetto e ponendo la
copia dietro l'originale fino ad avere om¬
bre che si allargano o restringono fino a
99 gradazioni in modo da creare una vera
e propria sfumatura.
Altre novità
In breve altre funzionalità aggiunte o
migliorate in CorelDraw 2000.
• Possibilità di iniziare visualizzando diret¬
tamente una finestra di accesso ai pro¬
getti disponibili offerti dal programma: se
si vuole utilizzare questa finestra è consi¬
gliabile inserire il CD numero 4 nel lettore
del proprio computer prima di far partire il
programma, in caso contrario vengono
presentati semplici layout standard.
• Stampa anche solo di una pagina del
progetto.
• Nuovi template suddivisi in nuove ca¬
tegorie che rendono la scelta ancora più
completa per una vasta gamma di utilizzi.
• Type Assist che consente di scrivere in
tutta tranquillità con il supporto di un mo¬
tore di scrittura come quello di WordPer¬
fect: maggior tranquillità quindi sui possi¬
bili "errori di stampa".
• Importazione di testi in molti formati
tra cui l'onnipresente Word 97 (che poi è
lo stesso adottato anche in Word 2000).
• Pubblicazione diretta in formato HTML
per utilizzo delle pagine in Internet: non è
nana i * *
T
-
'S=“ P~S -
>■ »G3.QE3-<
£
PrintOffice 2000 con¬
sente di adagiare una
scritta su una linea
qualsiasi o intorno ad
un oggetto.
M
%
ex ocomp^ et
/
IBSJIL
j
□ t* U dt
e -.
nemmeno necessa¬
rio passare a Web
Designer, ma tutto
viene fatto all'inter¬
no di PrintOffice.
Cosa ci è
piaciuto e
cosa no
L’utilizzo del pro¬
gramma, come ab¬
biamo ripetuto più
volte, è molto sem¬
plice e questa è la
sua qualità migliore.
Tuttavia possiamo
dire che il fatto di
poter avere a dispo¬
sizione uno stru¬
mento con cosi tan¬
ti progetti pronti
all'uso e senza dub¬
bio il suo secondo
punto forte.
Finalmente abbia¬
mo un prodotto con
delle caratteristiche
di gestione dei testi
all'altezza di un
buon programma di
impaginazione: inol¬
tre la possibilità di gestire i testi in due
forme differenti, cioè come testo a para¬
grafi e come testo grafico, rende senza
dubbio il lavoro più comodo, specie quan¬
do si vuole creare qualche titolo un po'
strano deformando i caratteri. Inoltre il te¬
sto grafico è ora in grado di seguire il
contorno di una figura grafica, come un
oggetto o una linea.
Altro punto decisamente innovativo è
la possibilità di selezionare oggetti vicini
tra loro senza dover diventare matti. An¬
che la possibilità di aggiungere degli "in¬
volucri" alle immagini bitmap (come le fo¬
tografie) è molto interessante, poiché
consente di avere effetti nuovi senza do¬
ver impazzire con azioni di mascheratura.
La possibilità di utilizzare la dissolvenza
anche in oggetti di tipo vettoriale e non
La stessa scritta
può essere arricchi¬
ta di effetti in Pho-
toHouse trasferen¬
do la scritta stessa
richiamando Pho-
toHouse da Pnn-
lOffice, attraverso
un opportuno pul¬
sante
&cx ocomp^^
MaHiatitV»
auiiOM i* oca ito
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A.
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1
3 □ Q LO a
Chiudendo il documento in PhotoHouse. il programma chiederà se le mo¬
difiche vanno riportate sull'originale in PrintOffice: è sufficiente rispondere
"si" per ritrovare la nostra scritta modificata direttamente nel nostro docu¬
mento di origine in PrintOffice 2000.
solo con immagini bitmap consente una
volta in più di creare effetti nuovi in modo
semplice e veloce.
Ma passiamo a vedere anche cosa non
ci è piaciuto in PrintOffice 2000: per pri¬
ma cosa abbiamo notato una certa ten¬
denza al blocco del programma, special-
mente in alcuni casi di riempimenti degli
oggetti. Su un PC con installato un pro¬
gramma tipo CrashGuard si può rimedia¬
re senza grossi problemi, avendo poi l'ac¬
cortezza di salvare il lavoro, uscire dal
programma e rientrare, tuttavia ciò è
quanto mai seccante. Speriamo che al
momento della pubblicazione sia già
pronta una bella patch in grado di rime¬
diare a questo fastidioso problema.
Nonostante i miglioramenti, il notebook
resta un po' macchinoso da utilizzare:
174
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Ecco alcuni effetti in
PhotoHouse.
Il motore di ricerca delle immagini incluse nel
programma è stato potenziato.
qualche volta l'uso della freccia per anda¬
re indietro non fa tornare alla pagina pre¬
cedente del notebook, ma alla pagina re¬
lativa al contesto, obbligando l'utente a ri¬
petere la ricerca della pagina dove voleva
approdare, magari anche solo per fare
una prova.
Gli altri programmi
Come detto in precedenza, la confezio¬
ne di PrintOffice comprende altri 3 pro¬
grammi: vediamo quindi alcune delle loro
caratteristiche (escludiamo solo Corel
Central che. essendo un programma non
di grafica, non ha specifico interesse per
questa rubrica).
PhotoHouse
È il classico programma di fotoritocco:
nulla a che vedere con prodotti di tipo
professionale come Photoshop, ma, co¬
munque, è ben farcito di effetti speciali.
Il modus operandi è praticamente iden¬
tico a quello di PrintOffice e si basa an-
ch'esso sul Notebook, dove è possibile
trovare tutti i comandi e le possibili azioni
da svolgere. Gli effetti applicabili alle im¬
magini sono suddivisi in 7 tipologie: ritoc¬
co, colore, speciali e
divertenti, artistici, di¬
storsione, sfocatura
e plug-in (effetti che
sono realizzati attra¬
verso moduli venduti
da terze parti).
■»—I W9iMl «—miti— i le-»»-H
bitmap.
• Nuove opzioni maschera: questa ver¬
sione di PhotoHouse introduce nuove
possibilità di utilizzo delle maschere, in¬
cluse ben 6 opzioni di trasparenza delle
varie parti dell’immagine.
• Pronto per Internet: è possibile ottimiz¬
zare i formati di salvataggio Jpeg e Gif
per l'utilizzo in Internet, con tempi di
download ridotti.
Web Designer
Come dice la parola, Web Designer è
un programma che consente di realizzare
pagine Web, ma anche siti di una certa
complessità. Tra le caratteristiche più in¬
teressanti troviamo quella di poter creare
pagine con trame che vengono gestiti di¬
rettamente dal programma. In pratica è
possibile inserire nelle nostre pagine tut¬
to ciò che la tecnica moderna degli ultimi
browser consente: immagini, animazioni,
sfondi, musica, video, collegamenti e se¬
gnalici, testi scorrevoli, tabelle e persino
moduli da compilare.
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Mailiuiitq t evintimi mimi»*
Le novità di Pho¬
toHouse nella versio¬
ne disponibile insie¬
me a PrintOffice so¬
no:
• Possibilità di lavo¬
rare anche con og¬
getti e non solo con _
immagini bitmap:
quando l'utente cerca di applicare effetti
che sono utilizzabili solo con dei soggetti
bitmap, il programma lo avvisa e gli chie¬
de se vuole trasformare l'oggetto in un
lltloirimziniii
gonoiall
??
Che significa
YOAOO?
TOC vi invila noi
suoi uffici
Abbiamo importato un
file html senza trame e
attraverso Web Desi¬
gner abbiamo separato
in due trame sovrappo¬
sti il marchio e il testo:
il fatto che ora siano
due trame 6 conferma¬
to dal fatto che nella
parte sottostante è visi¬
bile il cursore a riprova
che la pagina 6 più lun¬
ga di guanto 6 possibile
vedere Ila videata in primo piano è quella di un
browser che serve per visualizzare come si
presenta effettivamente la pagmal
5 to prodotto
risente del fatto di
non essere proprio
della stessa fami¬
glia dei precedenti,
per cui anche l’ope¬
ratività non è la
stessa: si sente un
po' la mancanza di
alcune semplificazioni presenti in PrintOf¬
fice.
Queste alcune delle novità inserite nel¬
la versione 2 di Web Designer, disponibi¬
le in PrintOffice.
• Gallery Docker, una finestra che con¬
sente di avere un'anteprima delle imma¬
gini da importare, utilizzabili poi con un
semplice drag&drop nella pagina esegui¬
to con il mouse.
• Moduli: uno strumento apposito con¬
sente di disegnare i cosiddetti Form, cioè
moduli compilabili dagli utenti che leggo¬
no le vostre pagine su Web.
• Possibilità di inserire Cascading Style
Sheet, moduli, applet, comandi Java e
ActiveX.
• Frame Wizard, che consente di realiz¬
zare una pagina con infiniti frame organiz¬
zati sulla base di 10 specifici layout stan¬
dard modificabili a piacimento dall'uten¬
te.
• Possibilità di aggiornamento diretto del
sito, nel caso di server remoto.
• Strumenti di scrittura avanzati che aiu¬
tano nella correzione dei testi prima della
pubblicazione.
E Conclusione
Se possiamo dare un giudizio comples¬
sivamente buono del prodotto, non pos¬
siamo ignorare che qualche volta abbia la
tendenza ad impiantarsi, specialmente
se si utilizzano tutte le applicazioni con¬
temporaneamente (le prove sono state
effettuate su un PC dotato di 128 MB di
memoria RAM e con Windows 98 SPI).
Corel normalmente è molto attenta a
queste problematiche "infantili" dei pro¬
dotti: vi consigliamo, quindi, di inviare la
cartolina di registrazione del prodotto ap¬
pena lo acquistate. Il servìzio di supporto
tecnico in Italia, gestito da una società in¬
dipendente (Elaborazioni Grafiche di Ro¬
ma) è estremamente efficiente e provve¬
de a chiamare tutti i clienti registrati ogni
qualvolta ci sia una nuova release di ser¬
vizio di un prodotto (che viene ovviamen¬
te inviata su richiesta, ma gratuitamenj^.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
175
Come funziona Linux:
introduzione alla shell
Finalmente siamo arrivati ad analizzare la shell, l’interprete di comandi che funge da interfaccia
fra l’utente e il sistema operativo. Sebbene esistano per Linux diverse interfacce grafiche,
anche evolute, l’approccio testuale offre delle possibilità ancora irraggiungibili mediante
il solo uso del mouse.
Quarta parte
di Giuseppe Zanetti
La shell
Attraverso la shell l’utente può in¬
serire comandi, avviare programmi e
comunicare col sistema operativo. Una
shell che si rispetti mette inoltre a dis¬
posizione un ambiente di lavoro in cui
l'utente può definire delle variabili che
influenzano il funzionamento degli altri
programmi ed un linguaggio di program¬
mazione. che può essere utilizzato in¬
serendo i comandi desiderati diretta-
mente sulla "linea di comando" oppure
per creare dei piccoli programmi (shell
script). Non esiste un'unica versione
della shell, ma può essere utilizzato
come shell qualunque programma in
grado di interagire con l'utente. E' per
esempio possibile fare in modo che
quando l'utente si collega al sistema ed
inizia una sessione di lavoro, al posto
della shell standard di Linux venga lanci¬
ato un menu di scelte simile a quello
utilizzato nelle BBS oppure un sistema
grafico. Limitandosi a considerare le
classiche shell a linea di comando, ne
esistono decine di versioni diverse: gli
affezionati del linguaggio C possono ad
esempio utilizzare la C SHeil (csh), che
offre un linguaggio di programmazione
simile a quello di Kernigan e Ritchie,
mentre i patiti della sicurezza possono
installare Restricted SHell (rsh), che
limita l'utente all'Interno della propria di¬
rectory e permette di eseguire sola¬
mente un insieme limitato di comandi.
In questo articolo faremo riferimento
alla bash (Bourne Again SHeil), in quan¬
to essa, oltre ad essere diventata lo
standard de facto in Linux, estende ed
è compatibile verso il basso con la
Bourne Shell presente in tutti i sistemi
UNIX. I lettori interessati ad estendere
gli argomenti trattati potranno perciò
utilizzare con profitto le decine di testi e
documenti disponibili per quest'ultima.
Ovviamente il documento principe a cui
fare riferimento è il manuale della bash
(man bash), eventualmente nella ver¬
sione tradotta in italiano.
La shell bash mette a disposizione al¬
cune funzioni principali che analizzere¬
mo nel seguito dell'articolo, fra cui:
linea di comando
ambiente (environment)
. sostituzione dei nomi
ridirezione dell'input/output.
Scelta della shell
di login
Quando un utente esegue il login sul¬
la macchina, viene lanciato il program¬
ma indicato nell'ultimo campo di
/etc/passwd.
beppe:AQ23HADsIQsvo: 306 : 100 : Giuseppe
Zanetti:/home/beppe:/bin/bash
Nel caso esso sia vuoto, viene ese¬
guita la shell standard /bin/sh (che in
quasi tutte le distribuzioni di Linux è un
link simbolico a /bin/bash).
Ogni utente può scegliere quale pro¬
gramma utilizzare come shell di login,
utilizzando il comando chsh.
# chsh beppe
Changing shell for beppe.
New shell (/bin/sh): /bin/bash
Shell changed.
La possibilità di usare come shell
qualunque programma permette di
creare degli utenti che compiano in mo¬
do automatico certe operazioni, ad es¬
empio lo shutdown della macchina:
shutdown:x: 6:0 : Utente Shutdown:/sbin:
/sbin/shutdown
Per motivi di sicurezza, è possibile
utilizzare come shell solamente i pro¬
grammi il cui percorso è contenuto nel
file /etc/shells.
Interazione dell’utente
con bash
La bash, rispetto alla Bourne Shell,
mette a disposizione alcune funzioni in¬
teressanti che facilitano e velocizzano
moltissimo l’interazione da parte
dell'utente. Una volta che si sia acquisi¬
ta una certa pratica, compiere oper¬
azioni con la shell (spostamento di file,
176
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
...) risulta molto più semplice e veloce
che utilizzando una qualunque interfac¬
cia grafica.
L’history dei comandi
La prima cosa comoda che si incon¬
tra in bash è sicuramente la possibilità
di spostarsi con i tasti cursore a destra
e a sinistra per modificare una linea di
comando che si sta inserendo. Nella
vecchia Bourne Shell invece l'unica op¬
erazione possìbile era quella di cancel¬
lare l'ultimo carattere inserito. E' poi
possibile, utilizzando i cursori verso l'al¬
to e verso il basso, navigare nell'history
(storia) dei comandi inseriti precedente-
mente. In questo modo si può ripetere
un comando oppure modificarlo. L'his-
tory viene salvata nel file .bash_history,
presente nella home directory di ogni
utente che utilizza come shell la bash.
Tale nome è modificabile assegnando
un opportuno valore alla variabile HIST-
FILE. Se non viene limitato in dimen¬
sione - ad esempio mediante la variabile
HISTFILESIZE oppure cancellandolo
mediante un opportuno comando nello
script .bashjogout che viene eseguito
al termine della sessione di lavoro - il
file che contiene l'history ha la tenden¬
za a crescere abbastanza velocemente.
Questa situazione porta ad un rallen¬
tamento nella partenza della sessione di
lavoro, in quanto il file bash_history
viene caricato in memoria. Può essere
utile cancellare il file di history anche
per motivi di privacy, in quanto esso
tiene traccia di tutte le operazioni da noi
compiute in precedenza.
Oltre che con i tasti cursore, è possi¬
bile richiamare un comando precedente
anche utilizzando il carattere !, seguito
dalle prime lettere del comando che si
desidera ripetere. Ad esempio per
ripetere l’ultimo comando cp è suffi¬
ciente scrivere:
5 icp
cp /home/beppe/doc/beppe/poets/il_gio-
co. txt /tmp/
S
E' anche possibile recuperare ad es¬
empio la 24-esima linea di comando
presente nell'history, utilizzando la scrit¬
tura !24:
$ 124
ls -la
Per conoscere il contenuto dell'histo-
ry sì utilizzi il comando "history", even¬
tualmente bloccando l'output ad ogni
schermata mediante more
$ history|more
21 vi pippo.c
22 cp pippo.c pluto.c
23 vi pluto.c
24 make
Ulteriori informazioni sull’utilizzo
dell'history possono essere, al solito,
reperite nel manuale in linea della shell.
Gli alias
Il meccanismo dell'history semplifica
moltissimo la vita dell'utente, ma se us¬
ato troppo in fretta e con poca atten¬
zione può essere causa d’errori anche
gravi. Ad esempio, ripetendo per errore
un comando di copia dopo aver modifi¬
cato il file, tutte le modifiche effettuate
nel frattempo vengono perdute, in
quanto si sovrascrive il file con una vec¬
chia versione. I guai più seri derivano
comunque dall'utilizzo dell'history asso¬
ciata al comando rm. Per questo moti¬
vo non è una brutta idea definire nello
script .profile - che viene eseguito all'in¬
izio della sessione di lavoro (ne ripar¬
leremo in seguito) - i comandi rm e cp
come degli alias verso ”cp -T e "rm -i”.
L'opzione -i fa in modo che venga richi¬
esta conferma prima di eseguire la
modifica del file.
Per creare un alias è sufficiente in¬
serire nel file .profile i seguenti coman¬
di:
alias rra="rm -i"
alias cp=*”cp -i”
alias mv="mv -ì"
Per avere la lista degli alias definiti si
utilizzi il comando alias senza parametri.
$ alias
alias cp-’cp —i*
alias dir*'ls -la'
Completamento
dei nomi
Un'altra funzione molto interessante
della bash è la possibilità di completare
i nomi utilizzando il tasto TAB. E" suffi¬
ciente scrivere una parte del nome del
comando che lo identifichi univoca¬
mente e premere TAB affinché il nome
venga completato automaticamente
dalla shell. Nel caso i caratteri inseriti
non siano sufficienti ad identificare un
singolo comando in modo univoco, ver¬
rà emesso un suono, che invita ad in¬
serire ulteriori caratteri. Premendo ulte¬
riormente TAB verranno mostrati tutti i
comandi che iniziano con i caratteri in¬
seriti, in modo da facilitare la scelta
all'utente.
Ad esempio, dovendo inserire il co¬
mando mkdirhier, sarà sufficiente scri¬
vere dir e premere il tasto tab per com¬
pletare il nome. Non essendo le lettere
inserite sufficienti ad identificare univo¬
camente il comando richiesto, sarà nec¬
essario inserire anche ulteriori lettere.
S mkd<TAB>
mkdexe mkdict mkdir mkdirhier mkdoafa
S mkdir<TAB>
mkdir mkdirhier
S mkdirh<TAB>
$ mkdirhier
Un discorso analogo vale per i nomi
dei file. In questo caso il meccanismo
risulta ancora più efficace, in quanto
permette di completare velocemente
nomi molto lunghi ed evita moltissime
battute sulla tastiera. L'esempio appena
fatto non è dei migliori, ma si pensi di
dover inserire a mano il comando "mul-
tiload_applet". Utilizzando il meccanis¬
mo descritto sarà sufficiente scrivere
■'mul<TAB>".
Espansione della tilde
Una ulteriore funzione interessante è
l'espansione di un nome preceduto dal
simbolo della tilde nel percorso relativo
alla home directory dell'utente cor¬
rispondente:
S ls -beppe/doc (equivale a ls /disk2/
utenti/home/beppe/doc)
divinacommedia.doc decameron.txt
odissea.rtf
Personalizzare la shell
Quando l'utente inizia la propria ses¬
sione di lavoro la shell esegue il file
/etc/profìle, che deve essere uno script
di shell ed avere gli opportuni permessi
di eseguibilità. L'amministratore di sis¬
tema può predisporre questo file in mo¬
do da creare alias validi per tutti gli
utenti del sistema, oppure per verificare
e segnalare la presenza di mail o la quo¬
ta di disco residua, per definire eventu¬
ali variabili d'ambiente, ecc...
Anche ogni singolo utente ha la pos¬
sibilità di personalizzare la partenza del¬
la shell, mediante il file .profile contenu¬
to nella propria home directory (es:
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
177
/home/beppe/.profile). Come /etc/pro-
file, anche i .profile personali devono
essere degli shell script ed avere gli op¬
portuni permessi di eseguibilità da
parte dell’utente. Bash utilizza con
scopo simile anche i file .bashrc,
,bash_profile e bashjogin (per le dif¬
ferenze si faccia riferimento al man¬
uale). Esiste infine uno script, .bashjo-
gout, che viene eseguito al termine del¬
la sessione di lavoro.
La linea di comando
La shell si presenta all'utente attra¬
verso un prompt ("sono pronto"), che
per un utente normale è di solito il sim¬
bolo "$", mentre per root è "#" (ve¬
dremo in seguito che è possibile per¬
sonalizzare il prompt utilizzando le vari¬
abili d'ambiente PS1 e PS2). Ad esso si
può rispondere inserendo una "linea di
comando", composta da uno o più co¬
mandi, separati dal simbolo i quali
vengono passati al sistema per essere
eseguiti.
Ad esempio la linea che segue lancia
i comandi "cd/bin" e "Is" in sequenza:
cd /bin ; ls
Alcuni comandi fondamentali sono
integrati (builtin) nella shell stessa,
mentre gli altri vengono cercati in una
lista directory contenuta nella variabile
d'ambiente PATH (es:
/bin:/usr/bin:/usr/local/bin). E' inoltre
possibile inserire in una linea di coman¬
do il percorso completo per raggiun¬
gere un dato programma.
Possono essere utilizzati comandi
appartenenti ad una delle seguenti clas¬
si:
comandi interni alla shell
programmi compilati
shell script realizzati nel linguaggio in¬
terno alla shell
script eseguiti mediante un inter¬
prete.
Ovviamente sia I programmi che gli
script, per poter essere eseguiti, de¬
vono avere i giusti permessi (es.:
chmod u+x mioprogramma).
Quando si digita una parola sulla lin¬
ea di comando, la shell è in grado di ri¬
conoscere automaticamente se si tratta
di un proprio comando interno. In caso
contrario essa verifica se in una delle
directory indicate dalla variabile PATH è
contenuto un file col nome richiesto
che abbia gli opportuni permessi di ese¬
cuzione. Se tale file esiste, il sistema
operativo riconosce se si tratta di un
programma in formato eseguibile
conosciuto (a.out, ELF, classe java, ...)
oppure di uno script. Uno script ben
scritto deve contenere nella prima riga
l'indicazione del programma da utiliz¬
zare come interprete per farlo girare, ad
esempio uno script nel linguaggio della
Bourne Shell dovrebbe avere come pri¬
ma riga la seguente sequenza di carat¬
teri:
#1 /bin/sh
Uno script in peri invece dovrebbe
iniziare con una scrittura che indichi al
sistema operativo il percorso dove è in¬
stallato l'interprete di questo linguag¬
gio:
* 1 /usr/bin/perl
E cosi per ogni altro possibile lin¬
guaggio interpretato.
Caratteri con funzioni
particolari
Nella linea di comando possono es¬
sere utilizzati dei caratteri con funzioni
speciali. Abbiamo già visto nelle scorse
puntate come ad esempio il simbolo
permetta di eseguire un program¬
ma in background oppure ">" ridi¬
rezioni l'output di un comando in un
file.
La sintassi di un tipico comando di
Linux è la seguente:
comando -selettorel -aelettore 2
argomentol argomento2 ...
Il simbolo non viene gestito diret¬
tamente dalla shell, ma è una conven¬
zione che serve ad indicare al comando
che la lettera che segue deve essere
trattata come un selettore (switch,
modificatore) di opzione Ad esempio il
selettore -I nella linea di comando "ls -
I" indica al comando ls che la lista dei
file deve essere visualizzata nel forma¬
to lungo. E' consuetudine scrivere i
programmi in modo che più selettori
possano essere raggruppati sotto un
unico simbolo in modo che ad es¬
empio la scrittura "ls -la /bin" sia equiv¬
alente a "ls -I -a /bin". L'ordine dei se¬
lettori di solito (esistono dei programmi
che fanno eccezione) non è importante,
cosicché è indifferente scrivere "ls -I -
a" oppure "ls -a -I" (o anche "ls -la” o
"ls -al"). Per evitare errori di interpre¬
tazione fra selettori di opzione ed argo¬
menti, è buona norma non utilizzare il
simbolo - come primo carattere nel
nome di un file. Se si tenta ad esempio
di cancellare il file "-pippo" mediante il
comando "rm -pippo", si ottiene un
messaggio di errore, in quanto tale lin¬
ea di comando viene interpretata come
se si volessero utilizzare nel comando
rm le opzioni -p -i -p -p -o. Per ovviare a
questo inconveniente si può utilizzare
un trucco simile a quello che abbiamo
visto per cancellare un file nascosto,
ovvero indicare il percorso completo
del file, eventualmente in modo relativo
alla directory corrente "rm ./-pippo". In
alternativa è possibile utilizzare il selet¬
tore "—", che indica al comando di in¬
terpretare tutti gli argomenti che
seguono come parametri invece che
come selettori (es: "rm —pippo"),
Attenzione, perché, essendo tale
funzione interpretata a livello di ogni
singolo programma, non è detto che
essa funzioni sempre.
I comandi scritti nell'ambito del prog¬
etto GNU offrono la possibilità di indi¬
care alcuni selettori anche in modo es¬
teso, ad esempio "ls —format=long —
all /bin" invece di "ls -la".
Il quoting dei caratteri
speciali
Volendo utilizzare in una linea di co¬
mando eventuali caratteri speciali con il
loro valore letterale, è necessario "quo¬
tarli", ad esempio racchiudendoli fra vir¬
golette:
S vi "food4drink.txt"
Ciò vale soprattutto per eventuali
spazi, che altrimenti verrebbero inter¬
pretati come separatori fra i diversi
parametri. Se si desidera copiare il file
"ciao mondo.txt", il comando seguente
non è corretto, in quanto i parametri
che seguono il nome del comando cp
vengono interpretati come "ciao" e
"mondo.txt"
$ cp ciao mondo.txt /tmp
Un metodo corretto di scrivere il co¬
mando è il seguente:
S cp "ciao mondo.txt" /tmp
In alternativa alle virgolette è possi¬
bile utilizzare il singolo apice ' (da non
178
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
confondere con la versione rovesciata '
che per la shell ha un significato diver¬
so). Il singolo apice prende il nome di
"quoting forte” (rispetto alle virgolette
che sono il "quoting debole”), in quan¬
to considera anche i caratteri speciali
contenuti al proprio interno con il loro
valore letterale. Una conseguenza di ciò
è che non vengono espanse eventuali
variabili:
# echo 1 $TERM*
STERM
* echo “STERM"
xterm
Un altro metodo di quoting consiste
nel far precedere il carattere speciale
con il simbolo di escape V
S echo drink\Sfood.txt
drinksfood
S echo \*\*\* \"ciao\" \*\*\*
*** "ciao" ***
S cp ciao\ mondo.txt /tmp
Lo stesso carattere di "a capo" può
essere quotato mediante uno dei mec¬
canismi descritti:
# echo "ciao
> mondo"
ciao
mondo
Tale possibilità viene spesso utilizza¬
ta negli shell script per spezzare una lin¬
ea lunga in più parti al fine di miglio¬
rarne la leggibilità:
* echo io sono un \
> esempio di linea \
> lunga ; date
io sono un esempio di linea lunga
Thu Mar 9 17:45:28 CET 2000
Il seguente esempio mostra un er¬
rore frequente:
echo Ciao Giuseppe, come stai ?
Il comando echo stampa in output
tutti i parametri che gli sono stati pas¬
sati in ingresso, perciò ci si aspet¬
terebbe che in questo caso l'output
fosse il seguente:
Ciao Giuseppe, come stai ?
In realtà il simbolo ? è per la shell
una "espressione regolare" (verranno
spiegate nel prossimo paragrafo) e
viene sostituita da tutti i nomi dei file
formati da un solo carattere. In molti
casi non si noterà l'errore, in quanto
nella directory corrente non esistono
file con tale nome.
Se nella directory corrente es¬
istessero ad esempio i file "a", "b" e
"X" l'output generato dal comando
sarebbe però:
Ciao Giuseppe, come stai X a b
Una forma più corretta di scrivere la
linea di comando precedente consiste
perciò nel racchiudere il tutto fra virgo-
lette, per evitare che vengano interpre¬
tati eventuali caratteri speciali:
echo "Ciao Giuseppe, come stai ?"
Una cosa da notare è che, mentre
prima venivano passati al comando
echo più parametri ("Ciao",
"Giuseppe,", "come", "stai", più il
risultato dell'espansione della espres¬
sione regolare in questo caso
viene passato l'unico parametro "Ciao
Giuseppe, come stai ?". Il fatto che
l'output sia simile è dovuto al funziona¬
mento di echo, che separa l'output me¬
diante spazi.
Le espressioni regolari
Le espressioni regolari permettono
di abbreviare l'introduzione di più nomi
di file utilizzando delle espressioni in
sostituzione di gruppi di caratteri.
L'espressione *txt indica ad esempio in
modo sintetico tutti i nomi di file che
terminano con txt (l'espressione
"DOS" *.txt indica invece i file che ter¬
minano con ".txt"; ci si ricordi che in
UNIX il carattere non ha un signifi¬
cato particolare).
Le espressioni regolari prendono il
nome dal fatto che mediante esse è
possibile individuare tutte le stringhe di
una particolare classe di linguaggi for¬
mali detti "linguaggi regolari".
La sostituzione dell'espressione con
i file avviene filtrando tutti e soli i nomi
di file che soddisfano l’espressione
richiesta (Figura 1). Tale operazione
prende il nome di "espansione delle
espressioni regolari" o "globbing".
Una espressione regolare è formata
da caratteri che mantengono il loro val¬
ore letterale (ad esempio le lettere
dell'alfabeto inglese) e da caratteri par¬
ticolari, detti anche caratteri jolly o wild-
card (la "matta" nel gioco delle carte
può essere utilizzata per sostituire ogni
altra carta).
Pur essendo quello di espressione
regolare un concetto abbastanza co¬
mune nell'informatica, purtroppo nella
pratica non vi è uniformità di implemen¬
tazione ed il modo di scrivere una
espressione non è sempre perfetta¬
mente lo stesso per la shell, il comando
grep o i linguaggi peri o SQL.
Nel caso della shell, i principali carat¬
teri speciali che possono essere utiliz¬
zati per comporre espressioni regolari
sono i seguenti:
* indica un qualunque gruppo di
caratteri, compresa la stringa nulla
ed escluso il carattere . all'inizio
del nome di un file nascosto,
? sostituisce un carattere qualunque
non nullo, escluso il punto iniziale
nel nome di un file nascosto,
(...] sostituisce qualunque dei caratteri
racchiusi dentro alla parentesi (es:
labe]). E’ possibile specificare degli
intervalli di caratteri, ad esempio
la-z] per indicare tutte le lettere
minuscole, oppure IA-Z] per Indi¬
care tutte le lettere maiuscole. I
caratteri - e ] vengono considerati
col loro valore letterale solamente
se compaiono come primo o ulti¬
mo carattere,
[I...1 sostituisce qualunque carattere,
esclusi quelli racchiusi dentro la
parentesi. Al posto di ! può essere
anche utilizzato il carattere
Vediamo alcuni esempi di espres¬
sioni unitamente ad una breve de¬
figura I - L'espansione
di una espressione re¬
golare avviene filtrando
i nomi dei file che la
soddisfano.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
179
scrizione del loro significato ed ai nomi
di file che le soddisfano;
*
tutti I file
pippo.txt
identifica il solo file
pippo.txt
.txt
file che terminano con "txt"
pa*
file che iniziano con "pa"
p*txt
file che iniziano con "p"
e terminano con "txt"
?????????
file col nome di 9 caratteri
????????.doc
file col nome di 12 caratteri
che terminano con " doc"
[mg|*
file che iniziano con "m"
oppure "g"
(Imgl*
file che non iniziano con "m
o con "g"
Espansione delle
espressioni regolari
Le espressioni regolari vengono es¬
panse dalla shell prima di essere pas¬
sate al comando:
linea di comando-»espansione espressioni regolari
^esecuzione comando
Ad esempio il comando "Is -I *txt”
viene espanso dalla shell come "Is -I
pippo.txt pluto.txt paperino.txt" e solo
successivamente la linea di comando
risultante viene eseguita. Il comando Is
perciò verrà richiamato con quattro
parametri, esattamente come se si fos¬
se scritto il risultato dell'espansione di¬
rettamente mediante la tastiera. Il co¬
mando non dovrà mai lavorare diretta-
mente con una espressione regolare
ma solo col risultato dell’espansione
lS -1 *txt-»ls -1 pippo.txt pluto.txt
poperino.txt ^esecuzione
Altri sistemi operativi lasciano invece
al programmatore che scrive ogni sin¬
golo comando il compito di risolvere le
espressioni regolari, cercandosi nella di¬
rectory corrente tutti i file che soddis¬
fano l'espressione. Ciò costringe ovvia¬
mente ad uno sforzo inutile di program¬
mazione ed a portarsi dietro del codice
che potrebbe invece essere scritto una
volta per tutte,
Abbiamo già detto in una puntata
precedente che, non sapendo a priori
quale sarà il numero di file risultanti
dall'espansione di una espressione re¬
golare, generalmente i comandi che
agiscono su file accettano sulla linea di
comando un numero indefinito di argo¬
menti. Questo fatto viene indicato nei
gastone.gif mmnie.txt paperino.txt
pippo.txt minnie.doc paperino.doc
paperone.doc
"pippo.txt'’
minme.txt paperino.txt pippo.txt
paperino doc paperino.txt paperone.doc
paperino.txt pippo.txt
pippo.txt
paperino.txt paperone.txt
gastone.gif minnie.doc minnie.txt
paperino doc paperino.txt paperone.doc
pippo.txt
manuali che descrivono la sintassi del
comando con il simbolo ad esem¬
pio ”cp [options] source... directory".
Le variabili d’ambiente
La shell dispone di un proprio ambi¬
ente (environment), in cui sono definiti
e mantenuti alcuni valori di stato impor¬
tanti al funzionamento della shell stes¬
sa e dei programmi lanciati mediante
essa (directory corrente, variabili d'am¬
biente, ...).
Alcune variabili vengono definite di¬
rettamente dal sistema operativo che
lancia la shell oppure mediante lo script
di ìnizializzazione /etc/profile (per ulteri¬
ori esempi si faccia riferimento al man¬
uale della shell):
PATH contiene una lista di percor¬
si, separati da : (es:
/bm:/usr/bin:/usr/local/bin), in
cui cercare un comando in¬
serito dall'utente. Inserendo
la directory . i comandi ver¬
ranno cercati anche nella di¬
rectory corrente. Ciò può
essere utile ma espone al
rischio di eseguire dei cavalli
di Troia, ad esempio il co¬
mando Is contenuto nella di¬
rectory di un altro utente.
Se proprio si desidera ag¬
giungere la directory cor¬
rente almeno si faccia atten¬
zione ad aggiungerla in coda
al valore della variabile
PATH, in modo che un co¬
mando venga cercato nella
directory corrente sola¬
mente come ultima possibil¬
ità dopo che non è stato
trovato nei percorsi di sis¬
tema.
HOME contiene il percorso della
home directory dell'utente.
Gli script che hanno la ne¬
cessità di conoscere tale
valore dovrebbero fare riferi¬
mento a questa variabile, in¬
vece di presupporre che la
home dell'utente si trovi
sotto la directory /home (in
quanto si tratta solamente
di un percorso consigliato
come standard e non è det¬
to che sia lo stesso in tutti i
sistemi).
PS1, PS2 contengono la stringa che
deve essere utilizzata come
prompt per l'utente. Di soli¬
to contengono il valore $ e
> (prompt che indica contin¬
uazione di una linea prece¬
dente). Alcune sequenze di
caratteri vengono interpre¬
tate in modo particolare, ad
esempio PS1 = "|\u@\h
\W)\\$ " genera un prompt
del tipo: [beppe@freddy
tmp]#
TERM indica ai programmi il tipo di
terminale utilizzato
dall'utente (es: vt 100).
Utilizzando questo valore i
programmi adattano il loro
funzionamento in base alle
caratteristiche del terminale
che si sta utilizzando (ad es¬
empio mandano il cursore a
capo dopo un certo numero
di colonne, utilizzano gli op¬
portuni codici di controllo
per il posizionamento del
cursore, la scrittura dei
caratteri in grassetto, ...). Il
funzionamento è basato
sull'esistenza di un data¬
base di caratteristiche dei
terminali (terminfo o term-
cap).
LOGNAMEcontiene il nome di login
dell'utente (es: beppe).
MAIL contiene il percorso della
mailbox dell'utente. Valgono
considerazioni analoghe a
quelle fatte per la variabile
HOME.
EDITOR personalizzando il contenuto
di questa variabile è possi¬
bile dire ai programmi di uti¬
lizzare un altro editor invece
di quello di default (vi).
IFS indica alla shell i caratteri da
utilizzare per spezzare le pa¬
role e come separatori fra i
180
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
coMndo in foregroieid
comando
comando in background
comando fi-
1« shell esegue
il comando...
conando2
1
shell che esegue
il comando...
COTM
axioJ
diversi argomenti. Il valore
standard preassegnato è lo
spazio.
Il contenuto di una variabile può es¬
sere modificato dall'utente, assegnan¬
do da linea di comando un nuovo valore
mediante la scrittura:
vanabile=valore
Si noti che nella linea di comando ap¬
pena scritta non sono presenti spazi e
che sarebbe un errore inserirne. Nel ca¬
so il valore da assegnare alla variabile
contenga spazi (che verrebbero inter¬
pretati dalla shell come un separatore
fra i diversi argomenti) o altri caratteri
che hanno un significato particolare per
la shell, è necessario quotare la stringa,
ad esempio usando le virgolette:
variabile-"il mio valore"
Il nuovo valore appena assegnato sarà
visibile solamente alla shell in cui si è es¬
eguita l'assegnazione. Per fare in modo
che esso sia disponibile anche ai pro¬
grammi da essa lanciati, è necessario
"esportare 1 ' la variabile, mediante il co¬
mando:
variabile-valore
export variabile
E‘ possibile eseguire contempo¬
raneamente assegnazione ed es¬
portazione della variabile usando.
export variabile^valore
Modificando ed esportando il valore
della variabile EDITOR sarà ad esempio
possibile fare in modo che i programmi
lanciati da questa shell utilizzino un de¬
terminato editor al posto di quello di de¬
fault (generalmente /bin/vi):
export EDITOR=/usr/bin/joe
Per definire delle variabili in modo
permanente è possibile inserire i coman¬
di in /etc/profile o nel .profile personale
di ogni utente. Per vedere la lista di tutte
le variabili definite correntemente
Figura 2 - Quando sì
inserisce una linea di
comando viene lancia¬
la una nuova shell che
si occupa dì gestirla
Essa eredita una foto¬
grafia delle variabili
d'ambiente dalla shell
padre, ma non può
modificare l'ambiente
di questa
nell'ambiente della propria shell si utiliz¬
za il comando set (oppure printenv).
S printenv
BASH-/bin/bash
BASH_ VERS ION= 1.14.01 1 )
COLUMNS-80
DISPLAY»10.0
EUID-0
UID-0
WINDOWID-58720269
•more
ignoreeof »10
Per accedere ad una variabile si
scrive il nome facendolo precedere dal
simbolo $:
echo Snome
andrea verdi
Un errore frequente è quello di di¬
menticarsi che il $ non deve essere in¬
dicato quando si assegna il valore alla
variabile. La seguente scrittura:
Snome»"mario rosai"
è errata, in quanto la shell prima di
eseguire il comando tenta di sostituire
la scrittura Snome con il valore della
variabile nome. La linea di comando in¬
serita viene perciò interpretata come:
andrea verdi-marie rosai
Se sono definite delle variabili che
sono una il prefisso dell'altra, ad esem¬
pio NOME e NOMEUTENTE, è possi¬
bile evitare ambiguità racchiudendone il
nome fra parentesi graffe:
echo 5 { NOME) S{NOMEUTENTE}
Analogamente a quanto abbiamo visto
nel caso delle espressioni regolari, anche
le variabili vengono sostituite dalla shell
prima di eseguire la linea di comando:
linea di comando -♦sostituzione variabili con valore
-♦esecuzione
Ad esempio:
echo Ciao SILOGNAME -♦echo Ciao beppe-»
Ciao beppe.
Ambito di validità
dell’ambiente
della shell
Il valore assegnato ad una variabile
viene perduto quando la shell in cui è
stato definito termina.
Infatti, quando al prompt si inserisce
una linea di comando, la shell esegue
(fork) un nuovo processo che si occupa
di gestirlo, Questo processo è a sua
volta una shell, per l'esattezza una
copia esatta della shell padre, che dupli¬
ca oltre al codice del programma anche
la sua area dati (si veda la Figura 2) In
questo modo la shell che gestisce i co¬
mandi inseriti eredita solamente una
"fotografia" dei valori delle variabili
d'ambiente della shell padre ed eventu¬
ali modifiche rimangono ristrette ad es¬
sa ed agli eventuali suoi processi figli.
Eventuali modifiche alle variabili
d'ambiente da parte della nuova shell
non vengono passate indietro alla shell
padre (ricordate il discorso che ogni
processo funziona in un ambiente sepa¬
rato dagli altri?). Una volta avviata la
shell che sovrintende all'esecuzione di
una data linea di comando, una even¬
tuale comunicazione con la shell padre
6 possibile solamente mediante uno
dei metodi che abbiamo analizzato la
volta scorsa, oppure utilizzando l'output
del comando.
L'effetto positivo di tale comporta¬
mento è che non vi è il rischio che un
uso improprio delle variabili abbia riper¬
cussioni sull'ambiente della shell padre.
L'effetto negativo è invece quello che
non si può, o non è cosi semplice come
potrebbe sembrare, scrivere uno shell
script che compia le stesse operazioni
del comando "cd". Analogamente non
è possibile inserire delle definizioni di
variabili in uno script e aspettarsi che
eseguendolo esse vengano rese visibili
alla shell padre, in quanto tali definizioni
risultano ristrette alla shell figlia che
gestisce lo script.
Conclusioni
Nella prossima lezione del nostro
corso introduttivo a Linux vedremo al¬
tre funzioni interessanti della bash e im¬
pareremo a realizzare semplici script
mediante il linguaggio di program¬
mazione di shell.
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
181
PD-SOFTWARE
Netscape e Firewall
L'IBM ha rilasciato Netscape Communicator4.61 nella versione a massima sicurezza
Khttp://service.software.ibm.com/asd-bin/doc/index.htrn] e sempre per il collegamento
ad Internet suggeriamo la versione 1.4 di Injoy Firewall Khttp://www.fx.dk/firewall/)|
a cura del Team OS/2 Italia
Sysbench
• Genere: utility, freeware
• File: sys094d.zip 498Kb
• Autore: Trevor Hemsley
(Trevor Hemsley@dial.pipex.
com)
• Reperibilità Internet:
hobbes.nmsu.edu
• Autore recensione:
Claudio Umana
Kumana@cli.di.umpi.it|
Nessuno fra i veri
utilizzatori di Os/2 è invidioso del
mondo Windows se non della gran¬
dezza della sua base installata. Tale
mercato ha fatto circolare prodotti per
i test prestazionali sulle macchine
installate. Sappiamo che a causa di un
vorticoso, frenetico e il più delle volte
ingiustificato sviluppo di nuovo
hardware, accompagnato da un altret¬
tanto mgigantimento di software
famosi (vedi appunto i prodotti
Microsoft), diviene sempre più difficile
riuscire a capire quanto un singolo
pezzo hardware aggiunto successiva¬
mente all'acquisto del proprio compu¬
ter possa incidere sulle prestazioni
generali dello stesso. Non parliamo poi
se cerchiamo di confrontare due siste¬
mi completamente differenti. Ma la
curiosità non finisce qui. Vogliamo
sapere quanta percentuale di proces¬
sore usa il nostro ultimo EIDE
UltraDMA sotto Os/2 rispetto a quella,
per esempio, in Windows. Certo, in
questo caso i con¬
fronti possono
essere quasi
incompatibili (per
quanto hanno
comunque un
senso), ma la
curiosità è curio¬
sità! Per essere
più seri, diviene
necessario sapere
quali prestazioni
offre la nostra
nuova scheda grafica X rispetto a quel¬
la più vecchia, ormai buttata, Y. Non
solo, ma rimanendo nel caso delle
schede grafiche, è interessante notare
l'incidenza prestazionale di diversi dri¬
ver usati per una stessa scheda Un
caso attuale è quello che vede circola¬
re test delle nuove schede Matrox con
driver originali o quelli della SDD...
Questi però sono solo esempi.
Sysbench 0.9 4d nativo per Os/2
permette di fare tutto questo gratuita¬
mente e molto, molto di più.
Il programma non necessita di
installazione, ma è sufficiente scom¬
pattare i file in una cartella a scelta e
lanciare il programma con il doppio
click sull'icona del programma Come
dice il nome stesso, Sysbench permet¬
te di effettuare tutta una sene di test
sul vostro sistema in cui è installato
Os/2. I test sono suddivisi in varie
categorie: grafica con e senza DIVE;
CPU int, CPU float (virgola mobile);
operazioni di I/O, memoria; operazioni
su disco e su CD-ROM. Per ognuno di
essi sono disponibili una miriade di
valutazioni specifiche che possono arri¬
vare a decine di test nel caso di I/O e
memoria.
Il programma permette di effettuare
test a scelta all'interno di una stessa
categoria, o di lanciare tutti i test della
stessa. Come prevedibile, alla fine
della sene di calcoli vendono mostrati i
risultati delle valutazioni non solo relati¬
vi a ogni singolo test, ma viene calcola¬
to un indice complessivo per categoria
che li tiene in conto tutti al fine di facili¬
tarne il confronto con quello consegui¬
to per esempio con hardware differen¬
te. Se avete molto tempo a disposizio¬
ne, potete lanciare tutti i test per tutte
le categorie: se non avete un Pentim
III a 500 MHz, beh, abbiate pazienza!
Alla prima esecuzione di Sysbench
viene chiesto di compilare una scheda
di identificazione dell'hardware se il
rilevamento automatico del program¬
ma non ha avuto un completo succes¬
so Questo perché, quando abbiamo
finito di testare la nostra macchina,
possiamo decidere di avere l'output
dei risultati in un file e in questo file
verrà anche data, giustamente, una
descrizione del sistema installato.
Un consiglio: quando lanciate uno o
più test, ricordatevi di chiudere prima
tutte le altre applicazioni, non perché il
programma non funzioni, anzi, ma per¬
ché altrimenti i risultati non sarebbero
attendibili.
Quindi buon divertimento e vedia¬
mo che valore di "Fast Fourie
Transform" riuscite ad ottenere voi con
il vostro Os/2 Warp!
182
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
PM Draw/2
• Genere: CAD, presentazioni
• File: pmdraw2.zip, 1.1 MB
• Autore: Alan C. Warren
(IBM, indirizzo e-mail ignoto)
• Reperibilità Internet:
http://www-ibm.coff] ,
http://hobbes.nmsu.edu
• Autore recensione:
Mentore Siesto
|(si^b^(a)studenti.inq.unipuTl
Spesso si sente la
necessità di avere un tool che permet¬
ta di disegnare rapidamente e senza
eccessivi fronzoli, veloce ma efficien¬
te. Può capitare nell'editoria, ad esem¬
pio, in cui la grafica vettoriale è spesso
una manna dal cielo. Per OS/2 esisto¬
no diversi prodotti di grafica, alcuni
molto potenti come StarDraw della
suite StarOffice, ma anche altri pac¬
chetti più vecchi, come Corel Draw!
nelle sue versioni più "anziane". Se
però desiderate uno strumento rapido
e semplice, mi sento di consigliarvi
questo PM Draw/2.
PM Draw/2 è composto di un ese¬
guibile, una DLL ed una nutrita schiera
di esempi più o meno complessi, che
ne dimostrano le potenzialità. Si tratta
di un prodotto catalogato nell'elenco
EWS (Employee Written Software)
dell'IBM, per cui si rifà agli accordi di
licenza relativi.
Non c'è un programma di installa¬
zione: è sufficiente decomprimerlo in
un'apposita directory e creare un
oggetto programma sulla WPS, o in
una cartella qualsiasi: perché possa
funzionare basta settare, nel notebook
Proprietà, il percorso completo del pro¬
gramma. Una volta lanciato, PM
Draw/2 mostrerà una piccola finestra
in cui chiede se iniziare un nuovo dise¬
gno o caricarne uno, oppure se basarsi
su un Template (una maschera di dise¬
gno già pronta). Volendo creare un
nuovo file, apparirà la finestra principa¬
le di PM Draw/2, altrimenti comparirà
una dialog per il caricamento.
Al primo lancio, conviene settare
tutte le impostazioni di PM Draw/2: le
directory di lavoro e di ricerca dei file,
—MIHiyUCH— l
ÉasàaBOBMttKm
1 <v>KH
mm
• Mnlrfc
Conila
Ud*|>«n*<
irmtw f,
■ lofi
Ile* [Tir nn
rfCUA «««ini
/Nrfwn
^Oynamc Ir «me
/ Oujrlri»
CfM/eepoit
Ne» «bferl NeraSOV)
1 1
CmMJ
le dimensioni della pagina, i colori ed i
font usati per default, le unità di misu¬
ra, ecc. Questo perché PM Draw/2 è
stato originariamente pensato come
programma di presentazione grafica,
con funzioni di slide show: la prima
volta appare con inchiostro bianco su
sfondo nero, oltre ad avere tutte le
caratteristiche metriche per l'ambiente
USA (misure in pollici, foglio in formato
A anziché A4...).
A parte questa leggera scomodità
iniziale, PM Draw/2 dimostra subito le
sue capacità: ha a disposizione tutte le
primitive basilari di un CAD, con la
gestione di diversi tipi di linee e curve,
nonché dello spessore delle linee e dei
riempimenti delle figure chiuse. Oltre a
ciò, è in grado di effettuare modifiche
sui disegni tracciati, con la possibilità
di ruotare, spostare o scalare oggetti,
e di modificarne la disposizione sul
piano rispetto ad altri oggetti sovrappo¬
sti (Z-layering).
PM Draw/2 riesce ad usare corretta-
mente i font Type 1 forniti con OS/2,
oltre ad essere dotato di alcuni font
proprietari (purtroppo privi delle lettere
accentate): non gestisce invece corret¬
tamente i font True Type, dato che, alla
fine di un testo scritto con questi font,
stampa un quadratino nero (è l'unico
difetto di resa: non so se possa essere
eliminato, sovrapponendogli ad esem¬
pio un rettangolo bianco pieno).
Il programma è completamente
multithreaded, e questo, specie su
macchine vecchie e lente, è un vero e
proprio dono, dato che le operazioni
grafiche sono spesso molto CPU-
intensive. lo l'ho usato con relativa
comodità su un
vecchio 486 DX
33 MHz. con soli
4 MB di RAM,
senza rilevare
appesantimenti
eccessivi (almeno
su file di medie
dimensioni).
Utilizzando un'ap¬
posita DLL
(Image Toolkit,
anche questo
presente nei siti
indicati) fornita
dall'IBM è possi¬
bile importare o
esportare bitmap
in formati tra cui
GIF, JPG, PS,
EPS, CGM e
BMP: è possibile
inoltre esportare
direttamente in formato PostScript
verso una stampante, così da avere un
output immediato, Un'altra caratteristi¬
ca interessante è la possibilità di inseri¬
re grafici X/Y, anche se solo importan¬
do i valori da un file (è l'unica opzione
implementata delle tre previste dall'au¬
tore),
Quali i difetti? Il più grave è la scor¬
retta gestione dei font True Type, ma
anche il fatto che, trattandosi di un
programma scritto per OS/2 2.0, non
gestisce i nomi lunghi per i file, previsti
dall’HPFS: questo ne limita leggermen¬
te la comodità. Inoltre, dalle (poche)
prove che ho fatto, l'Image Toolkit mi
sembra poco efficiente nella resa cro¬
matica (cosa che peraltro dipende da
molti fattori).
In sostanza, è un prodotto legger¬
mente incompleto rispetto ai suoi pro¬
getti (si tratta comunque di una beta,
pur se più stabile di certe "versioni
definitive" prodotte da blasonatissime
software house): l'ho usato per quattro
anni, ed ho avuto problemi solo una
volta. Senza dubbio la mancanza dei
nomi lunghi e l'errata gestione dei font
True Type non sono cose gradevoli, ma
tenendo conto della sua età credo ci si
possa passar sopra, dato che è un pro¬
dotto molto comodo e pratico da
usare, ottimo per lavori che non richie¬
dano particolari caratteristiche dal pac¬
chetto.
Gli esempi a corredo chiarificano
bene che si tratta di un prodotto "gene¬
rai purpose" per la grafica, per cui se
siete interessati a soluzioni di questo
tipo vi consiglio caldamente di dargli
una possibilità. «e
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
183
Tft-p-fa
coordinamento di
Andrea de Prisco
Future Basic 3.0
di Raffaello De Masi
Aneddotistica delle intro¬
duzioni degli articoli del De
Masi a parte, non si può
negare che la vita sia ben
più divertente di qualsiasi
barzelletta. Se avessimo
sempre lo spirito di guarda¬
re, dal punto di vista umori¬
stico, i mille fatti d'ogni
giorno, ci ritroveremmo, la
sera, ad essere stati prota- [
gonisti di un film in 3D.
Dolby Stereo, che, visto
nella giusta ottica, "Pane,
amore e fantasia” o "Totò.
Peppmo e la malafemmi-
na" sarebbero, al confron¬
to, telenovela di terz'ordi-
ne.
Stasera sono uscito presto dallo stu¬
dio; faceva un freddo cane, nonostante
il riscaldamento e ho deciso di fare
quattro passi per riscaldarmi. Casa mia
è un po' fuori del paese, giusto vicino al
fiume, che oggi è ridotto a un rigagnolo
estivo ma che, quando perde la pazien¬
za, d'inverno si trasforma in una massa
impetuosa d'acqua. Con il cappello cal¬
cato in testa e le mani sprofondate nelle
tasche ho fatto il giro della favolosa
Atripalda (non è che ci voglia molto, una
mezz'ora o poco più), a girovagare tra i
vicoli della parte vecchia, a ritrovare ri¬
cordi di ragazzo, quando in quello stes¬
so fiume si andava a catturare, con un
barattolo di latta sforacchiato, e "ccóre
'e paletta", i girini per i non nativi, o si
andava a inventare un’improvvisata par¬
tita a pallone "sotto 'e teglie", un foro
boario circondato da tigli secolari che.
manco a dirlo, oggi non esistono più E
le grida di quelle partite pomeridiane
estive, da cui si ritornava fradici di sudo¬
re, con un pallone semisgonfio e la
preoccupazione di non scalciare, in quel¬
lo spazio aperto, qualche "margherita"
rinsecchita, mi hanno riaccompagnato a
casa, caldo dentro come dopo un bagno
ai tropici. Insomma, con il piacere di
aver ritrovato un amico dimenticato.
Alla
ricerca di un tempo
perduto
Cosa si prova a ritrovare un vecchio
amico? Qualcuno con cui si sono con¬
divisi, molti anni fa, divertimento e sfi¬
de, risultati e proponimenti? E tutti
quelli che, come me. hanno vissuto
l'era pionieristica della microinformatica
un vecchio e caro amico lo hanno avu¬
to, un amico che non ci ha mai abban¬
donato, affettuoso e servizievole, forse
non elegante, ma sincero. E quest’ami¬
co ci ha accompagnato in tutti questi
anni, vedendo astri e meteore sorgere
tramontare o cadere. Lui è ri¬
masto II, pronto a una nostra
chiamata, quando l'abbaglia¬
mento di amori più cocenti e
per questo forse più passeg¬
geri si fosse quietato
Già. venti anni fa c'era an¬
che il BASIC, anzi, diciamoci
la verità, c'era solo quello I
soliti snob di turno ci faceva¬
no notare la nostra povertà
intellettuale, osannando la
purezza semantica del Pascal
o la versatilità del Cobol. Ci
davano degli spaghettari, dei
cialtroni, dei sedicenti cono¬
scitori di linguaggi; e forse
era vero, ma loro non erano
da meglio. Poi 6 arrivato il
rullo compressore in un lin¬
guaggio "serio” come il C,
che ha fatto piazza pulita di
tanti voci conclamanti al
vento, e tal pregevoli rappre¬
sentanti di cotanta congerie
di sapienti è sparita pratica-
mente nel nulla.
Eppure il BASIC non è morto;
Microsoft ci ha creduto e oggi uno
dei più potenti ambienti, a ragione
steso a tutte le applicazioni Microsoft,
è proprio quel Visual Basic cui nessuno,
all'inizio, credette Onore al merito, ec¬
colo divenuto davvero un ambiente
completo di sviluppo, altro che linguag¬
gio per principianti.
E Mac? Beh, la mela non poteva es¬
sere da meno. Ed ecco rinascere, dopo
qualche anno di silenzio, la terza versio¬
ne di un linguaggio che ha accompa¬
gnato questa macchina dalla sua nasci¬
ta. Siamo di fronte alla versione 3 di
Future BASIC.
Chi ha buona memoria ricorderà che
Future BASIC non si è chiamato sem¬
pre così. All'inizio era ZBasic, e racco¬
glieva, sotto lo stesso tetto, tre diverse
versioni, dedicate al Mac, all'MS-DOS e
al TRS-80 (lo ricordate?). Un volumetto
dignitoso e pienissimo d'informazioni
184
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Future BASIC 3 - release 1.5
Staz Software Ine.
teisure Time Dnve.3
DiamondHead. MS39525-3215
tei 001-228-255-7085
nttp://www.stazsoftware.corri
L‘editor in azione, si
noti la separazione dei
commenti, l'evidenzia-
zione delle variabili e
delle funzioni, la ge¬
stione visuale della
struttura.
Il contenuto del pac¬
chetto, con FBasic3 e
l'innumerevole sene di
utility e documenti di
corredo
raccoglieva una se¬
zione iniziale e tre
appendici, destina¬
te ai comandi inevi¬
tabilmente differen¬
ti per le tre piat¬
taforme. Scopo più
o meno dichiarato del produttore era
quello di garantire una buona compatibi¬
lità e traducibilità tra sorgenti redatti per
questa o quella piattaforma.
Poi, giunti alla versione 5 dello
ZBasic, le cose cambiarono; la versione
TRS non aveva certo più alcuna ragione
di esistere, mentre la versione PC fu li¬
cenziata a un altro produttore, Paladin,
che ne tentò la rianimazione e l'aggior¬
namento per qualche anno, prima di
sparire nell'oblio. Rimase la versione
per Macintosh, che, per l'occasione,
cambiò nome, passando al Future BA¬
SIC. E la scelta si rivelò giusta e propi¬
zia, visti poi i risultati.
Future Basic ha resistito, negli anni,
basandosi su una neppure tanto ristret¬
Un ambiente di
sviluppo in piena regola
ta cerchia di affezionati utenti che lo
hanno continuamente supportato e
hanno prodotto pregevoli applicazioni
realizzate con esso. E non c'è da mera¬
vigliarsi della cosa, vista la raffinatezza
del linguaggio e la grande eleganza del¬
la sua architettura. Giunto alla versione
3, dopo una scomparsa dalle scene di
circa sei anni, ha
oggi, come sem¬
pre, tutte le carte
per ottenere di
nuovo quel succes¬
so che tempi più
favorevoli e periodi
più pionieristici gli
hanno, nel passato
decretato.
L'esperienza di più di quindici anni
non è certo cosa da poco; e in questa
versione 3 si vede come i progettisti di
questo linguaggio abbiano messo a
frutto il lavoro di tanti anni per raggiun¬
gere i risultati più avanzati. Se, ai tempi
d'oro, ZBasic poteva stare su un floppy
e il manuale in una tasca, oggi occorre
un CD e di manuale cartaceo, in osse¬
quio ai più recenti (e nefasti) trend non
si parla neppure più; basta un file, per
buona misura generato utilizzando
un'applicazione scritta e compilata in
FBasic, per realizzare una documenta¬
zione che complessivamente mette in¬
sieme alcune migliaia di pagine.
Già, perché proprio di ambiente di
sviluppo si può parlare, Una volta il
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
185
Basic era linguaggio per principianti,
giusto giusto per costruirsi quelle quat¬
tro routine; era poi interpretato, aveva i
numeri diriga e si "sparava" certe dosi
di GOTO che lèvati. E invece oggi i nu¬
meri non ci sono più, ZBasic è modula¬
re, strutturato, si nutre quotidianamen¬
te di "INCLUDE" e di librerie esterne,
insomma, c'è di tutto e anche qualcosa
in più. Ovviamente il frutto delle nostre
fatiche va a finire in un compilatore,
che raccoglie i "progetti" (così vengono
chiamati i programmi, in ossequio alle
nuove tendenze modulari) li correda, in
maniera più o meno automatica, di ap¬
pendici necessarie, gestisce risorse in¬
terne e variabili e crea un eseguibile ot¬
timizzato
Già, l'ottimizzazione, croce e delizia
dei compilatori e dei linguaggi che lo
adottano; una volta era sufficiente scri¬
vere un loop FOR-NEXT e compilarlo
per trovarsi con un codice di una cin¬
quantina di kappa minimi. Oggi, con la
IH debugger in azione,
con le diverse chiama¬
re che permettono di
"isolare " le ricerche in
base al tipo di struttura
da verificare
Ma andiamo a
dare un'occhiata
all'ambiente; molte
sono le cose recu¬
perate dalla vec¬
chia versione, a co¬
minciare all'editor (niente impedisce di
usare un text processor e di importare
poi il sorgente, ma è certo più conve¬
niente usare quello built-in), che si è ar¬
ricchito di numerose facility; ad esso si
accede, per la prima volta, stabilendo di
creare un nuovo progetto (viene auto¬
maticamente creata una cartellina con i
file necessari e gestiti dall'INCLUDE
stesso). L'editor si serve e adotta nu¬
merose facility per agevolare il lavoro
CrMpl.lt | WC..J.
ratti fVw.:
• Ut [»*.».»
MVM fin
MM
R Ut* >NM Ir.» Ih t«W
R C^vprtilMia
Ma»* »II tNWt «Mt —
tecnica degli INCLUDE, i risultati sono
diversi, e l'eseguibile si carica solo del
minimo indispensabile; e la presenza di
un minicompilatore, che raggruppa in
uno shell le funzioni più usate, e che
può essere invocato in caso di neces¬
sità, migliora notevolmente il tutto.
Alcune finestre di preferenze; si notino i conti¬
nui riferimenti a F Basic II e la possibilità di otti¬
mizzare il codice in funzione del processore
R
(5? o*rm
R r*
R n*
R Tritoni
186
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Prvglop Wimluw Oti|g«t Iun» Mir \tyle Aiuto
Con*» ludo ■/
Menu Handler Preferencn
"Oprn-
“Cloie*
» IHi» Ed» ITvctop Wlrnliiw <HijPH funi Si/» Myir Aiuto
Clote
-Selce» All- I Selce» All
Style
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12 Pomi
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“SoveA».
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Move menu
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Cancel
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Country: OQ-lftA
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Menu
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Under Retouri
File lype:
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Conclusioni
uinwor.- Info
Copyright Info:
SI?
TtltmO Sire
minimum »i/r
/
wi
Program Gonera tor
oggi giunto alla versione
4 15. si tratta di un otth
mo generatore di codi¬
ce. capace di produrre
sorgenti compatti e otti¬
mizzati
del programmatore:
esiste la possibilità
di autocolorazione
dei comandi e dei
commenti, delle
chiamate al
ToolBox e di altre
parole chiave spe¬
ciali. Il codice sor¬
gente viene auto¬
maticamente rientrato a seconda delle
strutture adottate, opzione nuova, linee
lunghe possono essere “spezzate"
usando un carattere di collegamento
speciale.
L'ambiente adotta particolari avverti¬
menti d'errore per strutture non com¬
plete o regolari, ed è stato introdotto il
cosiddetto “block remark", che racco¬
glie diverse linee di commento senza la
necessità di contrassegnarle una per
una. L'editor stesso ha la capacità di se¬
lezionare (ed eventualmente eseguire
riferimenti incrociati) variabili e funzioni
locali, etichette, procedure, strutture di
runtime e di ToolBox, e metodi. Il codi¬
ce sorgente può essere “segnato" con
bookmark, ed è possibile maneggiare
blocchi di testo spostandoli a piacimen¬
to non solo nella finestra, ma in diffe¬
renti strutture del progetto stesso.
Grande aiuto al programmatore è la
possibilità di inserire nel sorgente im¬
magini; l'uso principale di questa fun¬
zione è legato essenzialmente ai com¬
menti, che potranno contenere, ad
esempio, screenshot esplicativi dello
sviluppo del programma. Sempre dedi¬
cato ai professionisti è una sezione di
script già pronti, che permettono di in¬
serire nel codice servizi e comandi utili
(si tratta, generalmente, di funzioni del
tipo LONG FN); e, giusto nell'ottica di
ottimizzazione del codice, è possibile
scegliere (e cambiare all'istante, alla bi¬
sogna) la codifica di destinazione del
compilato che verrà realizzato (68K,
PPC o FATI per destinarlo al tipo di
macchina su cui verrà utilizzato.
Il compilatore e l’editor
di progetti
Il compilatore è a due passate, ma
rapido ed efficiente; per compilare un
sorgente di cinquemila righe utili abbia¬
mo impiegato circa sei secondi. Ma ci
preme porre l'attenzione sulla presenza
di un debugger migliorato rispetto alla
versione precedente, pur buona, e so¬
prattutto sulla nuova versione del
Program Generator, il generatore di pro¬
getti nato circa una diecina di anni fa e
che oggi giunge alla versione 4.
Si tratta di un pacchetto originale ca¬
pace di creare, dal nulla, applicazioni
complete quasi del tutto agendo con
mouse e menu. L'ambiente è agile e di
facile gestione, anche se non del tutto
intuitivo, e produce codici compatti e di
sicura compilazione. Numerosi sono gli
esempi presenti e il manuale, una spe¬
cie di gigantesco tutorial di un esempio,
offre numerosi spunti di riflessione.
Ecco un "old one“ che ritorna alla
grande; ormai la programmazione è di¬
ventata merce sempre più rara, ma per
coloro che sanno realizzare, dal nulla le
loro applicazioni, semplici o complesse
che siano, FBasic 3 potrà dare le più
ampie soddisfazioni possibili.
Un ambiente articolato e disponibile,
anche se a volte complesso, non deve
far paura a chi affronta, per la prima vol¬
ta la programmazione.
Il BASIC è il linguaggio ideale per co¬
minciare, e lo è sempre stato; ma se
una volta si credeva, anche a torto, che
poi per forza di cose si dovesse passare
a idiomi più complessi, oggi non è più
cosi.
Pur nell’immenso deserto che oggi è
divenuto quello che una volta era un fo¬
ro di scambi, una palestra di allenamen¬
to mentale e logico di grande efficacia, i
rari attrezzi di questo esercizio sono og¬
gi sempre più potenti. E il BASIC, con
Visual Basic in ambiente PC e questo
eccellente FBasic in ambiente Mac san¬
no dare lustro a una disciplina, "l'ars
programmandi" un po' decaduta, ma
non per questo priva di emozioni e di
soddisfazioni.
E Macintosh, con questo nuovo
gioiello, sa farlo alla grande, rinnovando
i fasti di tanti anni fa, quando tutti sape¬
vano masticare un linguaggio di pro¬
grammazione o almeno leggere un sor¬
gente. E caso ha voluto che questo fa¬
scicolo di MC abbia ospitato anche una
prova di un linguaggio C. Oggi 6 tutto
bell'e fatto, ma perché non rispolverare,
per i più vecchi, antichi ricordi e abitudi¬
ni, e per i più giovani, provare a capire
cosa c'è dietro a un prodotto bell'e fat¬
to, certo eccellente, ma farina di un al¬
tro sacco? /SS
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
187
/a rrr frnM
a cura di Amiga Group Italia
Navigare con Amiga
Parlando di browser il pensiero istintivamente corre a Netscape e Microsoft Explorer. Al più, per
gli addetti ai lavori, a Lynx oppure Opera. E comunque a programmi per Windows, Mac o Linux.
Pochi sono a conoscenza di un microcosmo, quello Amiga, nel quale esistono ben tre browser
alternativi in costante sviluppo e crescita.
di Gabriele Favrin
Come ormai tradizione, anche nel set¬
tore Internet Amiga non ha potuto conta¬
re sull'interesse delle grandi aziende. Né
Netscape, né tantomeno Microsoft han¬
no mai pensato di convertire i propri pro¬
dotti per la ex piattaforma Commodore.
Ci ha provato Opera, ma, a seguito di rile¬
vazioni di mercato, il progetto è stato ab¬
bandonato quasi subito La comunità
Amiga ha dovuto quindi fare da sola.
A metà degli anni Novanta, con l'esplo¬
sione del fenomeno Web e la crescente
richiesta di software adeguato da parte
degli utenti, diversi programmatori deci¬
sero di mettersi all’opera.
Il primo browser ad approdare su Ami¬
ga fu un port di NCSA Mosaic. Se l'origi¬
nale rappresentava un'innovazione epoca¬
le rispetto alle modalità di ac¬
cesso alle risorse di rete utiliz¬
zate sino ad allora, la versione
Amiga era lenta, goffa e inizial¬
mente priva anche del suppor¬
to degli elementi basilari di
HTML 1.0. Comunque già cosi
permetteva, fra un crash e l'al¬
tro, di accedere ad un nuovo
mondo in grigio e blu (di colori,
all'epoca, neanche l'ombra).
Quella situazione, che portò
gli utenti più scettici a soste¬
nere l'inadeguatezza di Amiga
per l'utilizzo in rete, non pote¬
va certo durare. E infatti nel gi¬
ro di pochi mesi vennero an¬
nunciati diversi progetti "nati¬
vi", cioè realizzati su Amiga,
per Amiga, seguendone fun¬
zionalità e filosofia. E fu così
che, fra l'inizio del '96 ed i pri¬
mi mesi del '97 videro la luce i
tre browser tuttora utilizzati e
sviluppati: AWeb, IBrowse e Voyager,
Pur se con un supporto HTML di poco
superiore rispetto a quello offerto dal port
di Mosaic e funzionalità ridotte al minimo,
i nuovi browser colpirono per la loro relati¬
va stabilità: finalmente era possibile navi¬
gare senza che la macchina andasse in
crash per l'invio di un modulo (cosa che
stupì gli utenti di AMosaic, talmente abi¬
tuati all'evento da considerarlo ormai na¬
turale).
Negli anni i tre browser si sono evoluti,
dapprima con l'aggiornamento alle nuove
specifiche HTML, seguito poi dal suppor¬
to delle estensioni introdotte da Explorer
e Netscape e dei linguaggi di scripting co¬
me JavaScript, sino ad arrivare a funzio¬
nalità inedite rispetto ai programmi più
blasonati. Proprio queste ultime, somma¬
te alla stabilità e alle richieste hardware
davvero minime (generalmente un 68020
con 2 o 4 MB di RAM) hanno contribuito
a dare ai browser Amiga quel tocco di
classe che spinge molti utenti a preferirli
e dichiararli, per certi versi, superiori an¬
che ai contendenti celebri. E tutto ciò no¬
nostante i limiti che un mercato come
quello di Amiga impone (software a paga¬
mento, assenza di plugin come RealAu-
dio e standard sempre un passo indietro
rispetto alle ultime novità).
Vediamo dunque quali sono le caratte¬
ristiche più interessanti dei tre, tenendo
presente che, nel corso degli anni, molte
delle funzionalità nate su uno specifico
programma sono state implementate an¬
che negli altri.
IBrowse 2.1
IBrowse è il primo browser
scritto direttamente per Ami¬
ga. E' stato realizzato dallo
stesso gruppo di lavoro che
aveva effettuato il port di Mo¬
saic. Oltre alle funzionalità or¬
mai basilari per qualunque
browser (supporto di HTML e
JavaScript, decodificatori inter¬
ni progressivi per le immagini,
ecc.), presenta diverse caratte¬
ristiche peculiari particolarmen¬
te interessanti.
Come Voyager, utilizza MUI
(con le conseguenze del caso
relativamente alla configurabi-
lità estetica dell'interfaccia). Gli
utenti dotati di sistemi AGA, la
cui memoria grafica è limitata
188
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
a soli 2MB, trovano in IB un valido soste¬
gno: il programma può infatti memorizza¬
re le immagini nella memoria di uso ge¬
nerico (potenzialmente illimitata) e trasfe¬
rirle in quella grafica solo quando neces¬
sario. Sempre agli utenti AGA è destinata
un'ottima funzione di dithering delle im¬
magini che permette di apprezzare la gra¬
fica dei siti anche quando si naviga con
256 (o meno) colori,
Un'altra funzione interessante, al mo¬
mento unica nel suo genere, è la possibi¬
lità di utilizzare la stessa finestra per navi¬
gare su più documenti. Non ci riferiamo
al supporto dei frame HTML, ma alla ca¬
pacità di IBrowse di associare ad ogni fi¬
nestra un menù che consente di visualiz¬
zare diversi documenti. Una caratteristica
utile per chi, non disponendo di risoluzioni
elevate, si troverebbe in difficoltà con lo
schermo invaso dalle finestre.
IBrowse consente di configurare a pia¬
cimento il menù contestuale attivabile
quando il mouse si trova sopra un link,
un'immagine o all'interno di un frame. In
questo modo diventa possibile estendere
le funzionalità del programma tramite
l’utilizzo di script o comandi esterni, ad
esempio per automatizzare l’attivazione di
un download manager.
Una caratteristica introdotta solo di re¬
cente ma già divenuta irrinunciabile per
gli utenti di IBrowse è la possibilità di con¬
figurare diverse opzioni a seconda del sito
che si sta visitando. A chiunque faccia un
uso intenso del web sarà capitato, ad
esempio, di dover disattivare il carica¬
mento delle immagini su una pagina parti¬
colarmente pesante, salvo poi riattivarlo
appena lasciato il sito. Con IBrowse il pro¬
blema è risolto alla radice: tramite l'oppor¬
tuna sezione delle impostazioni è possibi¬
IBrowse. impostazio¬
ni specifiche per i sin¬
goli siti. Una funzione
utilissima
le inserire vari indirizzi cui associare una
configurazione specifica di alcune opzioni.
Si potranno cosi avere siti nei quali il sup¬
porto JavaScript viene disattivato, oppure
dove caricare le immagini ma non le ani¬
mazioni, o ancora, siti fidati da cui accet¬
tare tutti i cookie, ecc.
Anche fra le funzioni tradizionali IBrow-
se si distingue positivamente. Per fare un
esempio, l'opzione per navigare all'inter¬
no dei documenti memorizzati dal brow-
ser (la cache, insomma), presenta una
struttura ad albero divisa per sito. Questa
soluzione facilita notevolmente la ricerca
di un singolo elemento, si tratti di una im¬
magine, di un documento o altro.
Voyager 3
^ VAPORWARE
Wojcomi ro vapohWak
Voayger, della tedesca VaporWare,
una ditta che ha fat¬
to del software In¬
ternet la propria ra¬
gione di vita (da loro
vengono anche
l'impareggiabile
AmlRC, programmi
per la lettura dell'E-
Mail e numerosi al¬
tri tool Internet per
Amiga), è un brow-
ser che punta
sull'integrazione
con AmigaOS ed il
Voyager Stiamo me¬
morizzando. tramite
Contact Manager, il
sito del produttore.
software esistente,
a partire da MUI.
MUI è un'inter¬
faccia grafica ag¬
giuntiva che, oltre
alla totale configu-
rabilità di ogni pos¬
sibile elemento,
supporta classi
esterne realizzate
da terzi. Grazie a
MUI Voyager può
contare su un
aspetto particolar¬
mente moderno e simile a quello dei più
recenti browser PC, offrendo toolbar con
pulsanti in rilievo al passaggio del mouse
ed il famoso effetto "tear-off", la possibi¬
lità, cioè, di decidere la posizione delle
barre degli strumenti semplicemente tra¬
scinandole con il mouse.
AmigaOS permette a Voyager, così co¬
me agli altri browser Amiga, di riconosce¬
re non solo i formati grafici per i quali di¬
spone di un decodificatore interno (i clas¬
sici GIF e JPEG) ma anche tutti quelli sup¬
portati dal sistema dei datatype (tipi di da¬
ti). Detta infrastruttura è stata introdotta
m AmigaOS 3.0 (1992) per consentire ai
programmi di gestire in maniera traspa¬
rente formati grafici, audio o testuali di
qualsiasi tipo. L'utilità dei datatype è risul¬
tata particolarmente evidente con la na¬
scita del formato grafico PNG: non appe¬
na è stato rilasciato un datatype per ge¬
stirlo, i browser Amiga, con largo anticipo
rispetto agli altri, sono stati immediata¬
mente in grado di visualizzare immagini
PNG all'interno delle pagine web.
Ma i vantaggi dell'integrazione non si
fermano qui. VaporWare, come detto, ha
realizzato numerosi altri programmi per
Internet. Fra questi spicca Contact Mana¬
ger, una sorta di indirizzario centralizzato
nel quale è possibile memorizzare, trami¬
te una semplice GUI, informazioni relative
a URL e indirizzi di utenti (con annesso
numero ICQ, pagina WEB, telefono, E-
Mail), ecc.
Contact Manager, ideato e realizzato
da un italiano, è utilizzabile da tutti i pro¬
grammi VaporWare e quindi anche da
Voyager, che se ne serve per la gestione
dei bookmark (segnalibri). Per chi si serve
prevalentemente del software VaporWa¬
re, o comunque di programmi compatibili,
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
189
Amiga IemulaloI e PC
a spasso sul web.
Notare, in A Web. la
finestra con la lista
degli accessi m cor¬
so
AWeb-ll 3.3
AWeb si discosta dall'approccio degli
altri browser già dal primo impatto visivo.
L'interfaccia grafica, basata non su MUI
ma sulla più leggera (anche come richie-
i vantaggi sono evidenti: non sarà più ne¬
cessario memorizzare gli stessi dati in
tanti file diversi. Che si stia utilizzando un
Client IRC. un lettore di posta o. appunto,
il browser. si disporrà di tutti gli indirizzi di
amici, colleghi, siti ecc. con un'interfaccia
comune ed in un singolo archivio.
Sul browser in sé non c'è molto da di¬
re: le funzionalità sono fondamentalmen¬
te le classiche di ogni programma di que¬
sto tipo. Degne di nota comunque la velo¬
cità di visualizzazione di pagine comples¬
se. la possibilità di disattivare i "meta re-
Mac e Amiga IrealeI
insieme nella rete
fresh" (una funzionalità HTTP che sposta
automaticamente l'utente su una nuova
pagina, cosa a volte seccante) e la gestio¬
ne dei tipi MIME, anch'essa centralizzata
e condivisa con gli altri applicativi Va-
porWare.
ste hardware) ReAction, la stessa utilizza¬
ta nel nuovo sistema operativo 3.5, con¬
cede poco all'estetica.
Questo programma, scritto da un si¬
stemista olandese cresciuto professional¬
mente fra mainframe e database azienda-
Se Netscape ed Explorer potessero girare su Amiga...
I browser Amiga, per quanto efficienti e comodi da utilizzare,
non sono sempre adeguati per tutte le necessità Capita, talvolta,
di voler consultare siti che sono stati realizzati sulla base delle spe¬
cifiche funzionalità di Netscape o Explorer, oppure di dover provare
il proprio lavoro su quelli che, comunque, sono gli standard di mer-
cato.Gli utenti che necessitano, per diletto o per lavoro, dei brow¬
ser piu comuni, hanno trovato un'alternativa all'utilizzo del PC. Si
tratta di ShapeShifter e Fusion. due emulatori Macintosh in grado
di far girare su Amiga programmi per i sistemi Apple dotati di pro¬
cessori della famiglia 68k Questi emulatori garantiscono ottimi ri¬
sultati in quanto, avendo Amiga e Mac (almeno i modelli più vecchi)
lo stesso microprocessore, l’emulazione si limita all’ambiente ope¬
rativo e alla gestione dell'input/output, lasciando al processore rea¬
le dell'Amiga il compito di eseguire le istruzioni, senza quindi il calo
netto di prestazioni che si avrebbe dovendo emulare una diversa
CPU su un processore non velocissimo quale è il 68k Se a questo
si aggiunge la possibilità di creare una LAN virtuale fra il Mac emu¬
lato e l'Amiga, consentendo di utilizzare contemporaneamente ap¬
plicazioni Internet per l'uno o per l'altro sistema, ecco che la solu¬
zione per far funzionare sin anche Explorer dell"'odiata" Microsoft
diventa interessante anche per fini più pratici della mera sperimen¬
tazione.
...Voyager, IBrowse e AWeb girerebbero su PC!
Chi ha abbandonato Amiga in tempi recenti ma vuole continuare
ad utilizzarne il software, oppure chi, dopo aver letto questo artico¬
lo. si è incuriosito e vorrebbe provare i browser di cui abbiamo par¬
lato ma non dispone di un'Amiga, può comunque farlo.
No, AWeb e gli altri non sono disponibili per Windows E' però
possibile dar loro un'Amiga fittizio su cui girare, servendosi di UAE.
un emulatore noto prevalentemente per l'aspetto ludico ma che,
se ben configurato, può offrire molto di più.
UAE emula un'Amiga con 68020 e fino a 32 MB di RAM (di cui
8 di memoria grafica, contro i 2 del sistema AGA originale). Una
configurazione più che accettabile per un browser Amiga, soprat¬
tutto considerando che l'emulatore consente di utilizzare la scheda
video del PC come se fosse una scheda grafica Amiga (velocizzan¬
do notevolmente l'aggiornamento grafico) e vede direttamente lo
stack TCP di Windows
In pratica, così come su Amiga è possibile accedere a Internet
contemporaneamente con Explorer (Mac) e AWeb, per citarne uno,
su PC si può fare altrettanto.
Naturalmente per ottenere i migliori risultati è necessario dispor¬
re di una CPU abbastanza veloce.
190
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
Indirizzi utili
Per maggiori informazioni e per scaricare le versioni dimostrative
dei prodotti citati:
IBrowse
I'ikii /.www omivoresence com/.brpwsè]
Prodotti VaporWare IVoyager, Contact Manager. AmIRC.
acci
httD7/www-yapar..comJ
A Web
Ititlu://www, amitnx.com/aweO litiil l
WinUAE _
IhttoV/www codeooet.com/UAb/l
vari siti propongono
in forma di fine¬
strelle. Navigare fra
le home ppage di
Geocities, Xoom o
dell’italiano Free-
web non è più un
incubo!
Sempre nel
campo della sicu¬
rezza meritano una
citazione le opzioni
per non inviare ai
server l'intestazio¬
ne HTTP contenen¬
te la pagina da cui
si proviene (una
piccola nvendicazio-
li, punta infatti più
sulla funzionalità, la
velocità e stabilità
che sull'aspetto
estetico,
AWeb è stato il
primo browser
Amiga a supportare
JavaScript e tuttora
vanta un'imple-
mentazione stabile
e sicura, aspetto
comune, quest'ulti¬
mo, agli altri brow¬
ser Amiga e da non
sottovalutare, so¬
prattutto quando si
pensa ai continui
avvisi di pericolo re¬
lativi a falle nel sup¬
porto JavaScript dei
programmi più famosi. E proprio in mate¬
ria di JavaScript, AWeb presenta alcune
delle sue funzionalità più interessanti: ol¬
tre a un completo debugger è disponibile
un'opzione per sopprimere i banner che
In primo piano le impostazioni MJI relative al¬
la classe "tear-otf" Notare la mutata disposi¬
none delle toolbar in Voyager sono bastati
pochi clicI
AWeb su un sito mol¬
to particolare. In bas¬
so è visibile il pannel¬
lo impostazioni con la
lista dei domini da cui
non vogliamo cookie
ne della propria privacy) e la possibilità di
definire una lista di siti o domini dai quali
rifiutare automaticamente i cookie, Ri¬
guardo i cookie, AWeb può operare sia in
base alle specifiche definite da Netscape,
sia seguendo lo standard di rete definito
nel RFC 2109, garantendo quindi la mas¬
sima compatibilità con i diversi tipi di ser¬
ver Parlando di compatibilità si arriva alla
più interessante delle funzioni offerte da
AWeb, che ha meritato persino una cita¬
zione all'interno dello speciale della tra¬
smissione televisiva "Mediamente" sui
browser alternativi, AWeb prevede tre
differenti modalità di interpretazione del
linguaggio HTML. La prima segue rigida¬
mente le specifiche definite dal W3C. La
seconda tollera gli errori più comuni e ri¬
conosce molte delle estensioni introdotte
da Microsoft e Netscape, La terza, infine,
cerca di correggere gli errori più grossola¬
ni (ad esempio commenti non chiusi, vir¬
golette mancanti, ecc) che pregiudiche¬
rebbero la visualizzazione della pagina. In
quest'ultima modalità vengono inoltre ag¬
girati alcuni comuni errori di configurazio¬
ne dei server web relativi alla gestione
dei moduli.
Uno dei punti di forza di AWeb è la sua
interfaccia ARexx; tutte le funzioni del
programma sono utilizzabili come esten¬
sioni del linguaggio di script più diffuso su
Amiga. Ad ogni singolo menù o funzione
è stato assegnato un comando con diver¬
se opzioni e parametri. Ciò ha permesso
di rendere AWeb uno dei browser più
configurabili in assoluto: struttura dei
menù, menù contestuali, bottoni utente,
toolbar e combinazioni di tasti sono tutti
configurabili. Ad ogni voce può essere li¬
beramente assegnato un comando inter¬
no o l'esecuzione di uno script ARexx
esterno.
Questo rende di fatto AWeb facilmen¬
te espandibile anche da parte degli utenti
meno esperti.
Meritoria di citazione è infine la finestra
con le informazioni sui trasferimenti in
corso che consente di tenere sotto con¬
trollo tutte le attività del browser. Questa
opzione, attualmente presente anche su
IBrowse e Voyager, forse rappresenta al
meglio la differenza fra i programmi più
conosciuti e queste alternative.
Nei primi l'utente perde molto del con¬
trollo su quanto sta avvenendo. Accessi
al disco senza motivo apparente, trasferi¬
menti di enormi quantità di dati (HTML,
immagini, applet, ActiveX) risultano sin
troppo irritanti per chi si è (mal?) abituato
ai programmi alternativi, ove l’utente, e
non il sito web che sta visitando, è posto
al centro dell'attenzione e ha facoltà deci¬
sionale su quello che vuole o non vuole
scaricare. «e
MCmicrocomputer n. 205 - aprile 2000
191
di
MCmicrocomputer
Abbonamento intestato a:
Cognome e nome o Ragione sociale: .
C.A.P.:.....Città:...Prov.:.
Telefono:..........e-mail:_______
Abbonamenti:
O Nuovo abbonamento a 11 numeri (1 anno). Decorrenza dal n... O Rinnovo abbonamento n.
Italia
□ 50.000
Europa e Bacino Mediterraneo
□ 150.000
Amendie. Asia Atnca
□ 200.000
Oceania
□ 250.000
Arretrati:
Richiedo i seguenti numeri arretrati.
al prezzo unitano di Lit.7.000*8.000 di contributo spese di invio (in Italia) fino a 6 copie. P.es.4 arretrati: 7.000x4*8.000=36.000
La spedizione avviene via posta celere 0 corriere. Per l'invio all'estero maggiorare l'importo di Lit. 10.000 (Europa e Mediterraneo)
0 20.000 (altri Paesi).
Scelgo una delle seguenti forme 01 pagamento:
O Versamento sul eie postale n° 60106002 intestato a Pluricom s.r.l. - Viale Ettore Franceshim, 73 - 00155 Roma
O Allego assegno bancario non trasferibile
intestato a Pluricom s.r.l. - Viale Ettore Francescani. 73 - 00155 Roma
O Versamento a mezzo bonifico bancario
c/o Banco Ambrosiano Veneto de n.102388/32 ABI 3001, Cab 03206 intestato a: Pluricom s.r.l, - Viale Ettore Franceschini, 73 - 00155 Roma
O Versamento a mezzo vaglia postale
intestato a: Pluricom s.r.l. - Viale Ettore Franceschini. 73 - 00155 Roma
O Desidero ricevere una fattura od una ricevuta valida ai fini fiscali (a seconda di quanto disposto dalla normativa vigente) vi fornisco pertanto il numero
di Partita IVA:
Firma.-.-.
Compilare se il versamento è effettuato da persona diversa oall'intestatario:
■ Versamento effettuato da:
Cognome e nome 0 Ragione sociale: .
Indirizzo:.-.«.
C.A.P.:.Città..Prov.:™.
Telefono:...... e-mail:.„.
Ufficio abbonamenti: tei. 0643219201 - fax 0643219301 - e-mail {5Tuficom(a)pluricom.i|
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Grazie all'innovativa funzionalità DualHead’, una sola scheda Millennium G400 supporta due schermi: monitor e TV oppure due monitor. Una doppia
dose di bellezza d'immagine anche ad alta risoluzione! Con ben 8 opzioni di configurazione ed una varietà di funzioni esclusive, Millennium G400
“DualHead Ready" è davvero la soluzione che cambia il modo di lavorare e vivere con il PC. E, ricorda, puoi anche giocare su due schermi con i
giochi dual-gaming...
Estendi
Il bello di un'area di lavoro doppia
è che vedi "al meglio" un'appli-
codone, o applicazioni multiple, e
puoi organizzare il desktop nel
modo più eludente.
"Il DualHead Display i la più
polente Implementazione di
doppio-monitor che abbiamo
valutato"
■ PC Magatine USA (gennaio 2000)
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Che ne dici di vedere un Idolo DVD sul
televisore, mentre utilizzi Windows o
Internet sul monitori
"la qualiti dell'uscita TV è ottima ...
e la sperimentare una visione di
DVO pari a quella ottenibile con
dispositivi dedicati
- AGN Hardware
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r.\Mi
Matrox V_/
DualHead
Ready
Puoi ingrandire sullo schermo secondario aree di documenti, pagine web,
illustrazioni, piogeni, eie., mentre controlli l'immagine completa sullo schermo
Zoom »—■
"Matrox ha dimostrato una notevole capacità di intuire le esigenze del
mercato grafico professionale",
- Adobe Systems Incorporaled
mcitroH
www.matrox.com/mga/italia
Agenzia Italiano Matrox Graphics Ine. 3G Electronics srl- V Boncompagnl, i/b 20139 Milano
Tel. (02) 52S3095 fax (02) 525304$ email: 3gelcctronicseltreg.it
'la funzione DiulHv.nl tran 6 disponibile In tulli » modelli tlì Millcnrnum 400; la si puù aggiungere con un modulo apposito
SI nconosamo i mauhi registidti ai legittimi pfopnetan
pentium*///
LCD PGrTecno
a e Design
un design esclusivo
Rivolo All-in-One
integrato.
ngombro per un PC com.
nomico
con CD-ROM I
basato
’ Processore Pentium ' III di Intel* a 500MHz, 64MB RAM
(esp. a 256MB), Hard Disk da 13GB, Display multimediale TFT
I da 15" con grafica 2xAGP, floppy disk - CD-ROM o DVD e
l scheda di rete 10/100 integrati, Microsoft"' Windows" 98
Garanzia 1 anno carry-in
Con possibilità di estensione a tre anni
www.acer.it
Fax: D396842387
Un minimo Imrestlmento per
«tendere la garanzia da 1 a 3 anni.
we hearyou
039684242